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Hakeem Araba


Hakeem Araba


Hakeem Ayodeji Ayodele Craig Araba (Waltham Forest, 12 febbraio 1991) è un ex calciatore inglese, di ruolo attaccante.

È un centravanti di grande potenza, vista la sua mole massiccia. È abile nel gioco aereo.

La prima parte della sua carriera si è sviluppata nella cosiddetta "non-league" inglese, militando in campionati minori come quello di quinta serie.

Nel 2013-2014 è andato all'estero, nel campionato di Cipro, ingaggiato dall'AEK Kouklion neopromosso in A' Katīgoria. Ha segnato 7 gol, che non sono stati sufficienti ad evitare la retrocessione della squadra.

Dopo una brevissima parentesi all'Ermis Aradippou (12 minuti ad agosto nel preliminare di Europa League contro lo Young Boys), Araba è approdato al Panthrakikos nella massima serie greca, ma in 7 presenze non è mai riuscito a segnare.

Nel 2015 si è trasferito in Svezia al Falkenberg, realizzando 8 gol che hanno contribuito alla salvezza del club in Allsvenskan. Di queste reti, 6 sono state segnate tra la 5ª e la 10ª giornata, una per ogni partita. A settembre, la dirigenza ha comunicato di aver esercitato l'opzione per estendere di un anno il contratto dell'attaccante anglo-nigeriano. La stagione 2016 tuttavia si è rivelata infausta: la squadra infatti è retrocessa in anticipo (10 punti in totale), mentre Araba ha chiuso l'annata con una sola rete all'attivo, partendo spesso dalla panchina.

Nel novembre del 2015 ha svolto un provino con i finlandesi dell'IFK Mariehamn, ma nel successivo mese di febbraio si è accordato con il Næstved, formazione che al momento del suo arrivo occupava il penultimo posto nella seconda serie danese.

In estate, una volta scaduto il contratto con i danesi, è ritornato nel calcio svedese firmando con l'Örgryte, squadra militante nella seconda serie nazionale. Nelle 14 partite giocate nella Superettan 2017, Araba ha realizzato complessivamente un gol. Il quartultimo posto in classifica ha costretto l'Örgryte a disputare un doppio spareggio salvezza contro il Mjällby, piazzatosi secondo in Division 1 Södra: la sfida di ritorno è stata decisa ai supplementari, al 119' minuto, proprio da un colpo di testa di Araba.

Nel febbraio del 2018 si è unito ai finlandesi del PS Kemi, con un contratto annuale che includeva un'opzione per la stagione 2019. Quest'opzione però non è stata esercitata dato che le strade del club e del giocatore si sono separate già nel successivo mese di giugno, con una risoluzione contrattuale.

La sua successiva squadra è stata il Coblenza in Oberliga, la quinta divisione del calcio tedesco, dove è approdato nel gennaio 2019, rimanendo fino all'estate. Nel 2019-2020 ha vestito la maglia dell'Akritas Chlorakas nella B' Katīgoria, la seconda serie cipriota. Nel settembre del 2020 è tornato a giocare in Svezia con l'ingaggio da parte del Qviding, squadra di terza serie che era in lotta per non retrocedere. Con le sue 5 reti in 12 presenze ha contribuito al raggiungimento della salvezza e ha ottenuto il rinnovo per un anno, durante il quale ha segnato 2 gol in 20 partite.

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hakeem Araba
  • (DEENIT) Hakeem Araba, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
  • Hakeem Araba, su it.soccerway.com, Perform Group.
  • Hakeem Araba, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
  • (SV) Hakeem Araba, su svenskfotboll.se, Federazione calcistica della Svezia.
  • (SV) Statistiche su Svenskfotboll.se, su svenskfotboll.se.

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Nazionale di calcio della Siria


Nazionale di calcio della Siria


La nazionale di calcio della Siria (in arabo منتخب سوريا لكرة القدم?) è la rappresentativa calcistica nazionale della Siria, posta sotto l'egida della Federazione calcistica della Siria.

Ha una storia piuttosto importante, avendo partecipato alle qualificazioni mondiali del 1950 e del 1958, diventando così una delle prime squadre mediorientali a cimentarsi in questa competizione, pur non essendosi mai qualificata alla fase finale della Coppa del mondo. Ha inoltre partecipato sette volte alla fase finale della Coppa d'Asia, ottenendo come miglior risultato gli ottavi di finale nell'edizione del 2023.

Nella classifica mondiale della FIFA, istituita nell'agosto 1993, ha ottenuto quale miglior piazzamento il 73º posto, occupato da giugno ad agosto 2018, mentre il peggiore piazzamento è il 152º posto occupato nel settembre 2014 e nel marzo 2015. Occupa il 91º posto della graduatoria.

La Siria prese parte alle qualificazioni mondiali del 1950 e del 1958, diventando una delle prime nazionali mediorientali a partecipare alle qualificazioni della rassegna iridata.

Dal 1958 al 1961 la Siria e l'Egitto si unirono a formare la Repubblica Araba Unita, della cui nazionale oggi la FIFA considera l'Egitto sua erede diretta.

Nella Coppa araba 1963, prima edizione del torneo, che si svolse in Libano, la Siria si piazzò seconda con 3 vittorie e un pareggio in 4 partite.

Nelle qualificazioni al campionato mondiale 1966 la Siria fu, insieme ad Israele, ammessa all'area europea. In ogni caso la squadra si unì al boicottaggio portato avanti dalle federazioni africane e asiatiche dovuto alla decisione della FIFA di ammettere al campionato del mondo una sola squadra fra entrambi i continenti, Asia e Africa.

Dal 1980 al 1988 la Siria centrò la qualificazione alla Coppa d'Asia per tre fasi finali consecutive, venendo però eliminata sempre al primo turno.

Nelle qualificazioni a Messico 1986 riuscì a raggiungere il turno finale di qualificazione AFC, dove perse contro l'Iraq.

Qualificatasi alla Coppa d'Asia 1996, uscì al primo turno.

Seguì poi un lungo periodo di magra, durante il quale la nazionale siriana sfiorò la qualificazione all'edizione cinese del 2004 della Coppa d'Asia. L'astinenza terminò soltanto nel 2011, con la qualificazione alla fase finale del torneo, ma anche in questo caso la Siria fu eliminata al primo turno.

Nel dicembre 2012, battendo l'Iraq in finale, si aggiudicò la Coppa dell'Asia occidentale. Estromessa dalle qualificazioni a Brasile 2014 per aver impiegato un calciatore che era stato squalificato, la nazionale siriana si qualificò alla Coppa d'Asia 2019, dove fu eliminata ancora una volta al primo turno.

Nel settembre 2017, grazie al pareggio per 2-2 ottenuto in extremis a Teheran contro l'Iran già qualificato nell'ultima giornata delle qualificazioni AFC, si qualificò per il play-off contro l'Australia, valido per un posto nello spareggio interzona contro la quarta classificata del girone del Nord e Centro America per l'accesso a Russia 2018. Nel novembre 2017, dopo l'1-1 allo stadio Hang Jebat di Krubong, in Malaysia, la Siria perse per 2-1 dopo i tempi supplementari a Sydney e fu eliminata.

Le qualificazioni al campionato del mondo 2022 videro la Siria approdare nel girone A di terza fase delle eliminatorie AFC, da cui fu estromessa a causa del penultimo posto nel raggruppamento. Avendo però superato il girone A della seconda fase delle qualificazioni ai mondiali, la Siria poté fregiarsi del pass verso la Coppa d'Asia 2023, che si sarebbe tenuta nel gennaio 2024. In un girone di ferro contro Australia, India e Uzbekistan, pareggiò contro questi ultimi e perse contro gli ex-oceaniani, ma l'1-0 contro l'India permise alla Siria di superare per la prima volta nella sua storia la fase a gironi della Coppa d'Asia in qualità di una tra le migliori terze. Il cammino per la Siria si arrestò agli ottavi contro l'Iran, contro cui perse 5-3 ai rigori dopo l'1-1 ai supplementari.

Dati aggiornati al 2 febbraio 2023.

  • Dal 1930 al 1938 - Non partecipante
  • 1950 - Ritirata durante le qualificazioni
  • 1954 - Non partecipante
  • 1958 - Non qualificata
  • 1962 - Non partecipante
  • 1966 - Ritirata
  • 1970 - Non partecipante
  • 1974 - Non qualificata
  • 1978 - Ritirata durante le qualificazioni
  • Dal 1982 al 2026 - Non qualificata
  • Dal 1956 al 1968 - Non partecipante
  • 1972 - Non qualificata
  • 1976 - Ritirata
  • 1980 - Primo turno
  • 1984 - Primo turno
  • 1988 - Primo turno
  • 1992 - Non qualificata
  • 1996 - Primo turno
  • Dal 2000 al 2007 - Non qualificata
  • 2011 - Primo turno
  • 2015 - Non qualificata
  • 2019 - Primo turno
  • 2023 - Ottavi di finale
  • 2000 - 2º posto
  • 2002 - 4º posto
  • 2004 - 2º posto
  • 2007 - 4º posto
  • 2008 - 3º posto
  • 2010 - Eliminata nella fase a gironi
  • 2012 - Campione
  • 2014 - Ritirata
  • 2017 - Qualificata

Lista dei convocati per le partite di qualificazione al campionato del mondo 2022 contro Libia e Iraq del 24 e 29 marzo 2022.

Presenze e reti aggiornate al 29 marzo 2022.

Coppa d'Asia 1980
P Berakdar, P Kader, P Shakuhi, D Awad, D Dahman, D Khalil, D Mahrous, C Hawa, C Hourani, C Jazaeri, C Khalaf, C Mardikian, A Keshek, A Madarati, A Suleiman, CT: Shammas


Coppa d'Asia 1984
1 Layla, 2 Khalil, 3 Dahman, 4 Khouri, 5 Mahrous, 6 Al-Sel, 7 Mardikian, 8 Kardaghli, 9 Aziz, 10 Madarati, 11 Zeino, 12 Darwish, 13 Hourani, 14 El-Sibai, 15 Hamwieh, 16 Hassan, 17 Kanaan, 22 Shakuhi, CT: Kavlakian


Coppa d'Asia 1988
1 Berakdar, 2 Sabouni, 3 Habib, 4 Hawla, 7 Al-Sel, 8 Kardaghli, 9 Mahrous, 10 Ahmad, 13 Saddikah, 14 Jakalan, 15 Khoury, 16 Ramadhan, 17 Darwish, 18 Al-Nasser, 19 Leyous, 20 Ajam, 22 Shakuhi, CT: Azarenkov


Coppa d'Asia 1996
1 Berakdar, 2 Sibai, 3 Srour, 4 Abbas, 5 Jabban, 6 Awad, 7 Rifai, 8 Al Boushi, 9 Taleb, 10 Afash, 12 Deeb, 13 Helou, 14 Al Zaher, 15 Ghaeb, 16 Jokhadar, 17 Rihawi, 18 Shamali, 23 Kurdughli, 24 Bitar, 25 Kader, CT: Kurnenin
Coppa d'Asia 2011
1 Balhous, 2 Abduldaim, 3 Diab, 4 Al Baour, 5 Esmaeel, 6 Al Hussain, 7 A. Al Hussain, 8 Dyab, 9 Habib, 10 Al Khatib, 11 Abdullah, 12 Al Zeno, 13 Sabagh, 14 Ayan, 15 Al Salih, 16 Al Azhar, 17 Dakka, 18 Al Agha, 19 Malki, 20 Chanko, 21 Sahyouni, 22 Al Hafez, 23 Awad, CT: Tița
Coppa d'Asia 2019
1 Alma, 2 Al Salih, 3 Ajan, 4 Al Baour, 5 O. Midani, 6 Jenyat, 7 Kharbin, 8 Al-Mawas, 9 Al Soma, 10 Osman, 11 Omari, 12 Jwayed, 13 Sabagh, 14 Haj Mohamad, 15 Al Anizan, 16 Ashkar, 17 Kalfa, 18 Z. Midani, 19 Mardikian, 20 Mobayed, 21 Youssef, 22 Al-Youssef, 23 Madania, CT: Stange/Hakeem
Coppa d'Asia 2023
1 Alma, 2 Ousou, 3 Ajan, 4 Ham, 5 Midani, 6 Jenyat, 7 Kharbin, 8 Hmeisheh, 9 Al Dali, 10 Al Marmour, 11 Sabbag, 12 Ramadan, 13 Krouma, 14 Anez, 15 Kurdaghli, 16 Abraham, 17 Youssef, 18 Elías, 19 Al Khouli, 20 Yakoub, 21 Heser, 22 Madania, 23 Mosa, 24 Oues, 25 Al Aswad, 26 Sarraf, CT: Cúper

NOTA: per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su nazionale di calcio della Siria
  • Sito ufficiale, su footballsyria.com.
  • (DEENIT) Nazionale di calcio della Siria, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.

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Athlītiko Sōmateio Akritas Chlōrakas


Athlītiko Sōmateio Akritas Chlōrakas


L'Akritas Chlōrakas (in greco Ακρίτας Χλώρακας) è una società calcistica fondata nel 1971 a Chlorakas nel Distretto di Pafo.

In tutta la sua storia ha sempre militato fra la seconda e terza divisione.

  • G' Katīgoria: 2
1976-1977, 2008-2009
  • G' Katīgoria:
Terzo posto: 2017-2018

Aggiornata al 18 luglio 2020.

  • (ENDE) Profilo su WeltFussballarchiv, su weltfussballarchiv.com. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • (EN) Profilo su Soccerway, su it.soccerway.com.

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Muhammad Iqbal


Muhammad Iqbal


Dottor Sir Allamah Muhammad Iqbal (Sialkot, 9 novembre 1877 – Lahore, 21 aprile 1938) è stato un poeta, filosofo, politico, barrister e opinionista pakistano.

È considerato il "padre spirituale del Pakistan", una delle figure più importanti della letteratura urdu, autore di opera letterarie, in urdu, in persiano ed in entrambe le lingue.

È ammirato come poeta di rilievo dai pakistani, dagli indiani, dagli iraniani, dal popolo del Bangladesh, dello Sri Lanka e da diversi studiosi internazionali di letteratura. Anche se è meglio conosciuto come eminente poeta, viene anche un acclamato quale "pensatore filosofico musulmano dei tempi moderni". Il suo primo libro di poesie, Asrar-i-Khudi, è apparso in lingua persiana nel 1915, e, a seguire, il Rumuz-i-Bekhudi, il Payam-i-Mashriq e lo Zabur-i-Ajam. Tra questi, i suoi più noti lavori in Urdu sono, il Bang-i-Dara, il Bal-i-Jibril, e lo Zarb-i Kalim e una parte dell'Armughan-e-Hijaz.Sia il complesso di opere di poesia urdu e persiana, che le sue lezioni e le lettere in urdu e in inglese hanno suscitato nel tempo, notevoli controversie culturali, sociali, religiose e politiche.

Nel 1922, fu nominato re Giorgio V, cavaliere, che gli concesse il titolo di "Sir". In Inghilterra, mentre studiava diritto e filosofia, divenne membro della filiale di Londra della All-India Muslim League. Più tardi, nel dicembre 1930, durante una sessione della Lega Musulmana, ha presentato il suo più famoso discorso presidenziale noto come "Allahabad Address", in cui spinse per la creazione di uno Stato islamico nel nord-ovest dell'India.

In gran parte dell'Asia meridionale e del mondo dove si parla Urdu, Iqbal è considerato come lo Shair-e-Mashriq.. Viene anche chiamato Mufakkir-e-Pakistan, Musawar-e-Pakistan e Hakeem-ul-Ummat. Il governo Pakistano lo ha nominato ufficialmente poeta nazionale. Il suo compleanno, Yom-e-Welādat-e Muhammad Iqbal o Iqbal day, in Pakistan è un giorno festivo. In India è ricordato anche come l'autore della canzone popolare, Saare Jahaan Se Achcha.

Nacque il 9 novembre 1877, a Sialkot, nella provincia del Punjab dell'India britannica, ora in Pakistan. I suoi nonni erano pandit del Kashmir, bramini del clan Sapru del Kashmir, convertiti all'Islam. Nel XIX Secolo, quando l'impero Sikh stava conquistando il Kashmir, la famiglia di suo nonno migrò in Punjab. Nei suoi scritti, viene spesso citato e ricordato per il suo lignaggio Kashmiri Pandit e bramino.

Il padre di Iqbal, lo sceicco Muhammad Noor, deceduto nel 1930, era un sarto, non formalmente istruito, ma religioso. La madre di Iqbal, Imam Bibi era una donna gentile e umile che aiutava i poveri e risolveva i problemi dei vicini. Morì il 9 novembre 1914 a Sialkot. Iqbal amava sua madre, e alla sua morte espresse i propri sentimenti in una forma di elegia poetica.

È poeta nazionale del Pakistan, venendo spesso definito come, "ʿAllāma Iqbal", per sottolineare la sua grande erudizione. La maggior parte delle sue opere sono state scritte in lingua persiana.

Chi aspetterebbe per me, con ansia, al mio posto nativo?

Chi vedrebbe irrequietezza, se la mia lettera non riuscisse ad arrivare?

Visiterò la tua tomba con questa denuncia:

Chi ora penserà a me nella preghiera della mezzanotte?

Per tutta la tua vita, il tuo amore mi ha servito con devozione.

Quando sono diventato in grado di servirti, tu sei partita.

A quattro anni venne ammesso alla moschea per studiare il Corano. Imparò la lingua araba dal suo insegnante Syed Mir Hassan, capo della madrasa e docente di lingua araba presso lo Scotch Mission College di Sialkot, dove si iscrisse nel 1893. Nel 1895 conseguì il diploma presso la Facoltà di Lettere del Murray College di Sialkot. Lo stesso anno si iscrisse al Government College di Lahore, dove, nel 1897 conseguì il Bachelor of Arts in filosofia, letteratura inglese e arabo, vincendo la medaglia Khan Bahadurddin F.S. Jalaluddin con il punteggio più alto. Nel 1899, conseguì il Master of Arts presso la stessa università, giungendo al primo posto alla Punjab University, di Lahore.

Sposato tre volte, la prima, nel 1895, attraverso un matrimonio combinato mentre studiava per diventare Bachelor of Arts, con Karim Bibi, figlia del medico di Khan Bahadur Ata Muhammad Khan. Ebbero una figlia, Miraj Begum, ed un figlio, Aftab Iqbal. Più tardi contrasse matrimonio con Sardar Begum madre di Javid Iqbal, mentre il terzo, nel dicembre 1914, con Mukhtar Begum.

Fu influenzato dagli insegnamenti di Sir Thomas Arnold, suo docente di filosofia al Government College di Lahore. Gli insegnamenti di Arnold motivarono Iqbal a proseguire l'istruzione superiore in Occidente, così nel 1905, si recò in Inghilterra. Ricevette una borsa di studio presso il Trinity College, Università di Cambridge, conseguendo nel 1906, il Bachelor of Arts, e, nello stesso anno venne nominato da Lincoln Inn, avvocato "call to the bar". Nel 1907, si trasferì in Germania per proseguire i suoi studi di dottorato, conseguendo, nel 1908, un dottorato in Filosofia presso l'Università Ludwig-Maximilian di Monaco di Baviera. Lavorando sotto la guida di Friedrich Hommel, compilò la tesi di dottorato con il titolo: "The Development of Metaphysics in Persia", tesi che fu anche pubblicata.

Nel 1907 durante il soggiorno a Heidelberg, la sua professoressa di tedesco, Emma Wegenast, gli insegnò il Faust di Goethe, e le opere di Heine e Nietzsche. Fu durante i suoi studi in Europa che iniziò a scrivere poesie in lingua persiana. Diede priorità a questa lingua, perché credeva di aver trovato un modo semplice per esprimere il suo pensiero. Decise che avrebbe scritto continuamente in persiano tutta la sua vita.

Nel 1899, dopo aver completato il suo Master of Arts, iniziò la sua carriera come lettore in arabo, presso l'Oriental College. Poco dopo venne scelto come professore minore in filosofia presso il Government College di Lahore, dove in passato era stato anche studente. In questo college insegnò fino alla sua partenza per l'Inghilterra, avvenuta nel 1905. Nel 1908, tornò in Inghilterra unendosi nuovamente allo stesso college come professore di filosofia e letteratura inglese. Nello stesso periodo Iqbal iniziò a praticare legge allo "Chief Court Lahore", ma ben presto smetté di praticare, dedicandosi alle opere letterarie e diventando un membro attivo dell'Anjuman-e-Himayat-e-Islam. Nel 1919, divenne segretario generale della stessa organizzazione. I pensieri di Iqbal si concentrano soprattutto sullo sviluppo della società umana nella direzione spirituale, basata su esperienze di viaggi e soggiorni in Europa occidentale ed in Medio Oriente. È stato profondamente influenzato da filosofi occidentali come Friedrich Nietzsche, Henri Bergson e Johann Goethe.

La poesia e la filosofia di Mawlana Rumi influenzarono profondamente Iqbal. Profondamente radicato nella religione fin dall'infanzia, iniziò concentrandosi intensamente sullo studio dell'Islam, la cultura e la storia della civiltà islamica e il suo futuro politico,l; abbracciò Rumi come "la sua guida". Iqbal, in molte sue poesie, caratterizza Rumi come guida. Le sue opere si focalizzarono sul ricordare ai suoi lettori le ultime glorie della civiltà islamica, diffondendo il messaggio di "purezza", di concentrazione spirituale nell'Islam, sia come fonte di liberazione socio-politica che come sua propria grandezza. Denunciò le divisioni politiche all'interno tra le nazioni musulmane, spesso alludendovi in termini di comunità musulmana globale o Ummah.

Questi furono gli anni che condussero il giovane Iqbal a paragonare le filosofie Orientali con le filosofie Occidentali. Consapevole che la cultura islamica fosse in declino, sviluppò al suo ritorno in patria il desiderio di riportare la cultura musulmana alle antiche glorie spirituali. Per ottenere ciò predicò la solidarietà islamica.

Nella prima metà del XX secolo, quando il suo lavoro divenne famoso, la poesia di Iqbal venne tradotta in diverse lingue europee. Le sue opere, l'Asrar-i-Khudi e il Javed Nama, vennero tradotte in Inglese, rispettivamente da R.A.Nicholson e da A.J.Arberry.

Nel 1933, dopo il ritorno da un viaggio in Spagna e in Afghanistan, incominciò a soffrire di una misteriosa malattia alla gola. Trascorse i suoi ultimi anni aiutando il filantropo, Chaudhry Niaz Ali Khan a creare, presso Jamalpur, il Dar ul Islam Trust Institute, vicino a Pathankot, dove si prevedevano piani per sovvenzionare gli studi di Islam classico e la scienza sociale contemporanea. Sostenne anche la formazione di uno Stato islamico indipendente.

Smise di praticare il Diritto nel 1934. La pensione gli fu concessa dal Nawab di Bhopal. Negli ultimi anni, spesso visitò il mausoleo del Dargah a Lahore, del famoso maestro Sufi Hazrat Ali Hujwiri. Dopo aver sofferto per mesi della malattia alla gola, Iqbal morì a Lahore il 21 aprile 1938. La sua tomba si trova nel Hazuri Bagh, un giardino recintato, posto tra l'ingresso della moschea Badshahi e il Fort Lahore.

In Pakistan è di fatto un'icona, essendo considerato il fondatore spirituale ed ideologico dello Stato. Il suo Tarana-e-Hind è una canzone ampiamente utilizzata in India come canzone patriottica che parla di armonia tra le popolazioni. Il suo compleanno è commemorato ogni anno in Pakistan come l'Iqbal Day, festa nazionale. Il suo cognome, Iqbal è presente in molte istituzioni pubbliche, tra cui l'Allama Iqbal Campus Punjab University di Lahore, l'Allama Iqbal Medical College di Lahore, Iqbal Stadium di Faisalabad, Allama Iqbal Open University in Pakistan, l'aeroporto internazionale Allama Iqbal a Lahore, il Allama Iqbal hall in Nishtar Medical college di Multan, Gulshan-e-Iqbal Town a Karachi, Allama Iqbal Town a Lahore, e Allama Iqbal Hall al Aligarh Muslim University in India.

Il governo e le organizzazioni pubbliche hanno promosso la costruzione di istituti scolastici, università e scuole dedicate al poeta, stabilendo l'Iqbal Academy Pakistan per la ricerca, la letteratura, la filosofia, l'insegnamento, e la conservazione delle sue opere. Venne costituita la Allama Iqbal, una Società costituita per la promozione della Iqbaliyat sia nella filatelia che in altri hobby. Suo figlio Javid Iqbal ha servito come giudice della Corte Suprema del Pakistan. Javaid Manzil fu l'ultima residenza di Iqbal.

Mentre divideva il suo tempo tra la pratica di legge e la poesia, Iqbal era attivo nella Lega Musulmana. Non sostenne il coinvolgimento indiano nella prima guerra mondiale, rimanendo in stretto contatto con diversi leader politici musulmani, come Mohammad Ali Jouhar e Muhammad Ali Jinnah. Era un critico del Congresso Nazionale Indiano, da lui considerato come dominatore degli indù, rimanendo deluso dalla Lega, quando, nel corso del 1920, quando il suo gruppo venne separato nelle fazioni e assorbito tra il gruppo pro-britannico, guidata da Sir Muhammad Shafi, ed il gruppo centrista guidato da Jinnah.

Nel mese di novembre 1926, con l'incoraggiamento di amici e sostenitori, venne proposto per un seggio nel "Punjab Legislative Assembly" del quartiere musulmano di Lahore, sconfiggendo il suo avversario con un margine di 3.177 voti. Ha sostenuto le proposte costituzionali presentate da Jinnah, con l'obiettivo di garantire diritti politici ai musulmani. Ha lavorato con l'Aga Khan ed altri leader musulmani allo scopo di unire le fazioni per raggiungere l'unità della Lega Musulmana. A Lahore era amico del politico comunista, Abdul Sattar Ranjoor.

Ideologicamente separato dai leader del Congresso della lega Musulmana, Iqbal, nel 1920, venne "tradito" dai suoi stessi compagni, a causa del conflitto tra fazioni. Si formarono due fazioni opposte, una guidata da Muhammad Shafi e l'altra da Fazl-ur-Rahman. Iqbal, invece, credeva che solo Jinnah fosse l'unico leader politico in grado di preservare l'unità e la realizzazione degli obiettivi politici della Lega Musulmana. Attraverso una forte e costruttiva corrispondenza personale con Jinnah, Iqbal lo convinse a porre fine al suo esilio volontario a Londra, convincendolo a ritornare in India per prendere in carico la Lega. Iqbal credeva fermamente a Jinnah. Secondo la sua opinione era l'unico leader in grado di attirare indiani musulmani nella Lega e, contemporaneamente, mantenere l'unità del partito. Iqbal scriveva a Jinnah :

"So che sei un uomo molto occupato, ma spero che non vi dispiacerà se vi scriverò spesso. Sono convinto che tu oggi sia l'unico musulmano in India al quale la Comunità ha diritto di appellarsi quale guida sicura attraverso la tempesta che sta per scatenarsi nel Nord-Ovest dell'India e, forse, di tutta l'India".

Nel 1930, mentre Iqbal sposò l'idea nella formazione di province a maggioranza musulmana, Jinnah nel corso del decennio, avrebbe continuato a tenere colloqui con il Congresso, abbracciando, solo nel 1940, e ufficialmente l'obiettivo della formazione di uno stato Pakistano. Alcuni storici ipotizzano che Jinnah non aveva alcuna speranza di fare un accordo con il Congresso, non avendo mai veramente desiderato la spartizione dell'India. Altri storici ipotizzano che la stretta alleanza tra Iqbal e Jinnah è dovuta alla responsabilità che Jinnah avrebbe dovuto assumersi all'idea di uno stato Pakistano. Iqbal chiarì con Jinnah la sua visione di uno Stato musulmano indipendente in una lettera inviata il 21 giugno 1937:

"Una federazione separata delle Province musulmane, riformata sulle linee sopra suggerite, è l'unica direzione attraverso la quale saremo in grado di garantire un'India tranquilla, e contemporaneamente, salvare i musulmani dal dominio dei non musulmani. Perché non dovrebbero, i musulmani del Nord-Ovest dell'India e del Bengala, essere considerati come nazioni, aventi diritto all'autodeterminazione, così come le altre nazioni in India e fuori dell'India".

Iqbal, quale presidente della Lega musulmana del Punjab, ha criticato le azioni politiche di Jinnah, tra cui un accordo politico con il leader Punjabi Sir Sikandar Khan Hyat, considerato da Iqbal come rappresentante delle classi feudali, senza impegnarsi nel considerare l'Islam quale filosofia politica di base. Tuttavia, Iqbal ha lavorato costantemente per incoraggiare, sia leader musulmani che le masse, per sostenere Jinnah e la Lega. Parlando del futuro politico dei musulmani in India, Iqbal ha affermato:

"C'è solo una via d'uscita. I musulmani dovrebbero rafforzare l'autorità di Jinnah e aderire alla Lega Musulmana. Solo con una Lega Musulmana unita e forte potremmo controbilanciare le autorità indiane ed inglesi. Senza di essa le nostre richieste non saranno mai ascoltate né accettate, richieste le quali molti pensano posseggano un qual che di comunitarismo. Ma questa è pura propaganda. Queste sono in realtà alla base della nostra stessa esistenza come nazione..... Ed il fronte unito può essere solo formato sotto la guida della Lega Musulmana che potrà avere successo, solo grazie a Jinnah. Solo Jinnah è in grado di guidare i musulmani".

A Monaco di Baviera nel quartiere di Schwabing, nella piazza Habsburgerplatz, dove Iqbal abitava da studente, venne eretto un monumento a sua memoria. A Heidelberg, 1200 m di sponda del fiume Neckar sono dedicati al filosofo, poeta, politico Iqbal. In Italia la sua opera è stata divulgata da Alessandro Bausani.

  • Muhammad Iqbal, Il poema celeste (a cura di Alessandro Bausani), Leonardo da Vinci, Bari 1965
  • Alessandro Bausani, Satana nell'opera filosofica di Muhammad Iqbal, in Rivista degli studi orientali, Vol. 30, Fasc. 1/2 (Febbraio 1955), pp. 55-102. JSTOR 41864320
  • Wikisource contiene una pagina in lingua persiana dedicata a Muhammad Iqbal
  • Wikiquote contiene citazioni di o su Muhammad Iqbal
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Muhammad Iqbal
  • (EN) Sito ufficiale, su allamaiqbal.com.
  • (EN) Sheila D. McDonough, Muhammad Iqbal, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  • (EN) Muhammad Iqbal, in Encyclopædia Iranica, Ehsan Yarshater Center, Columbia University.
  • Opere di Muhammad Iqbal, su MLOL, Horizons Unlimited.
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Jasmine (Disney)


Jasmine (Disney)


Jasmine (in arabo الأميرة ياسمين?) è la protagonista femminile della trilogia di film Disney Aladdin, Il ritorno di Jafar e Aladdin e il re dei ladri, basata sul personaggio di Badr al-budūr (Lunalba in alcune traduzioni italiane) della novella originale. Figlia del sultano di Agrabah, è una principessa dotata di grande bellezza e intelligenza. Dai lunghissimi capelli corvini e dagli enormi occhi castani, si innamora e andrà in sposa al protagonista della storia Aladdin nonostante l'opposizione di Jafar e l'iniziale contrarietà del padre. Generalmente ha la pancia scoperta.

Jasmine ha ottenuto recensioni sia contrastanti che positive, con gran parte del suo arco narrativo paragonato sfavorevolmente a quello delle precedenti Ariel di La sirenetta (1989) e Belle di La bella e la bestia (1991), ma è stata elogiata per la sua personalità e la sua intesa con Aladdin.

In seguito alla sua apparizione nel film, Jasmine è apparsa in molte altre produzioni animate a marchio Disney (soprattutto la serie animata Aladdin e i due film direct-to-video). Negli anni 2000 il personaggio è diventato parte del franchising di giocattoli Principesse Disney, insieme ad altre protagoniste femminili dei cosiddetti Classici, al sesto posto dell'elenco ufficiale, dopo Belle e prima di Pocahontas. È la prima principessa Disney non europea, nonché prima principessa Disney dell'Asia occidentale. Per questo motivo, a Jasmine viene attribuito il merito di aver introdotto la diversità culturale nel genere delle Principesse Disney. E' finora anche unica principessa Disney non protagonista del "suo" classico.

Jasmine è la bellissima figlia del Sultano. lunghi capelli neri, occhi castani, sorriso dolcissimo, ha un carattere molto indipendente ed un'intelligenza vivace. È una principessa un po' fuori dal comune: non ama la vita di palazzo, perché la considera come una gabbia dorata per colpa della quale non può vivere liberamente la vita come vorrebbe. Ogni cosa che fa è dettata da regole e protocolli e infatti non è libera nemmeno di uscire dal palazzo reale dove risiede. L'unico amico che ha in quelle mura è una tigre dal pelo morbidissimo, Raja, che la protegge e le sta sempre accanto, e l'aiuta a respingere anche i troppi pretendenti che la fanciulla si ritrova, sia per la sua bellezza che per il suo rango. Dopo aver rifiutato l'ennesimo pretendente, decide di fuggire dal palazzo e da quella vita, e dopo questa fuga la sua vita cambierà.

Infatti nel mercato incontra Aladdin, il vero protagonista della storia, che la aiuta a fuggire dalle ire di un mercante al quale Jasmine aveva involontariamente sottratto una mela per sfamare un bambino. Egli apre la porta nella sua casa, un rifugio cadente dal quale si può ammirare il palazzo. Qui i due giovani si innamorano l'uno dell'altra. Aladdin non la riconosce subito, ma ella gli rivelerà poco dopo la sua vera identità per cercare di salvarlo dalle guardie del palazzo che lo accusano ingiustamente di rapimento. Appena tornata a palazzo, Jasmine chiede spiegazioni al Gran Visir Jafar sull'imprigionamento del giovane, e come risposta ottiene una sconcertante verità, ossia che il giovane è stato giustiziato. In realtà Aladdin è vivo, e con l'aiuto del Genio della lampada, si presenta con tutti gli onori alla corte del sultano come il Principe Alì Ababwa, per chiedere la mano della principessa. Inizialmente questa lo rifiuta poiché convinta sia uguale a tutti gli altri pretendenti che ha respinto, ma dopo aver fatto un giro da sogno a bordo del tappeto volante del ragazzo, aver visto il mondo che le è sempre stato negato e compreso che il giovane è lo stesso che ha incontrato al mercato di cui si è innamorata, decide di sceglierlo come sposo.

Ma a corte Jasmine è desiderata da Jafar, che aspira al trono di sultano. Con le proprie arti malefiche Jafar ruba la lampada magica ad Aladdin, lo smaschera, imprigiona il Sultano vestendolo da giullare e riduce Jasmine in schiavitù per obbligarla a sposare lo stregone stesso. Aladdin con l'aiuto del tappeto magico ritorna a palazzo e rinchiude Jafar nella lampada, di cui lo stregone diventa quindi genio a propria a volta. Dopo la fine dell'incubo Jafar, il Sultano decide di annullare la legge che obbligherebbe Jasmine a sposare per forza un principe, permettendole così di coronare il suo sogno d'amore col giovane che ama e da cui è amata, senza più ostacoli.

Jafar viene liberato da Abis Mal e medita vendetta. Intanto a corte torna Iago, ex braccio destro di Jafar, e Aladdin lo nasconde per presentarlo al sultano con molta cautela. Ma la tigre di Jasmine, Raja, lo rincorre e porta tutti a scoprire la sua presenza a corte. Jasmine inizia a dubitare di Aladdin perché le ha tenuto nascosto Iago. Ma sarà proprio questi a farli riconciliare.

Per ricucire lo strappo col suocero, Iago convince Aladdin a fare un pic-nic ed entrambi accettano: in realtà Jafar ha costretto Iago a tradire i suoi nuovi alleati. Durante il pic-nic Jafar fa rapire il Sultano dai ladroni di Abis Mal, potenziati dalla magia oscura. Il turbante del Sultano viene fatto ritrovare a palazzo lacerato dal pugnale di Aladdin, mentre Jasmine presto viene fatta prigioniera insieme al padre, al Genio, Abu, la scimmia di Aladdin, e al tappeto volante. Accusato di tradimento da una falsa Jasmine (In realtà Jafar, che ne ha assunto le sembianze), Aladdin viene condannato a morte e Razoul, il capo delle guardie del Sultano, esegue la decapitazione. Sarà Iago ora a riacquistare completamente la fiducia di tutti liberando il Genio che porta in salvo i prigionieri. Dopo un'epica battaglia, Iago distrugge la lampada di Jafar uccidendolo definitivamente, il Genio riporta tutto il palazzo allo stato originario e Jasmine e Aladdin partono per un viaggio.

Aladdin e Jasmine sono ancora fidanzati. In "I bassifondi di Agrabah" Jasmine scopre che rubare è sbagliato. Nell'episodio "Il principe Uncouthma", lei flirta con il principe Uncouthma per rendere geloso Aladdin ma scopre che ciò che ha fatto era sbagliato. Lei, Aladdin e la banda incontrano una ragazza di strada di nome Sadira che si innamora di Aladdin e cerca di rubarglielo (Jasmine) in diversi episodi, ma col tempo Sadira vede che lei e Aladdin non hanno un futuro insieme. Quindi lei e Jasmine diventano amiche.

Jasmine e Aladdin stanno finalmente per sposarsi. Il loro matrimonio viene improvvisamente interrotto dai quaranta ladroni. Dopo aver appreso ciò che stavano cercando, Aladdin scopre dall'Oracolo che suo padre Cassim è ancora vivo. Jasmine lo convince a cercare suo padre e che il loro matrimonio può essere ritardato ancora un po'.

Mentre è via, Jasmine si preoccupa e il Genio la rallegra vestendola in abiti da sposa. Quando Aladdin ritorna con Cassim, lei e il Sultano lo apprezzano immediatamente. Tuttavia, in seguito tenta di rubare l'oracolo e viene messo in prigione. Aladdin lo aiuta a fuggire, ma torna ad affrontare la sua punizione. Jasmine e il Genio convincono il Sultano di aver aiutato suo padre per amore. In quel momento, Iago (che era con Cassim) ritorna, dicendo loro che Cassim è stato catturato da Sa'luk e dai rimanenti ladroni.

Jasmine va con Aladdin per salvare suo padre, e poi ritornano per il loro matrimonio, che Cassim assiste dall'ombra, poiché il Sultano lo ha solo esiliato fino a quando non avrà compensato tutti i suoi crimini. Vanno a fare un giro sul tappeto, salutando il mercante del primo film e Iago e Cassim mentre cavalcano. I due si baciano poi appassionatamente.

La nuova storia con la principessa Jasmine è ambientata qualche tempo dopo l'episodio crossover. Mentre Aladdin e il Genio sono impegnati in un viaggio in paesi lontani, Jasmine è stanca dei suoi soliti impegni reali, che comprendono l'inaugurazione di botteghe e il partecipare alle aste dei cammelli. Mentre posa per l'ennesimo ritratto, Jasmine perde la pazienza, e chiede al Sultano più responsabilità. Il padre la nomina "Educatrice Reale" alla Scuola del Palazzo. Jasmine è molto eccitata, ma si ricrede presto quando incontra i suoi scolari: sono ingovernabili. Presto Jasmine si arrende. La sua dama di compagnia le dice che tutto quello che le occorre è pazienza e perseveranza, e potrà fare tutto quello che vuole. Hakeem, lo stalliere, chiede l'aiuto di Jasmine: Sahara, il pluripremiato cavallo del Sultano, è fuggito dalle stalle. Jasmine si incarica di ritrovarlo, e parte insieme al Tappeto, ad Abu, e a Iago, tornato dai suoi viaggi con Cassim.

Costituito da tre episodi: Una sirena ad Agrabah: Jasmine ha come rivale una sirena con poteri magici che vuole conquistare Aladdin. Il tesoro più prezioso: tra il mistero e la magia di un giardino incantato, Aladdin, Jasmine, il Genio e il Sultano scoprono il segreto dietro ad un insolito potere magico. I Bassifondi di Agrabah: Jasmine viene magicamente trasformata in un "topo di strada" ed impara un valore molto importante, la compassione.

È interpretata dall'attrice Naomi Scott nell'omonimo remake live action del Classico Disney diretto da Guy Ritchie, in uscita nel 2019. Accanto a lei appaiono Mena Massoud nel ruolo di Aladdin e Will Smith in quelli del Genio.

Jasmine è una giovane donna voluttuosa con la pelle abbronzata e lunghi capelli neri lucenti, grandi occhi marroni e una distinta figura a clessidra. Normalmente porta i suoi capelli neri in una coda di cavallo, tenuti insieme da due fasce azzurre. Normalmente indossa un top corto azzurro che rivela l'ombelico e con maniche cucite per le braccia, permettendo di mostrare la sua figura, e pantaloni abbinati con scarpe blu.

Jasmine è molto intelligente, incredibilmente indipendente e forte in molti modi. Non ha paura di dire quello che pensa, non importa con chi ha a che fare. Che si tratti di suo padre, Jafar, o di qualche altro cattivo che corrompe Agrabah, Jasmine non esiterà a difendere ciò che è giusto, soprattutto per la sicurezza degli altri rispetto a se stessa. Viene mostrato prendere parte alla maggior parte delle controversie e conversazioni politiche, spesso dà i suoi suggerimenti su come fare la pace (che il più delle volte ha successo) e mostra di avere la stessa quantità di rispetto che guadagna suo padre. Tuttavia, Jasmine non è priva di difetti: a volte può essere troppo pignola e supponente, oltre che incredibilmente testarda. A parte questo, Jasmine è empatica con gli animali (in particolare Raja), estremamente compassionevole e premurosa. Una parte piuttosto famosa della personalità di Jasmine sono anche i suoi modi sfacciati e seducenti. Essendo supponente e schietta, non ha mai paura di fare una battuta sarcastica. Può anche essere comunemente vista con un'espressione sensuale, accompagnata da un linguaggio del corpo seducente durante le sue scene con Aladdin in tutto il franchise (spesso seducendolo a fare cose per lei), e una scena particolare nel film originale quando stava distraendo Jafar.

Come personaggio, Jasmine è sia simile che diversa dalle eroine Disney che l'hanno preceduta. Possiede molte qualità associate alle tradizionali Principesse Disney, grazia e bellezza tra queste. Tuttavia, commercializzata dalla Disney come "un'eroina degli anni '90", Jasmine è "nata prima del suo tempo", e quindi la sua intelligenza e le sue ambizioni tendono ad assomigliare maggiormente alle incarnazioni contemporanee, vale a dire Belle. Brian Lowry di Variety ha paragonato la personalità volitiva di Jasmine a quella di Belle, descrivendola come un'eroina "anacronisticamente liberata". Nel frattempo, Rob Burch di The Hollywood News ha osservato che la principessa è molto simile ad Ariel essendo "indipendente, bella e alla disperata ricerca della possibilità di vivere la propria vita", mentre allo stesso tempo nascondeva la gentilezza sotto "uno scudo di rabbia." Jasmine è più intraprendente di entrambe, pur condividendo la loro stessa preferenza per l'assertività e il potere sulla passività, tratti echeggiati da molte altre Principesse Disney introdotte nel decennio. Allo stesso tempo, Jasmine è descritta come più esuberante di Belle e meno ingenua di Ariel.

Accanto agli altri personaggi principali di Aladdin, Jasmine incarna il tema centrale del film: il desiderio di libertà da qualche forma di confinamento o oppressione. Nel film, Jasmine libera uno stormo di uccelli dalla loro gabbia, che funge da metafora per la sua stessa situazione, essendo "ingabbiata da un mondo che non ha mai visto e che desidera ardentemente essere liberata". Anche la camera da letto di Jasmine ha la forma di una gabbia per uccelli per rappresentare la propria prigionia. La sua storia esplora anche temi come i diritti civili, la tolleranza razziale, la gerarchia sociale e la vita, la libertà e la ricerca della felicità.

Jasmine dimostra diversi tratti, credenze e ideologie associate al femminismo, esercitando molto "potenziale femminista", sebbene notevolmente meno esplicito di quello di Belle. Tuttavia, il personaggio aderisce ancora alle tradizionali aspirazioni orientate al romanticismo comunemente associate ai personaggi delle principesse Disney nonostante "il suo atteggiamento moderno e femminista", sebbene il suo desiderio per il romanticismo sia molto più contenuto in confronto.

Unico personaggio femminile chiamato parlante nel film dominato dagli uomini, Jasmine manca sia di compagne che di una figura materna (i personaggi maschili rappresentano il 90% dei dialoghi del film). La vita di Jasmine è quasi interamente determinata dagli uomini, dai quali rifiuta di ricevere ordini, esprimendo costantemente la sua disapprovazione rifiutando corteggiatori arroganti e urlando contro gli uomini che tentano di prendere decisioni per lei, sfidando i tradizionali ruoli di genere e figure di autorità maschili (dicendo al padre, a Jafar e ad Aladdin travestito: "Come vi permettete tutti quanti?! Ve ne state lì a decidere del mio futuro?! Io non sono un trofeo da vincere!"). A volte, Jasmine può sembrare giudicante; inizialmente ha un'opinione completamente negativa di tutti i principi fino a quando non incontra un Aladdin travestito. Nel libro di Ulrich Marzolph The Arabian Nights Reader, l'autore ha descritto il personaggio come "il portavoce dell'opposizione a un'arretratezza e un autoritarismo mediorientali vagamente definiti".

Originariamente concepita come una principessa viziata e materialista i cui interessi erano limitati all'abbigliamento e ai gioielli, i registi e sceneggiatori Ron Clements e John Musker alla fine hanno riscritto Jasmine in un'eroina più forte, più matura e più importante dopo l'eliminazione della madre di Aladdin dalla sceneggiatura, prendendo in prestito elementi della storia dalla commedia romantica Vacanze romane (1953), in cui la principessa Ann (interpretata da Audrey Hepburn) fugge allo stesso modo dall'ambasciata reale travestita per trascorrere la giornata esplorando Roma da sola.

La descrizione del personaggio sul sito web ufficiale della Disney recita: "Jasmine è una bellezza indipendente e focosa capace di prendersi cura di sé stessa che desidera sperimentare la vita fuori dal palazzo."

Avendo animato di recente due eroine/principesse Disney - rispettivamente Ariel de La sirenetta e Belle de La bella e la bestia - Mark Henn, animatore supervisore di Jasmine, soffrì inizialmente di un grave caso di "blocco dell'artista" mentre tentava di disegnare la sua terza eroina, ovvero Jasmine. Mentre lavorava al personaggio presso i Disney-MGM Studios in Florida, Henn notò una giovane ospite del parco divertimenti con lunghi capelli neri e alla fine decise di usarla come ispirazione iniziale per Jasmine; l'identità dell'ospite rimane tuttora anonima. Alla ricerca di "qualcosa di fresco per aiutare con l'aspetto fisico di lei", Henn è stato infine ispirato da una fotografia di diploma di sua sorella minore Beth Allen, che portava i capelli in uno stile simile a quello che sarebbe alla fine diventato di Jasmine. Henn attribuì a sua sorella il merito di averlo aiutato a superare il suo blocco artistico, e alla fine i registi hanno approvato il concept design di Henn. I tratti del viso del personaggio sono stati ispirati dall'attrice Jennifer Connelly, in particolare le sue sopracciglia. I realizzatori hanno deciso di vestire Jasmine di azzurro per rappresentare simbolicamente l'acqua, che è "la sostanza più preziosa che si possa trovare in un deserto." Gli animatori hanno fatto sedere il personaggio accanto a una fontana quando è stata introdotta per la prima volta nel film per enfatizzare ulteriormente questo motivo e confronto.

Dopo essersi affermata con successo come un personaggio popolare, Jasmine è diventata membro del franchise delle Principesse Disney, e rimane l'unico membro a non essere protagonista del film da cui proviene, oltre a essere la prima a sposare un personaggio che non è un principe. Cronologicamente, Jasmine è il sesto membro del franchise, ed è considerata uno dei membri "classici". Essendo la prima principessa non bianca e la prima araba della Disney, a Jasmine è attribuita l'introduzione della diversità razziale ed etnica nel genere animato delle fiabe Disney. Da allora il personaggio è stato seguito da tre principesse non bianche: Pocahontas di Pocahontas (1995), Mulan di Mulan (1998) e Tiana di La principessa e il ranocchio (2009). Secondo Vanity Fair, Jasmine è stata la prima principessa Disney femminista, anche se lo stesso autore dell'articolo Alex Beggs ha ammesso che questa affermazione è in qualche modo esagerata.

Jasmine è oggi considerata un personaggio e una principessa iconica. Teen Vogue ha incluso Jasmine in un articolo che riconosce le "10 migliori principesse Disney di tutti i tempi". BuzzFeed l'ha classificata al secondo posto, E! al quarto, PureWow al quinto, Seventeen al nono, MTV al decimo e Refinery29 all'ottavo nelle loro classifiche delle principesse Disney. ScreenRant ha posizionato Jasmine alla quattordicesima posizione tra i migliori personaggi dei film d'animazione, definendola "il fantastico idolo che aspiravamo di essere" e aggiungendo che "il film non sarebbe lo stesso se non fosse per la principessa Jasmine". Cosmopolitan ha ritenuto il suo classico vestito azzurro l'ottavo migliore tra quelli delle principesse Disney.

  • Jasmine appare anche nella serie animata Aladdin (dove è protagonista di vari episodi insieme ad Aladdin), e in House of Mouse - Il Topoclub.
  • In un episodio della serie animata Jasmine perderà la memoria a causa della Rosa Blu dell'Oblio (elemento presente da film Il ladro di Bagdad, a cui gli autori si sono ispirati per vari elementi di Aladdin) e si schiererà dalla parte di Abis Mal, che crede suo padre [1]. In questa sua versione Jasmine combatte usando una frusta ed è vestita con un abito blu scuro.
  • Canta If You Can Dream insieme alle altre Principesse Disney. La sua interprete è Lea Salonga, che è la voce cantata anche di Mulan.
  • È la prima principessa ad aver subito trasformazioni animalesche, prima di Tiana. Infatti, in un episodio della serie animata si auto-trasforma involontariamente in un topo. In un altro episodio, invece, si trasforma in un mezzo-serpente.
  • Appare anche in un episodio di Hercules, dicendo a Filottete di essere sposata, mentre lui prova a corteggiarla.
  • Appare nella sesta stagione della serie televisiva Once Upon a Time, interpretata dall'attrice indiana Karen David.
  • è interpretata dall'attrice inglese Naomi Scott nel remake live-action di Aladdin diretto da Guy Ritchie, uscito nel 2019.
  • In Ralph spacca Internet (2018) diventa una delle amiche di Vanellope (dopo averla intimidita con la lampada magica), grazie a cui cambia look. Salva assieme alle altre principesse Ralph. Nell'adattamento italiano (assieme ad Aurora e Ariel) è l'unica a cui viene data una nuova doppiatrice, Mélusine Ruspoli.
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jasmine
  • Jasmine, su INDUCKS.

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