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Pronomi latini


Pronomi latini


Come in italiano, anche in latino i pronomi sono quegli elementi della frase che vengono impiegati in sostituzione del nome (pro nomen, "al posto del nome"), richiamano il nome e possono essere di diversi tipi:

  • Personali;
  • Riflessivi;
  • Possessivi;
  • Determinativi;
  • Dimostrativi;
  • Relativi;
  • Relativo-indefiniti;
  • Indefiniti;
  • Interrogativi;
  • Correlativi.

Le particolarità più rilevanti di quasi tutti i pronomi latini sono il genitivo singolare in -īus e il dativo singolare in i.

  • Ego (plur. nos): pronome personale di prima persona e riflessivo ("io, noi"):
  • Tu (plur. vos): pronome personale di seconda persona e riflessivo ("tu, voi"):
  • Is, ea, id: pronome di terza persona anaforico non riflessivo ("egli / lui, ella / lei, ciò"):
  • Per la 3° persona il pronome riflessivo è diverso dalla precedente declinazione e le forme valgono tanto per il singolare quanto per il plurale:

Gli aggettivi possessivi solitamente seguono il nome a cui si riferiscono. Es: amicus noster - il nostro amico

  • Meus, mea, meum ("mio, mia, mio (neutro)").
  • Tuus, -a, -um ("tuo, tua, tuo").
  • Suus, -a, -um ("suo, sua, suo", "loro") riflessivo (vedi nota nella sezione Pronomi personali). *

* come non riflessivi (vedi nota nella sezione Pronomi personali) sono usati eius per il singolare ("di lui, di lei, di ciò") e eorum, earum per il plurale ("di loro, di quelle cose").

  • Noster, nostra, nostrum ("nostro").
  • Vester, vestra, vestrum ("vostro").

N.B.: Questi pronomi seguono la seconda declinazione per il maschile e per il neutro (ma il vocativo maschile singolare di meus è mi), mentre la prima declinazione per il femminile.

I pronomi e gli aggettivi determinativi servono a determinare la persona o la cosa cui si fa riferimento. Essi sono:

  • Is, ea, id: pronome e aggettivo determinativo. Nella frase latina ha molteplici valori. Come determinativo, viene usato per fare riferimento ad un termine già utilizzato in precedenza: in questo caso si rende con quello. Può essere utilizzato anche con il valore di pronome personale non riflessivo, generalmente nei casi complemento. In questo caso si rende con "lo", "la", "gli", "le ", etc. Può costituire anche antecedente del pronome relativo, ed in questo caso si rende con "colui", "colei", "coloro", "quello", "ciò". Se seguito poi da una subordinata consecutiva o da una relativa impropria con valore consecutivo, si può rendere con "tale". Vedi la sezione pronomi personali per la declinazione.
  • Idem, eadem, idem, ("il medesimo, la medesima, la medesima cosa"); esprime identità.

es.la fanciulla giunge a Roma, la medesima giunge a Troia

puella Romam pervenit, eadem ad Troiam pervenit
  • Ipse, ipsa ipsum, ("stesso, stessa, stessa cosa" o "in persona", "proprio").

es.ipse rex pervenibat Troiam il re stesso(in persona) andava a Troia/ Proprio il re andava a Troia

La differenza tra idem, eadem, idem e ipse, ipsa, ipsum è che mentre il primo segnala un'identità, il secondo evidenzia che un'azione è compiuta/subita, che uno stato è attribuito proprio a una persona/una cosa/un animale, non ad altri. Proprio per questo motivo, la traduzione di ipse, ipsa, ipsum e idem, eadem, idem con la parola “stesso” deve essere evitata.

Un esempio pratico: se i latini avessero dovuto dire che due ragazzi sono figli dello stesso padre, cioè che sono fratelli avrebbero usato idem: duo iuvenes habent eundem patrem (i due giovani hanno il medesimo padre). Se invece i latini avessero dovuto dire che a Roma era andato il padre, non, per esempio, lo zio o il nonno avrebbero usato ipse: ipse pater perveniebat Romam

ipse rex perveniebat ad Troiam

Sono dimostrativi quei pronomi e quegli aggettivi che indicano una cosa o una persona, suggerendone la vicinanza o la lontananza rispetto ad un soggetto esterno. Essi sono:

  • Hic, haec, hoc ("questo, questa, questa cosa")
  • Ille, illa, illud ("quello, quella, quella cosa")

Ille può assumere, in alcuni casi, valore encomiastico, ossia lodativo. In questi va reso con "quel famoso" o "quell'illustre"

  • Iste, ista, istud ("codesto").

Iste può invece avere una sfumatura, in contrapposizione con ille, negativa di tipo dispregiativo-denigratorio. È traducibile con "questo" o "questo individuo".

L'unico aggettivo/pronome relativo latino è qui, quae, quod ("che, il quale, la quale, la quale cosa") che può introdurre una frase subordinata detta relativa, o alcuni costrutti come il nesso relativo e la prolessi del relativo. Esso si declina:

L'antecedente si omette qualora il pronome relativo e il pronome determinativo, al quale si riferisce, si trovino entrambi nel medesimo caso, cosicché il pronome relativo "assorbe" l'antecedente.

In una frase come
Qui dicit se omnia scire, [is] nihil scit
il pronome determinativo is si dovrebbe concordare al nominativo, ovvero allo stesso caso di qui. Per questo is, sebbene pronome della reggente, viene sottinteso.
Tuttavia la regola non è rigida: al neutro plurale il relativo "assorbe" l'antecedente anche se i due pronomi non si trovano nel medesimo caso (questo, tuttavia, a patto che i due pronomi siano espressi in nominativo, accusativo o vocativo - ovvero nei cosiddetti "casi retti").

Il principale pronome e aggettivo relativo-indefinito latino è quicumque, quaecumque, quodcumque, "chiunque/qualunque, qualunque cosa", composto dal relativo qui e dal suffisso -cumque. Esso si declina:

Inoltre sono presenti  :

  • "Quisquis, quaequae, quidquid (pron.) - quodquod (agg.)" = chiunque, qualunque
  • "Quivis, quaevis, quidvis (pron.)- quodvis (agg.)" = qualunque, qualsivoglia
  • "Quilibet, quaelibet, quodlibet (agg.)- quidlibet (pron.) =qualunque, qualsiasi
  • "Utervis, utravis, utrumvis = qualsivoglia dei due che, qualunque dei due
  • "Uterlibet, utralibet, utrumlibet = qualsivoglia dei due che, qualunque dei due

I pronomi e gli aggettivi indefiniti si riferiscono a una persona o a una cosa in modo generico in rapporto alla qualità o alla quantità.
Essi possono essere distinti in:

  • indefiniti che significano "qualcuno, qualcosa, qualsiasi e simili";
  • indefiniti che significano "chiunque";
  • indefiniti che significano "nessuno, nessuna cosa, niente";
  • indefiniti che significano "tutto, tutti, ciascuno";
  • indefiniti che significano "altro, altri, la maggior parte";
  • uter e composti.

In latino esistono cinque pronomi e aggettivi con il significato di "qualcuno, qualcosa", e si possono mettere in ordine crescente di astrattezza.

  • Quidam, che significa "qualcuno, qualcosa, un certo", persona o cosa esistente ma che per qualche motivo non si vuole o non si può nominare (non ha per forza senso dispregiativo).

Il pronome è quidam, quiddam, l'aggettivo è quidam, quaedam, quoddam.

Declinazione del pronome quidam, quiddam

Declinazione dell'aggettivo quidam, quaedam, quoddam

  • Aliquis, che significa "qualcuno, qualcosa", persona o cosa esistente ma non precisamente identificabile.

Il pronome è aliquis, aliquid, l'aggettivo è aliqui, aliqua, aliquod.

Declinazione del pronome aliquis, aliquid

Declinazione dell'aggettivo aliqui, aliqua, aliquod

  • Quis, che significa "qualcuno", persona o cosa supposta. Il suo uso principale è dopo le congiunzioni si, nisi (nel periodo ipotetico di 2º tipo), ne, nonne, num, ut (famosa è la regola scolastica secondo cui in presenza di queste particelle "aliquis perde le ali").

Il pronome è quis, quid( al neutro plurale anziché avere quae come il pronome interrogativo ha qua) e l'aggettivo è qui, quae, quod (il nominativo femminile singolare e i casi diretti del neutro, nominativo accusativo, possono essere anche qua).

Declinazione del pronome quis, quid

Declinazione dell'aggettivo qui, quae, quod

  • Quidam, quaedam, quiddam, indica una persona o cosa esistenza e individuabile di cui non ci interessa l'identità.
  • Quispiam, che significa "qualcuno, qualcosa", ha un uso molto limitato; si usa in frasi negative e positive, ed ha un significato molto indefinito: classico è l'uso in unione con fortasse.

Il pronome è quispiam, quidpiam, l'aggettivo è quispiam, quaepiam, quodpiam.

Declinazione del pronome quispiam, quidpiam

Declinazione dell'aggettivo quispiam, quaepiam, quodpiam

  • Quisquam, che significa "qualcuno, qualcosa, alcuni, alcune", e si usa in frasi negative (ad esempio, per dire "e nessuno" non si dice "et nemo", ma "nec quisquam"; per dire "affinché nessuno" non si dice "ut nemo", ma "ne quis" o "ne quisquam"). In frasi negative, però, si può trovare anche aliquis (e aliqui) con il valore di "un qualche, qualcuno o qualcosa di qualche entità, di qualche rilevanza".

Il pronome è quisquam, quidquam (il nominativo-accusativo neutro singolare ha anche la forma quicquam), l'aggettivo è ullus, ulla, ullum (per il quale vedi gli aggettivi pronominali).

Declinazione del pronome quisquam, quidquam

Declinazione dell'aggettivo ullus, ulla, ullum

All'italiano "chiunque" possono corrispondere sia gli indefiniti quivis e quilĭbet sia i relativi-indefiniti quicumque e quisquis.

  • Quivis, quaevis, quidvis (aggettivo quivis, quaevis, quodvis) e quilĭbet, quaelĭbet, quidlĭbet (aggettivo quilĭbet, quaelĭbet, quodlĭbet) significano entrambi "chiunque". Sono formati da quis, quae, quid, che si declina normalmente, e da un suffisso di origine verbale (volo "volere", libet è forma di un verbo impersonale).
  • Quicumque, quisquis (vedi sopra).

Sono quattro:

  • nemo, pronome maschile, usato anche in sostituzione di femminili ("nessuno");
  • nihil, pronome neutro ("niente");
  • nullus, aggettivo ("nessuno, nessuna cosa");
  • neuter, pronome e aggettivo ("nessuno dei due, nessuna delle due cose").
Nemo
Nihil
Nullus, nulla, nullum
Neuter, neutra, neutrum

I pronomi quisque, quidque, e unusquisque, unumquidque significano "ciascuno" e "ognuno".

Gli aggettivi sono invece quisque, quaeque, quodque e unusquisque, unaquaeque, unumquodque ("ciascuno" e "ogni").

Nella declinazione di quisque, il suffisso -que resta invariato, mentre quis\quid (quae, quod) si declinano.

Unusquisque è formato da unus+quis+ -que: i due pronomi si declinano, mentre il suffisso -que resta invariato.

L'aggettivo pronome totus, -a, -um significa "tutto", "intero".

Il pronome o aggettivo omnis, -e, significa "tutto", "ogni".

Il latino individua diversi aggettivi pronominali (poiché fungono sia da aggettivi che da pronomi) per indicare “altro”, dipendentemente dall’insieme di riferimento.

Alius, alia, aliud quando si intenda “altro fra molti”.

Alter, altera, alterum quando è “altro fra due”.

Ceterus, cetera, ceterum quando s’intenda “tutti gli altri di un numero imprecisato”, da cui l’espressione “et cetera”= eccetera

Reliquus, reliqua, reliquum quando si intenda il rimanente di una quantità nota. E.g. ex quinque navibus, tres amissae sunt, reliquae redierunt.

L’espressione “la maggior parte” è resa in latino con un altro aggettivo pronominale: plerique, pleraeque, pleraque, che in italiano fa riferimento ad un complemento partitivo, mentre in latino attrae al suo caso il sostantivo (plerique cives) , mantenendo il genitivo partitivo in caso di pronome (plerique vestrum)

Il pronome e aggettivo indefinito uter significa "l'uno o l'altro", "uno dei due" (ma anche "sia l'uno che l'altro"), ed è caratterizzato dal suffisso -ter, residuo dell'antico duale indoeuropeo (il suffisso è presente anche, per esempio, in alter e dexter).

Decliniamo qui l'aggettivo (il pronome ha identica declinazione, fatti salvi i casi obliqui del genere neutro, ai quali è necessario sostituire l'aggettivo femminile concordato coi casi obliqui del nome res: utrius rei ecc.)

I composti di uter sono:

  • uterque, utrăque, utrumque ("l'uno e l'altro", "entrambi");
  • utervis, utrăvis, utrumvis ("uno qualsivoglia dei due");
  • uterlĭbet, utralĭbet, utrumlĭbet ("uno qualsiasi dei due" - letteralmente: "quel che piace dei due");
  • utercumque, utrăcumque, utrumcumque ("uno qualsiasi dei due", "qualunque dei due");
  • neuter, neutra, neutrum ("nessuno dei due"), per il quale vedi sopra.

Essi si declinano come uter.

Sia uter che i composti si comportano come normali aggettivi, concordando in genere, numero e caso con il nome cui si riferiscono . Da notare, però, che il sostantivo, e di conseguenza l'aggettivo uter, si pongono al singolare ("entrambe le ragazze", utraque puella). Il plurale di uter e composti si usa in concordanza (quando è aggettivo) o in sostituzione (quando è pronome) di un plurale tantum o di un nome il cui plurale ha significato diverso dal singolare.
Ovviamente, davanti ad un pronome, uter e composti assumono valore di pronome, e regge il genitivo partitivo del pronome dipendente ("l'uno o l'altro di noi", uter nostrum; "tutti e due voi", uterque vestrum).

Il più importante pronome interrogativo latino è quis?, quid? ("chi?, che cosa?") che si declina:

L'aggettivo corrispondente è qui?, quae?, quod? ("quale?, che?") che si declina:

  • Quisnam, quidnam ("Chi mai?", "Che cosa mai?")
  • Numquis, numquid ("Forse qualcuno?", "Forse qualcosa?")
  • Ecquis, ecquid (stesso significato di numquis, numquid)
  • Qualis, quale ("Di qual genere?")
  • Quantus, quanta, quantum ("Quanto grande?")
  • Quam multi, quam multae, quam multa ("Quanti?" Inteso come quantità)
  • Quotus, quota, quotum ("In che quantità?")
  • Quot (indecl.) ("Quanti?" Inteso come quantità)
  • Uter, utra, utrum ("Chi dei due?")

Si ricordi che, qualora ci siano due uscite, la seconda è quella del neutro.

Si possono definire correlativi quei pronomi e quegli aggettivi che vengono usati per stabilire una stretta relazione tra due elementi di una stessa frase.

  • alter...alter, "l'uno...l'altro";
  • alteri...alteri, "gli uni...gli altri";
  • alius...alius, "l'uno...un altro";
  • alii...alii...alii, "gli uni...gli altri...gli altri".
  • tot...quot (indeclinabili), "tanti...quanti";
  • tantus...quantus, "tanto grande...quanto grande";
  • talis...qualis, "tale...quale";
  • Vittorio Tantucci, Urbis et orbis lingua, Teoria, Bologna, Poseidonia, 1993 [1946].
  • Alfonso Traina e Giorgio Bernardi Perini, Propedeutica al latino universitario, 6ª ed. riveduta e aggiornata a cura di Claudio Marangoni, Bologna, Pàtron, 1998 [1971-72], ISBN 8855524542.
  • Fabio Cupaiuolo, Problemi di lingua latina, Napoli, Loffredo, 1991, ISBN 8880964135.
  • Grammatica latina
  • Lingua latina

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