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Pedro Pascal


Pedro Pascal


Pedro Pascal, all'anagrafe José Pedro Balmaceda Pascal (AFI: [xoˈse ˈpeðɾo βalmaˈseða pasˈkal]; Santiago del Cile, 2 aprile 1975), è un attore cileno naturalizzato statunitense.

È principalmente noto per aver interpretato Oberyn Martell nell'acclamata serie televisiva Il Trono di Spade (2014), Javier F. Peña nella serie crime Narcos (2015-2017), il Mandaloriano nella serie spin-off di Guerre stellari The Mandalorian (2019-2023) Joel Miller nella serie drammatica The Last of Us (2023) e Mister Fantastic nel Marvel Cinematic Universe. Per la sua interpretazione in The Last of Us si è aggiudicato lo Screen Actors Guild Award per il miglior attore in una serie drammatica, ricevendo la candidatura al Golden Globe, al Critics Choice Television Award e al Premio Emmy nella sezione migliore attore in una serie drammatica. Ha inoltre ricevuto altre due candidature agli Emmy.

Pascal nasce a Santiago del Cile da una famiglia di origini in parte basche e baleariche (più precisamente dell'isola di Maiorca), secondogenito dei quattro figli di José Pedro Balmaceda, un medico della riproduzione, e di Verónica Pascal Ureta, una psicologa per l'infanzia e cugina del sociologo ed ex-guerrigliero del MIR Andrés Pascal Allende. A seguito del golpe del 1973, essendo i suoi genitori strenui sostenitori del governo socialista della coalizione di governo, presieduta da Salvador Allende, Unidad Popular, e di conseguenza oppositori politici dell'appena instauratasi dittatura della giunta militare del generale Pinochet, poco tempo dopo la sua nascita la famiglia riparò in Danimarca, dove fu concesso loro asilo politico, per poi trasferirsi in pianta stabile negli Stati Uniti; Pascal cresce in California, tra la città di San Antonio e la Contea di Orange. Vive a New York dal 1993; ha studiato presso la Orange County High School of the Arts e la Tisch School of the Arts.

Pascal è apparso in molte serie televisive tra cui Buffy l'ammazzavampiri, The Good Wife, The Mentalist e Graceland. Nel 2014 ha raggiunto notorietà a livello globale nella serie televisiva statunitense targata HBO Il Trono di Spade nel ruolo del principe Oberyn Martell di Dorne. Dal 2015 interpreta l'ispettore Peña nella serie televisiva su Netflix Narcos insieme a Wagner Moura. Nella sesta stagione di The Mentalist interpreta l'agente speciale della squadra crimini artistici dell'FBI Marcus Pike, che ha una relazione con l'agente speciale Teresa Lisbon, iniziata dopo aver risolto insieme un caso riguardante un furto di opere d'arte.

Nel 2018 ottiene il ruolo del villain Maxwell Lord nel film del DC Extended Universe Wonder Woman 1984, diretto da Patty Jenkins, uscito nelle sale nel 2020, mentre nel 2019 ottiene la parte da protagonista della serie televisiva di Star Wars, The Mandalorian, nella quale veste l'armatura e l'elmo del mandaloriano Din Djarin. Nel 2021, viene scelto per interpretare il ruolo di Joel Miller nella serie televisiva The Last of Us , prodotta da HBO e adattamento dell'omonimo videogioco di Naughty Dog dove recita da co-protagonista insieme all'attrice Bella Ramsey. Nel febbraio 2024 ha ottenuto la parte del supereroe Mister Fantastic (leader dei Fantastici Quattro) nel film del Marvel Cinematic Universe The Fantastic Four, previsto per il 2 maggio 2025.

Ha lavorato anche come regista e attore teatrale e ha ricevuto i premi LA Drama Critics Circle Award e Garland Award per l'interpretazione di Phillip nella produzione Orphans e ha recitato in opere classiche e contemporanee in tutto il paese. È apparso nelle opere Maple and Vine di Jordan Harrison, Beauty of the Father di Nilo Cruz, Based on a Totally True Story di Roberto Aguirre-Sacassa, Sand di Trista Baldwin, Old Comedy di David Greenspan, Some Men di Terrence McNally e Macbeth di William Shakespeare. Pascal è un membro della LAByrinth Theater Company di New York. Nel 2015 è protagonista, insieme alla modella Heidi Klum, nel video musicale di Fire Meet Gasoline, brano della cantautrice Sia.

  • I guardiani del destino (The Adjustment Bureau), regia di George Nolfi (2011)
  • The Great Wall, regia di Zhang Yimou (2016)
  • Kingsman - Il cerchio d'oro (Kingsman: The Golden Circle), regia di Matthew Vaughn (2017)
  • Prospect, regia di Zeek Earl e Christopher Caldwell (2018)
  • The Equalizer 2 - Senza perdono (The Equalizer 2), regia di Antoine Fuqua (2018)
  • Se la strada potesse parlare (If Beale Street Could Talk), regia di Barry Jenkins (2018)
  • Triple Frontier, regia di J. C. Chandor (2019)
  • Wonder Woman 1984, regia di Patty Jenkins (2020)
  • We Can Be Heroes, regia di Robert Rodriguez (2020)
  • Il talento di Mr. C (The Unbearable Weight of Massive Talent), regia di Tom Gormican (2022)
  • Nella bolla (The Bubble), regia di Judd Apatow (2022)
  • Strange Way of Life, regia di Pedro Almodóvar – cortometraggio (2023)
  • Drive-Away Dolls, regia di Ethan Coen (2024)
  • The Fantastic Four, regia di Matt Shakman (2025)
  • G vs E – serie TV, episodio 1x04 (1999)
  • Undressed – serie TV, episodi 1x21, 1x22, 1x23 (1999)
  • Buffy l'ammazzavampiri (Buffy the Vampire Slayer) – serie TV, episodio 4x01 (1999)
  • Il tocco di un angelo (Touched by an Angel) – serie TV, episodio 6x22 (2000)
  • NYPD - New York Police Department (NYPD Blue) – serie TV, episodio 8x09 (2001)
  • La vendetta del ragno nero (Earth vs. the Spider), regia di Scott Ziehl – film TV (2001)
  • Senza traccia (Without a Trace) – serie TV, episodio 5x02 (2006)
  • Law & Order: Criminal Intent – serie TV, episodi 6x10, 8x08 (2006, 2009)
  • Law & Order - I due volti della giustizia (Law & Order) – serie TV, episodio 18x10 (2008)
  • The Good Wife – serie TV, 6 episodi (2009-2011)
  • Nurse Jackie - Terapia d'urto (Nurse Jackie) – serie TV, episodio 2x02 (2010)
  • Fuori dal ring (Lights Out) – serie TV, 4 episodi (2011)
  • Brothers & Sisters - Segreti di famiglia (Brothers & Sisters) – serie TV, episodi 5x15, 5x16 (2011)
  • Burn Notice - La caduta di Sam Axe (Burn Notice: The Fall of Sam Axe), regia di Jeffrey Donovan – film TV (2011)
  • Law & Order - Unità vittime speciali (Law & Order: Special Victims Unit) – serie TV, episodio 12x24 (2011)
  • Charlie's Angels – serie TV, episodio 1x02 (2011)
  • Wonder Woman, regia di Jeffrey Reiner – episodio pilota (2011)
  • Body of Proof – serie TV, episodio 2x11 (2011)
  • CSI - Scena del crimine (CSI: Crime Scene Investigation) – serie TV, episodio 12x18 (2012)
  • Nikita – serie TV, episodio 3x08 (2013)
  • Red Widow – serie TV, 4 episodi (2013)
  • Homeland - Caccia alla spia (Homeland) – serie TV, episodio 3x01 (2013)
  • The Sixth Gun, regia di Jeffrey Reiner – episodio pilota (2013)
  • Graceland – serie TV, 10 episodi (2013-2014)
  • The Mentalist – serie TV, 7 episodi (2014)
  • Il Trono di Spade (Game of Thrones) – serie TV, 7 episodi (2014)
  • Narcos – serie TV, 30 episodi (2015-2017)
  • Exposed, regia di Patty Jenkins – episodio pilota (2015)
  • The Mandalorian – serie TV, 24 episodi (2019 - in corso)
  • The Book of Boba Fett – miniserie TV, 3 episodi (2022)
  • Patagonia - La vita ai confini del mondo – serie TV documentaria, 6 episodi (2022)
  • The Last of Us – serie TV, 9 episodi (2023 - in corso)
  • Fire Meet Gasoline di Sia (2015)
  • Downtown – serie animata, episodio 1x03 (1999)
  • Dishonored 2 – videogioco (2016)
  • Calls – serie TV, episodio 1x03 (2021)
  • HouseBroken – serie animata, episodio 2x05 (2023)
  • Il Robot Selvaggio - film d’animazione (2024)
  • Amleto, di William Shakespeare, regia di Steven Maler. Boston Common Parade Ground di Boston (2005)
  • Beauty of the Father, di Nilo Cruz, regia di Michael Greif. New York City Center dell'Off-Broaway (2005)
  • Based on a Totally True Story, di Roberto Aguirre-Sacasa, regia di Michael Bush. New York City Center dell'Off-Broadway (2006)
  • Macbeth, di William Shakespeare, regia di Moises Kaufman. Delacorte Theater dell'Off Broadway (2006)
  • Some Men, di Terrence McNally, regia di Trip Cullman. Second Stage Theatre dell'Off-Broadway (2007)
  • Amleto, di William Shakespeare, regia di Michael Kahn. The Lansburgh Theatre di Washington (2007)
  • Old Comedy After Artistophane's Frogs, di David Greenspan, regia di David Herskovits. East 13th Street/CSC Theatre dell'Off-Broadway (2008)
  • Maple and Vine, di Jordan Harrison, regia di Anne Kauffmn. Playwrights Horizons dell'Off-Broadway (2011)
  • Molto rumore per nulla, di William Shakespeare, regia di Oskar Eustis. Delacorte Theater dell'Off-Broadway (2014)
  • Re Lear, di William Shakespeare, regia di Sam Gold. Cort Theatre di Broadway (2019)
  • Golden Globe
    • 2024 – Candidatura al miglior attore protagonista in una serie drammatica per The Last of Us
  • Premio Emmy
    • 2023 – Candidatura al miglior attore protagonista in una serie drammatica per The Last of Us
    • 2023 – Candidatura al miglior attore guest in una serie commedia per Saturday Night Live
    • 2023 – Candidatura al miglior narratore per Patagonia - La vita ai confini del mondo
  • Critics' Choice Awards
    • 2024 - Candidatura al miglior attore in una serie drammatica per The Last of Us
  • Hollywood Critics Association
    • 2023 – Candidatura per Miglior attore in una serie drammatica per la tv per The Last of Us
    • 2023 – Candidatura per Miglior attore guest in una serie commedia per Saturday Night Live
  • MTV Movie & TV Awards
    • 2021 – Candidatura per Miglior eroe per The Mandalorian
    • 2021 – Candidatura per la Miglior coppia per The Mandalorian
    • 2023 – Miglior eroe per The Last of Us
    • 2023 – Miglior coppia per The Last of Us
  • Screen Actors Guild Award
    • 2015 – Candidatura per il Miglior cast in una serie drammatica per Il trono di spade
    • 2024 – Miglior attore in una serie drammatica per The Last of Us
  • Television Critics Association
    • 2023 – Candidatura per Miglior performance drammatica per The Last of Us

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Pedro Pascal è stato doppiato da:

  • Riccardo Scarafoni in Narcos, The Great Wall, Triple Frontier, Amened: libertà in America, Nella bolla
  • Andrea Mete in Se la strada potesse parlare, The Mandalorian, The Book of Boba Fett
  • Fabio Boccanera ne Il Trono di Spade, Strange Way of Life
  • Gabriele Sabatini in We Can Be Heroes, Drive-Away Dolls
  • Corrado Conforti in Buffy l'ammazzavampiri
  • Fabrizio Vidale in Law & Order - Unità vittime speciali
  • Davide Lepore in CSI - Scena del crimine
  • Alessandro Lussiana in Law & Order: Criminal Intent (ep. 6x10)
  • Paolo Vivio in Brothers & Sisters - Segreti di famiglia
  • Alberto Angrisano in The Mentalist
  • Enrico Pallini in The Good Wife
  • Roberto Certomà in Homeland - Caccia alla spia
  • Francesco Prando in Body of Proof
  • Luigi Ferraro in Red Widow
  • Alessandro Budroni in Kingsman - Il cerchio d'oro
  • Emilio Mauro Barchiesi in Prospect
  • Simone D'Andrea in The Equalizer 2 - Senza perdono
  • Alessio Cigliano in Wonder Woman 1984
  • Daniele Raffaeli in Il talento di Mr. C
  • Lorenzo Scattorin in The Last of Us

Da doppiatore è stato sostituito da:

  • Andrea Bolognini in Dishonored 2
  • Wikiquote contiene citazioni di o su Pedro Pascal
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pedro Pascal
  • (EN) Pedro Pascal, su Models.com, Models.com, Inc.
  • Pedro Pascal, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
  • Pedro Pascal, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
  • Pedro Pascal, su Movieplayer.it, NetAddiction S.r.l..
  • Pedro Pascal, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore.
  • (EN) Pedro Pascal, su IMDb, IMDb.com.
  • (EN) Pedro Pascal, su AllMovie, All Media Network.
  • (EN) Pedro Pascal, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
  • (EN) Pedro Pascal, su Metacritic, Red Ventures.
  • (EN) Pedro Pascal, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
  • (EN) Pedro Pascal, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
  • (EN) Pedro Pascal, su Behind The Voice Actors, Inyxception Enterprises.

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Alberto Fernández (politico)


Alberto Fernández (politico)


Alberto Ángel Fernández (Buenos Aires, 2 aprile 1959) è un politico e avvocato argentino, presidente dell'Argentina dal 2019 al 2023.

Già capo del Gabinetto dei Ministri dell'Argentina durante l'intera presidenza di Néstor Kirchner e nei primi mesi di Cristina Fernández de Kirchner, il suo mandato dal 2003 al 2008 rimane il più lungo da quando il posto è stato creato nel 1994.

Nato a Buenos Aires, Fernández si laurea in giurisprudenza all'Università di Buenos Aires e in seguito diventa professore di diritto penale. Muove i primi passi in politica nel 1982 con Alberto Asseff, diventando presidente della gioventù del Partito Costituzionale Nazionalista, per poi passare l'anno successivo nel Partito Giustizialista. Entra nell'amministrazione pubblica come consigliere del Consiglio deliberativo di Buenos Aires e della Camera dei deputati argentina.

Successivamente è vicedirettore degli affari legali del ministero dell'Economia e in tale veste è il capo negoziatore argentino al GATT Uruguay Round. Nominato dal neoeletto presidente Carlos Menem come sovrintendente nazionale per le assicurazioni, diventa presidente dell'Associazione dei gestori delle assicurazioni latinoamericane dal 1989 al 1992 ed è cofondatore dell'associazione internazionale dei gestori delle assicurazioni. È anche consulente di Mercosur e ALADI in materia di diritto assicurativo ed è coinvolto in compagnie assicurative e dei servizi sanitari nel settore privato.

Fernández riceve il Millennium Award come uno dei migliori uomini d'affari del secolo della nazione e diventa politicamente vicino all'ex governatore della provincia di Buenos Aires Eduardo Duhalde, prima come presidente della Gerenciar SA e poi come vice presidente del gruppo Bapro fino al 1999. In questi ruoli fonda il gruppo Calafate, un think tank che sostiene come tesoriere la candidatura presidenziale di Duhalde nel 1999 e poi, come responsabile della campagna elettorale, quella di Néstor Kirchner nel 2003. Nel 2000 è eletto legislatore della città di Buenos Aires dall'alleanza Encuentro por la Ciudad dell'ex ministro dell'economia Domingo Cavallo.

Dopo la vittoria di Kirchner, Fernández è nominato il 25 maggio 2003 capo del Gabinetto dei Ministri, posizione di grande potere che ricopre anche dopo l'arrivo alla presidenza della first lady, la senatrice Cristina Fernández de Kirchner, il 10 dicembre 2007. Sette mesi più tardi, nel luglio 2008, rassegna le dimissioni dalla carica in seguito alle scelte economiche poco ortodosse della Kirchner che creano conflitti con il mercato: un nuovo sistema di imposte variabili sulle esportazioni agricole portano a uno sciopero nelle campagne di 129 giorni. Fernández agisce come principale negoziatore del governo ma i negoziati falliscono in seguito all'intervento del vicepresidente Julio Cobos che produce un voto di rottura in Senato. Dopo le sue dimissioni, diventa un critico del "kirchnerismo", difendendo il mandato di Néstor Kirchner ma criticando le misure del governo di Cristina Kirchner.

Nel 2013 partecipa alla campagna del Fronte di ristrutturazione di Sergio Massa, il suo successore nel ruolo di capo del Gabinetto dei Ministri, per la sua candidatura alla carica nazionale e nel 2015 per la candidatura alla presidenza dove arriva terzo mentre la spunta invece Mauricio Macri, considerato l'uomo del rigore contro la spesa pubblica del periodo di Cristina Kirchner. Nel 2017 è direttore della campagna per Florencio Randazzo, ex ministro dell'interno, nell'elezione come senatore.

Nel 2018, dopo dieci anni di gelo, scocca la pace con Cristina Kirchner, accusata di arricchimento illecito e in seguito assolta con formula piena. Ne diventa il portavoce fino a quando, nel maggio 2019, il "kirchnerismo" entra nella sua terza vita: Cristina annuncia che il suo ex collaboratore, Fernández, correrà per le presidenziali e lei sarà la sua vice. Nell'agosto 2019, nelle elezioni primarie che nel sistema argentino sono aperte ai candidati di tutti i partiti e servono per selezionare e designare i finalisti, Fernández vince con il 48% contro il 32% di Mauricio Macri. La sua vittoria spaventa i mercati: il peso subisce un crollo del 20% (un dollaro a 55 pesos), la banca centrale alza i tassi al 74% e la Borsa perde il 48%. Ma è lui, considerato un "peronista moderato", a vedersela il 27 ottobre con Macri, vincendo al primo turno nelle elezioni del 27 ottobre con il 48,1% contro il 40,4%, superando la soglia richiesta per vincere senza la necessità di un ballottaggio.

La presidenza di Fernández è iniziata dopo il suo giuramento il 10 dicembre 2019. I suoi rapporti sono tesi con il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che si rifiuta di andare al suo insediamento, accusandolo di voler creare una "grande patria bolivariana" al confine e di prepararsi a provocare una fuga di capitali e aziende brasiliane. Gli Stati Uniti hanno avvertito il governo argentino dicendo: "Vogliamo sapere se Alberto Fernández sarà un sostenitore della democrazia o un apologeta delle dittature e dei caudillos della regione, che si tratti di Maduro, Correa o Morales".

Assumendo le sue funzioni nel contesto di una forte crisi economica (tasso di povertà del 40%, recessione del 3,1% per il 2019, inflazione del 55%), Fernández ha annunciato una serie di misure economiche di emergenza: aumenti delle imposte per i più ricchi e la classe media, agevolazioni fiscali per i più poveri, introduzione di una tassa del 30% sull'acquisto di valuta estera, esportazioni agricole, ricchezza e vendite di automobili, nonché incentivi fiscali per la produzione, ecc. Il governo ha anche previsto di lanciare un piano per combattere la fame attraverso la distribuzione di buoni pasto per più di due milioni di persone. La sua prima iniziativa legislativa sulla solidarietà sociale e il recupero produttivo, è stata approvata dal Congresso il 23 dicembre.

Al presidente, poi, vengono conferiti ulteriori poteri per rinegoziare i termini del debito - con l'Argentina che cerca di ristrutturare il debito di 100 miliardi di dollari con obbligazionisti privati e 45 miliardi di dollari presi in prestito da Macri dal Fondo Monetario Internazionale. Ha anche annunciato una ristrutturazione dell'Agencia Federal de Inteligencia (AFI), comprese le pubblicazioni dei suoi conti - che era stata resa segreta da Macri in un decreto del 2016. L'AFI era stato criticato per aver preso di mira personaggi pubblici a scopi politici.

Durante la pandemia di coronavirus, il governo di Fernandez ha annunciato un blocco a livello nazionale, in vigore dal 20 marzo al 31 marzo, successivamente esteso fino al 12 aprile. L'annuncio del blocco è stato generalmente ben accolto, anche se c'erano preoccupazioni per il suo impatto economico nel già delicato stato dell'economia argentina, con gli analisti che prevedevano una riduzione del PIL di almeno il 3% nel 2020. Fernandez ha successivamente annunciato un pacchetto di stimolo da 700 miliardi di pesos (11,1 miliardi di dollari), per un valore pari al 2% del PIL del paese. Incluso nel pacchetto c'era l'annuncio di un pagamento di emergenza una tantum di 10.000 pesos (US $ 154) a persona per gli individui a basso reddito il cui reddito era interessato dal blocco, compresi i pensionati.

Poiché le banche sono state escluse nell'elenco delle attività considerate essenziali nel decreto di blocco di Fernandez, sono rimaste chiuse fino a quando la Banca centrale ha annunciato che le banche avrebbero aperto durante un fine settimana a partire dal 3 aprile. A causa del livello notoriamente basso di penetrazione bancaria dell'Argentina, molti argentini, in particolare i pensionati, non possiedono conti bancari ed i bancomat sono utilizzati per prelevare fondi e pensioni in contanti. La decisione di aprire le banche per soli tre giorni a orario ridotto ha suscitato indignazione diffusa quando centinaia di migliaia di pensionati (il gruppo ad alto rischio del coronavirus) si sono riversati sulle filiali bancarie per ritirare la pensione mensile e il pagamento di emergenza.

Nel mentre, dal punto di vista dei diritti sociali, il governo si è molto speso per la legalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza, illegale nel paese, ottenendo la promulgazione del testo dopo l’approvazione del Congresso, per il riconoscimento sui documenti delle persone non binarie, e per l’acquisto della pillola del giorno dopo senza prescrizione medica.

Successivamente, il ministro della salute Ginés González García è stato costretto a dimettersi dalla carica il 19 febbraio 2021, dopo che il giornalista Horacio Verbitsky aveva rivelato l'esistenza di un sistema di vaccinazioni che favoriva politici, funzionari governativi, giornalisti (tra cui lo stesso Verbitsky) e artisti vicini al governo e al kirchnerismo. A González García è succeduta la sua vice Carla Vizzotti. La notizia delle vaccinazioni vip, come è stato ribattezzato dalla stampa argentina, fu accolta da un'ampia condanna da parte sia dei sostenitori del governo sia dell'opposizione, poiché all'epoca l'Argentina aveva ricevuto solo 1,5 milioni di dosi di vaccino su una popolazione di 40 milioni di abitanti mentre il numero dei morti era tra i più alti al mondo nonostante la dura quarantena.

Fernández è risultato positivo al COVID-19 il 2 aprile 2021 con una "febbre leggera".

Il 22 marzo 2021, Fernández è stato eletto dal congresso nazionale del Partito Giustizialista come nuovo presidente del partito, succedendo così a José Luis Gioja. Fernández, a capo della lista Unidad y Federalismo, si è candidato senza opposizione ottenendo il sostegno di diversi settori del movimento peronista, tra cui i kirchneristi de La Cámpora.

Confermando la tendenza delle elezioni primarie dello stesso anno, il Fronte di Tutti ha subito una grave sconfitta alle elezioni legislative del novembre 2021. Il FDT ha perso la maggioranza al Senato, dove per la prima volta dopo il ritorno della democrazia nel 1983 i peronisti hanno perso la maggioranza, e la coalizione di opposizione Insieme per il Cambiamento ha avuto la meglio anche in alcune tradizionali roccaforti peroniste, come La Pampa e Santa Cruz. Gli osservatori hanno attribuito la sconfitta alla rabbia diffusa per l'alta inflazione e l'aumento della povertà. La perdita della maggioranza in entrambe le camere del Congresso significa che il governo dovrà ora impegnarsi in negoziati per approvare qualsiasi iniziativa che richieda l'approvazione legislativa.

Nel gennaio 2023, ha promosso con Luiz Inácio Lula da Silva gli studi preliminari per la creazione di una valuta comune tra Argentina e Brasile, da estendere in una seconda fase all'America Latina.

Sposato con Marcela Luchetti, da cui ha divorziato nel 2005 e con la quale ha avuto un figlio, Estanislao, nato nel 1995. Dal 2014 è unito alla giornalista e attrice Fabiola Yáñez.

Fernández è stato coinvolto in controversie con gli utenti su X (una volta Twitter) prima della sua presidenza, in cui le sue reazioni sono state considerate aggressive o violente da alcuni. Dei tweet lo mostrano rispondere agli altri utenti con imprecazioni come "pelotudo" (slang argentino per "stronzo"), "pajero" (slang argentino per "segaiolo") e "hijo de puta". Ha anche chiamato il candidato presidenziale José Luis Espert "Pajert", un gioco di parole tra il suo cognome e lo slang argentino per "segaiolo".

Nel dicembre 2017 ha risposto a un'utente Twitter dicendo: "Ragazza, quello che pensi non mi preoccupa. È meglio che impari a cucinare. Forse allora puoi fare qualcosa di giusto. Pensare non è il tuo forte". In un'intervista del 2017 per la miniserie Netflix Nisman: The Prosecutor, the President, and the Spy - basata sulla morte di Alberto Nisman - Fernández ha dichiarato che "Ancora oggi dubito che lui (Nisman) si è suicidato"; dopo essere diventato presidente nel 2020, Fernández ha dichiarato: "Sono convinto che sia stato un suicidio, dopo averne dubitato molto, non ho intenzione di mentire". Alberto Nisman era un pubblico ministero argentino che aveva incriminato Cristina Kirchner per associazione con l'Iran nel 2005 (in un caso in cui gli ebrei sono stati attaccati a Buenos Aires, Kirchner ha scambiato la libertà degli islamisti responsabili dell'attacco per accordi commerciali con l'Iran) ed è stato drogato e ucciso; tuttavia, all'epoca, il governo argentino ha affermato che Nizman si era suicidato, fatto che in seguito si è rivelato essere un omicidio e non un suicidio. Nel 2018 lo stesso medico legale che disse che Nizman fu assassinato, fu ucciso a sua volta.

Nel giugno 2020 ha detto alla giornalista Cristina Pérez di "andare a leggere la Costituzione" dopo essere stato interrogato sui suoi tentativi di installare un'amministrazione designata dal governo per il colosso agroindustriale Vicentín. Il 9 giugno 2021, Alberto Fernández ha fatto una battuta considerata da alcuni razzista in una conferenza stampa insieme al primo ministro spagnolo Pedro Sánchez alla Casa Rosada. “I messicani discendono dagli indiani, i brasiliani dalla giungla, ma noi argentini dalle navi. Ed erano navi che venivano dall'Europa", ha detto Fernández a Sánchez, descrivendo gli argentini come "europei dall'America Latina". Fernandez ha attribuito la citazione al poeta, saggista e diplomatico messicano Octavio Paz, altri pensano si trattasse dei testi del rocker argentino Litto Nebbia. Di fronte alle proteste dei progressisti sui social, Alberto Fernández ha risposto sui social media.

Nell'agosto 2021 è stato rivelato dall'emittente televisiva La Nación + che durante il lockdown, imposto dallo stesso presidente, nella residenza presidenziale di Olivos sono stati ricevuti numerosi ospiti, tra cui un'attrice, un addestratore di cani e un parrucchiere. Nonostante le smentite iniziali da parte di Fernández e del suo staff, è stato poi dimostrato che nel giorno del compleanno della compagna del presidente Fabiola Yáñez, nella residenza di Olivos era stata addirittura organizzata una festa, mentre nel resto dell'Argentina era vietato ogni sorta di assembramento. A fronte di un'ondata d'indignazione dell'opinione pubblica, il presidente argentino si scusò pubblicamente, gettando inizialmente la responsabilità di quanto accaduto sulla sua compagna, attirandosi così ulteriori critiche e subendo un vertiginoso calo della popolarità, già peraltro fortemente intaccata dalla gestione della pandemia. Il caso, soprannominato dalla stampa Olivos Gate, si è concluso nel maggio 2022 quando Fernández ha richiesto a un tribunale di pagare una multa di 3.000.000 di pesos da devolvere in beneficenza per chiudere il procedimento giudiziario. La corte ha accolto la richiesta del presidente.

Nell'agosto 2022 dopo che il procuratore argentino Diego Luciani ha denunciato Cristina Kirchner, chiedendole la reclusione per 12 anni per corruzione, Fernandez ha lasciato intendere che sarebbe stato assassinato, dicendo "Nisman si è suicidato, spero che Luciani non faccia una cosa del genere".

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alberto Fernández
  • Fernández, Alberto Ángel, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  • (EN) Alberto Fernández, su IMDb, IMDb.com.


Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Alberto Fernández (politico) by Wikipedia (Historical)


Blocco Nazionalista Galiziano


Blocco Nazionalista Galiziano


Il Blocco Nazionalista Galiziano (in galiziano Bloque Nacionalista Galego; BNG, pronunciato beˈneˈɣa) è una federazione di partiti politici spagnoli, operativi nella comunità autonoma della Galizia, segnatamente:

  • l'Unione del Popolo Galiziano (Unión do Povo Galego, UPG), nazionalisti e comunisti;
  • il Movimento Galiziano al Socialismo (Movemento Galego ao Socialismo, MGS), comunisti;
  • il Fronte Operaio Galiziano (Fronte Obreira Galega, FOGA), socialisti;
  • Alba - Sinistra Democratica Galiziana (Abrente - Esquerda Democrática Galega), socialdemocratici.

Fondato nel 1982, il BNG si caratterizza per posizioni di nazionalismo di sinistra, battendosi infatti per una decisa autonomia della Galizia.

Il 70% dei militanti del BNG non è iscritto ad alcuno dei movimenti politici che lo compongono, bensì direttamente al Blocco.

Nel parlamento della Galizia ha 25 seggi su 75.

Nel 1975, venne fondata l'Assemblea nazional-popolare galiziana (Asemblea Nacional-Popular Galega), nata dall'incontro tra l'UPG e vari movimenti socialisti e nazionalisti. Del resto già negli anni sessanta l'UPG ed il Partito Socialista Galiziano avevano collaborato per tutelare l'autonomia galiziana. Nelle elezioni democratiche del 1981 il PSG e l'UPG si presentarono uniti ed elessero 3 deputati nel parlamento della Galizia, ma il governo regionale andò ad Alleanza Popolare (Alianza Popular), movimento conservatore formato da ex-franchisti, poi divenuto Partito Popolare. Nel 1982 l'UPG, il PSG e L'Assemblea diedero vita al BNG. Alle elezioni regionali del 1985 il Blocco ottenne solo 1 seggi, il PSG, presentatosi autonomamente ed alleatosi con la Sinistra Galiziana, 3. Undici seggi andarono alla Coalizione Galiziana, un partito nazionalista centrista oggi membro di Terra Galiziana (Terra Galega). Le elezioni furono nuovamente vinte dall'Alleanza Popolare.

Nel 1986 il BNG si impegna per il No al referendum sull'ingresso nella NATO, nel frattempo la componente più a sinistra abbandonò la federazione e diede vita ala Partido Comunista de Liberación Nacional. Il BNG, guidato da Xosé Manuel Beiras Torrado di Sinistra Nazionalista, decide in questi anni di fare propria una politica più moderata.

Nelle elezioni del 1989, il nuovo corso politico permise al BNG di ottenere l'8% dei voti e 5 deputati regionali. I comunisti non elessero alcun seggio, mentre il PSG ottenne 2 seggi. L'ingresso in BNG del PNG-PG e di Unità Galiziana (PSG e Sinistra Galiziana), permette al Blocco di conquistare nelle elezioni regionali del 1993 il 18.5% dei voti e 13 deputati. Nelle elezioni nazionali del 1992 il BNG riesce anche ad eleggere 2 deputati. Nel 1997 il BNG diviene la seconda forza politica dopo i socialisti del PSOE, con il 24,8% dei voti e 18 seggi al parlamento regionale. È il periodo di massima floridezza del BNG, tanto che alle elezioni nazionali del 2000 elegge 3 deputati.

Le elezioni regionali del 2001 vedono il BNG calare leggermente i propri consensi, 22,6% dei voti, ma conquistare lo stesso numero di seggi dei socialisti, 17. È anche l'anno del ricambio generazionale con l'elezione quale portavoce di Anxo Manuel Quintana González.

Alle elezioni nazionali del 2004 il BNG elesse 2 deputati, ma nessun senatore. La scelta di presentarsi alle elezioni europee del 2004, con il Partito Nazionalista Basco e la catalana Convergenza e Unione, nella lista GalEusCa, non fu premiata dagli elettori, tanto che il BNG non elesse alcun deputato europeo.

Nelle elezioni regionali del 2005, il BNG ritorna ai livelli del 1993, elegge 13 deputati, 4 in meno delle elezioni precedenti. Ciononostante la sconfitta del Partito Popolare, permette la nascita di un governo a guida socialista in cui il BNG ottiene la vicepresidenza. L'ex ministro franchista Manuel Fraga, storico leader del PP galiziano, viene sconfitto e costretto a lasciare la presidenza dall'alleanza tra socialisti e nazionalisti, in linea con la prospettiva di revisione dello Stato delle Autonomie del governo Zapatero.

Il 16 gennaio 2012, seguito ad un accordo con ERC, Ana Miranda diventa deputata europea, Iscritta nel gruppo Verdi/Alleanza libera europea.

A seguito della XIII Assemblea nazionale, il BNG ha subito l'abbandono di alcuni partiti e/o componenti interne:

  • Partito Nazionalista Galiziano - Partito Galizianista (Partido Nacionalista Galego-Partido Galeguista, PNG-PG): partito membro di BNG dal 1991.
  • Sinistra Nazionalista (Esquerda Nacionalista, EN): partito membro di BNG dal 1992.
  • Spazio Socialista Galiziano (Espazo Socialista Galego, ESN): partito nato da una scissione di EN e poi confluito in Più Galizia.
  • Più Galizia (Máis Galiza): corrente interna creata nel 2009.
  • Incontro Irmandino (Encontro Irmandiño): corrente interna creata nel 2007.

Questi partiti e componenti hanno preso parte, insieme ad altri movimenti che avevano già lasciato il Blocco anni prima, ad altre formazioni politiche di sinistra nazionalista: Compromesso per la Galizia (Compromiso por Galicia, CxG; socialdemocratici) e Rinnovare - Fratellanza nazionalista (Anova-Irmandade Nacionalista; socialisti).

Alle elezioni regionali galiziane del 2016, il BNG ha ottenuto l'8,33%, perdendo il'1,8% ed 1 seggio, passando da 7 a 6.

Alle elezioni nazionali dell'aprile 2019, il BNG ha ottenuto lo 0,36% (+0,17%) su base nazionale e il 5,74% (+2,9%) in Galizia. Alle europee, svoltesi lo stesso anno, BNG si è presentata in Ahora Repúblicas, lista creata insieme ad altri partiti nazionalisti di sinistra: EH Bildu, Esquerra Republicana, Andecha Astur, Pyalón y Ahora Canarias. AR ha ottenuto il 5,61% a livello nazionale e il 11,84% in Galizia (+4% rispetto al risultato ottenuto da BNG in Galizia alle europee del 2014).

Alle elezioni regionali del 2020 ha ottenuto il 23,80% dei voti e 19 Seggi al parlamento della Galizia.

a Coalizione del Blocco Nazional-Popolare Galiziano (Bloque Nacional-Popular Galego, BNPG) con il Partito Socialista Galiziano (Partido Socialista Galego, PSG).

  • Pablo Diaz Villamar
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Blocco Nazionalista Galiziano
  • (GL) Sito ufficiale, su bng.gal.
  • BNG - Bloque Nacionalista Galego (canale), su YouTube.

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Centro-sinistra


Centro-sinistra


Per centro-sinistra (o sinistra moderata) si intende una posizione politica nata dall'alleanza dei partiti di sinistra con quelli di centro, di impostazione progressista e riconducibile alla socialdemocrazia, al laburismo, alla liberaldemocrazia, al socialismo liberale, al liberalismo sociale e all’ambientalismo.

Sostiene il miglioramento della giustizia sociale e promuove un grado di uguaglianza sociale che ritiene sia raggiungibile promuovendo le pari opportunità. Ritiene infatti che la completa uguaglianza di risultati non sia possibile, ma che le pari opportunità migliorino un grado di uguaglianza di risultati nella società.

Il centro-sinistra si oppone a un ampio divario tra ricchi e poveri e sostiene misure moderate per ridurre il divario economico, come un'imposta progressiva sul reddito, leggi che vietano il lavoro minorile, leggi sul salario minimo, leggi che regolano le condizioni di lavoro, limiti all'orario di lavoro e leggi per garantire il diritto dei lavoratori di organizzarsi.

In Europa, il centro-sinistra include socialdemocratici, progressisti, verdi e la sinistra cristiana. Anche alcune varianti del liberalismo, in particolare il liberalismo sociale, sono descritte come di centro-sinistra.

Il centro-sinistra si caratterizza per il rifiuto del superamento del sistema capitalista ma in favore a riforme graduali intese alla formazione di un capitalismo popolare o un'economia sociale di mercato volta a conciliare le esigenze dell'economia di mercato e quelle delle questioni sociali.

Le maggiori forze di centro-sinistra sono il socialismo liberale, il liberalismo sociale ed alcune correnti del socialismo democratico e del cristianesimo democratico. Negli ultimi decenni, alcuni partiti comunisti sono diventati di centrosinistra, convertendosi al libero mercato e alla tradizione socialdemocratica a seguito della caduta del Muro di Berlino; tra questi, il Partito Comunista Italiano, che prima nel 1991 divenne Partito Democratico della Sinistra, poi nel 1998 confluì nei Democratici di Sinistra, e infine si fuse con La Margherita ed altre forze di centro-sinistra nel Partito Democratico, nel 2007.

Nel centro-sinistra si riconoscono spesso anche forze che si rifanno all'ecologismo e all'ambientalismo.

I partiti socialdemocratici d'Europa si sono riuniti nel 1992 nel Partito del Socialismo Europeo, mentre alcuni partiti di stampo cristiano-sociale si sono uniti con altri partiti politici di centro-sinistra, fondando il Partito Democratico Europeo nel 2004. Questo soggetto politico centrista ha stretto solidi rapporti sia con il PSE che con i liberali dell'ELDR. Con questi ultimi il PDE ha formato il Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa.

I partiti di centro-sinistra esistenti in Europa sono molteplici e generalmente sono di area socialdemocratica come il Partito Socialdemocratico Tedesco, il Partito Laburista Britannico, il Partito Socialdemocratico Svedese ed anche l'Alleanza Socialdemocratica d'Islanda, che è frutto di una fusione tra varie formazioni di centro-sinistra islandesi.

Queste formazioni politiche sono considerate anche come "centriste radicali" radical centrist frutto della loro revisione alla propria ideologia politica che ha avuto come obiettivo di costituire una nuova area politica che consentisse di sconfiggere i partiti del centro-destra e nello stesso tempo di abbandonare i vecchi schemi ideologici preesistenti. Per questo motivo i leader inglesi e tedeschi Gerhard Schröder e Tony Blair hanno attuato il cosiddetto Neue Mitte (Nuovo centro) o New Labour (Nuovo laburismo) rispettivamente.

In Francia il Partito Socialista con la candidatura della Royal ha moderato molte sue posizioni rispetto al passato cercando di collocarsi su una linea dialogante con l'UDF di Bayrou al fine di costituire un'alleanza che sconfiggesse Sarkozy.

Dopo l'esperimento fallito del governo Tambroni, "il ritorno del governo nelle mani di Fanfani segnò una vittoria della Democrazia Cristiana e coincise con un più forte senso di sé e delle proprie ragioni storiche nella classe dirigente cattolica", che sposò nella sua maggioranza la prospettiva del centro-sinistra, sia pur declinata diversamente a seconda delle varie correnti interne. Tale "alleanza di governo" – l’ultima coalizione politica in senso pieno nella storia della Prima Repubblica, diversa dalle varie maggioranze parlamentari che si sono successivamente formate – nacque con l’ambizioso proposito di portare a compimento i grandi problemi del paese, rimasti aperti dal Risorgimento in poi, in primo luogo la Questione meridionale. Questa classe dirigente coltivò l’aspirazione a completare la costruzione dello Stato, di cui nel 1961 si celebrò il centenario della fondazione: era una prospettiva che rileggeva l’intera storia unitaria non più dal punto di vista dei padri fondatori, ma nell’ottica del compimento della loro opera da parte di forze democratiche che ne avevano ripreso il progetto, abbandonato e tradito dal fascismo. I risultati del centro-sinistra si sono poi rivelati inferiori alle attese e già tra il 1964 e il 1965 si cominciò a parlare, all’interno della DC, di fallimento di quel progetto politico, di delusioni per la fragilità dell’interlocutore socialista e di preoccupazione per le critiche che venivano da destra. Ma i primi anni sessanta furono indubbiamente segnati da un ruolo più dinamico della dirigenza democristiana, che tentò di spingere i cattolici italiani a dissociarsi da posizioni conservatrici, in campo culturale, sociale ed economico".

In America Latina il Cile è il paese che possiede una coalizione di centro-sinistra denominata Concertazione dei Partiti per la Democrazia comprendente democristiani e socialisti/socialdemocratici. La Concertación de Partidos por la Democracia è posizionata a centro-sinistra del quadro politico del paese ed è un'alleanza il cui scopo è di unire i principi dell'Umanesimo cristiano, incarnato dal Partito Democratico Cristiano del Cile, a quelli dell'Umanesimo laico rappresentato dai partiti laici e socialdemocratici Socialista, Democratico e Partito Radicale Social Democratico.

Mantiene posizioni di stampo keynesiano e socialdemocratico nell'ambito della politica economica, favorendo in certi periodi la privatizzazione di alcuni industrie statali e in altri il sostegno ad aziende a conduzione pubblica. La politica sociale sostenuta dalla coalizione ha come obiettivo l'aiuto alle famiglie meno abbienti con la riduzione della povertà ed il sostegno alle famiglie del ceto medio.

L'unica differenza tra le varie componenti della coalizione è questione dei temi etici, in quanto l'ala progressista dell'alleanza si dice disponibile alle legalizzazione di diritti civili come l'aborto ed il matrimonio gay mentre la Democrazia Cristiana tende ad assumere una posizione più distante da questi temi. Sempre in Cile tentativi di alleanza di centro-sinistra si ebbero subito dopo l'elezione di Salvador Allende tra il leader della Democrazia Cristiana Radomiro Tomic e i dirigenti socialisti e comunisti della Unidad Popular.

In Argentina nel corso degli anni novanta è stata costituita l'Alianza para el Trabajo formata da Unione Civica Radicale e spezzoni della sinistra peronista ma essa è stata affossata dopo la crisi del governo di centrosinistra a seguito della crisi economica del 2001. Nel 2006 si è costituita la Coalizione Civica fondata da radicali, centristi, socialdemocratici e liberali sociali che si rifà all'economia keynesiana ed al cristianesimo sociale e alla socialdemocrazia. Anche sul versante del peronismo si è costituita un'alleanza chiamata Concertación Plural è costituita da giustizialisti di sinistra e radicali di sinistra assieme a democratici cristiani.

In Brasile sia l'attuale partito di opposizione Partito della Social Democrazia Brasiliana sia il partito di governo Partito dei Lavoratori sono collocabili in questa area politica anche se di differente origine: il primo è nato da spezzoni di partiti e correnti socialdemocratiche, liberali sociali e cristiano democratiche mentre il secondo da marxisti, socialisti democratici, cristiano socialisti e socialdemocratici di sinistra.

Il socialdemocratico Fernando Henrique Cardoso, fondatore del PSDB ed ex Presidente della Repubblica ha governato da una posizione di centro e conferma che la linea del partito è di un centro che guarda al centrosinistra.

Negli Stati Uniti il Partito Democratico è considerato come un partito di centro-sinistra di tendenza socioliberale con alcune correnti tendenti alla socialdemocrazia europea, i cosiddetti "liberal", ed i centristi o democratici conservatori che si riconoscono nei valori e nella cultura del centro politico con tendenza verso la versione europea del cristianesimo democratico come i "Blue Dog Coalition". Il partito non è di certo di estrazione socialista, bensì di estrazione liberale e negli Stati Uniti il liberalismo statunitense è di per sé considerato come progressista in contrapposizione al conservatorismo del repubblicani.

In Canada il Partito Liberale ed il Nuovo Partito Democratico sono entrambi collocati a questa posizione politica ma sono di origine differente: il primo è di origine liberale con una tradizione di stampo centrista mutata negli ultimi anni come centro orientato a sinistra a seguito dei governi degli anni novanta durato fino al 2006 con un'orientazione favorevole al riconoscimento di alcuni diritti civili ed un approccio all'economia con una visione riferente alla Terza Via, sulla scia di Blair e di altri leader europei. Il secondo invece fa riferimento al mondo della socialdemocrazia, della tradizione sindacale ed una certa influenza del pensiero centrista e riformista.

  • Centro-destra
  • Socialdemocrazia
  • Cristianesimo sociale
  • Liberalismo sociale
  • Cristianesimo democratico
  • Progressismo
  • Centro-sinistra in Italia
  • Centro-sinistra "organico"
  • centrosinistra, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.

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