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Slovacchia Progressista


Slovacchia Progressista


Slovacchia Progressista (in slovacco Progresívne Slovensko - PS) è un partito politico slovacco fondato nel 2017 da Michal Truban.

A livello nazionale, il partito si presenta per la prima volta alle elezioni europee del 2019, in occasione delle quali sigla un accordo con Insieme – Democrazia Civica (SPOLU): la lista ottiene complessivamente il 20,11% dei voti e 4 seggi, mentre in quota PS sono eletti due europarlamentari, Martin Hojsík e Michal Šimečka, che aderiscono al gruppo centrista Renew Europe.

In vista delle elezioni presidenziali del 2019 il partito sostiene la candidatura di Zuzana Čaputová, eletta al ballottaggio Presidente della Repubblica.

Alle elezioni parlamentari del 2020 il partito conferma la collaborazione con SPOLU: l'alleanza ottiene il 6,97% dei voti, ma il PS non consegue alcuna rappresentanza al Consiglio nazionale.

  • Sito ufficiale, su progresivne.sk.
  • Progresívne Slovensko (canale), su YouTube.

Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Slovacchia Progressista by Wikipedia (Historical)






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Zuzana Čaputová


Zuzana Čaputová


Zuzana Strapáková, coniugata Čaputová (AFI: [ˈzuzana ˈtʂaputɔʋaː]; Bratislava, 21 giugno 1973), è una politica e attivista slovacca, è stata Presidente della Repubblica Slovacca dal 15 giugno 2019 al 15 giugno 2024, prima donna a rivestire tale incarico oltre che la più giovane al momento dell'elezione.

Nata a Bratislava, è cresciuta nella vicina città di Pezinok. Ha descritto la sua educazione come avvenuta in "una casa dalla mente aperta". Studia giurisprudenza presso l'Università Comenio di Bratislava, laureandosi in giurisprudenza nel 1996. Inizia a lavorare nell'amministrazione di Pezinok, prima come assistente nel dipartimento legale e successivamente come vice del sindaco della città.

Più tardi si trasferisce nel settore non profit, dove gestisce la pubblica amministrazione e il problema dei bambini abusati e sfruttati. Successivamente lavora come project manager presso l'associazione civica EQ Klub sul progetto di sviluppo della comunità locale. Tra il 1998 e il 1999 completa il ciclo di formazione "General Management - Management of Change" e nel 1999 il corso di mediazione ARK, accreditato dal Ministero della Pubblica Istruzione della Slovacchia.

Tra il 2005 e il 2010 lavora come tirocinante in vari studi legali: sino all'agosto 2007 presso l'avvocato Eva Kováčechová, quindi sino al 2009 da Zuzana Dlugošová, infine sino al 31 gennaio 2010 presso lo studio legale Tomáš Kamenec. Dal 1º febbraio 2010 al 12 marzo 2019 esercita la professione di avvocato, chiedendo poi di essere rimossa dalla lista degli avvocati perché "ha giudicato di non avere più il tempo per difendere". Un passo giudicato eccezionale in quanto gli avvocati che entrano ad operare negli uffici pubblici chiedono di solito la sospensione. Se, in futuro, volesse tornare alle attività forense, Čaputová dovrà ripetere di nuovo gli esami.

Dal 2001 al 2017 collabora con l'associazione civica VIA IURIS che si dedica al rafforzamento dello stato di diritto e alla promozione della giustizia in determinate aree del diritto: il funzionamento delle autorità giudiziarie, la responsabilità dei funzionari pubblici, la gestione trasparente della proprietà pubblica e il rafforzamento del controllo pubblico del potere pubblico. A Pezinok è in prima linea in una campagna pubblica contro il permesso di un'altra discarica che inquinerebbe il suolo, l'aria e l'acqua nella città e nell'area circostante. La lunga lotta contro la discarica, che porti molti a paragonarla a quella dell'americana Erin Brockovich, culmina nel 2013 quando la Corte Suprema della Repubblica Slovacca stabilisce che la nuova discarica autorizzata era illegale. In seguito la Corte di giustizia dell'Unione europea ha confermato il diritto del pubblico a partecipare alle decisioni che riguardano l'ambiente, chiarendo una serie di problemi giuridici controversi che sono poi diventati vincolanti per l'intera Unione europea. Nel 2016 vince il Goldman Environmental Prize per la sua campagna contro l'apertura della discarica nella città di Pezinok.

Membro fondatore e vicepresidente di Slovacchia Progressista (Progresívne Slovensko), un partito, nato nel 2017, social-liberale e progressista, è di orientamento liberale ed europeista. Sostiene il matrimonio egualitario e l'adozione per le coppie omosessuali.

In una conferenza stampa tenutasi il 29 marzo 2018, Čaputová ha ufficialmente annunciato la propria candidatura alle elezioni presidenziali slovacche del 2019, sostenuta dall'uscente Andrej Kiska che ha rinunciato a un eventuale secondo mandato. Ha vinto il primo turno, a metà marzo, con il 40,57% dei voti battendo l'esponente del governo Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea per l'Unione dell'energia e il clima (18,66%), Stefan Harabin, giudice della corte suprema (14,15%) e Marian Kotleba, esponente dell'estrema destra. Al secondo round, il 30 marzo, ha battuto Šefčovič con il 58% dei voti contro il 42%.

Dopo la vittoria alle elezioni presidenziali, ha affermato di voler mettere al centro della propria azione l'umanesimo, la solidarietà e la trasparenza.

Pur potendo, ha scelto di non ricandidarsi alle successive elezioni del 2024.

Čaputová è divorziata dal 2018 e ha due figlie avute dal matrimonio. Dopo il divorzio ha un nuovo compagno, Peter Konečný, musicista, fotografo e scrittore. Vive con entrambe le figlie a Pezinok.

  • Capi di Stato della Slovacchia
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Zuzana Čaputová
  • Zuzana Čaputová (canale), su YouTube.
  • Caputová, Zuzana, nata Strapáková, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  • (EN) Zuzana Čaputová, su IMDb, IMDb.com.


Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Zuzana Čaputová by Wikipedia (Historical)


Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa


Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa


Il Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa (ALDE) è un partito politico europeo; nato nel 1976 come Federazione dei Partiti Liberali e Democratici della Comunità Europea, nel 1986 assunse il nome di Federazione dei Partiti Liberali, Democratici e Riformatori della Comunità Europea e nel 1993 quello di Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori (ELDR), venendo infine ridenominato nel 2012.

Il partito riunisce 70 partiti di stati europei, appartenenti o meno all'Unione europea, che, pur avendo collocazioni politiche diverse fra loro (centro, centro-destra e centro-sinistra), sono accomunati da ideali liberali e liberaldemocratici.

Al Parlamento europeo costituisce, insieme ai centristi del Partito Democratico Europeo e altre forze, il gruppo Renew Europe, che nel 2019 si sostituisce al Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa.

L'ALDE esprime inoltre quattro commissari in seno alla Commissione von der Leyen, oltre a due commissari indipendenti vicini al partito europeo.

L'ALDE aderisce all'Internazionale Liberale e possiede lo status di associazione senza scopo di lucro sotto la legislazione belga.

Il 20 giugno del 1953 venne costituito il Gruppo Liberale nell'Assemblea della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, che proseguì e si rafforzò con la costituzione del vecchio Parlamento Europeo nel 1958. Il Gruppo Liberale operò sempre in stretta collaborazione con l'Internazionale Liberale, allora presieduta da Giovanni Malagodi, che, in vista dell'elezione diretta del Parlamento Europeo, promosse un segretariato permanente per le politiche liberali in Europa e nel 1974, al Congresso di Firenze, adottò il progetto di statuto della futura Federazione.

La Federazione dei Partiti Liberali della Comunità Europea è nata il 26 e 27 marzo 1976, alla Conferenza Costitutiva di Stoccarda promossa da Gastorn Thorn, all'epoca presidente dell'Internazionale Liberale, e da Hans-Dietrich Genscher, Presidente dei Liberali tedeschi e Ministro degli Esteri della Germania. Alla Federazione aderirono subito nove partiti: l'olandese Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, il lussemburghese Partito Democratico, i tre partiti belgi, il Partito Liberale di Bruxelles, quello della Libertà e Progresso (poi fusi nel Partito Riformatore Liberale) e quello della Libertà in Democrazia, il francese Partito Radical Socialista, il danese Venstre, il Partito Liberale Italiano ed il tedesco Partito Liberal Democratico; successivamente si unirono altri cinque partiti: il danese Venstre Radikale, l'inglese Liberal Party, i francesi Movimento Radicale e Repubblicani Indipendenti ed il Partito Repubblicano Italiano.

A luglio 1977 la Federazione decide di partecipare alla prima campagna elettorale europea del 1979 con il nome di Liberali e Democratici Europei (LDE).

Ad aprile 1986 la Federazione cambia nome e diventa Federazione dei Partiti Liberali, Democratici e Riformatori della Comunità Europea (ELDR).

A dicembre 1993 la federazione ELDR si trasforma in Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori (ELDR).

Il 30 aprile 2004 a Bruxelles viene stilato l'atto costitutivo e lo statuto del nuovo partito ELDR, che si configura come associazione internazionale senza scopo di lucro di diritto belga (in francese: association internationale sans but lucratif, abbreviato in AISBL), in conformità alle norme previste nuovo Regolamento (CE) N. 2004/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Unione europea del 4 novembre 2003, relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici a livello europeo.

L'organizzazione giovanile dell'ALDE, denominata LYMEC (European Liberal Youth - Gioventù Liberale Europea), è basata prevalentemente su movimenti liberali giovanili e sezioni giovanili dei partiti liberali di tutta Europa, ma aggrega anche membri individuali. Presidente dell'organizzazione è Dan-Aria Sucuri dei giovani Liberali svedesi.

L'ALDE attualmente esprime il Presidente del Consiglio europeo nella figura di Charles Michel.

3 dei 27 Capi di Stato o di governo membri del Consiglio europeo appartengono all'ALDE:

Il Capo di Stato della Francia, il Presidente Emmanuel Macron, il Presidente del Governo della Slovenia, Robert Golob, e il Primo ministro della Bulgaria, Nikolaj Denkov, appartengono a partiti nazionali vicini all'ALDE con cui costituiscono il gruppo Renew Europe al Parlamento europeo.

Commissione von der Leyen (IX legislatura, dal 1º dicembre 2019)

I commissari francese e sloveno, Thierry Breton e Janez Lenarčič, sono politici indipendenti ma vicini all'ALDE.

L'ALDE costituisce nella IX legislatura del Parlamento europeo, assieme al centrista Partito Democratico Europeo e altri partiti nazionali non iscritti a partiti europei come La République En Marche, il gruppo Renew Europe. Rappresenta il terzo gruppo per numero di deputati. Il Presidente del gruppo è Stéphane Séjourné, che non è appartenente a un partito membro dell'ALDE ma è membro ex officio della presidenza dell'ALDE. Il Gruppo esprime tre Vicepresidenti del Parlamento europeo nella seconda metà della IX legislatura: Dita Charanzová, Michal Šimečka e Nicola Beer, tutti e tre membri dell'ALDE.

Anche nel Comitato europeo delle regioni l'ALDE è rappresentato in seno al gruppo Renew Europe, che al 2021 conta 49 membri e 44 membri supplenti.

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa
  • Sito ufficiale..
  • Sito ufficiale. del relativo gruppo parlamentare al Parlamento europeo
  • Gruppo dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa al Comitato delle Regioni - sito ufficiale (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2009)..
  • Gruppo dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa all'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa - sito ufficiale..
  • Sito ufficiale. URL consultato il 29 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2006). del Movimento Giovanile Liberale della Comunità Europea

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