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Cinisello Balsamo (distintamente Cinisell, AFI: [tʃiniˈzɛl], e Bàlsom, AFI: [ˈbɑːlsum], in dialetto milanese) è un comune italiano di 74 700 abitanti della città metropolitana di Milano in Lombardia. Si è formato nel 1928 dall'unificazione dei due distinti comuni di Cinisello e Balsamo, che individuano ancora oggi i due principali quartieri della città. Fa parte del territorio del Nord Milano.
Il comune sorge nell'alta pianura lombarda, a 154 m s.l.m., al margine meridionale della Brianza. Il territorio comunale è per la quasi totalità urbanizzato, ad eccezione della zona sud-ovest compresa nel Parco Nord Milano e della zona agricola a nord a ridosso della Tangenziale Nord. Facente parte dell'area urbana della Grande Milano, confina con Sesto San Giovanni, Monza, Bresso, Muggiò, Nova Milanese, Cusano Milanino e Paderno Dugnano; non confina direttamente con Milano, poiché è separato da una sottile area di parco urbano (una parte del Parco Nord Milano) compresa fra i comuni di Sesto San Giovanni e Bresso.
Storicamente entrambi i comuni erano caratterizzati dalla presenza di una massiccia distesa boschiva, testimoniata fra l'altro dall'intitolazione della chiesa di Sant'Ambrogio a Cinisello, detta appunto ad nemus, ossia tradotto dal latino nel bosco. Ancora da un censimento effettuato nel 1781 risulta che Balsamo possedesse 62 pertiche milanesi di bosco, mentre Cinisello 43.
Il clima di Cinisello Balsamo è di tipo continentale, con inverni generalmente freddi ed estati calde e umide, decisamente afose e poco ventilate. Durante l'estate sono però possibili giornate tiepide e temporalesche (condizioni normalmente legate a peggioramenti da ovest) che attenuano temporaneamente la calura.
Dal punto di vista legislativo il comune di Cinisello Balsamo ricade nella Classificazione climatica E in quanto i Gradi giorno della città sono 2404, dunque il limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile.
Cinisello (in origine Cinixellum) deriverebbe il proprio toponimo da Cinis Aelli, traducibile come la cenere degli Elli, in riferimento a un'ipotetica famiglia di origine romana, che qui avrebbe trovato sepoltura. Balsamo (in origine Balxamum e Balsemum) deriverebbe invece da un'antica famiglia nobiliare milanese del X secolo, che avrebbe dato a partire dall'XI secolo il toponimo Balsamo al territorio corrispondente.
Le origini di Cinixellum e di Balsemum risalgono a oltre 2.000 anni fa, al tempo in cui le legioni romane conquistarono la Gallia Transpadana. Le mappe antiche mostrano infatti le tracce della centuriazione romana: il cardine e il decumano massimo, i due assi principali della centuriazione, si incrociavano dove oggi sorge la Chiesetta di Sant'Eusebio. Per tredici secoli questo rimase il centro della vita civile, sociale e religiosa della comunità di Cinixellum. Il villaggio di Balsemum si sviluppava invece circa tre miglia più a sud-est di questo. A Sant'Eusebio sono state rinvenute lapidi pagane del IV secolo e nella chiesetta sono tuttora conservate testimonianze del V secolo. In epoca longobarda, dopo la morte della regina Teodolinda, probabilmente verso la metà del VII secolo, i contadini vi costruirono la chiesetta dedicata a Sant'Eusebio, usando materiali poveri secondo la disponibilità del luogo: ciottoli, fango e lastre di pietra di epoca romana.
Cinixellum e Balsemum appartenevano alla pieve di Desio, da dove giungevano i sacerdoti per celebrare la Messa e amministrare i Sacramenti. A partire dalla seconda metà del XII secolo tuttavia i contadini di Cinixellum si iniziarono a stabilire all'incirca un miglio più a sud della Chiesetta di Sant'Eusebio, costruendo le proprie case attorno a una vasta area che sarebbe poi divenuta la piazza principale.
Alla fine del XV secolo il nuovo insediamento rurale di Cinisello si dotò di una parrocchiale, la futura chiesa di Sant'Ambrogio, realizzata rialzata su un terrapieno per ripararla dalle acque stagnanti. Dal 1630 al 1632 la peste flagella il Ducato di Milano: a Cinixellum su una popolazione di 650 abitanti ne periscono 73. Al termine della pestilenza, il parroco don Francesco Solari e la comunità, in segno di ringraziamento, decisero di costruire una nuova chiesa, più grande, in forme barocche, al posto della precedente. Dalle risposte ai 45 quesiti della real giunta del censimento del 1751 emerge che il comune di Cinisello contava circa 1.300 abitanti; al successivo censimento (Statistica anime Lombardia) del 1771 raggiungeva invece quota 1.624 abitanti. Dalle risposte ai 45 quesiti della real giunta del censimento del 1751 risulta che Cinisello fosse amministrata da un console, un sindaco e due consiglieri rappresentanti del popolo, scelti dal console e dal sindaco. Questi due rappresentanti avevano il compito di sovrintendere al buon regolamento di tutti li affari della comunità e godevano della facoltà di controllo, riconoscimento, sottoscrizione e vidimazione dei riparti delle pubbliche gravezze. Non vi era un cancelliere, e in occasione della compilazione dei riparti veniva assunto un ragionatto da Milano, incaricato dei conti. La riscossione delle imposte in questo modo stabilite veniva affidata ad un esattore nominato ogni tre anni. Dal punto di vista della giurisdizione faceva capo al podestà di Desio, al quale si doveva versare un apposito corrispettivo per i servizi offerti. Nel 1786, in concomitanza col nuovo compartimento territoriale della Lombardia austriaca Cinisello e Balsamo, vennero incluse nella provincia di Milano, pur rimanendo ancora nella pieve di Desio.
Nel 1805, in età napoleonica, secondo il nuovo censimento indetto Cinisello veniva considerato comune di III classe, contando 1.688 persone. Il 4 novembre 1809, Cinisello e Balsamo, iscritti entrambi nel Dipartimento d'Olona con capoluogo Milano, dopo essere passati dal Distretto di Desio al Distretto di Monza, vennero uniti insieme in un unico comune chiamato Cinisello, con unita frazione di Balsamo. Al momento dell'aggregazione fra Cinisello e Balsamo, il nuovo comune dato dalla somma dei precedenti raggiungeva le 2.887 unità. Tuttavia subito alla caduta di Napoleone i balsamesi rivendicarono la propria autonomia municipale, che venne immediatamente accolta dal nuovo governo asburgico. Secondo la notificazione del 23 giugno 1853 Cinisello contava 2.609 abitanti; in concomitanza con l'unione temporanea delle province lombarde al Regno di Sardegna, nel 1859, 2.668. A partire dal censimento successivo, operato all'indomani dell'Unità d'Italia, nel 1861, i dati sulla popolazione vengono monitorati costantemente con cadenza decennale.
Balsamo si dotò di un municipio nel 1893, grazie alle donazioni di Benedetto Confalonieri, un ricco proprietario balsamese; fino ad allora erano stati infatti utilizzati per le funzioni amministrative alcuni locali privati messi a disposizione di volta in volta da assessori o sindaci. A Cinisello un municipio venne eretto invece solo nel 1911, in sostituzione delle precedenti sedi nei locali di Villa Arconati Visconti Arese prima e di Villa Ghirlanda Silva dopo. A volerlo fu il defunto sindaco Natale Confalonieri, che ne fece dono alla cittadinanza: in sua memoria gli sarebbe stata dedicata la piazza antistante. Interessante il raffronto nei vari censimenti operati dal 1861 al 1921 fra la popolazione di Cinisello e quella di Balsamo, considerate unitamente solo a partire dal censimento del 1931, primo dopo l'unificazione. La differenza di popolazione, inizialmente dell'ordine di qualche centinaio di abitante, a seguito della crescita demografica dei due comuni si fa nettamente maggiore per Cinisello, che subisce un maggiore sviluppo, malgrado comunque la crescita di Balsamo, favorita dalla vicinanza con Sesto e le sue industrie.
Il 5 ottobre 1924 il sindaco di Cinisello Emilio Baj Macario in occasione della IV edizione della Coppa Baracca, al Campo di Aviazione Clerici, rinviata all'indomani per maltempo conferì la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.
Cinisello e Balsamo, ancora borghi agricoli, vennero nuovamente accorpati in via definitiva il 13 settembre 1928, provvedimento formalmente preceduto dalla riunificazione delle due locali sezioni fasciste. L'unificazione venne accolta come un'imposizione dall'alto, e fu particolarmente mal tollerata dagli abitanti di Balsamo, discriminati in particolare nella sede municipale, che veniva trasferita a Cinisello. Il commissario prefettizio appena insediatosi, conte Ferdinando Lalli, si impegnò personalmente nella causa, rivolgendosi con un appello affisso nelle pubbliche piazze a tutti i cittadini, sostenendo che l'unificazione avrebbe consentito un netto miglioramento delle condizioni sociali ed economiche dei due centri. Il conte Ferdinando Lalli assolse pienamente ai suoi compiti, per quanto si sarebbe comunque dovuto aspettare diversi decenni prima che le rivalità fra Balsamo e Cinisello si fossero appianate del tutto. Al commissario prefettizio subentrò così Alberto Monti, già podestà di Balsamo (1926-1928); a ricordo simbolico dell'unione dei due comuni donò alla città una lapide commemorativa, posta nell'atrio del Palazzo Comunale di piazza Confalonieri. La lapide, alla caduta del fascismo, sarebbe stata distrutta dalla popolazione.
Il 4 novembre 1931 fu una data particolarmente significativa per il neonato Comune di Cinisello Balsamo: alla presenza del podestà Alberto Monti e del senatore Innocenzo Cappa, oratore ufficiale, venne inaugurato l'acquedotto cittadino, il campo sportivo (alle spalle dell'acquedotto, della Scuola Cadorna e del Municipio), oltre all'avvio dei lavori per la realizzazione della rete fognaria e della nuova strada comunale che avrebbe unito Cinisello e Balsamo, queste ultime inaugurate il 28 ottobre 1932, in occasione del decimo anniversario della Marcia su Roma.
Ancora negli anni trenta l'abitato cittadino dei due centri si concentra attorno ai nuclei storici di Cinisello (piazza Vittorio Emanuele e la chiesa di Sant'Ambrogio) e di Balsamo (il santuario di San Martino). Tuttavia già a partire da quegli anni Balsamo, più vicina a Sesto andava abbandonando il proprio carattere prettamente agricolo, ritrovandosi con una popolazione più spiccatamente operaia. La realizzazione di nuovi quartieri ad opera delle cooperative costruttrici non andò comunque ad alterare il tessuto cittadino, che si mantenne pressoché coerente ed omogeneo fino all'indomani della guerra. A partire infatti dall'inizio degli anni cinquanta si assistette a uno stravolgimento totale dell'identità e delle caratteristiche fisiche dei due borghi, dovuto alla fortissima immigrazione che interessò Milano e tutto il territorio che la circondava.
La vicinanza con le grandi industrie milanesi e le grandi fabbriche di Sesto, spingeva infatti sempre più persone che vi trovavano occupazione o vi cercavano lavoro a insediarsi a Cinisello Balsamo. Il tessuto cittadino, caratterizzato da architetture povere e di carattere rurale (con le tipiche vecchie case a corte), venne quasi interamente sostituito da nuove tipologie abitative. Nei piccoli appezzamenti terreni ricavati dalla lottizzazione del giardino e dei possedimenti annessi a Villa Casati Stampa si andarono a formare perlopiù piccole palazzine e villette, analogamente a quanto stava avvenendo ancora lontano dal centro abitato nel sobborgo di Borgo Misto. Lungo l'asse di via Libertà andò a formarsi una cortina abbastanza omogenea di nuovi edifici da 4-5 piani, mentre tutt'attorno le vecchie abitazioni cominciavano a cedere il passo alle nuove edificazioni. Successivamente il tessuto cittadino divenne sempre più disomogeneo, con una crescita abbastanza incontrollata dei nuovi insediamenti: localmente sorsero alti palazzoni assolutamente fuori scala e fuori contesto, in un tessuto ancora di tutt'altro tipo. Nuove edificazioni intensive si concentrarono lungo il viale Fulvio Testi, presso gli attuali quartieri di Crocetta e Villa Rachele; insediamenti popolari vennero realizzati ai margini settentrionali della città, presso Sant'Eusebio. All'edilizia libera e pubblica si affianca fortemente quella di cooperativa, che già nei decenni precedenti aveva partecipato attivamente allo sviluppo edilizio in città.
Nel 1971 la piazza Gramsci, la piazza centrale di Cinisello, perse la storica sistemazione che le aveva dato il soprannome de la Perla, per via del doppio ovale alberato da cui era caratterizzata. Al suo posto venne realizzata una nuova piazza, caratterizzata da strutture in cemento (fra cui l'anfiteatro centrale) e da giardini. Gli anni settanta furono poi contraddistinti da un'intensa attività di demolizione di gran parte del vecchio tessuto cittadino, venutosi a trovare ormai sconnesso e inadeguato all'interno della città (titolo di cui Cinisello Balsamo si fregiò nel 1972). Nel 1972 venne demolita Villa Pecchio Orsini Protti a Balsamo, nel 1973 si procedette alla demolizione delle due corti fatiscenti comprese fra la via Cadorna e via Martinelli, ritardate di alcuni mesi per via delle riprese del film Delitto d'amore, qui girato da Luigi Comencini. Degli stessi anni le demolizioni in via Mariani, ricordata un tempo per il fatto di poter essere percorsa interamente, da piazza Soncino a piazza Italia, passando per i solai dei vecchi edifici. A Cinisello proseguono le demolizioni cominciate negli anni sessanta, che sanciscono la definitiva scomparsa della Villa Lampugnani De Ponti.
Gli anni settanta furono tuttavia anche gli anni in cui l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Enea Cerquetti, intervenne nella vita sociale e amministrativa della città, con l'inaugurazione nel 1971 del nuovo palazzo comunale, in costruzione come ampliamento del precedente municipio già dal 1969, e nel 1973 del palazzetto dello sport Salvador Allende, inaugurato il 12 novembre 1973 con uno speciale concerto dell'orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Nel 1974 dopo una lunga contrattazione con la famiglia Cipelletti - proprietaria dell'immobile dal 1926 - il Comune ebbe la meglio su Villa Ghirlanda Silva, trasformata in centro culturale civico, acquisita insieme al suo parco, che venne reso pubblico.
Negli anni ottanta Cinisello Balsamo continua a crescere, raggiungendo un picco massimo di oltre 80.000 abitanti nel 1981. La superficie comunale arriva a un punto di quasi totale saturazione. Le uniche due aree risparmiate sono le ex aree agricole a sud della città, costituitesi come Parco Nord negli anni settanta e le aree a nord, attualmente comprese nel Parco del Grugnotorto.
A partire dagli anni novanta comincia per la città una stagione di rinnovamento, caratterizzata in particolare dal rifacimento della nuova piazza Gramsci, dai progetti inerenti alla riqualificazione di Balsamo, col restauro della Villa Di Breme Gualdoni Forno e il rifacimento della piazza Soncino, e dall'arrivo della metrotramvia in città (2008).
Nel 1999 il Comune aveva infatti indetto un concorso per il rifacimento della piazza Gramsci, vinto poi da Dominique Perrault. La nuova piazza, quasi interamente pedonale, si caratterizza per un'area alberata, nella sua parte centrale sud-orientale e per la particolare tonalità abbagliante (bianca) dei materiali con cui è realizzata (porfido, cemento e marmo). Un rifacimento totale dell'arredo urbano accompagnato da una riconfigurazione totale degli spazi è avvenuta inoltre lungo il percorso della nuova metrotranvia, in particolare lungo la via Libertà e la via Frova, interamente ridisegnate e rese a traffico limitato.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 19 maggio 1950.
Lo stemma della città oggi racchiude quelli dei due comuni uniti. Lo stemma è costituito da un partito (in araldica, uno scudo diviso verticalmente in due parti uguali), alla cui destra araldica (la sinistra per chi guarda) presenta in campo rosso le figure incrociate del pastorale e della spada, simbolo di Balsamo, segno che quel territorio fin dall'XI secolo era sotto la giurisdizione degli arcivescovi di Milano. La seconda metà dello scudo reca in campo azzurro il leone rampante coronato e una croce patriarcale in campo azzurro, simbolo di Cinisello, stando a significare che quelle terre, già proprietà di un certo Lanfranco della Pila, erano in seguito state lasciate in eredità all'Ospedale di San Simpliciano di Milano.
Con D.P.R. del 17 ottobre 1972, al Comune di Cinisello Balsamo è stato concesso il titolo di Città.
Nel 2022 l'ISTAT ha dichiarato Cinisello Balsamo "città turistica".
La città di Cinisello Balsamo conta sette parrocchie. Alle due parrocchie storiche di Sant'Ambrogio e di San Martino, rispettivamente le parrocchie di riferimento di Cinisello e Balsamo si sono affiancate a partire dalla fine degli anni cinquanta altre cinque parrocchie a servizio ognuna di uno dei vari nuovi quartieri cittadini. Esse sono la parrocchia di Sant'Eusebio, quella di San Giuseppe a Borgo Misto, quella di San Pio X al Campo dei Fiori, quella della Sacra Famiglia a Bellaria e quella di San Pietro Martire alla Crocetta.
Ciascuna parrocchia dispone di un proprio oratorio, volto ad essere un possibile modello di educazione e uno spazio di aggregazione e crescita per i bambini e di riferimento per tutta la comunità cattolica. I sette oratori cittadini sono quello di San Luigi a Cinisello, quello di Pio XI a Balsamo, quello di Sant'Eusebio nell'omonimo quartiere, quello di Don Bosco a Campo dei Fiori, quello di San Domenico Savio a Borgo Misto, quello della Sacra Famiglia a Bellaria e quello di Emmaus - Maria Ausiliatrice alla Crocetta.
Dal punto di vista architettonico, le chiese più rilevanti di Cinisello Balsamo sono la chiesa di Sant'Ambrogio a Cinisello e il santuario di San Martino a Balsamo; a queste va poi aggiunta la chiesetta di Sant'Eusebio. Le altre chiese cittadine di riferimento per le rispettive parrocchie sono quella di San Giuseppe a Borgo Misto (1957-1958), quella di San Pio X al Campo dei Fiori (1974), quella della Sacra Famiglia a Bellaria (1976-1977), quella di San Pietro Martire alla Crocetta (1968-1973). A queste vanno poi ad aggiungersi la nuova chiesa di San Martino a Balsamo (1957-1961) e la nuova chiesa di Sant'Eusebio (1996), sorte per far fronte al considerevole aumento della popolazione, che rendeva inadeguate le precedenti strutture storiche.
Fanno infine parte della parrocchia di San Martino in Balsamo la chiesetta di San Bernardino (XVI secolo) a Robecco e la chiesa di Santa Margherita alla Cornaggia (1961), quest'ultima sorta in sostituzione di un precedente oratorio, la cui più antica attestazione viene fatta risalire alla visita di Carlo Borromeo del 1579. Il piccolo oratorio campestre sopravvive ancora oggi in condizioni precarie, stretto fra un vecchio cortile e un edificio più recente, da cui è completamente nascosto. Un secondo oratorio, detto invece di San Bernardino attiguo all'omonima chiesa e alla ex Villa Pallavicini Mantovani, è stato demolito nel corso del rifacimento di quest'ultima, nel 1998. All'interno dell'omonima chiesa incorporata nella Villa Pallavicini Mantovani, invece, è stato recentemente restaurato un dipinto del XVII secolo raffigurante la Madonna con quattro santi, ricollocato nel luglio 2008 all'interno della chiesetta. Il dipinto è di contesa attribuzione: secondo alcuni potrebbe essere di Camillo Procaccini, secondo altri di Luigi Miratori detto il Genovesino.
Cinisello Balsamo dispone oggi di tre cimiteri cittadini: quello di Balsamo, quello di Cinisello e il Cimitero Nuovo al confine con Muggiò.
Storicamente gli antichi cimiteri di Cinisello e di Balsamo sorgevano nei pressi della chiesa del paese; in particolare il primo si estendeva infatti tutt'attorno la primitiva chiesa di Sant'Ambrogio, sul terrapieno che la proteggeva dalle acque stagnanti. Fu solo in seguito all'emanazione del divieto imposto dal 1743 da Maria Teresa d'Austria che imponeva la separazione fisica fra i luoghi di culto e i luoghi di sepoltura, che si dovette pensare a nuovi cimiteri. Fu così che nel 1787 venne realizzato il nuovo Cimitero di Cinisello, ampliato una prima volta nel 1829 ed una seconda fra il 1896 ed il 1897. Dopo le trasformazioni subite fra il 1943 ed il 1944, si presenta oggi nella sua veste definitiva ricevuta nel 1972. Dieci anni più tardi, nel 1982, venne infine aperto il Cimitero Nuovo, a ridosso del confine con Muggiò. Davanti alla chiesa di Sant'Ambrogio, sul sagrato, è ancor oggi presente una croce stazionale, fatta erigere alla fine del XVII secolo dal parroco Gio. Batta Griffanti all'interno del vecchio cimitero di Cinisello.
Una seconda croce stazionale, risalente al XVI secolo, oggi scomparsa, sorgeva sull'area un tempo occupata dal vecchio cimitero di Balsamo, che si estendeva a sud del santuario di San Martino, nei pressi dell'attuale oratorio. Una terza croce, sempre del XVI secolo era collocata sulla strada che da Balsamo portava a Sesto: venne spostata in concomitanza con la realizzazione del sottopasso dell'autostrada Milano-Bergamo, fra gli anni sessanta e gli anni settanta e collocata nel piazzale antistante la chiesa di San Pietro Martire, soltanto nel 1973.
A partire dal XVII si andò via via diffondendo la moda delle cosiddette ville di delizia, eleganti residenze campestri che i nobili del tempo si costruivano fuori città (nel caso in particolare di Milano, in direzione della Brianza e lungo il corso dei navigli). Cinisello Balsamo pertanto s'arricchì di un discreto numero di queste residenze, la più importante delle quali - per dimensioni, valenza storica e architettonica - è sicuramente Villa Ghirlanda Silva, attualmente di proprietà del Comune, che la utilizza come centro civico. Ad oggi ne sopravvivono inoltre altre cinque, per quanto abbiano nella maggior parte dei casi ormai perso ogni connotato architettonico o artistico di rilievo.
Storicamente erano inoltre presenti sul territorio di Cinisello Balsamo altre due ville nobiliari, Villa Pecchio Orsini Protti, nei pressi dell'attuale via Cadorna a Balsamo, e Villa Lampugnani De Ponti., sull'area dell'attuale palazzetto dello sport a Cinisello. Entrambe vennero demolite nel corso degli anni settanta del Novecento.
A queste due ville recentemente scomparse vanno aggiunti altri due edifici, registrati nel Catasto Teresiano: Palazzo Vitale e Casa Moriggia. Il primo, a Cinisello, sorgeva sul fronte occidentale dell'allora piazza comunale (oggi piazza Gramsci), occupandolo interamente. Storicamente appartenuto a Giovan Battista Vitale, si sviluppava in forme barocche seguendo uno schema irregolare a ferro di cavallo; alle sue spalle, verso est, si apriva il vasto giardino all'italiana, di dimensioni simili a quello di Villa Ghirlanda Silva. Il palazzo e l'annesso giardino risultavano già scomparsi sul finire dell'Ottocento, sostituiti da successive edificazioni.
La seconda invece, a Balsamo, sorgeva in via Sant'Antonio 8, con annesso giardino e orto: originariamente la proprietà si estendeva fino a quelle dei Casati Stampa di Soncino da una parte e alla strada per Sesto dall'altra. L'edificio si elevava invece per tre piani fuori terra, contando un numero complessivo di trentadue ambienti. Il suo nome è legato al duplice soggiorno a Balsamo di Andrea Appiani, ospite di Massimiliano Moriggia, che vi avrebbe realizzato un ciclo di affreschi. Passata in seguito attraverso molteplici proprietari già dagli inizi dell'Ottocento, finì per diventare un alloggio popolare, demolito agli inizi degli anni sessanta. Alcuni frammenti degli affreschi dell'Appiani vennero salvati dalla distruzione per merito del Cipelletti, già proprietario al tempo di Villa Ghirlanda Silva.
Cinisello Balsamo vanta dal 1974 fra le proprie aree verdi lo storico parco di Villa Ghirlanda Silva, collocato nel centro della città. Ormai consolidato nella vita comune dei suoi abitanti, è affiancato da diverse aree verdi minori, realizzate a partire dagli anni ottanta. La città è inoltre stretta fra due parchi intercomunali, il Parco Nord Milano a sud, realtà ormai consolidata essendo presente sul territorio da diversi decenni, e il Parco del Grugnotorto a nord, comprendente le aree agricole residue. Quest'ultimo più che essere un parco vero e proprio - per quanto riguarda la porzione compresa nel comune di Cinisello Balsamo - è un parco di carattere agricolo, tanto che al suo interno proseguono le ultime attività agricole sopravvissute della città.
Abitanti censiti
Fino al censimento del 1921 Cinisello e Balsamo vengono considerati separatamente. La differenza di popolazione, inizialmente dell'ordine di qualche centinaio di abitanti, a seguito della crescita demografica dei due comuni si fa nettamente maggiore per Cinisello, che subisce un maggiore sviluppo, malgrado comunque la crescita di Balsamo, favorita dalla vicinanza con Sesto e le sue industrie.
Secondo le statistiche ISTAT al 1º gennaio 2019 la popolazione straniera residente nel comune era di 14 263 persone, pari al 18% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Cinisello Balsamo è il comune metropolitano del Nordmilano con la maggiore percentuale di stranieri (il 18%, contro il 7% di Cusano Milanino e di Paderno Dugnano, il 10% di Cormano, il 13% di Bresso e il 17,5% di Sesto San Giovanni). È, inoltre, il comune metropolitano con il più alto numero, in termini assoluti, di residenti stranieri, dopo Milano (268 215 abitanti).
Tradizionalmente gli abitanti di Cinisello e di Balsamo si sono sempre chiamati vicendevolmente con dei nomignoli: i primi chiamano i secondi gòss od òcch (ossia "gozzi" o "oche"), il primo dei due alludendo al presunto ipertiroidismo dei balsamesi; lo Scurati riporta l'aneddoto per cui i balsamesi vengano così soprannominati per via della loro avarizia e voracità, tali da fargli avere sempre il gozzo pieno, nonché alludendo alla loro presunta stupidità: cfr. Scurati (1987), p. 107.
Mentre i secondi, con molta più finezza, chiamano i primi pescaluna. Questo curioso appellativo si rifà a una leggenda piuttosto diffusa , che risale ai tempi in cui la piazza di Cinisello, l'attuale Piazza Gramsci, era costituita da un terreno particolarmente acquitrinoso, per via dell'acqua che vi stagnava al suo centro e che l'attuale amministrazione non si curava di drenare. In una calda sera d'estate un contadino, svegliato dai muggiti del suo bue, avrebbe accompagnato quest'ultimo ad abbeverarsi al centro della piazza. Mentre questo beveva, il contadino avrebbe osservato la luna riflettersi nelle acque stagnanti; tuttavia una nuvola avrebbe coperto in quel momento la luna, spingendo il contadino a sgozzare il bue nella speranza che questo la risputasse. Tradito nelle sue aspettative, si sarebbe messo a cercarla muovendo l'acqua col rastrello finché questa non sarebbe riapparsa, spostatasi la nuvola. Soddisfatto per aver ritrovato la luna, si sarebbe messo a canticchiare Son content de vess de Cinisell perché ho pescaa la luna cont el restrell, motivetto in seguito ripreso nella canzone Pescaluna, scritta dal cantautore locale Silvio Pozzoli.
Storicamente la prima biblioteca a Cinisello - affiliata all'Unione Provinciale delle Biblioteche Popolari - venne istituita dal Comune nel 1921, trovando sede in un locale al pian terreno del palazzo comunale stesso. A partire dagli stessi anni sia Cinisello che Balsamo disponevano inoltre di altre due biblioteche pubbliche, gestite dalle sezioni locali della Buona Stampa, organizzazione di stampo religioso. Fu solo a partire dal 1970 che il Comune istituì una biblioteca comunale vera e propria, avvalendosi di due sedi, una a Balsamo, l'altra a Cinisello. A partire dal 1975 vennero unificate in un unico organismo, con sede nell'ala settentrionale della Villa Ghirlanda Silva, acquistata l'anno precedente dal Comune. Una seconda sede distaccata, sita in via Verga, era specializzata inoltre nei materiali multimediali.
Attualmente la biblioteca civica di Cinisello Balsamo è inserita nel sistema bibliotecario del nord-ovest Milano ed ha la sua sede nel Pertini, il nuovo centro culturale civico inaugurato nel settembre del 2012 nell'edificio della storica scuola Cadorna, di cui è stata mantenuta a titolo storico la facciata.
Dopo sei anni di lavori, ha aperto il 21 settembre 2012 il nuovo Centro Culturale Il Pertini, sito nella ex scuola Cadorna, in piazza Confalonieri. Il centro si propone secondo le intenzioni dell'amministrazione comunale come la nuova piazza per la città, in grado di costituire un'occasione di aggregazione, di incontro e di scambio, che viene avvalorata dall'offerta culturale che qui trova spazio. Oltre alla biblioteca cittadina ospita spazi per mostre, laboratori e incontri, un auditorium ed una caffetteria.
In passato l'analfabetismo a Cinisello e a Balsamo era pressoché esteso alla quasi totalità della popolazione, raggiungendo ancora valori prossimi al 90% nella seconda metà dell'Ottocento. Con l'istituzione dell'obbligo di istruzione fino alla terza elementare a partire dal 1877 entrambi i paesi dovettero dotarsi di una scuola e l'indice di analfabetismo cominciò ad abbassarsi. Storicamente in città una parte di Villa Arconati venne adibita a prima sede scolastica di Cinisello, con un corso serale per ragazzi ed uno festivo per ragazze. Successivamente le scuole cittadine vennero trasferite nell'ala meridionale di Villa Ghirlanda Silva, dove sarebbero rimaste fino al 1910, anno in cui venne eretto un apposito edificio scolastico a lato del Municipio. L'esigenza di proseguire gli studi fino alla quinta elementare cominciò a farsi sentire solo a partire dai primi anni del Novecento, e quei pochi che decidevano di frequentarla si appoggiavano a Sesto. Con l'innalzamento dell'obbligo scolastico, avvenuto nel 1923, le due strutture scolastiche dei due paesi si adeguarono istituendo le classi mancanti.
Nel 1938 Cinisello Balsamo si dotò della sua prima scuola di avviamento professionale, l'istituto Padre Reginaldo Giuliani. La situazione delle scuole si mantenne sostanzialmente invariata fino al dopoguerra, in seguito al quale con la netta crescita demografica che investì la città, questa si dotò di numerose strutture scolastiche, di ogni ordine e grado, in grado di rispondere pienamente alle esigenze della cittadinanza.
Situato all'interno dell'edificio che ospita il Centro Scolastico del Parco Nord, fin dalla sua istituzione a Sesto San Giovanni, la scuola ha assunto la fisionomia che ancora conserva di punto di incontro tra Milano e l'hinterland Nord. La memoria di una componente culturale storicamente importante del territorio è conservata nel nome di Giulio Casiraghi, partigiano sestese ucciso in Piazzale Loreto il 10 agosto del 1944.
L'Istituto di Istruzione Superiore "Eugenio Montale" nasce nel 1977 come Istituto tecnico commerciale per poi offrire vari corsi di studio come il corso di Moda,il corso dedicato al Turismo e l'indirizzo dedicato all'Informatica,l'istituto è intitolato al celebre poeta Eugenio Montale(1896-1981).
L'Università di Milano-Bicocca (sede di Villa Forno)
Nel corso del 1973 il centro di Balsamo venne interessato dalle riprese di Delitto d'amore, film di Luigi Comencini che sarebbe poi uscito l'anno successivo. In quegli anni il centro di Balsamo stava subendo pesanti demolizioni che interessavano il suo tessuto più storico: il regista Luigi Comencini si recò pertanto dall'allora sindaco Enea Cerquetti per chiedergli suggerimento nella scelta della più adatta location che si potesse prestare al suo film. La scelta ricadde così sulle due corti fatiscenti che si trovavano fra la via Cadorna e la via Martinelli, la cui demolizione venne appositamente ritardata di qualche tempo per consentire le riprese del film.
Alcune riprese del film furono girate inoltre lungo la via dei Partigiani, la via Stalingrado con la chiesa di San Pietro Martire e in piazza Gramsci, all'angolo con la via Cavour: queste suscitarono notevole interesse e curiosità fra gli abitanti di Cinisello Balsamo, alcuni dei quali vennero impiegati direttamente come comparse.
Cinisello Balsamo è la città dove sono vissuti i rapper Sfera Ebbasta e Vegas Jones, e viene spesso citata nelle loro canzoni.
Dal 1978 è presente sul territorio comunale il periodico d'informazione locale La Città, a cura della sinistra locale: a cadenza quindicinale e distribuzione gratuita, conta una tiratura di 34 000 copie ad edizione. A questo si è affiancato negli ultimi anni Il Diario del Nord Milano, testata giornalistica del Gruppo Caltagirone, distribuita gratuitamente nei comuni di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Bresso, Cormano, Paderno Dugnano e Cusano Milanino, con periodicità quindicinale e una tiratura di 100 000 copie.
Storicamente Il Cittadino di Monza dedicava alcune pagine dell'uscita domenicale (Il Cittadino della domenica) alle notizie locali di Cinisello Balsamo. Il 29 aprile 1928 annunciava che per interessamento del podestà Alberto Monti, Balsamo aveva il suo telefono pubblico, al quale sarebbe seguito nel giro di breve tempo anche quello a Cinisello. L'inserto del Cittadino della domenica tuttavia cessò nel 1957, quando venne sostituito dal settimanale Luce. Quest'ultimo, di estrazione cattolica, ebbe particolare diffusione fra il 1958 e il 1975, pur dedicando anch'esso alle notizie locali solo alcune pagine. Dal 1975 venne sostituito a sua volta da Città Nostra, anche questo di estrazione cattolica, che avrebbe tuttavia lasciato il posto al più fortunato La Città.
Il 17 ottobre 1972 Cinisello Balsamo viene insignita del titolo di città. In occasione del quindicesimo anniversario di tale riconoscimento, l'amministrazione comunale decide di istituire un'apposita onorificenza da assegnare a quanti - singoli cittadini, associazioni o enti - col proprio operato hanno reso lustro alla città.
Oltre ai principali centri di Cinisello e Balsamo, storicamente il territorio era ripartito in diverse altre frazioni, la maggior parte delle quali individua oggi alcuni dei quartieri che compongono la città.
Già frazione di Cinisello, era posta a nord-ovest dell'abitato, a metà strada con Milanino. Attualmente indica il corrispondente quartiere posto a nord ovest del centro della città.
Già frazione di Balsamo, era posta all'estrema periferia est del territorio comunale. La prima notizia storica attestata risale a un documento del 1761 della pieve di Desio, in cui viene indicata «una cascina abitata da 45 anime, distante da Balsamo circa 1000 passi». Attualmente indica una zona dell'estrema periferia della città posta a ridosso del confine con Monza.
Già frazione di Balsamo, era posta alla sua periferia est, a circa un chilometro dal centro abitato. La prima notizia storica attestata risale a un documento del 1761 della pieve di Desio, in cui viene indicata «una cascina sita a circa 500 passi dal paese di Balsamo e abitata da 81 anime». Attualmente indica il corrispondente quartiere a ridosso della statale 36. molto più commerciale e industriale che residenziale.
Già frazione di Balsamo, era collocata sulla strada per Sesto San Giovanni. A partire dagli anni cinquanta ha subito un notevole incremento demografico e un incontrollato sviluppo edilizio, che l'ha portata a diventare il quartiere più popoloso della città nel rapporto con la superficie, malgrado la posizione sfavorevole, stretta fra l'autostrada A4 e il viale Fulvio Testi.
Già frazione di Cinisello, era posta a nord del centro abitato, sulla strada per Nova. È attestata già dal 1291, anno in cui viene riportato un convento dell'ordine degli Umiliati in località Ligozza (o Negozium). Con la crescita edilizia di Cinisello Balsamo il toponimo è andato via via definitivamente scomparendo.
Già frazione di Balsamo, era posta alla sua periferia nord-est, a circa due chilometri dal centro abitato. La prima notizia storica attestata risale a un documento del 1761 della pieve di Desio, in cui viene indicato che «Cascina Robecco è abitata da 81 anime e dista da Balsamo circa 1000 passi». Attualmente indica il corrispondente quartiere a ridosso della statale 36.
Già frazione di Cinisello, era collocata lungo la strada per Nova, a nord del centro abitato. L'esistenza di una cascina è attestata in documento della pieve di Desio risalente al 1788, in cui vengono indicate 43 anime; decisamente più antica è invece la chiesetta. A partire dagli anni cinquanta ha subito un consistente incremento demografico; attualmente indica il popoloso quartiere posto all'estrema periferia nord di Cinisello Balsamo.
Già frazione di Balsamo, era posta a sud del centro abitato, a ridosso del confine con Sesto San Giovanni. A partire dagli anni sessanta ha subito un considerevole incremento demografico, malgrado la collocazione a ridosso del viale Fulvio Testi; attualmente indica il popoloso quartiere stretto fra quest'ultimo e il confine comunale.
A Cinisello Balsamo sono inoltre presenti altri due quartieri, sorti in concomitanza con la crescita edilizia della città: si tratta del Borgo Misto e del Campo dei Fiori
Si è sviluppato spontaneamente a partire dagli anni cinquanta in un'area posta a nord-est dell'abitato di Cinisello, poco prima dell'inizio di Sant'Eusebio.
Si è sviluppato a partire dagli stessi anni di Borgo Misto nell'estrema periferia ovest della città, praticamente a ridosso di Cusano Milanino.
Una delle attività storiche caratteristiche di Cinisello e Balsamo è stata la coltivazione di gelsi, per l'allevamento di bachi da seta (qui conosciuti come cavalee), protrattasi fino agli anni venti, per scomparire definitivamente intorno agli anni quaranta. L'importanza che questa pratica aveva in questi territori può essere desunta dal fatto che in passato avveniva un vero e proprio censimento delle piante di gelso: quello del 16 novembre 1750 riporta per esempio un numero di 961 gelsi presenti a Cinisello (per un imponibile di 70.195 scudi) e di 1.232 gelsi a Balsamo (per un imponibile di 61.025 scudi). La coltivazione dei gelsi era già praticata nel secolo precedente: nel 1637 viene riportato che la piazza comunale di Cinisello fosse già circondata da 45 gelsi.
Fra la metà del XIX secolo e gli inizi del XX secolo si contavano sul territorio di Cinisello tre filande, una in contrada per Monza (oggi via Sant'Ambrogio), di proprietà della famiglia Cobelli, poi subaffittata; una in contrada per Bresso (oggi via Cavour), di proprietà della famiglia Gargantini; un'ultima nella piazza comunale (oggi piazza Gramsci), di proprietà inizialmente della famiglia Vitali, poi della famiglia Cighera. Quest'ultima, fondata nel 1881 si sarebbe poi specializzata nella produzione di componenti per gli essiccatoi automatici, conoscendo un successo non solo nazionale col nome di A.L.E.A..
Un'altra attività che interessava in passato il territorio cittadino era quella dell'agricoltura, praticata su quasi l'intera superficie cittadina sia a Balsamo che a Cinisello. È a partire dagli anni trenta del Novecento che la popolazione cittadina comincia ad essere attratta prima dalle fabbriche che si stavano sviluppando a Sesto San Giovanni, poi da quelle della periferia a nord di Milano. La popolazione comincia a diventare prevalentemente operaia; all'indomani della Seconda guerra mondiale comincia il fortissimo sviluppo edilizio che vede via via la città gravitare sempre di più attorno a Milano, di cui può definirsi un quartiere satellite. L'agricoltura viene quasi del tutto abbandonata e si sviluppa un fenomeno di pendolarismo fra i luoghi di lavoro, collocati al di fuori della città, e la città stessa, la cui funzione prevalente diventa quasi quella di dormitorio. Cinisello Balsamo stessa conosce comunque un deciso sviluppo della piccola industria e dell'artigianato: le ditte censite passano così dalle 341 del 1951 alle 956 del 1961, fino ad arrivare alle 2056 del 1971. Prima d'allora risultavano attive sul territorio - oltre alle già citate filande - alcune industrie che lavoravano il legname e due ditte di prodotti alimentari (un pastificio e una fabbrica di prosciutti). A partire dagli anni settanta si cercò inoltre di sviluppare ulteriori poli di produzione locale, privilegiando l'insediamento ai margini della città di alcuni distretti di produzione leggera, attivi ancora oggi sul territorio. Alla chiusura delle grandi fabbriche si assiste a una progressiva terziarizzazione degli impieghi dei cittadini.
Particolare importanza nel tessuto sociale ed economico della città di Cinisello Balsamo è stata ed è ricoperta - tanto in passato quanto ancora oggi - dalla presenza di numerose cooperative, di consumo ed edificatrici. Fra quelle di maggiore peso, ancora oggi attive sul territorio, si ricordano La Nostra Casa, fondata nel 1911 come cooperativa edificatrice e l'AUPREMA, costituitasi nel 1982 con la fusione delle storiche cooperative Aurora, Previdente e Matteotti. La cooperativa La Nostra Casa operò a partire dallo storico fabbricato edificato in via Milano (oggi via Libertà), a cui seguirono negli anni subito successivi il primo spaccio alimentare e un circolo ricreativo. Dal dopoguerra è proprietaria di Villa Arconati, divenuta sede della cooperativa, che ancora oggi opera sia nel campo dell'edilizia (con alloggi in affitto ed altri a riscatto), sia in quello alimentare, con diversi punti vendita aperti in città. Delle cooperative andate a formare l'AUPREMA, l'Aurora fu la storica cooperativa di Balsamo, attiva dal 1910 in diversi campi (dell'edilizia, di consumo, ricreativo, culturale), La Previdente fu la storica cooperativa fondata dalla Lega dei contadini nel 1903, attiva anch'essa come edificatrice, di consumo, ricreativa e culturale, la Matteotti, fu invece la più recente, nata come cooperativa di consumo e circolo ricreativo nel 1949 e solo in seguito divenuta anche edificatrice.
Nel 1993 aprì invece il primo centro commerciale cittadino, lungo il viale Brianza: CittàMercato (Gruppo Rinascente), che verrà sostituito una quindicina di anni più tardi dal ben più grosso nuovo Auchan. Altri centri commerciali aprono in città o nelle immediate vicinanze, alimentando il dibattito locale sul futuro del commercio di vicinato e sulla necessità di preservare un'identità locale di città, fatta anche attraverso la vivacità del commercio nelle sue aree centrali.
Il territorio comunale è attraversato da due autostrade, la A4 Milano-Venezia (uno svincolo) e la A52 Tangenziale Nord di Milano (tre svincoli).
Lo sviluppo viario di viale Fulvio Testi-viale Brianza, ha assegnato alla città un ruolo di snodo strategico nel traffico veicolare della zona nord di Milano che ha favorito l'insediamento di imprese e strutture industriali e produttive medio piccole.
Cinisello Balsamo è attraversata da nord a sud dalla linea 31 della rete tranviaria di Milano, che termina a Bicocca M5. La linea costeggia per un tratto il Parco Nord e corre lungo viale Fulvio Testi, passando per il comune di Sesto San Giovanni ed entrando poi in Milano, fino all'altezza di via Santa Monica. La linea fu inaugurata il 7 dicembre 2008 entrando pienamente a regime il 17 gennaio 2009.
In passato la città era altresì interessata dal passaggio delle linee Milano-Cinisello, attiva fra il 1913 e il 1957 e la tranvia Cusano-Cinisello-Monza, in funzione fra il 1890 e il 1918.
Cinisello Balsamo è servita da autoservizi eserciti dall'ATM e da Brianza Trasporti (gruppo Autoguidovie).
La prima figura amministrativa che resse le sorti del neonato comune di Cinisello Balsamo nel 1928 fu il commissario prefettizio conte Ferdinando Lalli, che assolse egregiamente al periodo di transizione dovuta alla soppressione delle precedenti municipalità di Cinisello e Balsamo. A questo successe la figura del podestà, introdotta dal regime fascista a partire dal 1926 con le cosiddette Leggi fascistissime. Fino al 1945 gli organi democratici del comune vennero soppressi e tutte le funzioni amministrative passarono nelle mani del podestà, nominato con Regio Decreto per cinque anni e in qualunque momento revocabile. Il podestà veniva assistito da una consulta municipali, con funzioni meramente consultive.
In seguito alla caduta del fascismo, l'amministrazione provvisoria dei comuni venne disciplinata con R.D.L. 4 aprile 1944, nº 111 che l'affidò, fino al ripristino del sistema elettivo, a un sindaco e a una giunta comunale, nominati dal prefetto su proposta del Comitato di Liberazione Nazionale. Il sistema elettivo venne ripristinato con D.L.L. 7 gennaio 1946, nº 1.
Lo sport a Cinisello e a Balsamo fece la sua comparsa agli inizi del Novecento, limitato perlopiù alla ginnastica e al ciclismo. A partire dal dopoguerra si andarono a formare molte delle associazioni sportive tuttora presenti nella città, che favorirono la diffusione e la pratica di diverse attività come l'atletica, il nuoto, il calcio, il basket, la pallavolo e il pugilato. Nel 2022 Cinisello Balsamo è stata riconosciuta da FIDAL e ANCI come "città della corsa e del cammino".
Il Comune di Cinisello Balsamo dispone di due palazzetti dello sport, tre campi sportivi, quattro piscine e diverse altre strutture sportive minori. Importante, oltre al Palazzetto dello Sport Salvador Allende lo Stadio Gaetano Scirea (intitolato a Gaetano Scirea, debuttante nel locale gruppo sportivo Serenissima), che ha sostituito il precedente stadio comunale sito fra la via XXV aprile e la via Monte Ortigara, fortemente ridimensionato nel 1971 in concomitanza con la realizzazione del nuovo palazzo comunale e definitivamente chiuso e demolito nel corso del 2003. Il Centro polisportivo Gaetano Scirea, più volte ristrutturato, ha in dotazione oltre al campo da calcio a undici omologato FIGC, in erba naturale e illuminato (con tribuna coperta da 700 posti), una pista d'atletica, altri due campi da calcio a undici più piccoli, in terra battuta, due campi da calcio a sette, un campo di hockey a rotelle, due palazzine per i servizi e un bar.
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