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Augusto Pinochet


Augusto Pinochet


Augusto José Ramón Pinochet Ugarte (IPA: [auˈɣusto pinoˈ(t)ʃe] o [-ˈ(t)ʃet].; Valparaíso, 25 novembre 1915 – Santiago del Cile, 10 dicembre 2006) è stato un generale e politico cileno, che, a seguito del colpo di Stato in Cile del 1973, governò il suo paese dall'11 settembre 1973 all'11 marzo 1990, instaurando un regime autoritario e dittatoriale, rendendosi responsabile di crimini contro l'umanità. Dal 1990 al 1998 rimase Comandante in capo dell'Ejército de Chile, fino al suo arresto a Londra. Estradato e revocatagli l'immunità parlamentare, fu posto agli arresti domiciliari, in attesa di un processo mai giunto a termine per varie lungaggini dovute al suo stato di salute e poi per il suo sopravvenuto decesso.

Con un colpo di Stato militare si autoproclamò presidente e instaurò una dittatura militare, durante la quale fu applicata una feroce repressione dell'opposizione, giudicata da alcuni un vero sterminio di massa, con l'uccisione di un numero di oppositori compreso tra le 1 200 e 3 200 persone, tra 80 000 e 600 000 internati, esiliati o arrestati in maniera arbitraria e tra 30 000 e 130 000 torturati e/o vittime di violenza. Peraltro il Rapporto Rettig e altre commissioni, istituite dopo la dittatura, contarono ufficialmente 3.508 morti (2.298 assassinati o giustiziati e 1.210 sparizioni forzate) oltre a 28.259 vittime di tortura e prigionieri politici, nei circa 17 anni di potere di Pinochet, ma in particolare durante il primo decennio, in cui fu leader della Giunta militare cilena. Taluni autori hanno aumentato il numero delle vittime a 17.000 (15.000 morti e 2.000 scomparsi), mentre un computo del 2011 quantifica in 3.065 i "morti o forzatamente scomparsi" e in 40.018 le vittime anche "solo" di violazioni di diritti umani da parte del regime, ma la questione è ancora aperta.

Considerato simpatizzante o facente parte dei regimi fascisti da molti studiosi, a parere di altri l'esercizio del potere da parte di Pinochet fu distante da tale orientamento, poiché era privo delle strutture corporative e sociali tipiche di quei regimi. Si può affermare che il reale orientamento politico del generale, al di là del suo orientamento accanitamente anticomunista, sia tuttora oggetto di discussione; indubbia è l'ammirazione che Pinochet nutriva nei confronti del generale Francisco Franco, dittatore spagnolo, di orientamento fascista e anticomunista.

Generale dell'esercito, di orientamento fortemente conservatore, Pinochet arrivò al potere a seguito del golpe del 1973, inizialmente sollecitato da parte del Parlamento: il colpo di Stato militare - appoggiato dagli Stati Uniti d'America, nelle persone di Richard Nixon ed Henry Kissinger, in funzione anticomunista e da esponenti di ceti elevati cileni - rovesciò il legittimo governo, coinvolto in una grave crisi economica e in un'impennata dell'inflazione, del Presidente socialista Salvador Allende, il quale si suicidò durante il golpe. Egli fu alla guida di un governo militarista e reazionario, applicando una politica economica fortemente liberista, con l'assistenza di un gruppo di giovani economisti, guidati da José Piñera, detti "Chicago Boys", poiché formati a Chicago da Milton Friedman. Secondo Friedman questa politica generò un'enorme crescita economica che egli stesso battezzò il "miracolo del Cile", mentre secondo altre ricostruzioni la crescita fu dovuta a un cambio di rotta di Pinochet, il quale in seguito a un crollo finanziario decise di allontanare quasi tutti i Chicago Boys dal governo e nazionalizzare numerose aziende cilene.

Spinto dalle pressioni estere ad una consultazione elettorale regolare, il referendum nel 1988 mise fine alla dittatura, con il 56% dei votanti che si espresse contro Pinochet, e lo costrinse ad avviare una fase di transizione, reintroducendo la democrazia con libere elezioni del 1989. Lasciò ufficialmente il potere solo l'11 marzo 1990, rimanendo però capo delle forze armate fino al 10 marzo 1998. Divenne poi senatore a vita, godendo dell'immunità parlamentare fino al 2002. Arrestato nel Regno Unito su mandato del governo spagnolo per la sparizione di cittadini iberici e accusato di crimini contro l'umanità, di corruzione ed evasione fiscale, non fu però mai condannato, per motivi di salute: rientrò in Cile, dove riuscì a evitare i processi e dove morì nel 2006. Il suo governo coincise con l'inizio della maggior parte delle sanguinose dittature militari in America meridionale, come quella della confinante Argentina, con cui Pinochet rischiò anche una guerra per contrasti di confine.

Augusto José Ramón Pinochet Ugarte nasce il 25 novembre 1915 a Valparaíso, figlio di Augusto Pinochet Vera (1891-1944), medico e nipote di imprenditori agricoli originari di Lamballe, in Bretagna, che lasciarono nel XVIII secolo per trasferirsi in Cile, mentre sua madre Evelina Ugarte Martínezil (1895-1986) era di famiglia basca. Pinochet frequentò la scuola primaria e secondaria al Seminario San Rafael della città natale, l'Istituto "Rafael Ariztía" di Quillota (tenuto dai fratelli maristi), la Scuola dei Fratelli francesi di Valparaíso, e la Scuola militare Bernardo O'Higgins, nella quale entrò nel 1933 a 17 anni. Dopo quattro anni di studio, si diplomò in quest'ultima con il grado di alférez di fanteria.

Agli inizi di settembre 1937, fu inviato al Reggimento Chacabuco, a Concepción. Due anni dopo, nel 1939, con il grado di sottotenente, si trasferì al Reggimento Maipo, di stanza a Valparaíso. Ritornò alla scuola di Fanteria nel 1940. Nel gennaio del 1943 sposò la ventunenne Lucía Hiriart Rodríguez, figlia di un avvocato radicale che fu poi ministro dell'Interno e senatore, con la quale ebbe cinque figli. Alla fine del 1945, entrò nel Reggimento Carampangue, a Iquique. Nel 1948 entrò nell'Accademia di Guerra, ma dovette posporre i suoi studi, perché, essendo l'ufficiale più giovane, doveva trascorrere un periodo di servizio militare nella zona carbonifera di Lota.

L'anno seguente ritornò ai suoi studi in Accademia, ottenendo il titolo di ufficiale di Stato maggiore, e nel 1951, ritornò ad insegnare alla Scuola Militare. Nello stesso periodo, lavorò come aiuto insegnante all'Accademia di Guerra nei corsi di geografia e geopolitica militare. In aggiunta a questo, era attivo come direttore della rivista istituzionale Cien águilas (Cento Aquile), un organo che rappresentava la voce degli ufficiali. Durante l'inizio del 1953, con il grado di maggiore, fu inviato per due anni al Reggimento Rancagua ad Arica. Mentre si trovava là, fu nominato professore dell'Accademia di Guerra, e ritornò a Santiago del Cile per occupare il suo nuovo incarico.

Ottenne un baccellierato e, con questo diploma, entrò nella Scuola di Legge dell'Università del Cile. All'inizio del 1956 Pinochet fu scelto, insieme ad un gruppo di giovani ufficiali, per formare una missione militare che avrebbe collaborato con l'organizzazione dell'Accademia della Guerra dell'Ecuador a Quito, il che lo obbligò a sospendere i suoi studi di legge. Rimase con la missione a Quito per tre anni e mezzo, tempo durante il quale si dedicò allo studio della geopolitica, della geografia militare e dell'intelligence.

Alla fine del 1959, ritornò in Cile e fu inviato al Quartier generale della 1ª Divisione dell'esercito, ad Antofagasta. L'anno successivo, fu assegnato come comandante al 7º Reggimento di fanteria Esmeralda. Grazie al suo successo in questa posizione, fu nominato vice-direttore dell'Accademia di Guerra nel 1963. Nel 1968 fu nominato capo di stato maggiore della 2ª Divisione dell'esercito, a Santiago, e alla fine dell'anno fu nominato generale di brigata e capo di stato maggiore della 6ª Divisione del presidio di Iquique. Nella sua nuova funzione, fu anche nominato intendente rappresentante della regione di Tarapacá.

Nel gennaio del 1971, salì al grado di generale di divisione e fu nominato comandante della guarnigione dell'esercito di Santiago. All'inizio del 1972, fu nominato capo di stato maggiore dell'Ejército de Chile. Mentre i conflitti interni crescevano in Cile, con le dimissioni del generale Carlos Prats, Pinochet fu nominato comandante in capo dell'Ejército de Chile, il 23 agosto 1973, dal Presidente, il socialista Salvador Allende, che lo considerava fedele e lo definì un militare tutto d'un pezzo: nel giugno del 1973, infatti, accanto al generale Prats, Pinochet aveva contribuito a stroncare un golpe, (il Tanquetazo o golpe dei carri armati): a capo del 1º Reggimento di Fanteria Pinochet aveva fatto puntare le armi contro i militari rivoltosi spinti da Patria y Libertad, formazione paramilitare che poi si sarebbe schierata con Pinochet nel golpe dell'11 settembre.

Iniziato in Massoneria nella Loggia Victoria nº15, all'oriente di San Bernardo, della Grande Loggia del Cile, il 28 maggio 1941 all'età di 25 anni, forse dietro raccomandazione di Osvaldo Hiriart Corvalán, suo suocero, Augusto Pinochet non è mai andato oltre il grado di compagno. È stato radiato dalla sua loggia il 24 ottobre 1942 per mancato pagamento delle quote associative e non frequentazione delle riunioni di loggia.

Al momento del colpo di Stato, l'economia era in forte crisi. Il presidente Salvador Allende, che era stato eletto nel 1970 con il 36 per cento dei voti, per risollevare l'economia del Paese, aveva varato numerose riforme economiche e sociali, come la nazionalizzazione delle miniere di rame, carbone e ferro, controllate fino allora da imprese straniere, riforma costituzionale approvata all'unanimità dal parlamento, un'autentica riforma agraria e la nazionalizzazione di piccole e medie imprese strategiche e banche. Queste riforme non erano però gradite alla borghesia cilena e agli investitori stranieri. Le numerose nazionalizzazioni crearono una fuga di capitali, il blocco degli investimenti e quindi una inflazione galoppante che colpì duramente anche le classi popolari. Il 15 luglio 1971 i commercianti cominciarono ad accaparrare generi alimentari e di prima necessità, mettendo in ginocchio economicamente il Paese.

Il 4 giugno 1972 i camionisti cileni organizzarono uno sciopero contro il governo, provocando l'interruzione dei rifornimenti di carburante e aggravando ancor di più la situazione a livello di approvvigionamento alimentare; il primo dicembre le donne del Barrio Alto (quartieri eleganti come Las Condes, ecc. letteralmente "quartiere alto") scesero nelle strade per un "cacerolazo", forma di protesta sonora con concerto di pentole vuote. L'università era sotto il controllo del Movimento gremialista di Jaime Guzmán. Il 22 agosto 1973 il Congresso cileno votò una risoluzione in cui si elencavano le presunte violazioni della legalità compiute dal governo Allende e si invitava l'esercito a rimuovere il presidente. Secondo la costituzione cilena, per essere approvata, una risoluzione simile necessitava del voto favorevole di due terzi del parlamento.

La votazione si concluse con una maggioranza di voti favorevoli, ma senza raggiungere i due terzi richiesti. La tesi della guerra civile imminente, e di Allende ormai esautorato dalle forze di guerriglia comunista, fu sostenuta anche da Patricio Aylwin, il primo presidente del ritorno alla democrazia negli anni Novanta: "Il governo di Allende aveva esaurito, con un totale fallimento, la via cilena verso il socialismo e si apprestava a consumare un autogolpe per instaurare con la forza la dittatura comunista. Il Cile visse sull'orlo del "Golpe di Praga" che sarebbe stato tremendamente sanguinoso, e le Forze Armate non fecero altro che anticipare quel rischio imminente".

Nell'estate del 1973, Carlo Prats rassegnò le sue dimissioni, a seguito della sua decisione, il governo guidato da Allende affidò l'incarico di comandante in capo al generale Pinochet I vertici militari cileni, l'11 settembre 1973, destituirono Allende con un colpo di Stato militare. I leader del golpe, i comandanti delle quattro forze armate cilene, usarono aerei da combattimento Hawker Hunter per bombardare il Palazzo Presidenziale che lo ospitava. Lì morì Salvador Allende, ma la reale causa della sua morte rimane un mistero: secondo la versione ufficiale si suicidò (come afferma anche l'autopsia effettuata nel 2011 sui resti di Allende), mentre altri sostengono che fu ucciso dai golpisti di Pinochet durante la difesa del palazzo presidenziale. Come sostenuto dalla figlia, egli si uccise pur di non arrendersi a Pinochet, che voleva offrirgli l'esilio al posto dell'arresto, almeno a parole (forse per inscenare poi un incidente aereo), anche se i golpisti sono considerati senza dubbio i responsabili morali della sua fine.

Pinochet fu nominato a capo della giunta militare di governo, e si mosse per frantumare l'opposizione socialista del Cile, arrestando approssimativamente 130.000 individui in un periodo di tre anni. Il ruolo di Pinochet nella pianificazione del colpo di Stato è oggetto di discussione. È comunemente accettato che Pinochet sia stato il capo dei congiurati e che abbia usato la sua posizione di Comandante dell'esercito per coordinare un piano ad ampio raggio con le altre forze militari. Questa è la versione degli eventi che Pinochet stesso conferma nelle sue memorie. In anni recenti, comunque, alti ufficiali militari del tempo hanno raccontato che Pinochet, riluttante, fu coinvolto da Nixon nel colpo di Stato solo pochi giorni prima che questo avvenisse. Altri, tra i quali Sergio Romano, negano il ruolo dell'amministrazione americana nell'insurrezione nazionale cilena, ritenendola un atto autonomo dell'élite militare conservatrice cilena anticomunista e antiliberale. Quale che fosse la verità, una volta che la Giunta fu al potere, Pinochet presto consolidò il suo controllo su di essa.

In contrasto con la maggior parte delle altre nazioni dell'America Latina, il Cile aveva avuto, prima del colpo di Stato, una lunga tradizione di governi democratici civili, con diverse eccezioni come la giunta militare di Luis Altamirano (1924), il golpe del generale Carlos Ibáñez del Campo (1925), il colpo di Stato militare filo socialista dei generali Arturo Puga e Bartolomé Blanche (1932) o il governo di Gabriel González Videla (1946-1952), che era comunque un governo civile e salito al potere regolarmente, anche se presto ebbe un'involuzione dittatoriale. Alcuni ricercatori politici hanno ascritto la violenza del colpo di Stato alla stessa stabilità del sistema democratico esistente, che richiese azioni estreme per essere rovesciato.

La politica economica di Allende implicava il possesso da parte dello Stato di molte compagnie chiave, soprattutto le miniere di rame possedute dagli USA. In altri termini Allende si attirò l'odio dei grandi proprietari terrieri cileni, che accentravano nelle proprie mani una gran parte della ricchezza del paese. Inoltre rifiutava la politica di privatizzazione delle risorse primarie dello Stato cileno, temendo abusi, e arrivò persino a statalizzare il sistema bancario. Pinochet promise di promuovere lo sviluppo di un mercato più aperto o, per usare le sue parole, "di fare del Cile non una nazione di proletari, ma una nazione di imprenditori". Il governo di Allende era in rapporti amichevoli con Cuba.

Archivi desecretati degli USA provano che gli Stati Uniti d'America approvarono fondi per azioni che prevenissero l'elezione di Allende e, più tardi, per destabilizzare il suo governo. Il ruolo degli USA nel golpe stesso non è stato stabilito, ma un documento pubblicato dalla CIA nel 2000, intitolato "CIA Activities in Chile", rivelava che l'agenzia statunitense supportò attivamente la giunta militare prima e dopo il rovesciamento di Allende e che essa fece di molti ufficiali di Pinochet degli agenti pagati dalla CIA o dai militari USA, anche se l'agenzia sapeva che erano coinvolti in sistematiche e ampie violazioni dei diritti umani.

Fino al 27 giugno 1974 Pinochet era semplicemente il presidente della Giunta militare cilena, leadership che avrebbe dovuto alternarsi con quelle dei comandanti delle altre forze armate. Da quella data assume il titolo di "Capo Supremo della Nazione", poi ufficializzato in Presidente del Cile, usato soprattutto dopo il trasferimento del generale alla Moneda ricostruita, e l'apparente smilitarizzazione del governo (Pinochet cominciò ad apparire in pubblico, nelle occasioni politiche e non militari, in abiti civili anziché in divisa). Il 17 dicembre 1974 è la data ufficiale dell'insediamento come presidente della Repubblica cilena.

La violenza e il bagno di sangue del colpo di Stato continuarono però durante l'amministrazione di Pinochet. Una volta al potere, Pinochet governò con pugno di ferro. La tortura contro i dissidenti era pratica comune, sia per avere informazioni, sia come metodo per incutere terrore, in modo che, se un oppositore fosse stato rilasciato, non avrebbe più avuto la forza di impegnarsi politicamente. Molte delle persone sequestrate difatti, a differenza di quanto avvenne in Argentina, furono poi rilasciate dopo tempi più o meno lunghi di detenzione, ma costrette all'esilio o all'isolamento sociale e politico (come accadde al futuro scrittore e regista Luis Sepúlveda).

I dissidenti assassinati per aver pubblicamente parlato contro la politica di Pinochet venivano invece per la maggior parte definiti "scomparsi" (desaparecidos). Non si sa esattamente quanta gente sia stata uccisa dalle forze del governo e dai militari durante i diciassette anni in cui Pinochet rimase al potere, ma la Commissione Rettig, voluta dal nuovo governo democratico, elencò ufficialmente 2.115 morti e "scomparsi dopo l'arresto", oltre a 164 vittime politiche, per un totale di 2279 deceduti. L'ultimo computo aggiornato, presentato nell'agosto 2011 da una commissione incaricata dal governo, porta il numero totale delle vittime di omicidio o tortura a 40.018. L'organizzazione per i diritti umani Amnesty International afferma che vi furono gravissime e continuate violazioni di diritti, configurabili come crimini contro l'umanità, ma ridimensiona le cifre dei morti a 3216. Ufficialmente vennero riconosciuti poi 2.298 morti, 1.210 desaparecidos e 28.259 vittime di tortura o di persecuzione politica Il periodo più sanguinoso fu il primo decennio, in particolare l'anno stesso del golpe. Alcuni hanno aumentato il numero delle vittime a 17.000 (15.000 morti e 2000 scomparsi) o forse di più, ma la questione è ancora aperta e controversa.

Tra le vittime, ucciso nell'Estadio Nacional de Chile insieme a molti altri durante i giorni del golpe, anche il regista e cantante Víctor Jara. Migliaia di cileni lasciarono il Paese per sfuggire al regime. Tranne che per la strage dell'Estadio Nacional de Chile - altro teatro della carneficina - ascritta dal dittatore ad una conseguenza della "guerra civile", Pinochet tentò di insabbiare questi crimini parlando di morti in scontri di guerriglia o di esiliati, anziché di sequestri e omicidi. Pinochet sostenne anche, interrogato in Inghilterra dopo la fine del regime, di non aver mai personalmente ordinato torture, ma solo di aver usato la mano dura sul comunismo, scaricando la responsabilità delle violenze sui capi della DINA, come Manuel Contreras. Pinochet tentò anche di difendersi giustificando il terrorismo di Stato come difesa dai guerriglieri del MIR (molti dei quali rimasero effettivamente vittime della repressione), che già avevano compiuto atti di terrorismo nell'ultima parte del governo Allende, che pure sostenevano ufficialmente.

La presidenza di Pinochet era frequentemente resa instabile da sollevazioni e da isolati attacchi violenti (nel 1986 sfuggì per poco a un attentato dinamitardo del Fronte Patriottico Manuel Rodriguéz). I tentativi di assassinio erano comuni, il che aumentò la paranoia del governo e probabilmente alimentò il ciclo dell'oppressione. La situazione in Cile raggiunse l'attenzione internazionale nel settembre 1976 quando Orlando Letelier, un ex-ambasciatore cileno negli Stati Uniti e ministro del governo Allende, fu assassinato con un'autobomba a Washington. Il generale Carlos Prats, predecessore di Pinochet come comandante dell'esercito, che si era dimesso piuttosto che sostenere le azioni contro Allende, era morto in circostanze simili a Buenos Aires, Argentina due anni prima. Nell'ottobre del 1999, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America desecretò una raccolta di 1.100 documenti prodotti da varie agenzie degli USA che trattavano degli anni che portarono al colpo di Stato militare. Uno di questi documenti diede indicazione della scala della collaborazione degli USA con Pinochet.

L'aiuto militare USA crebbe notevolmente tra la venuta al potere di Allende nel 1970, quando ammontava a 800.000 dollari all'anno, fino a 10,9 milioni di dollari nel 1972, quando avvenne il colpo di Stato. Il 10 settembre 2001, una causa fu intentata dalla famiglia del generale René Schneider, una volta capo dello staff del generale cileno, accusando il precedente Segretario di Stato Henry Kissinger di aver preparato il suo assassinio nel 1970 per essersi opposto al colpo di Stato militare. Nonostante il regime di Pinochet sia durato 17 anni, non tutti i Paesi riconobbero il nuovo Governo. L'Italia e la Svezia non riconobbero mai il cambio degli ambasciatori, e formalmente rimasero in carica quelli nominati da Salvador Allende.

La brutale repressione politica di Pinochet fu attuata in parallelo alle riforme economiche. Per formulare la sua politica economica, Pinochet si affidò ai cosiddetti Chicago Boys, che erano giovani economisti cileni istruiti all'Università di Chicago fortemente influenzati dalle teorie monetariste di Milton Friedman: privatizzazione, taglio della spesa pubblica e politiche anti-sindacali colpirono soprattutto i ceti meno abbienti della nazione, sebbene strati della società abbiano beneficiato di una crescita reale. Il principale di questi economisti fu José Piñera, Ministro del Lavoro e delle Miniere, autore della riforma liberista delle pensioni, che vennero privatizzate. Sotto i primi anni del governo Pinochet l'economia cilena mise in campo un massiccio recupero.

Alcuni economisti mondiali lo chiamarono il miracolo del Cile, mentre altri hanno contraddetto questa affermazione teorizzando che, anche se le riforme di Pinochet attrassero grossi investimenti esteri, poca parte di quei soldi venne investita a fini produttivi. Il regime dei cambi fissi strideva, però, con il paradigma liberista del regime e nel 1976 infatti l'aumento dei tassi di interesse internazionale, attuato per fermare l'inflazione, innescò una fortissima recessione, anche se dal 1978 in poi queste politiche cominciarono a dare i loro frutti.

Nei primi anni Ottanta, alcune personalità che avevano sostenuto il golpe come un male necessario, cominciarono a prendere le distanze, una volta appresi i crimini che Pinochet perpetrava ai danni degli oppositori: tra i critici vi furono il ministro José Piñera, il quale intercedette per un importante leader sindacale, impedendo il suo arresto e anche il suo esilio. L'economista lasciò la giunta, e nel 1988 lui e suo fratello Sebastián, ricco imprenditore e futuro presidente cileno, si schierarono contro il generale nel plebiscito che lo costrinse al ritiro. Dal maggio 1983, l'opposizione e il movimento sindacale organizzarono dimostrazioni e scioperi contro il regime, provocando una violenta risposta da parte delle forze di sicurezza.

Molte piccole imprese dichiararono bancarotta, mentre l'economia, comprese le industrie appena privatizzate, finì per essere dominata da monopoli favoriti dalle connessioni della giunta e dai legami con le imprese straniere. L'inflazione dopo aver toccato il suo massimo nel 1976 (a causa della crisi petrolifera), venne ridotta mediante una politica di stabilizzazione dei cambi e l'economia iniziò a crescere di nuovo verso la fine degli anni settanta con la ripresa economica mondiale. Durante il periodo della dittatura, la disoccupazione subì un deciso aumento per un decennio, dal 4,8% nel 1973 al 31% nel 1983.

Una seconda recessione colpì il Cile nel 1982, e l'economia non ripartì fino al 1986, quando ci fu un nuovo boom economico, in seguito all'introduzione nella politica liberista di interventi statali, che da allora non si è più arrestato.

Anche la disoccupazione cominciò a calare, arrivando al 7,8% nel 1990, quando Pinochet lasciò la presidenza. La crescita durante quel periodo fu superiore di molto al resto dell'America Latina. Queste politiche liberiste, seppure temperate, vennero mantenute in vigore dai partiti democratici. Al 2004, il Cile è considerato un esempio di successo economico nell'America Latina, avendo sostenuto la crescita delle esportazioni e del PIL per diversi anni, mentre l'enorme debito pubblico del periodo precedente al 1973 venne drasticamente ridotto, facendo del paese quello con meno debito al mondo (il record fu toccato con l'8,8 % del PIL nel 2011, estremamente basso se si pensa a quello degli Stati Uniti). La relazione tra le politiche economiche di Pinochet e questo boom rimangono materia di discussione. Secondo Amartya Sen e altri, non fu il monetarismo (che avrebbe dimostrato inconsistenza, seguendo questa tesi) imposto dalla giunta nel periodo 1973-1983 a portare a questa crescita (come sostenuto da Friedman), ma il successivo interventismo statale dello stesso governo militare e di quelli successivi, tralasciando il modo in cui queste politiche vennero attuate, ossia con la soppressione di diritti civili e politici.

Nel settembre del 1986, un attentato alla vita di Pinochet venne organizzato, senza successo, dal Fronte Patriottico Manuel Rodríguez (FPMR), che si pensava fosse connesso al fuorilegge Partito Comunista. Pinochet subì solo ferite superficiali.

Dopo l'omicidio di Rodrigo Rojas de Negri, giovane residente negli Stati Uniti, brutalmente linciato in pubblico dai militari nel maggio 1986 per aver scattato alcune foto, anche l'amministrazione statunitense di Ronald Reagan prese le distanze dal regime cileno, rimasto così quasi isolato e sottoposto a pressioni internazionali sempre più forti.

La giunta cominciò ad allentare la morsa del proprio potere: nel 1988, in accordo con le norme transitorie della nuova Costituzione del Cile (che Pinochet stesso aveva voluto, e scritta da Jaime Guzmán), venne deciso di indire un plebiscito nell'ottobre dello stesso anno, per votare un nuovo mandato presidenziale di 8 anni per Pinochet, convinto che avrebbe vinto. A seguito del plebiscito del 1988, che si svolse senza brogli sotto osservatori stranieri neutrali e il cui esito fu considerato regolare, a sorpresa i sostenitori del "NO" vinsero con il 55,99% dei voti contro il 44,01% dei favorevoli a Pinochet e, in accordo con le norme della costituzione, nel novembre 1989 si tennero elezioni libere. Pinochet lasciò la presidenza l'11 marzo del 1990, e gli succedette il Presidente eletto Patricio Aylwin.

Grazie alle norme transitorie della costituzione cilena, Pinochet mantenne nel 1990 la carica di comandante in capo dell'esercito del Cile democratico, dove restò fino al marzo 1998.

Una volta abbandonato questo ruolo, divenne senatore a vita e gli fu garantita l'immunità parlamentare.

Pinochet permise il rifornimento di carburante agli aerei britannici durante la guerra delle Falkland, cementando così la propria alleanza con il Regno Unito e con il primo ministro Margaret Thatcher. Successivamente andò in visita da Margaret Thatcher per il tè e per molte altre occasioni. I rapporti controversi di Pinochet con la Thatcher furono oggetto di scherno da parte del primo ministro laburista Tony Blair, che, nel 1999, derise il Partito Conservatore britannico definendolo "il partito di Pinochet".

Pochi mesi dopo l'abbandono del ruolo di capo dell'esercito, divenuto senatore, nell'ottobre del 1998, mentre si trovava a Londra, Pinochet fu arrestato e fu posto agli arresti domiciliari, prima nella clinica nella quale era appena stato sottoposto ad un intervento chirurgico alla schiena e poi in una residenza in affitto. Il mandato di arresto era stato emesso dal giudice spagnolo Baltasar Garzón per crimini contro l'umanità e le accuse includevano 94 casi di tortura contro cittadini spagnoli e un caso di cospirazione per commettere tortura. La Gran Bretagna aveva solo di recente firmato la Convenzione internazionale contro la tortura, e tutte le accuse erano per fatti avvenuti negli ultimi 14 mesi del suo regime.

Il governo del Cile si oppose al suo arresto, alla sua estradizione e al suo processo. Ci fu una dura battaglia legale nella Camera dei lord, allora il massimo organo giurisdizionale britannico, che durò 16 mesi. Pinochet rivendicò l'immunità diplomatica in quanto ex capo di Stato, ma i lord gliela negarono in considerazione della gravità delle accuse e concessero l'estradizione, pur con vari limiti. Poco tempo dopo, però, una seconda pronuncia della Camera dei lord consentì a Pinochet di evitare l'estradizione a causa delle sue precarie condizioni di salute (aveva 82 anni al momento del suo arresto). Dopo alcuni accertamenti sanitari, l'allora ministro degli esteri britannico Jack Straw consentì a Pinochet, dopo quasi due anni di arresti domiciliari o in clinica, di fare ritorno nel suo Paese.

Al suo rientro in Cile (3 marzo 2000), comunque, un giudice era stato nominato per indagare su di lui a seguito di numerose accuse, e il generale viene nuovamente arrestato. Nonostante il suo rilascio per cause di cattiva salute, la detenzione di Pinochet in uno Stato straniero per crimini contro l'umanità commessi nel suo Paese costituisce un punto di svolta molto rilevante nel diritto internazionale. Il mandato d'arresto emesso da Baltasar Garzón si fondava infatti in maniera significativa sul principio della giurisdizione universale: alcuni crimini internazionali sono talmente gravi che qualsiasi Stato può procedere per eseguire la loro punizione.

Papa Giovanni Paolo II visitò il Cile nell'aprile 1987 e incontrò Pinochet. A volere fortemente quel viaggio fu l'allora nunzio apostolico nel Paese sudamericano Angelo Sodano. Suscitarono polemiche l'affacciarsi del Papa al balcone del Palazzo della Moneda accanto al generale e la benedizione impartita, nel cortile interno dello stesso palazzo, ai funzionari del governo. Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, in un'intervista rilasciata a UnoMattina nel 2023, ha affermato che Giovanni Paolo II, durante gli incontri avuti nel viaggio in Cile, chiese al generale Pinochet di lasciare il suo incarico.

Il 18 febbraio del 1993 giunsero a Pinochet due lettere di auguri da parte del papa Wojtyła e del Segretario di Stato Angelo Sodano in occasione della ricorrenza delle sue nozze d'oro.

Nel 2000 la Corte d'Appello di Santiago votò per togliere a Pinochet l'immunità parlamentare (13 voti a favore e 9 contrari), ed egli venne quindi inquisito. Comunque, il caso venne annullato dalla Corte Suprema per motivi medici (demenza vascolare) nel luglio 2002. Poco dopo il verdetto, Pinochet si dimise dal Congresso, e visse da ex senatore. Fece rare apparizioni pubbliche, e fu soprattutto assente agli eventi che celebravano il 30º anniversario del golpe, l'11 settembre 2003.

Il 28 maggio 2004 la Corte d'Appello votò per revocare lo stato di demenza di Pinochet (14 voti a favore e 9 contrari), e quindi la sua immunità al processo. Nel sostenere il suo caso, l'accusa presentò una recente intervista televisiva concessa da Pinochet ad un canale televisivo di Miami. I giudici trovarono che l'intervista sollevava dubbi sulle reali facoltà mentali di Pinochet. Il 26 agosto 2004, con un voto di 9 a 8, la Corte Suprema confermò la decisione che Pinochet dovesse perdere l'immunità senatoriale e affrontare il processo, portando i suoi critici a sperare di vederlo giudicato per le numerose violazioni di diritti umani. Come parte importante del processo, il suo reale stato di salute mentale è stato valutato da un gruppo di esperti proposto dal giudice e dalle parti (12 ottobre 2004).

Il 2 dicembre 2004 la Corte d'Appello di Santiago del Cile ha tolto a Pinochet l'immunità dal processo per l'assassinio del suo predecessore, il generale Carlos Prats, che fu ucciso nel 1974 da un'autobomba mentre era in esilio in Argentina. Dal 13 dicembre 2004 Pinochet fu messo agli arresti domiciliari. Lo annunciò il giudice Juan Guzmán, il magistrato che indagava sul suo ruolo nella Operazione Condor, il piano concordato negli anni settanta tra le dittature latinoamericane e gli Stati Uniti d'America per reprimere le derive progressiste del continente. Nel gennaio del 2005 venne pubblicato il Rapporto Valech il quale ha indicato in 35.000 i casi di torture commesse dal regime, di cui 28.000 provate.

Secondo Ilaria Croce, i pinochettisti usarono il pugno di ferro e la violenza contro quelle correnti che definivano complottisticamente, sull'esempio del fascismo anni '30, "giudei-comunisti". Il carattere del pinochetismo, secondo lo storico Mosse e secondo lo stesso Ernst Nolte, è una oscillazione molto pericolosa tra nazionalsocialismo e cattolicesimo conservatore. Pinochet era un noto ammiratore del leader falangista spagnolo Franco ma ebbe parole di elogio per gli stessi nazisti, come Mosse ha messo in rilievo, e molti suoi collaboratori esibivano busti del leader fascista Benito Mussolini. Si calcola che migliaia di ebrei furono uccisi nella generica lotta contro il progressismo rivoluzionario di Sinistra, oggi a Santiago campeggia il Monumento delle vittime ebraiche del "fascismo cileno".

Un comitato investigativo del Senato degli Stati Uniti, ha pubblicato il 15 luglio 2004, dopo un anno di lavori, un rapporto sulla Riggs Bank, che valutò tra i quattro e gli otto milioni di dollari il patrimonio di Pinochet. Secondo il rapporto, la Riggs partecipò al riciclaggio di denaro per conto di Pinochet, costituendo società di comodo offshore (riferendosi a Pinochet solo come a "un ex funzionario pubblico" di nome Daniel López) e nascondendo i suoi conti correnti alle agenzie regolatrici. Il rapporto diceva che le violazioni erano "sintomatiche di una scorretta e, a volte, inefficace applicazione di tutte le regolamentazioni bancarie federali o del compimento da parte della banca degli obblighi contro il riciclaggio di denaro".

Cinque giorni dopo una corte cilena aprì formalmente un'investigazione sulle finanze di Pinochet, per la prima volta, con accuse di frode, appropriazione indebita di fondi e corruzione. Quindi, poche ore dopo, il procuratore di Stato del consiglio di difesa statale del Cile (Consejo de Defensa del Estado), presentò una seconda richiesta allo stesso giudice per investigare sul patrimonio di Pinochet, ma senza accusarlo direttamente di reati. Il 1º ottobre 2004, il Servizio delle Imposte Interne cileno (Servicio Impuestos Internos) istruì un'azione legale contro Pinochet, accusandolo di frode ed evasione fiscale, per un totale di 3,6 milioni di dollari in conti di investimento alla Riggs, tra il 1996 e il 2002. Pinochet avrebbe potuto affrontare sanzioni per un totale pari a tre volte tale somma e la pena della detenzione se fosse stato condannato. Nella sua ultima intervista, pubblicata da "Mercurio", noto quotidiano cileno, il generale cileno smentì punto per punto queste accuse. La questione è perciò controversa.

Dall'età di ottantatré anni ha vissuto nella sua villa di Santiago, afflitto da problemi di salute. Pur essendo finito per ben quattro volte agli arresti domiciliari (l'ultima delle quali il 30 ottobre 2006 per i crimini avvenuti nel centro di detenzione clandestino di Villa Grimaldi) riuscì a evitare fino alla fine un processo vero e proprio.

Il 3 dicembre 2006 Pinochet venne ricoverato in un ospedale militare di Santiago per un arresto cardiaco e un edema polmonare e subì un intervento di bypass. Il giorno seguente si aggravò ulteriormente, al punto tale da ricevere il sacramento dell'estrema unzione. L'ex dittatore cileno morì una settimana dopo, il 10 dicembre, all'età di 91 anni. Anche da morto il dittatore ha diviso il suo Paese: nel giorno della sua morte sono state fermate, a Santiago del Cile e in un'altra dozzina di città, 53 persone, in seguito a scontri tra i sostenitori dell'ex dittatore, che ne piangevano la morte, e gli oppositori che manifestavano per festeggiare l'evento.

Il Presidente della Repubblica Cilena, la socialista Michelle Bachelet, il cui padre morì in prigione a causa di Pinochet (lei e sua madre furono arrestate e poi esiliate), ha negato al generale i funerali di Stato, ma non ha potuto evitare le esequie militari. Sessantamila persone hanno reso omaggio alla salma. Poco prima della cerimonia religiosa hanno fatto il loro ingresso, alla scuola militare di Santiago del Cile, 3 000 persone (altre 5 000 sono rimaste fuori). Alla cerimonia era presente, per il governo, il Ministro della Difesa Vivianne Blanlot.

La salma è stata cremata, probabilmente per evitare profanazioni del corpo come accaduto al presidente argentino Perón, e le ceneri sono state tumulate a Los Boldos, in una cappella privata sita su un terreno annesso a una residenza di famiglia, dopo il rifiuto delle Forze armate di accoglierle in un terreno di proprietà dell'esercito. Parallelamente al funerale, un migliaio di oppositori ha reso omaggio alla memoria di Salvador Allende.

I cileni rimangono divisi tra quanti vedono in lui un brutale dittatore, che pose fine al governo democratico di Allende e guidò un regime caratterizzato da violente repressioni, e quanti affermano che egli abbia evitato al Paese una deriva verso il comunismo e guidato la trasformazione dell'economia cilena in un'economia moderna. Anche se vi è un crescente riconoscimento dell'innegabile brutalità del suo regime, i suoi sostenitori giustificano ciò nel contesto della crescente violenza nella società cilena provocata dai gruppi politici armati rivoluzionari nel decennio che precedette il colpo di Stato. La sua azione politica ha ispirato il movimento cileno di estrema destra detto pinochetismo.

Nel 2012 il governo conservatore di Sebastián Piñera (fratello di José Piñera) è stato accusato di promuovere il revisionismo e il negazionismo nei confronti della dittatura pinochetista: in particolare il Ministero dell'Istruzione ha ordinato di cancellare la parola "dittatura" per descrivere il periodo di Pinochet nei libri di scuola elementare. Le disposizioni, che hanno suscitato moltissime polemiche, definiscono il suo governo solo come "regime militare", che ristabilì l'ordine in un periodo di guerra civile e violenze in tutto il Cile.

Pinochet e il suo ruolo dittatoriale sono abbastanza presenti nella cultura popolare e non solo:

  • Pinochet è nominato nell'ultima poesia di Pablo Neruda, I satrapi.
  • Pippo Pollina, Inti-Illimani - Il giorno del falco
  • Modena City Ramblers - 2 Magliette Rosse
  • La Famiglia Rossi - È morto Pinochet
  • Deborah Holland - Pinochet and Margaret Thatcher
  • Sting - They Dance Alone (Cueca Solo)
  • Litfiba - Santiago, che si riferisce alla visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1987
  • Francesco De Gregori - Tutti hanno un cuore; la seconda strofa racconta di un viaggio dell'autore a Santiago, con alcuni amici cileni che tornavano dall'esilio verso la fine della dittatura
  • Nomadi - Salvador (15 anni dopo)
  • Cranchi - 11 Settembre '73
  • Pinguini Tattici Nucleari - Antartide
  • Offlaga Disco Pax - Isla Dawson
  • No - I giorni dell'arcobaleno, sulla campagna referendaria contro Pinochet (compare in immagini di repertorio).
  • El Conde, film di Pablo Larraín in cui la figura di Augusto Pinochet viene fantasticamente reinventata in quella di un vampiro.
  • (FR) Catherine Blaya, Femmes et dictatures: être chilienne sous Pinochet, ESF, 2000, ISBN 978-2-7101-1378-2.
  • (FR) Collectif, Pinochet face à la justice espagnole, L'Harmattan, 2000, ISBN 978-2-7384-8318-8.
  • (FR) Rémy Bellon, Dominique Rizet, Le Dossier Pinochet, tortures, enlèvements, disparitions, implications internationales, Michel Lafon, 2002, ISBN 978-2-84098-791-8.
  • (FR) Marc Fernandez, Jean-Christophe Rampal, Pinochet: Un dictateur modèle, Hachette, 2003, ISBN 978-2-01-235696-2.
  • (FR) Michel Pinçon, Monique Pinçon-Charlot, Le cas Pinochet: Justice et politique, Syllepse, 2003, ISBN 978-2-84797-025-8.
  • (FR) Juan Guzmán, Au bord du monde: les mémoires du juge de Pinochet, Arènes, 2005, ISBN 2-912485-52-5.
  • Ariel Dorfman, L'autunno del generale. La storia infinita del caso Pinochet, Marco Tropea Editore, 2003, ISBN 88-438-0448-0.
  • (FR) Luis Sepúlveda, La folie de Pinochet, Métaillé, 2003, ISBN 9782864244745.
  • (ES) Raquel Correa, Elizabeth Subercaseaux, Ego sum Pinochet, Éditions Zig-zag, Santiago del Cile, 1989.
  • (ES) Carlos Huneeus, El Régimen de Pinochet, Editorion Sudamericana, 2000, ISBN 956-262-126-X.
  • (ES) Gonzalo Vial, Pinochet: La Biografía, El Mercurio / Aguilar, Santiago, 2002, ISBN 956-239-234-1.
  • Christopher Hitchens, Processo a Henry Kissinger (tit. or.: The Trial of Henry Kissinger, London, Verso 2002). Milano, Editrice Fazi, 2005. ISBN 88-8112-613-3: sul ruolo di Kissinger come organizzatore del golpe di Pinochet.
  • Mario Spataro, Pinochet. Le "scomode" verità, edizioni Settimo Sigillo, 2003.
  • Cile di Pinochet
  • Colpo di Stato in Cile del 1973
  • Giunta di governo Pinochet
  • Miracolo del Cile
  • Operazione Condor
  • Pinochetismo
  • Plebiscito cileno del 1988
  • Wikiquote contiene citazioni di o su Augusto Pinochet
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Augusto Pinochet
  • Wikinotizie contiene l'articolo Pinochet colpito da infarto: grave ma stazionario, 3 dicembre 2006
  • Wikinotizie contiene l'articolo Augusto Pinochet è morto, 10 dicembre 2006
  • Pinochet Ugarte, Augusto, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
  • (EN) Augusto Pinochet, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  • Opere di Augusto Pinochet, su MLOL, Horizons Unlimited.
  • Augusto Pinochet, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
  • (EN) Augusto Pinochet, su IMDb, IMDb.com.
  • (EN) BBC coverage. (special report)
  • Documenti audio di Radio Popolare Milano, su radiopopolare.it. URL consultato il 4 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2013).


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Colonia (film)


Colonia (film)


Colonia è un film del 2015 diretto da Florian Gallenberger.

Pellicola thriller, romantica e storica interpretata da Emma Watson, Daniel Brühl e Michael Nyqvist.

Daniel e Lena, una giovane coppia tedesca occidentale, rimane coinvolta nel colpo di Stato in Cile del 1973, proprio nel momento in cui i sostenitori del deposto presidente Salvador Allende vengono catturati dai militari del generale Augusto Pinochet. Quando Daniel viene rapito dalla polizia segreta di Pinochet, la DINA, Lena cerca di trovare e salvare il suo ragazzo. La donna lo rintraccia all'interno di un'organizzazione chiusa chiamata "Colonia Dignidad", che viene presentata come una missione caritatevole gestita da un prete laico, Paul Schäfer.

Lena si unisce all'organizzazione per salvare il suo ragazzo, solo per scoprire che è un culto dal quale nessuno è mai fuggito. Successivamente, troverà Daniel, che si finge disabile per passare inosservato. Daniel scopre che l'organizzazione è anche un centro operativo per la DINA. Lena e Daniel tentano di scappare da Colonia Dignidad insieme a Ursel, un'infermiera incinta. Ursel viene uccisa, ma Lena e Daniel riescono a fuggire e riparare nell'ambasciata della Germania Occidentale. Il personale dell'ambasciata li tradisce, ma la coppia riesce, con un aereo, a fuggire dal paese con le prove fotografiche incriminanti Colonia Dignidad.

Il film, prodotto da Benjamin Herrmann e scritto da Torsten Wenzel e Gallenberger, è ambientato sullo sfondo del colpo di stato cileno del 1973 e della vera Colonia Dignidad, una setta nel sud del Cile, guidata dal predicatore laico tedesco Paul Schäfer. Il film è una co-produzione internazionale di società tra Regno Unito, Germania, Lussemburgo e Francia.

Il 29 settembre 2014 è stato annunciato che Emma Watson e Daniel Brühl sarebbero stati protagonisti del film, che sarebbe stato diretto da Florian Gallenberger, anche co-sceneggiatore assieme a Torsten Wenzel. Benjamin Herrmann avrebbe prodotto il film con la Majestic Filmproduktion e Nicolas Steil lo avrebbe coprodotto attraverso Iris Productions. Kolja Brandt sarebbe stato il direttore della fotografia e Hansjörg Weißbrich il montatore del film. Il 27 ottobre, Michael Nyqvist si è unito al film per interpretare Paul Schäfer.

Le riprese principali sono iniziate il 2 ottobre 2014 in Lussemburgo, dove la pellicola è stata girata nella città di Haut Martelange, vicino a Rambrouch, al confine tra Lussemburgo e Belgio. Le riprese in Lussemburgo sono durate fino alla fine di ottobre, quindi la produzione è stata successivamente trasferita in Germania per ulteriori riprese a Monaco e Berlino. Altre riprese sono inoltre state effettuate in Argentina a Buenos Aires fino all'inizio del 2015.

Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival del 2015 nella sezione Special Presentations. Poco dopo, Screen Media Films ha acquisito i diritti per la distribuzione del film negli Stati Uniti. Il film è stato proiettato anche al Festival internazionale del cinema di Berlino il 12 febbraio 2016.

Il film è stato distribuito in Germania il 18 febbraio 2016 da Majestic Filmverlih; nel Regno Unito, il 1º luglio 2016 da Signature Entertainment; in Francia il 20 luglio 2016 da Rezo Films. Il film è stato distribuito in serie limitata negli Stati Uniti e in Canada il 15 aprile 2016. Nei cinema italiani è uscito giovedì 26 maggio 2016, distribuito da Good Films.

Il film in Italia ha incassato 163.000 euro.

  • Villa Baviera
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Colonia
  • Sito ufficiale, su coloniathemovie.com.
  • Colonia, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
  • Colonia, su Movieplayer.it, NetAddiction S.r.l..
  • Colonia, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore.
  • (EN) Colonia, su IMDb, IMDb.com.
  • (EN) Colonia, su AllMovie, All Media Network.
  • (EN) Colonia, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
  • (ENES) Colonia, su FilmAffinity.
  • (EN) Colonia, su Metacritic, Red Ventures.
  • (EN) Colonia, su Box Office Mojo, IMDb.com.
  • (EN) Colonia, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
  • (DEEN) Colonia, su filmportal.de.

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Cile


Cile


Il Cile (in spagnolo: Chile), ufficialmente Repubblica del Cile (in spagnolo: República de Chile), è uno Stato situato nell'estremo sud-ovest del continente americano. Ha come capitale Santiago del Cile.

Si estende su un lungo e stretto lembo di terra tra l'Oceano Pacifico e la Cordigliera delle Ande, con una superficie totale di 765625 km², comprensiva di territori insulari nell'Oceano Pacifico: delle Isole Juan Fernández, Sala y Gómez, Isole Desventuradas e l'Isola di Pasqua. Il Cile reclama inoltre la sovranità anche su una zona dell'Antartide denominata Territorio antartico cileno: per questo motivo, il Cile si considera il "paese dei tre continenti".

I suoi 17 910 000 abitanti dispongono di un indice di sviluppo umano, percentuale di globalizzazione, PIL procapite, livello di crescita economica e qualità della vita tra i più elevati dell'America Latina; per ISU supera: Argentina, Uruguay, Messico e Brasile. Dal 7 maggio 2010 il Cile fa parte dell'OCSE.

Il paese è seriamente minacciato dal riscaldamento globale e dall'inizio degli anni '90 ha perso almeno il 37% delle sue risorse idriche.

Confina a nord con il Perù, ad est con la Bolivia e l'Argentina e a sud con lo stretto di Drake. È il paese di forma più allungata al mondo, coprendo una distanza da nord a sud (senza la parte antartica) di circa 4300 km, mentre la distanza media da est a ovest è solamente di 180 km.

Il Cile reclama la sovranità anche su una zona dell'Antartide di 1250257,6 km², denominata Territorio antartico cileno, compresa fra i meridiani 90° e 53° ovest fino al Polo Sud. Questa richiesta non è stata accolta a causa della firma al Trattato Antartico che, di fatto, determina la rinuncia alle pretese territoriali nell'Antartide.

Vi sono diverse teorie sull'origine del nome Chile. Secondo una di queste, descritta dal cronista del XVIII secolo Diego de Rosales, il termine deriva dal nome di uno dei capotribù (cacique) chiamato "Tili" che governava la valle dell'Aconcagua fino alla conquista da parte degli Incas. Un'altra teoria punta sulla somiglianza tra la valle dell'Aconcagua e la valle di Casma in Perù, nella quale si trovava una città e una vallata chiamate Chili. Altre teorie sostengono che il nome Chile derivi dal termine Mapuche chilli, che significa "dove finisce la terra", oppure dal termine Quechua chin, "freddo". I primi spagnoli sentirono il nome dagli Incas e dai pochi sopravvissuti della prima spedizione in Perù di Diego de Almagro (1535-36) che si definivano "uomini di Chilli".

L'abate Molina nel suo Compendio de la historia geográfica, natural y civil del reino de Chile fa risalire il termine alla parola mapuche chi o trih con cui veniva definito un uccello con una macchia rossa sulle ali.

Diversi studi collocano l'epoca del popolamento dell'attuale territorio cileno a circa 10.500 anni a.C. Il Cile preispanico era popolato da una varietà di culture indigene che si stanziarono in bande longitudinali, attraversanti anche le Ande e arrivando a territori attualmente argentini nell'Atlantico. Nella zona del nord del paese i gruppi amerindi Aymara, Atacameña e Diaguita stabilirono culture fortemente agricole da parte dell'impero Inca che, dal secolo XV, dominò una grande parte del territorio attuale del Cile, fino al fiume Maule. Al sud del fiume Aconcagua si stabilirono le varie comunità seminomadi degli amerindi mapuche, la principale etnia indigena del paese. Nei canali australi, infine, hanno abitato diversi gruppi indigeni come gli amerindi: Chono, Yámana, Alacalufe ed Ona. Nell'Isola di Pasqua si sviluppò un'avanzata e misteriosa cultura polinesica, praticamente estinta oggi.

Nel 1520, Ferdinando Magellano fu il primo esploratore europeo a visitare il territorio cileno percorrendo lo stretto che porta il suo nome. Ma fu soltanto nel 1535 che i conquistatori spagnoli provarono a conquistare le terre della "valle del Cile" dopo aver sconfitto l'impero Inca. La prima spedizione, condotta da Diego de Almagro, non ebbe i risultati voluti; seguì il tentativo di conquista guidato da Pedro de Valdivia. Lungo il suo cammino verso sud, e attraversando il deserto di Atacama, Valdivia fondò una serie di centri abitati, il primo ed il più importante, il 12 febbraio 1541, fu la città di Santiago della Nuova Estremadura.

Successivamente Valdivia iniziò una campagna militare diretta verso i territori più meridionali dove erano insediate le tribù mapuche, dando così inizio alla guerra di Arauco, che Alonso de Ercilla riportò magistralmente nella sua opera La Araucana (1576). Le battaglie si protrassero per circa tre secoli, intervallate da numerosi periodi di pace, grazie alla realizzazione di "Parlamenti" come quello di Quilín nel 1641, che avrebbe stabilito un limite tra il governo coloniale e le tribù indigene lungo il fiume Bío Bío, dando nome alla zona conosciuta ancora oggi come La Frontiera.

Un discorso a parte merita il tentativo effettuato da Pedro Sarmiento de Gamboa, a partire dal 1581, di colonizzare i territori al nord dello Stretto di Magellano, fondando le città Nombre de Jesús situata alla bocca occidentale dello stretto, e quella Rey Don Felipe alle prossimità dell'attuale Fuerte Bulnes, a circa 60 km a sud di Punta Arenas. Il tentativo fallì miseramente con la morte di tutti i coloni, meno Tomé Hernández, che, al passare del corsaro inglese Cavendish, decise di salire a bordo e di raccontare l'esito della spedizione in un suo scritto.

La Capitanía General de Chile, chiamata anche il Regno del Cile, fu una delle colonie più australi dell'Impero Spagnolo. A causa della sua lontana posizione dai grandi centri e dalle strade commerciali imperiali, e a causa del conflitto con i mapuche, il Cile fu una provincia povera, appartenente al Vicereame del Perù e la cui economia era praticamente destinata a sostenere i pochi abitanti del territorio.

Nel 1810, iniziò, con la costituzione della prima assemblea di governo, il processo di autodeterminazione dalla nazione, e un periodo chiamato Patria Vecchia, che durò fino al 1814, anno della cosiddetta "Catastrofe di Rancagua", quando le truppe reali spagnole riconquistarono il territorio. Le truppe indipendentiste, profughe a Mendoza, formarono un battaglione con i soldati argentini l'Esercito delle Ande guidato da José de San Martín che liberò gran parte del Cile dopo la battaglia di Chacabuco, il 12 febbraio 1817. L'anno successivo, dopo la decisiva Battaglia di Maipú il governo del "Direttore Supremo" Bernardo O'Higgins Riquelme dichiarò l'indipendenza del Cile.

O'Higgins inaugurò un periodo di riforme, lasciando comunque insoddisfatta una grande parte dell'opinione pubblica, provocando, nel 1823, la sua abdicazione. Tra gli artefici dell'indipendenza del Cile un posto di primo piano lo occupa Manuel Rodríguez Erdoíza e ancora da ricordare la figura di José Miguel Carrera. Durante i 10 anni successivi, il Cile avviò una serie di politiche per costruire un nuovo Stato. Dopo una serie di fallimenti, la vittoria conservatrice nella Rivoluzione del 1829 diede inizio ad un periodo di stabilità: il nuovo regime si chiamò Repubblica Conservatrice ed ebbe come primo ministro Diego Portales che, grazie alla Costituzione del 1833, riuscì a costruire le basi politico-amministrative del Cile del XIX secolo.

Il Cile iniziò lentamente a svilupparsi e a stabilizzare le sue frontiere. L'economia fu protagonista di una grande crescita, grazie alla scoperta dei giacimenti di zinco a Chañarcillo e alla crescita del porto di Valparaíso, fatto che provocò un conflitto con il Perù per la supremazia marittima nell'Oceano Pacifico. La formazione della confederazione fra il Perù e la Bolivia fu considerata una minaccia per la stabilità del Cile, per cui Portales dichiarò guerra ai due paesi; la guerra terminò nel 1839 con la vittoria cilena nella battaglia di Yungay e con la dissoluzione della confederazione. Allo stesso tempo, si provò a rafforzare il controllo sul Sud del paese intensificando la penetrazione nella zona dell'Araucanía con la colonizzazione della Llanquihue da parte di immigranti tedeschi. La regione di Magallanes fu incorporata nello stato grazie alla spedizione del capitano di origine scozzese John Williams Wilson che, in una piccola goletta di 16 metri, l'Ancud, costruita appositamente per la spedizione, trasportò 23 persone e alcuni animali nella zona e fondò, il 18 settembre 1843, il Fuerte Bulnes, dichiarando la sovranità cilena sullo Stretto di Magellano. Inoltre ebbe inizio la colonizzazione della zona di Antofagasta.

Dopo quaranta anni di governo conservatore, nel 1871 ebbe inizio un periodo di governo del partito liberale, caratterizzato da una crescita economica dovuta all'estrazione mineraria del nitrato di potassio nella zona di Antofagasta. L'attività estrattiva era così proficua, che la Bolivia iniziò a reclamare questo territorio. Nonostante la firma dei trattati del 1866 e del 1871, i due paesi non riuscirono a risolvere i loro conflitti ed il 14 febbraio 1879, il Cile bombardò il porto di Antofagasta, dichiarando guerra a Bolivia e a Perù e sconfiggendoli entrambi, arrivando addirittura ad attaccare la città di Lima e ad annettere il dipartimento di Antofagasta e le province di Tarapacá, Arica e Tacna e la contemporanea risoluzione dei problemi di confine con l'Argentina in Patagonia per il controllo di Puna di Atacama. Nello stesso periodo finì la Guerra di Arauco con la pacificazione dell'Araucania nel 1881 e l'annessione dell'Isola di Pasqua nel 1888.

Il genocidio dei Selknam, un popolo indigeno della Terra del Fuoco, ebbe luogo alla fine del XIX secolo. La causa principale del loro sterminio fu la privatizzazione della terra nella Terra del Fuoco a vantaggio di grandi estancias.

Nel 1891, il conflitto tra il Presidente José Manuel Balmaceda ed il Congresso causò una guerra civile: i membri del Congresso ottennero la vittoria e stabilirono una repubblica parlamentare. Questi anni si caratterizzarono, nonostante la crescita economica, per l'instabilità politica e la nascita del movimento proletario che portava l'attenzione sulla questione sociale. Dopo anni di dominio delle oligarchie, nel 1920 fu eletto Arturo Alessandri con l'appoggio dei movimenti popolari. La crisi però si accentuò, conducendo in due occasioni alla rinuncia di Alessandri, dopo la promulgazione della Costituzione cilena del 1925, anno che vide la nascita della Repubblica Presidenziale.

Carlos Ibáñez del Campo assunse il governo nel 1927 con un grande sostegno popolare, ma la fine della prima guerra mondiale e la Grande depressione ridussero drasticamente il commercio del nitrato di potassio, producendo una forte crisi economica nel paese: il Cile fu infatti tra le nazioni più colpite dalla recessione a livello mondiale. Ibáñez rinunciò nel 1932 e l'instabilità politica dopo il colpo di stato militare diede vita alla Repubblica Socialista del Cile, che durerà soltanto 3 mesi, finché Alessandri riassunse il potere e rimise in sesto l'economia, ma senza ridurre la tensione tra i partiti. Dopo il massacro del Segundo Obrero, i partiti di tendenza fascista decisero di sostenere il candidato del Partito Radicale del Cile, Pedro Aguirre Cerda che venne nominato presidente nel 1938.

Il mandato di Aguirre Cerda dà inizio ad un periodo di governi fascisti, realizzando diverse riforme e rivendicando il territorio antartico antistante la nazione. A seguito della precoce scomparsa del Cerda, Juan Antonio Ríos, il suo successore, deve fare fronte all'opposizione e alle pressioni degli Stati Uniti per dichiarare la guerra all'asse durante la seconda guerra mondiale, cosa che accade nel 1945. Dopo essere stato sostenuto dal Partito Comunista del Cile, il radicale Gabriel González Videla viene eletto presidente nel 1946. Tuttavia, con l'inizio della Guerra Fredda i comunisti verranno esclusi dalla politica attraverso la Legge Maledetta. Nel 1952, Ibáñez torna alla politica, viene eletto con l'appoggio dei cittadini, ma lo perde dopo una serie di misure liberali attuate per ravvivare l'economia.

Nel 1958, viene eletto il politico indipendente Jorge Alessandri, il figlio di Arturo Alessandri, che dovrà fare fronte al caos prodotto dal terremoto del 1960, il più forte registrato nella storia del paese, evento che comunque non impedì nel 1962 lo svolgimento del campionato mondiale di calcio. In questo periodo, si instaura un sistema politico chiamato "Dei Tre Terzi" composto dalla Destra, dal Partito Democratico Cristiano del Cile e dal FRAP. Temendo una vittoria delle sinistre, la Destra sostiene il Democratico Cristiano Eduardo Frei Montalva, successivamente eletto nel 1964. Benché Frei Montalva tenti di realizzare la sua cosiddetta "Rivoluzione nella libertà", attraverso una moderata riforma agricola e la controversa cilenizzazione del rame, alla fine del suo mandato la tensione politica produce una serie di scontri.

Nel 1970 fu eletto il socialista Salvador Allende alla testa della coalizione di Unidad Popular. Tuttavia, il suo governo si confrontò con molti problemi economici e la forte opposizione del resto dei partiti politici, delle élite economiche che tentarono di bloccare le sue riforme, e del governo degli Stati Uniti di Richard Nixon. L'estrazione del rame e le sue aziende vengono nazionalizzate, ma questo non impedisce che il paese cada in una grave crisi economica e che l'inflazione raggiunga doppia cifra. L'economia, già severamente provata, viene ulteriormente danneggiata da continui scioperi da parte di medici, insegnanti, studenti, camionisti, minatori, e in generale dal ceto medio. I confronti tra momios ed upelientos raggiungono livelli di terrorismo, si moltiplicano le difficoltà nel garantire la stabilità e la sicurezza del paese, come anche la fedeltà delle Forze Armate al regime costituzionale.

L'11 settembre 1973 viene realizzato il colpo di Stato cileno, con l'aiuto della CIA. Durante il golpe perde la vita lo stesso Allende, morto all'interno del Palazzo della Zecca, e, secondo la versione ufficiale, suicidatosi poco prima di cadere nelle mani dei militari golpisti. Nel luglio 2011 una nuova autopsia effettuata sul corpo riesumato di Allende da esperti internazionali e divulgata dal Servizio Sanitario di Santiago ha confermato che il presidente sia stato ucciso dai golpisti.

Prima di morire, Salvador Allende affida alla radio il suo ultimo messaggio, che influenzerà la futura coscienza del paese. L'esercito cileno conduce materialmente il golpe, ma non restituisce il potere alla Destra politica ed economica che l'aveva ideato: lo consegna invece nelle mani del generale Augusto Pinochet Ugarte, nato a Valparaíso il 25 novembre 1915, che passerà alla storia come uno dei più disumani dittatori del Novecento, tristemente celebre per la barbara eliminazione dei suoi oppositori.

Durante la sua feroce dittatura, durata dal 1973 al 1990, furono torturate, uccise e scomparvero, almeno 30 000 persone, tra cui gli uomini di Unidad Popolar, la coalizione di Allende, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, artisti e musicisti, come Víctor Jara, professionisti, religiosi, studenti e operai.

Pinochet salì al potere rimpiazzando il rinunciatario comandante in capo dell'esercito, generale Carlos Prats, a causa delle forti pressioni esercitate dall'oligarchia cilena. Bisogna sottolineare il fatto che la nomina a generale, precedente al colpo di Stato, contò inizialmente proprio sull'approvazione di Allende, e fu resa possibile da un dettaglio tecnico legato all'anzianità del generale Prats, più che a doti particolari nel comando o a qualità professionali di Pinochet. Questa decisione politica fu presa nel tentativo estremo di evitare il colpo di stato nell'aria da tempo, nonostante i precedenti di Pinochet avessero già evidenziato il suo profilo repressivo e violento. Negli anni sessanta, ad esempio, durante il governo del cristiano-democratico Eduardo Frei Montalva, gli venne dato l'incarico di soffocare uno sciopero nella zona desertica situata nel nord del Cile: la repressione fu sanguinosa, il numero dei morti e dei feriti fu elevato. Malgrado questi precedenti l'esecutivo approvò la sua nomina, segnando involontariamente la propria sorte.

Ad ogni buon conto Pinochet e l'esercito giocarono un ruolo abbastanza secondario nell'organizzazione e nella realizzazione del complotto che il giorno 11 settembre 1973 sfociò nel golpe sanguinoso che travolse il governo di Unidad Popular. I veri artefici e mandanti intellettuali del "golpe" furono, secondo storici autorevoli, l'oligarchia e le élite imprenditoriali, appoggiate dai settori politici che le rappresentavano, ovvero la destra e la direzione della Democrazia Cristiana, tranne poche eccezioni. Un aiuto fondamentale dal punto di vista organizzativo all'ascesa del dittatore fu fornito degli Stati Uniti, timorosi che il socialismo potesse espandersi anche nell'area sudamericana.

Il colpo di stato venne affidato all'esercito in quanto storico garante dell'ordine costituzionale e istituzionale della repubblica, mito rafforzato dal profilo (anch'esso mitico) apolitico e professionale delle forze armate cilene, la cui formazione veniva attuata principalmente attraverso la tristemente celebre scuola "delle Americhe", allora stanziata a Panama.

Dal 1973 al 1990 dunque il mondo fu testimone di migliaia di sparizioni, decine di migliaia di arresti, torture ed esili.

Con la nuova costituzione emanata nel 1988 venne stabilito che, attraverso un plebiscito, si sarebbe deciso se Pinochet sarebbe potuto rimanere in carica ancora per un altro mandato come presidente della repubblica. Il Plebiscito cileno del 1988 fu sfavorevole a Pinochet, e portò alle prime elezioni democratiche del 14 dicembre 1989. Pinochet lasciò ufficialmente la presidenza l'11 marzo 1990, ma nella nuova democrazia l'ex dittatore mantenne comunque la carica di comandante supremo delle forze armate.

La costituzione emanata dalla dittatura rimase invariata; i delitti commessi furono "liquidati" con l'attuazione della politica della riconciliazione nazionale; l'omicidio di stato nei confronti di coloro che denunciavano il prosieguo della repressione ai danni dell'opposizione era comunque una realtà; l'assegnazione a Pinochet, una volta in pensione, della carica di senatore a vita con conseguente immunità ed impunità venne difesa ferocemente.

La "caduta" di Pinochet, fino a poco tempo prima considerato in Cile un intoccabile, iniziò il 22 settembre 1998, quando l'ex generale si recò a Londra per un'operazione chirurgica. Amnesty International e altre organizzazioni chiesero subito il suo arresto per violazione dei diritti umani. Pochi giorni dopo il giudice spagnolo Baltasar Garzón emise un mandato di cattura internazionale, chiedendo di incriminare il generale per la morte di cittadini spagnoli durante la dittatura cilena.

A sostegno di questa richiesta si espressero le sentenze dell'Audiencia Nacional di Madrid e della Camera dei Lords di Londra, richiamandosi al principio della difesa universale dei diritti dell'uomo e stabilendo rispettivamente che la giustizia spagnola era competente per giudicare i fatti avvenuti durante la dittatura militare in Cile - dal momento che si tratta di "crimini contro l'umanità" che colpiscono, come soggetto giuridico, il genere umano nel suo insieme - e che i presunti autori di gravi delitti contro l'umanità, come appunto Pinochet, non godono di immunità per i loro crimini, neanche se si tratta di capi di stato o ex capi di stato.

Il Ministro dell'Interno del Regno Unito, il laburista Jack Straw, il 2 marzo 2000 decise di liberare Pinochet e di permettere il suo ritorno in Cile, negando quindi l'estradizione e adducendo "ragioni umanitarie": un'espressione che suonò come un insulto alla memoria e al dolore dei familiari delle migliaia di vittime della sua dittatura.

A Santiago, il giudice Guzmán continua la sua inchiesta contro Pinochet, ma il vecchio ex dittatore resiste in tutti i modi per non essere portato davanti a un tribunale del suo paese, quel Cile che per oltre vent'anni ha dominato col pugno di ferro.

In seguito ad un attacco di cuore, Augusto Pinochet muore a 91 anni, il 10 dicembre 2006 dopo alcune settimane di degenza nell'ospedale militare di Santiago. La Repubblica cilena negò per il dittatore i funerali di stato. Massiccia fu la presenza delle gerarchie militari, simpatizzanti di estrema destra e delle più alte cariche della Chiesa cattolica.

Nel periodo immediatamente successivo alla dittatura di Pinochet, le elezioni presidenziali del 1989 conducono alla vittoria di Patricio Aylwin Azócar, sostenuto dalla coalizione di centro-sinistra della Concentrazione dei Partiti per la Democrazia formata da Partito Democratico Cristiano del Cile, Partito per la Democrazia, Partito Radicale del Cile e Partito Umanista. La coalizione di centro-destra, Democrazia e Progresso, sostiene invece Hernán Büchi; ad essa aderiscono Unione Democratica Indipendente, Rinnovamento Nazionale e Democrazia Radicale.

Le successive elezioni presidenziali del 1993 vedono prevalere Eduardo Frei Ruiz-Tagle, esponente della Concentrazione. La coalizione di centro-sinistra si conferma alle elezioni presidenziali del 1999 con Ricardo Lagos, esponente del Partito Socialista del Cile. Lagos ottenne livelli di approvazione del 75%, grazie all'inserimento del paese nel consesso internazionale, inclusa la partecipazione nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con il suo rifiuto all'invasione dell'Iraq e la firma di trattati di libero commercio con l'Unione europea, gli Stati Uniti e la Cina.

Le elezioni presidenziali del 2005 vedono la vittoria della socialista Michelle Bachelet. Il 13 marzo Bachelet approvò il suo primo provvedimento presidenziale, considerato di grande importanza, ossia l'esenzione dal pagamento di prestazioni sanitarie per le persone con più di 60 anni, oltre alla creazione di una commissione parlamentare per le riforme del sistema previdenziale coinvolgendo membri dell'opposizione di centrodestra. Bachelet ha iniziato il suo mandato con alti livelli di approvazione: oltre il 60% dei cittadini apprezzava la sua gestione presidenziale. Alcuni provvedimenti sono stati contestati, come gli aumenti delle imposte sulle attività produttive e la legge per la regolamentazione del lavoro nero, creando malcontento non solo nell'Alianza por Chile o nel mondo delle imprese ma anche nella coalizione di centrosinistra. Un'altra legge approvata nei primi mesi del suo governo è stata la legge della regolamentazione del tabacco.

Tuttavia la Presidente ha ricevuto molte critiche a seguito di alcuni provvedimenti non approvati dal Congresso, tra cui la controversa riforma dell'istruzione che ha suscitato grandi proteste da parte degli studenti che hanno organizzato diversi scioperi ed il 30 maggio l'80% degli studenti delle scuole superiori, pari a 800.000, hanno protestato nelle strade di Santiago del Cile. Il primo effetto di queste difficoltà per la Presidente è il calo notevole della popolarità che è arrivata fino al 44,2%, il più basso dal 1990. Il 5 giugno gli studenti sono scesi nuovamente in piazza e quattro giorni dopo tutte le manifestazioni nel paese sono terminate. Il 10 dicembre del 2006 Augusto Pinochet è morto e Bachelet ha rifiutato di riservargli un funerale di stato.

Bachelet e la sua squadra di governo hanno affrontato la crisi economica del 2008-2009 creando consenso tra l'opinione pubblica e il sistema economico del paese.

Dietro proposta del monsignore Alejandro Goic, presidente della Conferenza Episcopale Cilena, la presidente ha decretato per il bicentenario della fondazione dello stato cileno (previsto per il 2010) un indulto plenario nei confronti di alcuni tipi di detenuti. Questo provvedimento ha avuto effetto dopo le elezioni presidenziali del 2009.

La presidente Bachelet registra elevati consensi alla sua gestione di governo specialmente alla fine del suo mandato previsto per il mese di marzo del 2010 soprattutto per la sua gestione economica, che ha permesso al paese di superare la crisi economica del 2009, limitando i danni della crisi finanziaria. Tuttavia la sua coalizione di riferimento, ossia la Concertación, risulta essere in difficoltà per la successione alla presidenza a causa delle divisioni interne che hanno portato alla duplice candidatura di Eduardo Frei Ruiz-Tagle, ossia il candidato ufficiale della coalizione, e Marco Enríquez-Ominami, ex socialista che propone un profondo rinnovamento all'interno dell'alleanza. Tale divisione ha portato a favorire il candidato della destra Sebastián Piñera che ha conseguito il 44% dei voti contro il 30% di Frei, 20% di Enríquez ed il 6% di Arrate, di area comunista ed ex appartenente alla coalizione di centro-sinistra. Il 17 gennaio 2010 Piñera vince le elezioni ponendo fine a 20 anni di governi consecutivi del centro-sinistra.

Piñera ha subito dovuto affrontare la ricostruzione legata al drammatico terremoto del 2010, in seguito al quale ha proceduto alla privatizzazione di partecipazioni statali (miniere, elettricità) e a un piano straordinario di crescita delle tasse. Nell'agosto 2010 ci fu l'incidente nella miniera di San José: dopo oltre due mesi tutti i minatori furono portati in salvo. A partire da giugno 2011 vengono messe in atto in tutto il paese una serie di manifestazioni studentesche per chiedere una riforma del sistema dell'istruzione scolastica superiore ed universitaria.

Il paese sotto la presidenza Piñera è tornato a una crescita economica, in controtendenza rispetto alla crisi mondiale, con il 5,8% nel 2010, il 5,9% nel 2011 e 5,6% nel 2012 e riducendo l'inflazione, arrivata all'1,5% del 2012, e la disoccupazione, al 6,4% nello stesso anno.

La coalizione di centro-sinistra torna al governo con le elezioni presidenziali del 2013, quando Michelle Bachelet è stata di nuovo eletta Presidente.

Al ballottaggio delle presidenziali del 17 dicembre 2017, Sebastián Piñera supera il candidato del centro sinistra, il radicale Alejandro Guillier, e con il 54,58% dei voti viene eletto per la seconda volta Presidente del Cile.

Superata la metà di ottobre 2019 in tutto il paese si sono verificati violenti scontri dovuti alla violenza dell'esercito e della polizia contro manifestanti pacifici, scesi in piazza per manifestare, attraverso quelli che vengono definiti cacerolazo, contro il governo e, in particolare, contro le nuove tasse annunciate a discapito del ceto medio-basso.

Con le elezioni generali del 2021 viene eletto come presidente Gabriel Boric alla guida di una coalizione di sinistra che dal successivo 11 marzo 2022 è alla guida del paese

Il territorio del Cile continentale si colloca su una lunga striscia di terra situata fra l'Oceano Pacifico e la Cordigliera delle Ande che si estende per circa 4200 km con una larghezza media di circa 200 km; la larghezza massima, 445 km, è in corrispondenza dello stretto di Magellano (52° 21' S), sul cui imbocco orientale raggiunge l'Oceano Atlantico, mentre quella minima è pari a 90 km ai 31° 37' S. Il territorio cileno si estende tra i 17° 30' S e i 56° 30' S di latitudine.

Il Cile è situato in un'area compresa nella cintura di fuoco e ad elevato rischio sismico a causa dei movimenti di subduzione della placca di Nazca contro la placca sudamericana. Alla fine del paleozoico il territorio dell'attuale Cile era una depressione marina che iniziò a sollevarsi verso la fine del mesozoico a causa dello scontro fra la placca di Nazca e quella sudamericana, scontro dal quale originò la cordigliera delle Ande. I successivi movimenti di assestamento e di erosione hanno dato ai rilievi la forma attuale.

Fanno parte del Cile alcuni territori insulari nell'Oceano Pacifico, come l'Isola di Pasqua e le Isole Juan Fernández, avanza inoltre rivendicazioni per una zona dell'Antartide.

A causa della sua estensione il Cile continentale, da un punto di vista geografico, viene solitamente suddiviso in cinque regioni geografiche:

  • l'estremo settentrione, chiamato Norte Grande;
  • il centro-settentrione, chiamato Norte Chico;
  • la zona centrale, chiamata Zona central;
  • l'area meridionale, chiamata Zona sur;
  • l'estremo meridione, chiamato Zona austral.

L'estremo settentrione del Paese, chiamato in spagnolo Norte Grande (Grande Nord) si estende dal confine con il Perù fino ai 27° di latitudine, all'altezza circa del corso del fiume Copiapó; questa parte del Paese è caratterizzata dall'estrema aridità, qui si trova il deserto di Atacama, una delle zone più aride del pianeta, gli scenari naturali sono estremamente vari e spettacolari, ricchi di colline e rilievi dai colori vari e cangianti a causa della loro diversa composizione minerale.

All'estremo settentrionale si eleva a picco dalla costa raggiungendo altitudini oltre i 4000 m s.l.m. la cordigliera Domeyko parallela alla costa e alle Ande. La topografia varia della costa genera delle aree con microclimi particolari, i rilievi intrappolano le nebbie che si sollevano dalle acque fredde dell'oceano e l'umidità si condensa sulle foglie della vegetazione. Oltre i rilievi costieri si trova un vasto altopiano con colline ondulate, che comprende le aride aree desertiche limitate ad est dalla cordigliera delle Ande. Al limitare dei deserti vi sono talvolta falde acquifere sotterranee che hanno permesso la crescita di foreste composte da Prosopis tamarugo, una pianta spinosa tipica dell'area che raggiunge i 25 m di altezza. Gran parte delle foreste sono state abbattute per ricavare combustibile per le numerose fonderie costruite fin dall'epoca coloniale, e per sfruttare gli abbondanti giacimenti di rame, argento e nitrato trovati in quest'area, l'abbattimento delle foreste ha reso la zona ancora più arida.

Le abbondanti precipitazioni dei mesi estivi provocano la formazioni di laghi salmastri che ospitano numerose specie di uccelli, compreso il fenicottero cileno. I corsi d'acqua sono per lo più brevi, nel loro corso discendente dalle Ande e talvolta formano delle oasi, sprofondano in banchi di sabbia o acquitrini, spesso a regime endoreico. Alcuni fiumi raggiungono l'Oceano Pacifico, fra questi il fiume Loa che presenta un caratteristico percorso a U ed è il principale fiume del Paese. I fiumi formano strette vallate nelle quali abbonda la vegetazione creando un forte contrasto con le aride colline circostanti. Le strade, solitamente, sono costruite nelle parti più aride per permettere un maggior sfruttamento agricolo delle aree irrigate. La ricchezza principale della regione tuttavia sono le risorse minerarie. In questa parte del Paese si trova la miniera di Chuquicamata, la più grande miniera di rame a cielo aperto del mondo. A partire dagli anni settanta si è avuto, nei porti principali della regione come quello di Iquique e Antofagasta, uno sviluppo dell'industria legata alla pesca.

Il Norte Grande è delimitato a est da una porzione della cordigliera delle Ande geologicamente relativamente recente con la presenza di alcuni stratovulcani e che si eleva dal confine settentrionale fino a raggiungere i 6880 m s.l.m. con il vulcano Ojos del Salado situato appena a sud del 27º parallelo all'altezza della città di Copiapó. In una delle miniere scavate presso questa città si è avuto nel 2010 un grave incidente con 33 minatori salvati dopo mesi. Le temperature medie nell'area costiera, dove vive la maggioranza della popolazione di questa regione, sono tra i 20,5 °C nei mesi estivi e 14 °C in inverno.

L'area chiamata Norte Chico (Piccolo Nord) si estende dal fiume Copiapó fino ai 32° di latitudine, appena a nord di Santiago del Cile. La regione è semiarida, le precipitazioni mensili dei soli quattro mesi invernali sono di circa 25 mm e sono scarsissime nei mesi rimanenti. La temperatura media estiva a livello del mare è di 18,5 °C, quella invernale è pari a 12 °C. Le piogge invernali e lo scioglimento delle nevi andine danno origine a fiumi con portata molto variabile durante l'anno, le profonde vallate trasversali scavate dai loro corsi offrono spazi per l'allevamento del bestiame e per le coltivazioni di frutta, attività in grande sviluppo a partire dalla metà degli anni settanta. Questa è inoltre l'area di produzione della quasi totalità del pisco cileno.

Così come nel Norte Grande anche le aree costiere di questa regione hanno un microclima particolare, anche qui l'umidità proveniente dall'oceano viene intrappolata nelle scarpate della costa originando tratti di foresta pluviale. Le vallate trasversali permettono all'umidità della costa di penetrare nell'interno mitigando il clima arido della regione. I rilievi dell'interno sono ricoperti di arbusti e cactus.

Il territorio della regione è prevalentemente montuoso e solcato da profonde valli trasversali che si estendono dalle Ande all'oceano, alcune aree della regione hanno un clima molto secco, l'assenza di umidità e di nuvole rende queste zone ideali per la costruzione di osservatori astronomici, in questa regione si trovano il Cerro Tololo Inter-American Observatory e l'osservatorio di La Silla.

Nelle Ande del Norte Chico si trovano alcune fra le principali vette del Paese, l'Ojos del Salado, il Tres Cruces e il Incahuasi.

La parte centrale del Cile (chiamata Zona central) ospita la maggior parte della popolazione del Paese e comprende tre delle principali aree urbane, Santiago, Valparaíso e Concepción. Si estende dal 32° S fino ai 37° S di latitudine, il territorio è caratterizzato dalla presenza di due catene montuose, la Cordillera de la Costa parallela alla costa e la cordigliera delle Ande, fra le due catene si trova un'ampia vallata chiamata Depresión Intermedia oppure Valle Longitudinal. Il clima è di tipo mediterraneo, le precipitazioni aumentano spostandosi verso sud. Nell'area di Santiago le temperature medie sono pari a 19,5 °C nei mesi estivi di gennaio e febbraio e scendono a 7,5 °C nei mesi di giugno e luglio. Le precipitazioni medie mensili sono di circa 69,7 mm nei mesi invernali mentre sono inconsistenti in estate.

Nell'area di Concepción le temperature medie estive sono lievemente inferiori (17,6 °C), sono però superiori quelle invernali (9,3 °C), le precipitazioni sono più abbondanti, in estate la media mensile è di 20 mm e in giugno e luglio raggiunge i 253 mm al mese. I numerosi corsi d'acqua aumentano notevolmente la loro portata in seguito alle piogge invernali e allo scioglimento delle nevi. Le abbondanti precipitazioni nevose sulle Ande e le temperature relativamente miti dell'inverno creano delle eccellenti condizioni per lo sci alpino.

Fra le due catene montuose si trova la cosiddetta valle centrale, un'area adatta allo sfruttamento agricolo soprattutto nella parte più settentrionale. Nelle zone a nord e a sud di Santiago viene coltivata la frutta e la vite dalla quale vengono ricavati i sempre più diffusi vini cileni. L'esportazione di frutta è drasticamente aumentata dalla seconda metà degli anni settanta, quando i coltivatori cileni hanno iniziato a esportare frutta nell'emisfero settentrionale, sfruttando il fatto di essere nella stagione opposta la frutta che viene esportata come primizia. I trasporti di mele, pesche e uva vengono, invece, effettuati tramite navi frigorifero, mentre, i frutti di bosco vengono trasportati per via aerea.

Benché vi siano diversi laghi anche nella zona costiera e nella regione andina del Cile centrale, la Zona sur può essere definita la zona lacustre del Paese. Si estende da sotto il corso del fiume Bío Bío a circa 37° fino a sud dell'isola di Chiloé alla latitudine di circa 43,4° S. In questa regione la vallata tra la cordigliera delle Ande e la cordigliera della costa ha un'altitudine inferiore rispetto alla Zona central, e i numerosi fiumi che discendono dai rilievi andini tendono ad avere una portata maggiore, alcuni, soprattutto il fiume Calle-Calle che scorre nei pressi della città di Valdivia sono, per brevi tratti, navigabili. L'estremo meridionale della depressione centrale termina nell'Oceano Pacifico formando il golfo di Ancud delimitato ad ovest dall'isola di Chiloé, ultima propaggine della Cordillera de la Costa.

Questa regione è una delle più piovose del pianeta, in particolare la città di Valdivia ha precipitazioni annue pari a 2535,4 mm. I mesi estivi (gennaio e febbraio) sono i meno piovosi con una media mensile di 60/70 mm, i mesi invernali (giugno e luglio) hanno una media mensile di 410,6 mm. Le temperature sono relativamente miti, a Valdivia la media estiva è pari a 16,7 °C e quella invernale è di 7,9 °C.

I laghi della regione, dalle limpide acque blu e turchesi, si presentano davanti allo sfondo delle vette innevate delle Ande creando un contrasto estremamente piacevole, i fiumi che scendono dalle Ande scorrono sulle rocce vulcaniche e formano numerose cascate, la vegetazione, ricca di felci è lussureggiante, vi sono diverse foreste originarie e in primavera abbondano le fioriture di fiori selvatici. I pascoli nella parte settentrionale, intorno al vulcano Osorno, sono sfruttati per l'allevamento di bovini, vi si producono latte, formaggi e burro. Nella zona cresce ogni tipo di bacca, i frutti di bosco vengono esportati e nelle acque dei fiumi vengono allevati trote e salmoni. Rilevante anche lo sfruttamento del legname. Nei mesi estivi la regione è visitata da molti turisti soprattutto cileni e argentini.

Numerose specie endemiche sono state decimate o delimitate nelle poche aree selvagge scampate all'invasione dell'uomo. È il caso dello huemul, una specie di cervo e del condor cileno, il più grande degli uccelli di questa famiglia, entrambi gli animali sono rappresentati sullo stemma del Paese. Gli ultimi puma cileni, più grandi dei loro cugini californiani e decimati dagli allevatori di pecore e capre, vivono nei parchi nazionali di questa regione.

La Zona austral, corrispondente all'estremità meridionale del Paese, si estende dai 43-44° di latitudine sud fino a Capo Horn. La costa è molto frastagliata, con numerosissime isole e fiordi scavati fra montagne elevate che sembrano ergersi dal mare, come ad esempio il Cerro Macá (2300 m s.l.m.) nei pressi di Puerto Aysén. Nella regione vi sono migliaia di isole che formano numerosi arcipelaghi fra i quali si snodano le rotte di navigazione.

La parte settentrionale della regione presenta abbondanti precipitazioni. Le precipitazioni annue sono pari a 2 973,3 mm distribuiti in maniera equilibrata lungo tutto l'anno; nei mesi estivi le temperature medie sono di circa 13,6 °C, mentre nei mesi invernali sono di 4,7 °C. Nonostante il clima dell'area sia prevalentemente freddo e umido, la presenza di fiordi, montagne innevate e isole di ogni forma e foggia offre panorami spettacolari; la vegetazione è abbondante, con numerose foreste.

La parte a sud della regione comprende Punta Arenas, la città più meridionale del pianeta e la più vicina, dal lato cileno, al passo di frontiera denominato Paso Integración Austral. Le precipitazioni sono inferiori rispetto alle latitudini superiori: il totale annuo è di 438,5 mm distribuiti lungo l'anno; le precipitazioni nei mesi invernali sono a carattere nevoso. Le temperature sono più rigide che nel resto del Paese: in estate la media è pari a 11,1 °C, valore che scende a 2,5 °C in inverno a causa del clima ulteriormente irrigidito dal vento pressoché costante proveniente dall'Oceano Pacifico meridionale.

La regione australe abbonda di pascoli utilizzati per l'allevamento delle pecore; le altre attività economiche sono l'estrazione di petrolio e di gas naturale nell'area dello Stretto di Magellano, che rappresenta uno dei corridoi di navigazione più importanti del pianeta in quanto permette di evitare le acque insidiose del Capo Horn. La navigazione nello stretto di Magellano richiede comunque la presenza a bordo di piloti cileni.

Rientrano nella sovranità cilena diverse isole che costituiscono quello che localmente viene chiamato Chile Insular in contrapposizione al Chile continental:

  • l'isola di Pasqua, chiamata Rapa Nui, che insieme all'isola disabitata di Sala y Gómez costituisce la provincia dell'Isola di Pasqua (regione di Valparaíso); le due isole sono situate all'estremità orientale della Polinesia ed entrambe sono state incorporate al territorio cileno nel 1888;
  • le isole Juan Fernández;
  • le isole disabitate di Sant'Ambrogio e San Félix, chiamate anche Islas Desventuradas (Isole Desventuradas).

Il Cile è attraversato da diversi corsi d'acqua che, generalmente, discendono dalla Cordigliera delle Ande dirigendosi verso l'Oceano Pacifico. A causa della caratteristica conformazione del territorio, la maggior parte dei corsi d'acqua sono piuttosto corti e con una portata scarsa. Da un punto di vista economico, pur essendo inadatti per la navigazione, presentano un elevato potenziale di sfruttamento idroelettrico.

Nella regione del Norte Grande, ad eccezione di alcuni torrenti con regime endoreico e del fiume Loa, non esistono fiumi rilevanti. Il Loa è il più lungo fiume cileno (443 km) e ha il più ampio bacino idrografico del Paese, circa 34000 km². Nella zona dell'altopiano vi sono alcuni brevi corsi d'acqua che confluiscono nel lago Chungará, situato ad un'altitudine di 4500 m s.l.m.; in quest'area si incontrano anche i fiumi Lauca e Lluta, i quali attraversano anche la Bolivia e non superano i 100 km di lunghezza.

Il numero di corsi d'acqua aumenta nel Norte Chico, dove i fiumi scorrono in vallate densamente coltivate. Tra di essi spiccano il fiume Elqui (170 km) e l'Aconcagua (142 km), il Maipo (250 km) e il Maule (240 km). I fiumi sono alimentati dallo scioglimento delle nevi delle Ande e dalle piogge nei mesi invernali. Nella zona non vi sono laghi di grandi dimensioni, ad eccezione del bacino artificiale del lago Rapel, del lago Colbún, la Laguna del Maule e la Laguna de La Laja.

Più a sud si trova il fiume Bío Bío, che nel suo percorso dalle Ande all'Oceano attraversa l'omonima regione, alimentando numerose centrali idroelettriche lungo i suoi 380 km. Altri fiumi importanti dell'area sono l'Imperial e il fiume Toltén, che nascono dal lago Villarrica. Quest'ultimo è il principale degli svariati laghi situati nella regione dell'Araucanía e nella regione di Los Lagos. Fra i laghi più importanti vi sono quelli compresi nel cosiddetto sistema de los Siete Lagos, ovvero il lago Ranco, il lago Puyehue, il lago Rupanco, il lago Todos los Santos e il lago Llanquihue, il secondo lago più grande del Paese.

Nell'estremo meridione del Cile i corsi d'acqua sono brevi, ma con una portata maggiore rispetto al nel resto del Paese: tra di essi vi sono il fiume Futaleufú, il Palena, il Baker e il Pascua. Quasi tutti i laghi, ad eccezione del lago Presidente Ríos nella penisola di Taitao e della Laguna de San Rafael, sono situati al confine tra Cile e Argentina. Fra questi vi è il lago General Carrera, che con i suoi 970 km² compresi nel territorio cileno è il più grande del Paese. Altri laghi rilevanti sono il lago Cochrane, il lago O'Higgins e il lago Fagnano nella Terra del Fuoco.

Il Cile ospita circa 24.000 ghiacciai, ovvero più dell'80% dei ghiacciai del Sud America. Quasi tutti si stanno sciogliendo. Dalla fine degli anni 2000, il Paese sta vivendo una prolungata siccità. Nel 2019, il Cile registra in media un calo delle precipitazioni superiore al 50% e l'accesso ad acqua potabile sicura potrebbe diventare critico. Tuttavia, la principale risorsa idrica del Paese, i ghiacciai, soffrono del riscaldamento globale e l'estrazione mineraria, uno dei settori economici più importanti del Paese.

Il glaciologo Francisco Ferrando sottolinea che "con l'aumento delle temperature legato al cambiamento climatico, i ghiacciai non ricevono più tanta neve come prima e la situazione è allarmante. Le precipitazioni aumentano il flusso di corrente in inverno, mentre questo fenomeno si è verificato in primavera con lo scioglimento della neve. Ciò significa che questi fiumi potrebbero essere presto asciutti già in primavera. "Sfida anche l'industria mineraria: "La criosfera è direttamente minacciata dall'attività estrattiva. Quest'ultimo distrugge il permafrost. Riduce il livello di profondità della neve con l'andirivieni di macchine e camion, aprendo nuovi percorsi nella roccia. L'industria mineraria distrugge anche i ghiacciai rocciosi a causa delle vibrazioni delle macchine e del peso dei materiali estratti dalle viscere delle montagne, accelerando la perdita d'acqua per compressione. Inoltre, vi è la contaminazione di particelle legate alle esplosioni di dinamite e la microsismicità di questa attività, che può destabilizzare le masse di ghiaccio vicine."

Le ONG ambientaliste accusano il governo di cedere alle pressioni della lobby mineraria cercando di opporsi a qualsiasi progetto di legge. Nel 2018, il presidente conservatore Sebastián Piñera seppellì un'iniziativa per vietare le attività industriali in prossimità dei ghiacciai. Nel 2019, un disegno di legge delle file dell'opposizione ha cristallizzato le tensioni. Si suppone di convertire i ghiacciai e l'ambiente circostante "in aree protette, vietando qualsiasi intervento se non scientifico e che possa favorire un turismo sostenibile". Tra il 2019 e il 2028 dovrebbero essere completati almeno 44 progetti minerari, con un investimento stimato di 72 miliardi di dollari. Alcuni gruppi minerari sono anche accusati di aver deliberatamente distorto i loro studi di impatto.

La grande lunghezza del Cile determina notevoli differenze climatiche tra le varie regioni del nord, del centro e del sud del Paese. Le regioni del nord del Cile, quasi interamente desertiche, sono tra le più aride del mondo. Nelle regioni centrali invece le temperature sono di tipo mediterraneo, con estati fresche e inverni miti. Infine le regioni del sud sono caratterizzate dalla grande piovosità, dal freddo intenso e dai forti venti, in particolar modo nelle zone della Patagonia cilena.

  • Città del Cile

La popolazione del Cile, che in base alla stima del 2010 è di 17113688 abitanti, con una densità di 23 unità per km², è costituita da bianchi discendenti di europei per il 52%, da meticci per il 40% e da amerindi per l'8%. La popolazione vive soprattutto nei centri urbani che sorgono nella regione centrale compresa tra Concepción, centro agricolo industriale; Valparaíso, centro marittimo; Viña del mar, nota località balneare. La lingua ufficiale è lo spagnolo.

Il Cile ha una popolazione stimata attorno ai 17113000 abitanti (secondo una stima del 2010). Secondo l'ultimo censimento del 2002 la popolazione era di 15116435 abitanti, dei quali 7447695 erano uomini e 7668740 donne.

La crescita della popolazione si è ridotta negli ultimi anni. Alla fine del secolo XIX, la popolazione ammontava ai 2695625, che crebbe 5023539 nel 1940 e i 13348341 di abitanti nel 1992. La popolazione del Paese si è quintuplicata nel secolo XX, il tasso di crescita tra 1992-2002 fu dell'1,24% annuale, che tuttavia sarà destinato a diminuire nel corso degli anni.

Grazie alle buone condizioni di vita, il Cile è il Paese con la speranza di vita più elevata del Sud America arrivando fino ai 75,74 anni nel periodo 2000-2005. Nel 2003 il tasso di natalità fu del 15,6‰ e la mortalità del 5,3%, con un tasso di crescita naturale del 10%, mentre il tasso di mortalità infantile si è ridotto al 7,8%. Queste cifre indicano che la popolazione del Paese tendeva verso l'invecchiamento.

Dal 1981 coesistono due sistemi sanitari: Isapra, gli istituti sanitari predittivi (privati), a cui può accedere il 18% dei cileni (oltre ai costi, le mutue private possono discriminare e rifiutare i pazienti a causa dell'età, del sesso o perché affetti da malattie croniche), e l'istituzione pubblica Fonasa, da cui dipende il 70% dei cileni. Più di 500000 persone non hanno copertura medica.

Il Cile è sempre in testa alla classifica latinoamericana per obesità e sovrappeso. Secondo i dati del 2016, oltre il 60% della popolazione è in sovrappeso.

Il Cile dal punto di vista etnico è relativamente omogeneo: la popolazione cilena si identifica per la maggior parte (95%) come di cultura europea, sebbene in maggioranza di origine meticcia. Un altro recente studio stima che la popolazione discendente da immigrati di origine europea corrisponde a 8,8 milioni o 52,7% dei cileni. In Cile la popolazione è classificata come 95,4% bianchi e bianchi-meticci da parte della CIA.

Secondo il censimento 2002, il 3,2% della popolazione si è dichiarata di cultura amerinda.

Un grande numero d'immigranti d'origine europea non spagnola è arrivato in Cile - principalmente agli estremi nord e sud del Paese - durante i secoli XIX e XX, compresi inglesi, irlandesi, italiani, francesi e iugoslavi. Gli immigrati sono stati importanti per l'evoluzione della società e della nazione cilena. Famiglie basche arrivarono dalla Spagna e dalle regioni del sud della Francia nel XVIII secolo, dando impulso all'economia ed entrando a far parte della vecchia aristocrazia castigliana fino a diventare l'élite politica che ancora oggi domina il Paese. I cileni di discendenza basca sono stimati fra il 10% (1600000) e il 27% (4500000) della popolazione.

Inoltre vale la pena di menzionare i cittadini di discendenza croata, stimati in numero di 380000. La comunità palestinese è la più grande colonia al di fuori del mondo arabo. I discendenti di inglesi e irlandesi stimati in 700000. Molti gli emigranti francesi e italiani, prevalentemente emiliani e liguri. Anche i greci immigrarono in Cile costituendo una notevole identità etnica; i discendenti greci si stimano da 90000 a 120000, la maggior parte vive nella zona di Santiago o di Antofagasta; il Cile è uno dei cinque Paesi con più discendenti greci nel mondo.

Nel 1848 si ebbe una notevole immigrazione tedesca, che pose le basi della presente comunità tedesco-cilena, sponsorizzata dal governo cileno, con obiettivi di colonizzare la regione meridionale; questi tedeschi (tra cui svizzeri di lingua tedesca, slesiani, alsaziani e austriaci) influenzarono notevolmente la composizione culturale del sud del Cile. Durante la seconda metà del XIX secolo è stato eccezionale il numero di sfollati ebrei orientali, cristiani siriani e palestinesi in fuga dall'Impero ottomano.

D'altra parte, nonostante l'emigrazione sia diminuita durante l'ultimo decennio, è stato stimato che 857781 cileni vivano all'estero, di cui il 50,1% in Argentina, il 13,3% negli Stati Uniti e il 4,9% in Svezia. La mobilità della popolazione all'interno del Paese è aumentata durante gli ultimi decenni, a causa di un inurbamento voluminoso dalle zone rurali verso le più grandi città del Paese. Mentre nelle regioni centromeridionali del Paese più dell'80% della popolazione è formato da persone nate nella stessa regione (nella regione del Biobío raggiunge 86,11%), nella regione metropolitana di Santiago soltanto il 71% della popolazione è ivi nata, mentre nelle regioni estreme (come la regione di Magallanes) questo numero arriva soltanto a 55%.

Secondo l'ultimo censimento (2002), 7853428 dei cileni con più di 14 anni sono cattolici (equivalente a 69.96%) (2005=62,8%). Il 15.14% dei cileni si è dichiarato protestante, lo 0.92% mormone e un 0.13% ebreo. L'8.3% del Paese si è dichiarato non-credente o agnostico, mentre 5.31% hanno indicato altre religioni. Anche se la fede cattolica rimane la religione dominante nel Paese ed ha grande influenza nella società, questa influenza è andata declinando negli anni scorsi. La Chiesa cattolica è separata dallo Stato fin dal 1925, anno in cui il presidente Arturo Alessandri e l'arcivescovo Crescencio Errázuriz giunsero ad un accordo per proporre la separazione delle due istituzioni nella Costituzione e permettendo la libertà di culto.

Ma, secondo uno studio condotto da Latinobarómetro nel 2013, il 57% è definito come cattolico, il 13% come evangelico, il 25% ateo/nessuna/agnostico e il 5% appartenente ad altre religioni.

L'ecumenismo è diffuso nel Paese da decenni. Nel 1970 sulla base di sollecitazioni da parte del cardinale Silva Henríquez vennero modificate alcune parti del rito del Te Deum del 18 settembre trasformandolo in una cerimonia non solo cattolica ma aperta a tutte le altre confessioni cristiane, con la partecipazione anche di rappresentanti del mondo ebraico, islamico e massonico.

Tuttavia durante il regime militare del generale Augusto Pinochet le confessioni cristiane non cattoliche si riunirono in un comitato per la pace e per la difesa dei diritti umani.


La Repubblica del Cile è uno Stato unitario democratico e di carattere presidenzialista, costituito da diverse istituzioni autonome che si inseriscono in uno schema costituzionale che determina le funzioni e le competenze degli organi che compongono lo Stato Cileno secondo il principio della separazione dei poteri.

L'attuale Costituzione è stata approvata l'11 settembre 1980 da parte del regime militare di Augusto Pinochet ma è stata sottoposta a diverse riforme costituzionali per renderla più idonea alla democrazia attualmente presente nel Paese dopo la caduta di tale dittatura.

Il 25 ottobre del 2020 un referendum popolare ha approvato la decisione di scrivere una nuova Costituzione. Il 15 e il 16 maggio 2021 è stata eletta un'Assemblea Costituente con lo scopo di dare al Paese una carta costituzionale che sostituisca in toto quella varata da Pinochet negli anni Ottanta. La nuova Costituzione, fortemente appoggiata dal governo e dal presidente Gabriel Boric, è stata tuttavia respinta da un successivo referendum il 4 settembre 2022, con oltre il 60% dei voti contrari.

Il potere esecutivo, formato da governo ed amministrazione pubblica è attribuito al Presidente della Repubblica che è anche capo del governo. Secondo la costituzione il mandato presidenziale è esteso per quattro anni senza possibilità di rielezione immediata.

Il Presidente designa i ministri di stato del Cile e gli intendenti, ossia i governatori delle Regioni del Cile. I dirigenti delle Province del Cile sono sempre nominati dal Presidente in carica.

I sindaci dei comuni invece sono eletti direttamente dall'elettorato assieme ai consiglieri municipali che hanno il compito di guidare l'amministrazione comunale.

Il potere giudiziario è costituito dai tribunali autonomi ed indipendenti e la Corte Suprema rappresenta l'istituzione più importante e di riferimento per tale potere. Esiste anche il Pubblico ministero autonomo e gerarchizzato.

Il Tribunale Costituzionale è un'istituzione autonoma ed indipendente ed ha il compito di verificare la costituzionalità delle leggi approvate dal Parlamento e dai decreti approvati dal governo. La Controlleria Generale ha il compito invece di verificare la legalità degli atti compiuti dalla Pubblica Amministrazione e le attività dei fondi pubblici.

Il Tribunale Supremo Elettorale sia quello nazionale che quelli regionali hanno il compito di verificare la regolarità delle elezioni che si svolgono sia a livello nazionale che locale.

Il potere legislativo è attribuito sia al Presidente della Repubblica, per i decreti presidenziali del governo, sia al Congresso Nazionale di carattere bicamerale per l'approvazione delle leggi.

Il Congresso è costituito da:

  • Senato, composto da 43 membri eletti per votazione popolare ed in carica per 8 anni con possibilità di rielezione nella propria circoscrizione, in ognuna delle quali di eleggono due senatori. Ogni 4 anni si rinnova la metà dei seggi in occasione delle elezioni parlamentari.
  • Camera dei deputati, composta da 155 membri eletti tramite votazione popolare per un periodo di quattro anni e con possibilità di rielezione immediata nelle rispettive circoscrizioni in occasione delle elezioni parlamentari dove si eleggono la totalità dei membri della Camera.

Per le elezioni del Parlamento è previsto il sistema binomiale che permette alle maggiori coalizioni - la Concertación (centrosinistra) e l'Alianza por Chile (destra) - di ottenere la quasi totalità dei seggi a disposizione mentre alle altre forze politiche rimangono pochi seggi.

Nel 1974, per il Decreto Legge Nº 575, il Cile è stato diviso politicamente in dodici regioni (I a XII) e un'area metropolitana, che sono suddivisi in province e questi in Comuni. Nel 1979, per il Decreto Legge N° 2.339 è stato concesso il nome alla Regione Metropolitana e alle altre 12 regioni. Attualmente, il Cile dispone di 15 regioni, 53 province e 346 comuni in totale. Ciascuna delle regioni ha un numero romano originariamente assegnati secondo l'ordine da nord a sud, con l'eccezione della Regione Metropolitana di Santiago. Con la creazione nel 2007 di due nuove regioni (la XIV, costituita da 2 province prima appartenenti alla IX regione, e la XV, costituita da 2 province prima appartenenti alla I regione, la numerazione ha perso senso e vi è un disegno di legge, in attesa di eliminare tale designazione. Tra l'altro, oltre alla perduta congruenza della numerazione geografica da nord a sud, l'attuale suddivisione è incongruente anche di fatto, perché nella numerazione è stato "saltato" il numero ordinale XIII. Comunque, la struttura attuale delle regioni è la seguente (da nord a sud):

L'Isola di Pasqua in Oceania e l'Arcipelago di Juan Fernández sono inclusi.

Il Cile reclama anche 1250000 km² dell'Antartide, fra i meridiani 53° e 90°.

Di seguito l'elenco delle 14 città più popolose del Cile. L'area urbana di Santiago totalizza circa 5,4 milioni di abitanti comprendendo quindi circa il 40% della popolazione del Paese.

Il Congresso Nazionale ha la sua sede in Valparaíso. Il potere legislativo è affidato al Congresso composto dalla Camera dei deputati (120 membri) e dal Senato (46 membri).

Nel periodo coloniale sia l'attività intellettuale che quella educativa era confinata alla chiesa. .

La più antica università cilena è stata fondata il 19 novembre 1842: si tratta dell'Università del Cile, il cui primo rettore e fondatore fu l'umanista venezuelano Andrés Bello.

In effetti nel 1738 era stata creata a Santiago del Cile da re Filippo V di Spagna la Real Universidad de San Felipe .

Il tasso di alfabetizzazione del Cile è del 96,4%, di cui 521.609 studenti universitari.

La scuola si divide in tre fasce, la materna (obbligatoria), dai 3 ai 5 anni; la scuola dell'obbligo, dai 6 ai 13 anni e le superiori (obbligatorie), dai 14 ai 17 anni. Le sei lezioni quotidiane sono di 50 minuti, per 5 giorni alla settimana. L'inglese, seconda lingua ufficiale, viene insegnata dal primo anno di scuola obbligatoria (chiamata básico).

Più dettagliatamente, a 6 anni, dopo la scuola materna ("jardín infantil") e l'ingresso al "kinder", si inizia con il "primero básico" (prima elementare) fino all'"octavo año básico". Quindi una durata di 8 anni come elementare, per passare poi all'"enseñanza media" dai 12-13 anni fino ai 17-18 anni di età finendo la scuola media e superiore con el "cuarto año medio". L'"enseñanza media" (equivalente alla superiore italiana) ha una durata di quattro anni.

Riassumendo:

  • jardín infantil e kinder: prima dei 6 anni [scuola materna]
  • 1º básico (6 anni) - fino 8º básico (12 o 13 anni) - [educazione basica o scuola elementare]
  • 1º año medio (13 a 14 anni di età) - fino 4º medio (17 a 18 anni di età) - [educazione media e superiore]

Per l'ingresso all'università ogni anno si fa un esame a livello nazionale, la PSU (prova di selezione universitaria), in cui si scelgono le materie secondo il piano di studi delle scuole (umanistico, scientifico, tecnico) anche se i test obbligatori sono matematica e spagnolo. Si ottiene un punteggio ponderato per l'accesso a numero chiuso, secondo le esigenze di ogni università. Esistono comunque numerose università private che non chiedono l'ingresso tramite PSU.

Il sistema sanitario cileno ha una forte componente privata.

Le forze armate cilene sono sottoposte al controllo di autorità civili: il Presidente della Repubblica e il Ministro della Difesa.

L'esercito cileno è considerato come quello tecnologicamente più avanzato dell'America Latina. il suo organico totale ammonta a circa 45 000 membri dislocati principalmente a Santiago del Cile e in altre sedi principali come Rancagua che ospita la Brigata Aerea e Colina sede delle Forze Speciali. Il comando dell'esercito cileno, ubicato presso Santiago del Cile è retto dal generale Oscar Izurieta Ferrer.

L'ammiraglio Edmundo González dirige i 25 000 membri della Armada de Chile, di cui 5 200 sono impiegati Cuerpo de Infantería de Marina (Corpo di fanteria di marina). Conta 21 unità navali principali di una flotta di sessantasei e ha come sede principale Valparaíso La marina non dispone attualmente di portaerei e di aerei da combattimento. Un'altra sede della marina cilena è Talcahuano.

Gen. Ricardo Ortega Perrier è a capo dei 12.500 soldati della Fuerza Aérea de Chile (FACH). Le FACH hanno come sedi: Iquique, Antofagasta, Santiago, Puerto Montt e Punta Arenas. Operano anche nell'isola di King George; tra il 2001 e il 2009 il governo ha acquistato quarantotto F-16 MLU Block 52 dai Paesi Bassi.

I carabinieri, le cui forze ammontano a circa 50 000 uomini, sono la forza di polizia e gendarmeria nazionale del Cile. La loro missione è quella di mantenere l'ordine e garantire il pubblico rispetto per le leggi del Paese specialmente nel contrasto all'evasione fiscale, ai traffici di droga e al terrorismo. Dipendono dal Ministerio de Defensa Nacional (Ministero della Difesa Nazionale) attraverso il Sottosegretario ai Carabinieri e dal Ministerio del Interior (Ministero degli Interni) attraverso specifica struttura. L'attuale comandante è il Gen. Eduardo Gordon Valcárcel. Tale corpo è famoso per aver partecipato al golpe del 1973 sotto la guida di uno dei quattro capi della Junta, il generale César Mendoza, che portò alla destituzione e la morte di Salvador Allende e l'ascesa al potere del generale Augusto Pinochet.

Solamente negli ultimi anni della dittatura di Pinochet i partiti furono pienamente legalizzati attraverso la legge dei partiti approvata nel 1987 con la nuova Costituzione del Cile. Con il ritorno alla democrazia nel 1990 la principale forza politica è la Concertación de Partidos por la Democracia, di centrosinistra, che inizialmente raggruppava 17 partiti ma attualmente è formata da Partito Democratico Cristiano del Cile (PDC), il Partito Radicale Social Democratico (PRSD), il Partito per la Democrazia (PPD), e il Partito Socialista del Cile (PS).

La Concertazione è al governo dal 1990 costantemente ed ha espresso quattro presidenti, due democristiani, Patricio Aylwin (1990-1994) e Eduardo Frei Ruiz-Tagle (1994-2000), e due socialisti, Ricardo Lagos (2000-2006) e Michelle Bachelet (2006-2010).

Nel frattempo gli eredi della destra che sostenne Augusto Pinochet hanno costituito i partiti Unione Democratica Indipendente e Rinnovamento Nazionale che hanno formato l'Alianza por Chile che è tuttora la principale forza di opposizione. Sul versante della sinistra i principali partiti come il Partito Comunista del Cile e il Partito Umanista in collaborazione con la Sinistra Cristiana del Cile ha fondato negli anni ottanta hanno formato nel 2004 la coalizione Juntos Podemos. Questi ultimi non sono però rappresentati al Congresso.

  • Concertación de Partidos por la Democracia, una coalizione di partiti di centro e di sinistra, conosciuta semplicemente come Concertación, nacque nel 1987 come alleanza di partiti che nel referendum dell'anno successivo appoggiarono l'opzione No all'eventuale prolungamento del governo militare di Augusto Pinochet. Successivamente la Concertación vinse tutte le elezioni presidenziali, mantenendosi costantemente al potere almeno fino al 2010. Inizialmente composta da 17 partiti di opposizione, attualmente è formata da: Partito Democratico Cristiano del Cile, Partito Socialista del Cile, Partito per la Democrazia e dal Partito Radicale Social Democratico. Nelle ultime presidenziali tenutesi nel 2005 ha ottenuto al primo turno il 46,0% e al secondo turno il 53,49%. Nelle elezioni per il Congresso ha ottenuto il 51,76% dei voti e 65 dei 120 seggi a disposizione per la Camera e 20 dei 38 senatori. Nelle elezioni municipali del 2008 per l'elezione dei sindaci è stata per la prima volta superata dalla destra, ottenendo solo il 38% dei voti pur avendo avuto la maggioranza dei voti nelle elezioni dei consiglieri comunali (45%).
  • Alianza por Chile, è una coalizione di destra formata principalmente da Rinnovamento Nazionale e da Unione Democratica Indipendente, originariamente costituito per far fronte al plebiscito del 1988. Dopo essere stata la principale forza di opposizione per vent'anni, il candidato della coalizione Sebastián Piñera ha ottenuto il 51,6% dei voti nel ballottaggio presidenziale del 2010. Già nel 2008, alle elezioni comunali, aveva ottenuto il 36,05% dei voti e 144 consiglieri eletti sindaci, mentre nelle elezioni parlamentari del 2009 aveva ottenuto il 43,44% dei voti. Dal marzo 2010, al Congresso siedono 58 deputati e 17 senatori della Coaliciòn.
  • Juntos PODEMOS, coalizione di estrema sinistra formata da comunisti, umanisti, democristiani e socialisti dissidenti. Nelle presidenziali del 2005 ha ottenuto il 5,4% dei voti al primo turno e non ha nessuna rappresentanza in parlamento.

Altri partiti sono il Partito Regionalista Indipendente e Primo Cile, quest'ultimo nato da una scissione dal Partito per la Democrazia nel 2007. Sempre nello stesso anno anche il Partito Socialista ha subito una scissione che ha creato il Movimento Ampio Sociale di tendenza bolivariana.

I Paesi con cui il Cile ha rapporti internazionali sono:

L'economia cilena è riconosciuta internazionalmente come una delle più solide del subcontinente latinoamericano. Tuttavia durante il corso della sua storia il Cile ha conosciuto diversi periodi di crisi e altri di elevata crescita ed espansione economica. Durante la dittatura militare del generale Augusto Pinochet è stata applicata una politica neoliberista (anche se diversi aspetti, come il regime dei cambi fissi, sono stati definiti come non ascrivibili al liberismo) che, secondo il Nobel per l'economia Milton Friedman, portò al cosiddetto miracolo cileno, ma che è stata modificata durante i governi della Concertación attraverso diverse riforme sociali progressiste in campo sanitario, previdenziale ed educativo e adottando la strategia della cosiddetta economia sociale di mercato.

Dopo anni di isolamento il Cile è un mercato aperto al mondo con un'economia basata sull'esportazione sia di prodotti finiti sia di materie prime.

Secondo i dati della Banca Centrale del Cile, durante il 2006, le esportazioni hanno raggiunto i US$ 58.116 milioni aumentando del 40,7% rispetto all'anno precedente, grazie ai diversi trattati di libero commercio stipulati con gli Stati Uniti, Unione europea, Corea del Sud e Cina oltre che accordi con altri paesi affacciati sul Pacifico e la partecipazioni a diverse organizzazioni economiche come il Mercosur, APEC, oppure la Comunità Andina dove è un membro associato. Le importazioni hanno invece raggiunto i US$ 35.973 milioni.

Il PIL nominale, ha raggiunto i 298 172 milioni di US$ ed il reddito procapite nominale i 16,078 dollari. Secondo il Fondo Monetario Internazionale il PIL procapite, sia nominale che a parità di potere d'acquisto, nel 2012 è stato il più elevato di tutta l'America Latina. La crescita del PIL è intorno al 4% annuo e l'inflazione si mantiene intorno al 2,5%.

Il principale prodotto minerario esportato è il rame, di cui il Cile soddisfa il 36% del mercato mondiale. Di importanza rilevante vi sono anche il molibdeno, platino ed oro.

L'estrazione ramifera rappresenta il 30% delle esportazioni del Paese ma nel 1970 raggiungeva addirittura il 60%. L'impresa nazionale Codelco Chile è delle più grandi miniere esistenti al mondo e controlla anche vari giacimenti del Paese come Chuquicamata e El Teniente. L'estrazione è la principale attività economica nel nord del Paese: Regione di Tarapacá, Regione di Antofagasta e la Regione di Atacama ed ha una grande importanza nella Regione di Coquimbo, Regione di Valparaíso, Regione del Libertador General Bernardo O'Higgins e nella Regione delle Magellane e dell'Antartide Cilena. Nel Paese (zona dello stretto di Magellano e Terra del Fuoco) esistono anche dei giacimenti minori di petrolio e gas.

L'agricoltura e l'allevamento sono le principali attività economiche del centro e del sud del Paese. L'esportazione della frutta e della verdura hanno raggiunto livelli storici grazie all'apertura dei mercati europei, nordamericani e asiatici, dove il Cile è uno dei principali esportatori anche per la silvicoltura e per la pesca. Attualmente il Paese ha superato la Norvegia per la pesca del salmone ed è il maggior esportatore al mondo ed uno dei più grandi produttori vinicoli.

L'industria cilena è principalmente strutturata su piccole e medie unità ad eccezione della produzione di farina di pesce dove viene prodotta da grandi industrie. L'industria si concentra soprattutto intorno alla capitale Santiago e di minore intensità a Valparaíso e Concepción. Durante gli ultimi anni si è sviluppata notevolmente l'industria agroalimentare ed entro il 2010 il Cile diventerà una potenza a livello mondiale in questo settore, in particolare l'industria vinicola (quinto esportatore al mondo). Il Cile, data la sua stabilità politica ed economica, si è convertito come una piattaforma che attira investimenti esteri per altri paesi dell'America Latina e molte imprese internazionali si sono insediate a Santiago. Il Cile è inoltre uno dei più grandi investitori latinoamericano nel settore dei servizi, con importanti investimenti in: Argentina, Perú, Colombia e Brasile.

Il Cile è stato il primo Paese al mondo (1981) a stabilire un sistema di pensioni amministrato totalmente da privati (AFP - Administradoras de Fondos de Pensiones), in base a versamenti individuali in fondi d'investimento regolati e controllati dallo Stato.

Tuttavia in Cile esiste la disuguaglianza tra i generi riguardo allo stipendio e la partecipazione al mercato del lavoro delle donne incide sull'economia.

La moneta ufficiale in Cile, dal 1975, è il peso cileno ($).

  • Prodotto Nazionale Lordo: 14.673$ pro capite (40º posto della classifica mondiale) (anno 2006).
  • Bilancia dei pagamenti: -594 milioni di $ (2003).
  • Inflazione: 2,5% (stima per il 2007).
  • Disoccupazione: 6,7% (stima per il 2007).

La settimana del lavoro legale è di 45 ore. Circa il 70% dei dipendenti guadagna meno di 730 euro al mese.

La dittatura di Pinochet ha aumentato notevolmente le disuguaglianze. Così, tra il 1974 e il 1989, il reddito del 10% più ricco delle famiglie cilene è cresciuto 28 volte più velocemente del 10% più povero delle famiglie cilene.

La seguente lista riporta l'elenco delle regioni del Cile in base all'indice di sviluppo umano registrato. Da notare che la regione della capitale dispone di un indice paragonabile alle realtà europee e nord americane e altre regioni sono classificate come alte mentre ancora qualche regione è considerata media.

  • Produzione di energia elettrica: 6000000 kW.
  • Pesca: 7 600 000 tonnellate.
  • Petrolio: 14.697 b/g.
  • Allevamento: pecore 3,8 milioni, capre 0,74 milioni, bovini 3,8 milioni, suini 1,8 milioni.
  • Minerali: rame, nitrato di sodio, ferro, zinco, oro, argento, manganese, zolfo, molibdeno, borace, iodio, cobalto, carbone, petrolio, uranio.

L'agricoltura e la zootecnia sono le principali attività delle regioni del centro e del sud del Paese. L'esportazione di frutta e verdura ha raggiunto livelli storici, con l'apertura delle porte dei mercati europei e asiatici, così come prodotti forestali. Si tratta di uno dei più importanti esportatori di vino della zona.

  • Principali frutti: vite, albicocca, cherimola, mela, ciliegia, avocado, lampone, fragola, mirtillo nero, limone, arancia, melone, cocomero, ecc.
  • Principali verdure: patata, barbabietola, Zucca, fagiolo, lenticchia, lattuga, pomodoro, cipolla, aglio, peperone, peperoncino, carota, spinacio, ecc.
  • Animali da allevamento: bovino, maiale, pollo, tacchino, pecora, capra, cavallo, mulo, asino, lama, ecc.

Elevata importanza riveste l'allevamento del salmone.

La Seña, un vino cileno nato nel 1995.

Il settore dei servizi è parte importante del Pil (63,9% nel 2005). Il settore finanziario è fortemente stabilito, con basi importanti nei capitali provenienti dal sistema privato di pensioni (AFP), che ha portato in media il risparmio nazionale ad un tasso del 21% del Pil. Le banche sono di partecipazione locale (Banco de Chile, Banco de Crédito e Inversiones, Banco Bice, Banco Security) come di capitali stranieri (Banco Santander Santiago, Banco BBVA (Ex-Bhif), Itaú, HSBC Chile).

Il sistema elettrico cileno è stato privatizzato nel 1982 e diviso in tre aree: Generazione, trasmissione e distribuzione. I partecipanti sono ditte locali (Colbún, CGE) e di capitali stranieri (Endesa, Enersis, AES Gener). Ha 4 sistemi interconnessi indipendenti fra di loro (SING: Sistema Interconnesso del Nord Grande; SIC: Sistema Interconnesso del Centro; Sistema di Aysen e Sistema di Magallanes.) Circa il 40% della generazione è a base di risorse idriche, mentre un 58% è prodotto da combustione termica (gas e carbone). La capacità installata al 2010 è di 15,94 GW.

L'industria cilena è efficiente e di qualità, concentrata soprattutto nelle aree urbane di Santiago del Cile, Valparaíso e Concepción. Settore particolarmente sviluppato è quello dell'industria alimentare. Lavorazione di rame e altri metalli, acciaierie, tessili, alimentari, chimiche, cartarie, metalmeccaniche, cantieristica navale.

Giappone 16%, USA 15%, Regno Unito 6%, Corea del Sud 6%, Brasile 6%, altri 51%.

USA 23%, Argentina 10%, Brasile 7%, Messico 6%, Giappone 6%, altri 48%.

  • Rete stradale: 79814 km.
  • Rete autostradale: 3455 km.
  • Rete ferroviaria: 6585 km.
  • Rete navigabile: 725 km.
  • Aeroporti internazionali: Comodoro Arturo Merino Benítez di Santiago (Intercontinentale); Aeroporto di Punta Arenas, Presidente Carlos Ibañez del Campo; Aeroporto Diego Aracena di Iquique; Aeroporto di Mataveri (Isola di Pasqua); Aeroporto di Concepción, Carriel Sur.
  • La flotta è composta da 469 navi per un totale di 722.000 tonnellate di stazza lorda (TSL).
  • Porti (da nord a sud): Arica, Iquique, Mejillones, Antofagasta, Caldera, Coquimbo, Ventanas, Valparaíso, San Antonio, Lirquén, Talcahuano-San Vicente, Coronel, Valdivia, Puerto Montt, Quellón, Puerto Chacabuco, Punta Arenas, Puerto Williams

L'autostrada Panamericana ha circa 1900 chilometri continui di strada duplicata tra Puerto Montt, nel sud del Paese, a Copiapó, all'inizio del Deserto di Atacama.

Il turismo è in via di sviluppo. Una delle principali attrazioni turistiche è l'Isola di Pasqua, situata nell'estremo oriente della Polinesia, famosa per le statue chiamate Moai. Molto conosciuto è anche il deserto di Atacama ed in generale la biodiversità che offre questo Paese con le sue terre del ghiaccio e i suoi deserti.

La tutela delle aree protette cilene è gestita tramite il Sistema de áreas silvestres protegidas por el Estado (Sistema delle aree protette dello Stato - SNASPE), istituito nel 1984 e amministrato dalla Corporación Nacional Forestal (CONAF) e che comprende una superficie di circa 146000 km², pari a circa il 20% del territorio del Cile.

Il sistema comprende tre tipologie di aree protette, allo stato attuale (2017) vi sono 36 Parchi Nazionali, 49 Riserve Nazionali e 16 Monumenti Naturali.

Durante la Guerra civile spagnola, un grande letterato cileno prese parte alle spedizioni, alle quali si ispirò per creare composizioni poetiche: Pablo Neruda, il quale ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 1971. Gabriela Mistral fu la prima donna cilena e latinoamericana a vincere il Premio Nobel per la letteratura nel 1945.

Nell'ambito dell'architettura cilena ricordiamo le chiese di Chiloé, templi cristiani in legno.

Tra gli architetti cileni del XX secolo ricordiamo Roberto Matta.

Il Cile non gode di un notevole patrimonio culturale rispetto alle arti figurative, tuttavia possiamo trovare tracce importanti nell'arte precolombiana, dedita soprattutto all'aspetto plastico e scultoreo. Gran parte di queste opere sono visibili nel Museo d'Arte Precolombiana di Santiago del Cile, dedicato appunto allo studio dei manufatti originari di quest'epoca, provenienti dall'America centrale e del Sud. Tra il XX e il XXI secolo si afferma, inoltre, l'iperrealismo, di cui tra gli esponenti possiamo ricordare Claudio Bravo Camus.

Il ricco patrimonio culturale cileno è testimoniato anche dalla presenza di alcuni siti inseriti nella Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Le origini della letteratura cilena si diversificano rispetto a quelle delle altre letterature ispano-americane, a causa dell'influenza del poema dello spagnolo Alonso de Ercilla intitolato La Araucana, incentrato sulla vita degli indios araucani, ossia i primi abitatori del Paese. Questo preambolo diede avvio a una fioritura di poesia epica senza precedenti nel continente.

Quindi già nel Cinquecento si assiste a una vasta letteratura, degnamente rappresentata da Pedro da Oña. Dopo un periodo di ristagno, la vita intellettuale del Cile si è ravvivata nell'Ottocento grazie alla romantica Societad Literaria a cui appartenne Jotabeche, uno de più apprezzati scrittori e cronisti di costume.

I cileni spesso definiscono il loro Paese País de Poetas (Paese di poeti), la poetessa Gabriela Mistral è stata la prima donna latino americana a vincere il Premio Nobel per la letteratura (1945) seguita nel 1971 dal più celebre Pablo Neruda, la cui poetica si estende dal realismo al surrealismo, e autore, in particolare, del Canto General (1950). Altri poeti celebri sono Pedro Prado, Vicente Huidobro, iniziatore del creazionismo poetico, Pablo de Rokha, Juvencio Valle, Rosamel del Valle, Gonzalo Rojas, Jorge Teillier, Enrique Lihn, Nicanor Parra, Carlos Pezoa Véliz e in epoca più recente Raúl Zurita, Juan Luis Martinez e Sergio Badilla Castillo.

Lo scrittore Alberto Blest Gana (1830 - 1920) è considerato il padre del romanzo cileno, mentre il romanziere e scrittore di racconti brevi più noto del XX secolo, benché poco noto al di fuori dei confini del Paese, è stato Manuel Rojas. Maggiore fama internazionale hanno raggiunto Isabel Allende(nipote di Allende) del realismo magico, il cui romanzo La casa degli spiriti (1982) ha venduto 70 milioni di copie , Francisco Coloane, Antonio Skármeta, Jorge Edwards, José Donoso, Miguel Serrano, Marcela Serrano, Luis Sepúlveda, Alejandro Jodorowsky, Roberto Bolaño o Hernán Rivera Letelier.

I primi documenti musicali cileni risalgono alla popolazione indios araucanos che idearono una vasta gamma di canti, atti ad accompagnare i momenti culminanti della vita individuale e sociale, quindi dalla nascita, alle nozze, alla guerra e alla morte. I canti si diversificano dagli altri canti dei vari Paesi americani sia per la ricchezza ritmica e tonale sia per il connubio con la musicalità creola.

Accanto alla fioritura popolare, si diffuse la musica colta europea, grazie ai missionari gesuiti, con l'introduzione del clavicembalo e del pianoforte.

Nel 1827 venne fondata a Santiago, la Sociedad filermonica cilena e nel 1845 un'analoga società a Valparaíso, che consentì la formazione ed il prezioso lavoro di Isidora Zegers, importante compositrice cilena, fondatrice del Seminario musical, scuola di perfezionamento per i fuoriusciti dal Conservatorio.

Negli anni cinquanta, grazie al lavoro di Violeta Parra, si è avuto un rinnovato interesse per la musica popolare, interesse che è sfociato nel movimento della Nueva Canción Chilena, che ha prodotto artisti come Víctor Jara, Inti-Illimani e Quilapayún.

L'espressione musicale India, legata ai modi pentatonici favorevoli a una musica contemplativa e nel complesso monotona, ha avuto un grande revival e una popolarità in tutto il mondo proprio grazie a gruppi come gli Inti-Illimani (raccolta Cantos de pueblos andinos).

La infaticabile cantante, autrice e ricercatrice nel campo del folclore musicale cileno, Margot Loyola è un'altra figura importante della musica folclorica e popolare del Cile contemporaneo.

Inoltre un antico ballo originario stilisticamente del Cile è la sirilla. Ogni anno si svolge il Festival Internacional de la Canción de Viña del Mar.

Va inoltre ricordato il famoso pianista cileno Claudio Arrau che è oggi considerato uno dei migliori pianisti di tutti i tempi.

Tuttavia, il musicista cileno probabilmente meglio noto nel mondo è Tom Araya, il bassista e cantante del celebre gruppo thrash metal Slayer.

  • 31 agosto 1995: viene lanciato Fasat-Alfa, il primo satellite cileno.

Il Cile può vantare una discreta tradizione nel calcio. La nazionale cilena ha ottenuto come miglior risultato due vittorie in Coppa America nel 2015 e nel 2016 e un terzo posto nel Mondiale del 1962, entrambi organizzati in casa. Alle Olimpiadi di Sydney 2000 il Cile ha conquistato la medaglia di bronzo nel torneo di calcio maschile.

Tra i giocatori cileni spicca Elías Figueroa, inserito alla posizione 37 nella lista dei Migliori calciatori del XX secolo IFFHS. Sei importanti calciatori che si sono distinti a livello internazionale sono Marcelo Salas, Jorge Valdivia, Iván Zamorano, David Pizarro, Arturo Vidal, Mauricio Isla e Alexis Sánchez.

Anche nel tennis il Cile ha ottenuto buoni risultati: tra questi spiccano gli ori olimpici ad Atene 2004 conquistati da Nicolás Massú, accompagnato nel doppio da Fernando González. Inoltre, sempre Fernando González ad Atene 2004 ha conquistato la medaglia di bronzo nel singolare, mentre a Pechino 2008, sempre nella stessa specialità, ha conquistato la medaglia d'argento.

Viene dal tennis la prima medaglia d'oro olimpica per il Cile: con Nicolás Massú e Fernando González, nel doppio maschile, ai Giochi olimpici di Atene 2004.

La prima medaglia olimpica per il Cile fu la medaglia di argento vinta nella maratona da Manuel Plaza, ad Amsterdam 1928.

Anche nella disciplina del polo il Cile ha ottenuto ottimi risultati con due ori mondiali nel Campionato mondiale di polo, nel 2008 e nel 2015.

Bilz y Pap sono due bevande gasate, create all'inizio del XX secondo per Cervecería Ebner, molto popolari in tutto il paese. Il Cile inoltre è uno dei più importanti produttori mondiali di vino e molte ricette vengono preparate con l'utilizzo anche di vini locali.

Tipici aspetti del folclore cileno riguardano la sirilla e un caratteristico strumento musicale chiamato tormento. Appartiene al folclore cileno, inoltre, l'alicanto, un uccello notturno che vivrebbe del Deserto di Atacama e che si nutrerebbe di oro e argento.

Il calendario delle festività cilene è composto principalmente da festività cristiane. Nel 2000 una legge ha stabilito che San Pietro e San Paolo, Columbus Day e Corpus Domini vengano spostate al lunedì se non dovessero cadere di sabato, domenica o lunedì.

È da notare che il 18 settembre, festa nazionale cilena (denominata anche Fiestas Patrias), viene ricordata la creazione della prima Giunta di Governo cilena, nel 1810.

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