L'Imperiale Contrada della Giraffa è una delle diciassette suddivisioni storiche della città toscana di Siena. Prende parte al Palio di Siena.
Il Bando di Violante di Baviera (1730) determina la suddivisione territoriale delle diciassette Contrade di Siena facendo riferimento ai palazzi e ai loro proprietari dell'epoca, basandosi quindi sulle costruzioni più che sulle strade. Esso viene ancora oggi considerato la disposizione di base per determinare gli effettivi confini delle Contrade. Secondo il Bando relativo alla Nuova divisione dei confini delle Contrade, il territorio dell'Imperiale Contrada della Giraffa è delimitato dalle seguenti vie e palazzi:
Le strade che attualmente fanno parte del territorio della Contrada sono le seguenti:
Per la Giraffa pare ricorrere il numero 3. Oltre ai tre cappotti, la Contrada di Provenzano si fregia di tre titoli, conquistati in occasione di carriere dedicate a particolari avvenimenti della storia del paese. La Giraffa è "Reale" per aver vinto il Palio del 16 luglio 1887 alla presenza di re Umberto I d'Italia e della regina Margherita di Savoia. "Imperiale" per la carriera vinta il 2 luglio 1936, dedicata alla nascita dell'Impero italiano, alla presenza di re Vittorio Emanuele III e della regina Elena. "Repubblicana" per la vittoria conseguita il 16 agosto 1946, alla presenza del Capo Provvisorio della Repubblica Enrico De Nicola.
Proprio "Reale, Imperiale, Repubblicana" si intitola il Numero Unico del 1946, per sancire questa particolarità giraffina.
La contrada sfoggia comunque il solo titolo di "Imperiale".
Alla Giraffa è legato un episodio curioso, accaduto in occasione del Palio straordinario del 24 settembre 1967, indetto per onorare il LIX Congresso della Società Italiana per il progresso delle Scienze. La notte precedente al Palio accadde quello che nessun senese vorrebbe accadesse: il Drappellone, dipinto da Bruno Marzi, era stato rubato. Le indagini, pur intense e febbrili, portarono a ben poco: gli organizzatori furono così costretti a far sfilare sul Carroccio il solo bozzetto dipinto dall’artista cucito su di un drappo bianco, che fu poi consegnato alla contrada vincitrice della carriera (che fu appunto la Giraffa, con il fantino Tristezza ed il cavallo Topolone). Data l’assenza del Drappellone originale, i contradaioli dovettero accontentarsi di festeggiare col bozzetto.
Verso sera, mentre nel rione di Provenzano fervevano i festeggiamenti, giunse una telefonata che chiarì com'erano andate le cose la notte prima: gli interlocutori erano infatti alcuni goliardi bolognesi in visita a Siena, che avevano rubato il Drappellone "per scherzo", dichiarando comunque di volerlo restituire alla Giraffa, bevendo e scherzando con i suoi contradaioli festanti. Per tutta risposta, i giraffini consigliarono agli autori della bravata di collocare il Drappellone in un luogo prestabilito e di sparire subito dopo, se volevano evitare di incorrere in spiacevoli conseguenze. Il gruppetto di goliardi capì così che era meglio fare come dicevano i senesi: lasciarono il Drappellone nel luogo concordato e subito dopo lasciarono Siena.
La consegna del drappellone “ufficiale” avvenne alcuni giorni dopo in Comune, ma la Giraffa si rifiutò di restituire il Palio bianco con il bozzetto, perché, per loro, quello veramente vinto era il “Palio del bozzetto”. La Giraffa, così, oggi espone nel suo museo il drappellone originale dipinto da Marzi accanto al drappo bianco su cui è attaccato il bozzetto, perché è quello che hanno vinto sul Campo.
Bruco e Giraffa sono state rivali, per questioni di confine, fino al 1996, anno in cui la Contrada di via del Comune si poté finalmente scuffiare dopo 41 anni di digiuno. Dopo l'ufficializzazione formale operata dalle dirigenze, solo piccole minoranze di popolo di ambedue le Contrade continuano tuttora a guardarsi con un certo astio.
La Giraffa si attribuisce altre sei vittorie, non riconosciute dal Comune:
La contrada della Giraffa ha un ruolo di primo piano nella storia a fumetti Topolino al Palio di Siena, pubblicata in due puntate su Topolino 1549 e 1550 dal 4 all'11 agosto 1985, nella quale il giovane contradaiolo Duccio accoglie Topolino e Minni nel loro soggiorno nella città toscana nei giorni del Palio.
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