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Paolo Silenziario


Paolo Silenziario


Paolo Silenziario (VI secolo – Costantinopoli, 580) è stato un poeta epigrammista bizantino.

Vissuto nel VI secolo alla corte dell'Imperatore Giustiniano I col titolo di Silentiarius, nome con cui si designavano gli alti funzionari imperiali al seguito dell'imperatore, preposti a far osservare il silenzio durante le liturgie sacre, fu forse, insieme ad Agazia Scolastico, a Cometa Cartulario e a Ireneo Referendario, l'ultima grande voce dell'epigramma in lingua greca, forma letteraria che trovò la sua massima espressione nelle scuole dell'ellenismo, per poi tramontare durante il medioevo e rifiorire solo durante il Rinascimento ed il Barocco, soprattutto tra i poeti di lingua italiana. A giudicare dai riferimenti interni ai suoi testi, Paolo morì tra 575 e 580.

Paolo è molto conosciuto per i suoi epigrammi, 78 dei quali sono raccolti nell'Antologia Palatina: 40 di essi sono di argomento erotico e due replicano a epigrammi di Agatia.

Compose anche una ecfrasi in versi (1029 esametri, con una introduzione di 134 trimetri giambici) della cattedrale giustinianea di Hagia Sophia, descrivendone l'architettura e le decorazioni dopo la ricostruzione della cupola nel 562: Paolo evidenzia la policromia dei marmi della cattedrale e, dunque, con la sua attenta descrizione, aiuta gli storici dell'arte a ricostruire l'aspetto di Hagia Sophia prima delle ricostruzioni successive. Il poemetto fu probabilmente commissionato dallo stesso Giustiniano e letto da Paolo il giorno dell'inaugurazione.

Paolo scrisse anche un poemetto sulle terme di Pythia, in Bitinia.

I temi cari a Paolo Silenziario furono principalmente l'arte e l'erotismo: sono in considerevole quantità gli epigrammi che egli dedica, con una sensualità passionale ma mai oscena, alla descrizione di amori fugaci con etere, oggi raccolti nel V volume dell'Antologia Palatina:

Nel periodo in cui Paolo Silenziario componeva i suoi epigrammi, la lingua ufficiale dell'Impero Romano d'Oriente era il latino: in latino venivano redatti i documenti ufficiali, in latino venivano pronunciati i discorsi di maggiore importanza, in latino si celebravano le maggiori funzioni religiose. Il greco era la lingua popolare nella sua forma di dimotikì, parlata dalla maggior parte dei sudditi, e divenne lingua ufficiale dell'Impero solo a partire dal VII secolo, quando, con l'avvento di Costantino IV, verrà superata la fase "tardoromana" per accedere a quella propriamente "bizantina".

  • Eva Tea, Paolo Silenziario, in Dizionario Letterario Bompiani. Autori, III, Milano, Bompiani, 1957, p. 71.
  • Costantinopoli
  • Giustiniano I
  • Hagia Sophia
  • Anicia Giuliana
  • Epigramma
  • Ellenismo
  • Koinè
  • Ireneo Referendario
  • Cometa Cartulario
  • Agazia Scolastico
  • Antologia Palatina
  • Wikisource contiene una pagina dedicata a Paolo Silenziario
  • Wikisource contiene una pagina in lingua greca dedicata a Paolo Silenziario
  • Wikiquote contiene citazioni di o su Paolo Silenziario
  • Pàolo Silenziario, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  • Augusto Rostagni, PAOLO Silenziario, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
  • (EN) Paul the Silentiary, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  • (EN) Paolo Silenziario, in Cyclopædia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Harper.
  • Opere di Paolo Silenziario, su MLOL, Horizons Unlimited.
  • (EN) Opere di Paolo Silenziario, su Open Library, Internet Archive.
  • (EN) Audiolibri di Paolo Silenziario, su LibriVox.

Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Paolo Silenziario by Wikipedia (Historical)



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