Aller au contenu principal

Maiori


Maiori


Maiori (AFI: [maˈjori], Majùrë in campano) è un comune italiano di 5 320 abitanti della provincia di Salerno in Campania. Il territorio comunale è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, analogamente al resto della costiera amalfitana.

La città è situata a 5 m.s.l.m. lungo la costiera amalfitana, nel Golfo di Salerno, alla confluenza del torrente Reginna Major. Il territorio comunale, che ha una superficie di 16,67 km², è prevalentemente montuoso, comprende parte dei monti Lattari.

Maiori possiede la spiaggia più lunga dell'intera Costa d'Amalfi (quasi 1 km di piano dovuto all'alluvione del 1954), caratterizzata da una sabbia scura di origine vulcanica e una spiaggia minore (circa 200 m), nella frazione di Erchie oltre a varie cale minori come la Spiaggia di Glauco, Capo d’Orso o Cala Bellagaia. Nell'area comune sono presenti anche altri luoghi di interesse naturalistico come la Grotta Pandora.

  • Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.

La stazione meteorologica più vicina è quella di Ravello. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +7,3 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +23,4 °C. Ma con l'aumentare della temperatura a luglio può raggiungere e superare i +40 °C.

  • Classificazione climatica: zona C, 977 GG

Secondo lo storico locale Filippo Cerasuoli, il nome originario di Maiori, come quello del corso d'acqua che attraversa la città stessa, è "Rheginna", derivante dal nome del lucumone etrusco che la fondò. Solo successivamente, durante il dominio romano, per un problema toponomastico di confusione con una più piccola e vicina cittadina dallo stesso nome, a "Rheginna" venne aggiunto l'appellativo di "Major" da cui, passando per Maiuri, deriverà l'attuale denominazione della città. All'altra cittadina invece venne aggiunto l'appellativo di "Minor", da cui deriverà l'attuale denominazione di Minori. Decisivo in questi secondi appellativi il rapporto stesso tra i due centri abitati, cui appunto uno maggiore ed uno minore, che ne assicurarono il nome.

La leggenda principale, narrata dallo scrittore latino Plinio, vuole che la città di Maiori discenda dalla dea Maia, il quale nome, tradotto dal latino, assume il significato di "colei che porta crescita"[2] oppure "colei che è grande"[4][5], in correlazione al nome stesso della città. Altre leggende dicono che a Maiori i greci avessero dedicato un tempio alla dea BoxsturaI o che Ercole fosse arrivato fino al Falerzio: pare che nell'agro dove odiernamente trova spazio la frazione maiorese di Erchie si ergesse un tempio dedicato all'eroe. Altre leggende parlano di un Dio Greco che scelse di incarnarsi in un corpo umano, Maximilianòs, Dio del fuoco, della metallurgia, e dell'artigianato . Figlio di Zeus ed Hera è il fabbro degli Dei. Affascinato dalle bellezze della costiera decise di costruire un tempio dedicato a sé stesso proprio a Maiori.

La fondazione della città, come già si è detto, si attribuisce al popolo etrusco. Alla sopracitata tesi di Cerasuoli però lo storico A. M. Fresa volle aggiungere la tesi secondo la quale la città venne fondata dagli abitanti del vicino insediamento di Marcinna (odierna Vietri sul Mare), fuggiti dalla città in seguito ad una forte alluvione o ad un saccheggio. Questo ipotetico trasferimento della popolazione di Marcinna giustificherebbe anche, secondo lo storico, la forte evoluzione marinara che la città sviluppò nel tempo.

Nel IV secolo a.C. i Picentini, popolo italico attestato in Campania dal III secolo a.C. insediatosi nella costiera amalfitana, furono vinti dai Romani che, nella romanizzazione dell'area, restaurarono la città. Nel periodo della caduta dell'Impero Romano d'Occidente vi furono altri insediamenti.

Nell'842 le realtà urbane della costa (le città tra Lettere e Tramonti e tra Cetara e Positano, come anche Capri), si riunirono nella "Confederazione degli Stati Amalfitani". I loro abitanti, in maniera collettiva, vennero chiamati "amalfitani". Ogni città in quel periodo mantenne il proprio nome e la propria autonomia amministrativa, svolgendo un ruolo specifico nella Confederazione: Maiori fu sede dell’ammiragliato, della dogana, del fondaco del sale e di numerosi arsenali. Si distinse poi nella pesca, nell'agricoltura, nel commercio e nell'industria cartaria.

Le città della Confederazione presero poi parte, nel 872, alla più antica repubblica marinara mai fondata, quella di Amalfi.

Durante questo periodo la città attuò una forte politica di fortificazione, con la costruzione di varie fortificazioni e bastioni come quello di San Sebastiano (i cui resti si trovano sotto l'omonima chiesa), e castelli, come quello di San Nicola de Thoro-Plano (tuttora esistente), o la Rocca Sant'Angelo (di cui oggi non si hanno resti poiché sostituita dalla Collegiata di Santa Maria a Mare).

Intorno al 1000 Maiori passò a fare parte del Principato di Salerno e ne seguì le vicende storiche.

Dopo l'anno mille fecero la comparsa in Italia Meridionale i guerrieri normanni, assoldati di volta in volta nelle contese locali dal potente di turno. In particolare si segnalò la famiglia degli Altavilla, tra cui spiccava Roberto il Guiscardo, sposò la principessa di Salerno Sichelgaita, figlia del duca Guaimario IV, che nel 1076 assediò ed espugnò Salerno prendendo il titolo di Duca di Puglia, Calabria e Sicilia e quindi anche il potere sulla città maiorese. Fu durante la dominazione normanna della penisola che a Maiori venne costruita la Torre Salicerchio (tuttora esistente).

Nel XIII secolo venne rinvenuta nelle reti di alcuni pescatori una statua in legno di cedro della Madonna, questa sarà poi trasportata nella chiesa del Castello di San Michele Arcangelo ed eletta a patrona principale col titolo di Santa Maria a Mare, che sarà poi trasferito a tutta la pre-esistente chiesa.

In seguito alle invasioni prima saracene, poi pisane (saccheggi del 1135, del 1137 e del 1268), e alla conquista normanna, Maiori visse un periodo di crisi che riportò l'economia locale all'agricoltura, alla pesca e all'artigianato: il lento declino dell'economia marittima maiorese contribuì ad un cambiamento dell'assetto urbano della città, che riprese a svilupparsi lungo il corso del Reginna Major e non più sulla costa. A peggiorare la crisi ci fu poi nel 1343 un devastante maremoto menzionato anche in una lettera di Francesco Petrarca indirizzata al cardinale Giovanni Colonna, e nel 1348 l'arrivo della peste.

Nel 1415 ottenne la visita della Regina di Napoli Giovanna II, che soggiornò per tre giorni nella frazione "San Pietro" in località "Due Porte".

Nel 1505 Papa Giulio II promosse la Chiesa di Santa Maria a Mare al rango di "Insigne Collegiata", dotandola di un Prevosto con insegne e poteri vescovili.

Passata al Regno di Sicilia, nel 1662 fu elevata a Città Regia dal Re di Sicilia Filippo III.

Durante questo periodo si verificarono due significative alluvioni; nel 1735 e nel 1773, ed una terribile pestilenza nel 1656.

Passata al Regno delle Due Sicilie, Maiori è stata, dal 1811 al 1860, capoluogo dell'omonimo circondario appartenente al Distretto di Salerno.

Durante questo periodo si verificò un'epidemia di colera, nel 1837, e un'alluvione, nel 1846.

Passata al Regno d'Italia col plebiscito del 1860, Maiori è stata fino al 1927 capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente al Circondario di Salerno.

Durante questo periodo si verificò un'altra grave alluvione, nel 1910, che portò alla visita della città da parte del Re d'Italia Vittorio Emanuele III. L'anno seguente invece ci fu un'altra epidemia di colera.

Nel 1943 a Maiori, durante l'operazione militare dello sbarco di Salerno e il conseguente arrivo delle truppe alleate anglo-americane, tre battaglioni ranger sbarcarono nella spiaggia della città, che scelsero come base, al fine di arrivare a Nocera.

Passata alla Repubblica Italiana come semplice comune, Maiori venne riconosciuta come città solo nel 2015 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Durante questo periodo si verificò la grave alluvione di Salerno del 1954.

L'odierno stemma della città è stato disegnato dallo storico-araldista Maurizio Ulino e concesso ufficialmente con decreto del presidente della Repubblica del 27 ottobre 2015.

Ѐ costituito da uno scudo sannitico di sfondo azzurro, timbrato da una corona turrita da città d'Italia, dove sono rappresentate una corona a cinque punte che sovrasta una pianta di maggiorana. Adornano lo scudo un ramo d'alloro e uno di quercia sostenuti da un nastro tricolore

Il gonfalone civico è costituito da un drappo di giallo con la bordatura di azzurro, caricato dello stemma civico sovrastato dalla scritta "Città di Maiori".

Maiori fu riconosciuta come Città Regia già nel 1662 dal Re di Spagna Filippo IV ma, con la caduta della monarchia in Italia, questo titolo finì per essere dimenticato.

Solo nel 2014 il Comune si attivò per riottenere l'antico privilegio: la sua giunta, presieduta dal sindaco Antonio Della Pietra, incaricò uno studio araldico di ottenere lo stemma originario di Maiori al fine di un riconoscimento ufficiale. Nello stesso anno, dopo gli studi effettuati dallo storico-araldista incaricato, Maurizio Ulino, il comune presentò la richiesta ufficiale per l'incoronazione di Maiori a Città d'Italia.

La richiesta fu accolta l'anno seguente, sotto la giunta del sindaco Antonio Capone, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che riconobbe l'antico diritto di Maiori di essere Città Regia, concedendole di fregiare il proprio stemma con una corona adeguata il 9 giugno 2015, cosa che avverrà qualche mese dopo.

  • Insigne Collegiata di Santa Maria a Mare (XII secolo).
  • Chiesa di Santa Maria del Carmine, si trova accanto alla Collegiata di Santa Maria a Mare.
  • Chiesa di San Giacomo.
  • Chiesa di San Sebastiano.
  • Chiesa di San Francesco.
  • Chiesa di San Rocco, che corrisponde all'antica Chiesa di San Sebastiano, si trova nella piazza Raffaele Amato. La Chiesa di S. Sebastiano fu distrutta durante le incursioni dei Pisani, successivamente ricostruita e quindi dedicata a San Rocco, il patrono delle pestilenze.
  • Chiesa ed ex convento del Santo Rosario: eretta e donata nel 1662 dal maiorese Leonardo Russo, fu chiusa a causa del terremoto 1980 e riaperta al culto l'8 agosto 2014. Nota anche con il nome di chiesa di San Domenico.
  • Chiesa di Santa Maria delle Grazie: ha origini già dal IV secolo, è stato distrutto dall'alluvione nel 1910 e successivamente ricostruito. Di particolare interesse sono il dipinto "La Visitazione" del XIV secolo e il fonte battesimale del XIII secolo. Anche il campanile e la facciata del secolo XVII sono degni di nota.
  • Chiesa di San Martino, si trova nella località Vecite. La sua struttura è di matrice romanica ed è trinavata, con colonne inglobate nei pilastri dopo i rifacimenti barocchi.
  • Chiesa di San Pietro in Posula si trova nella omonima località. Secondo Filippo Cerasuoli fu visitata dalla Regina di Napoli Giovanna II d'Angiò, durante il suo soggiorno in Maiori, ospite nel palazzo dei nobili de Ponte.
  • Chiesa di Santa Maria del Principio, si trova nella frazione Ponteprimario. La prima edificazione della Chiesa risale al VII secolo, ma è stata ricostruita varie volte. Al suo interno si conserva una statua lignea della Madonna, opera di un pastore del XIII secolo. La statua andò perduta e fu poi miracolosamente rinvenuta da un contadino del luogo.
  • Chiesa di Santa Maria Assunta, ex Abbazia benedettina, si trova nella frazione Erchie. Nel suo interno si venera la Beata Vergine Maria Assunta in Cielo (14/08). Da notare la cornice del portale in tufo, le colonne originali del battistero, il capitello posto sopra il crocifisso e le due colonne originali dell'altare oltre all'altare stesso.
  • Abbazia di Santa Maria de Olearia è stata fondata nel 973 da monaci benedettini che in quel luogo ebbero un frantoio per la produzione di olio. Da ciò proviene anche il nome di "S. Maria Olearia".
  • Chiesa e convento di Santa Maria della Pietà. La casa del Convento di Santa Maria della Pietà ebbe inizio in data 27 settembre 1515. In questa data il dottor Luca Staibano inserisce nel suo testamento il trasferimento di un casamento con giardino al Comune di Maiori che determinava che venisse fondato un monastero di monache clarisse. Circa quattro anni più tardi furono iniziati i lavori che terminarono attorno al 1530. Venne quindi fondato il Monasterium S. Luca seu Pitatis Ordini S. Francisci Obsrvantiae della Pietà. Donzelle nobili poterono entrare nel convento e nel 1661 il numero di esse era già salito a quindici. Tra di esse si possono trovare i nomi delle famiglie più note: de Ponte, Aurisicchio, Confalone. Nella piccola chiesa, ricca di opere artistiche, appartenente al convento sono, tra l'altro, presenti opere di Girolamo Cenatiempo e Nicola Vaccaro. A causa della soppressione dei patrimoni ecclesiastici nel 1866 il complesso passò allo Stato e poi al Comune di Maiori. In data 1º settembre 1932 il complesso passò alle Suore di Pompei.
  • Il Palazzo Mezzacapo è stato sede degli uffici comunali fino al 23 maggio 2009 e si trova a metà di Corso Reginna, la via centrale di Maiori. Testimonia il fiorente passato di Maiori, in quanto un tempo residenza dei marchesi Mezzacapo.

Il palazzo è stato costruito nella prima metà dell'Ottocento e completamente restaurato dalla famiglia Mezzacapo.

  • Recentemente le decorazioni del palazzo sono state analizzate in letteratura scientifica, con una proposta interpretativa.
  • Il palazzo è stato costruito in epoca moderna, ed è stato ristrutturato completamente dalla famiglia Mezzacapo. Il suo attuale aspetto corrisponde grossomodo a quello assunto nel XVIII secolo. Durante una recente ristrutturazione i restauratori hanno rilevato che uno degli affreschi potrebbe essere stato eseguito da Ludwig Richter. Accanto al palazzo si trovano i giardini Mezzacapo la cui disposizione forma una Croce di Malta.
  • Castello di San Nicola de Thoro-Plano (IX secolo)
  • Torre di Marina di Erchie
  • Torre di Badia
  • Torre Salicerchio (o Normanna)
  • Torre di Mezzocapo

Abitanti censiti

Al 31 dicembre 2020, a Maiori risultavano residenti 131 cittadini stranieri (circa il 2,3% della popolazione), in gran parte provenienti da Ucraina (36) e Romania (14).

La maggioranza della popolazione è di religione cristiana di rito cattolico; il comune appartiene alla forania di Maiori-Minori-Tramonti dell'arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni ed è suddiviso in cinque parrocchie.

Nel comune di Maiori sono presenti: 2 scuole dell'infanzia, 2 scuole primarie, 1 scuola secondaria di primo grado, 3 scuole secondarie di secondo grado.

La scuole sono raggruppate in 1 Istituto Comprensivo e 1 Istituto superiore.

Maiori è stata scelta da Roberto Rossellini per girare film come Paisà (1946), Il Miracolo (secondo episodio della pellicola Amore, 1948) e La macchina ammazzacattivi (1952).

  • Erchie, unica frazione a trovarsi sul mare;
  • San Pietro;
  • Santa Maria delle Grazie;
  • Vecite;
  • Ponteprimario.

L'economia si basa essenzialmente sulle attività turistiche, sviluppate lungo tutta la costa. E l'attività agricola lungo le montagne della vallata.

  • Strada statale 163 Amalfitana, principale asse viario di accesso al territorio comunale.
  • Strada Provinciale 2/b Chiunzi-Polvica-Maiori.
  • Strada Provinciale 156 Innesto SS 163-Erchie.
  • Porto turistico di Maiori

Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Destra Sele.

Ha sede nel comune la società di calcio Costa d'Amalfi, che ha disputato campionati dilettantistici regionali.

  • Avellino, Mario Rosario. S. Maria della Pietà – Tra Storia ed Arte ed. 2006
  • Cerasuoli, Filippo. Scrutazioni storiche, archeologiche, topografiche con annotazione e documenti della Città di Maiori ed. 1865
  • Criscuolo, Vincenzo. Le Pergamene dell'archivio della Collegiata di Maiori con un'appendice di documenti dall'Archivio Segreto Vaticano. Amalfi, Centro di Cultura e Storia Amalfitana, 2003
  • Di Martino, Crescenzo Paolo. "In vico ecclesiae Sancti Iohannis de Campulo". Origini e sviluppo di un casale in Costa d'Amalfi tra Medioevo ed Età Moderna: Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana 26 (2003)
  • Greco, Gianpasquale, Il racconto dell’amor coniugale: dèi, eroi, nobiltà e famiglia nella decorazione di Palazzo Mezzacapo a Maiori, in "Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana", 57-58 (gennaio-dicembre 2019), n.s., XXIX, pp. 223–248.
  • Primicerio, Giuseppe. La città di Maiori origini ai tempi odierni ed. 1983
  • Comunità montana Penisola Amalfitana
  • Costiera amalfitana
  • Strada statale 163 Amalfitana
  • Wikiquote contiene citazioni di o su Maiori
  • Wikinotizie contiene notizie di attualità su Maiori
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maiori
  • Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Maiori
  • Sito ufficiale del comune, su comune.maiori.sa.it.
  • Sito ufficiale della Pro Loco Maiori, su proloco.maiori.sa.it. URL consultato il 18 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2018).

Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Maiori by Wikipedia (Historical)


Maiora


Maiora


Maiora srl è un'azienda della grande distribuzione organizzata, operante in Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Abruzzo, Molise.

È l'azienda concessionaria del marchio Despar per il Centro Sud Italia; nel 2020 ha 511 punti vendita (89 di proprietà, 356 in franchising, 59 somministrati e 7 Cash & Carry Altasfera), una superficie dei negozi di oltre 271000 m², quattro piattaforme distributive (Corato, Barletta, Bari, San Marco Argentano) per quasi 60.000 metri quadri, circa 2400 addetti diretti e altri 1.000 occupati tra negozi in franchising e cooperative di servizi, un giro d'affari complessivo di oltre 880.000.000 di euro.

Nata nel 2012 dall'accordo tra le società Ipa Sud S.p.A. di Barletta e Cannillo S.r.l. di Corato, Maiora s.r.l. è il risultato dell'evoluzione del rapporto imprenditoriale tra le famiglie Cannillo e Peschechera ed è l'azienda protagonista dell'evoluzione della GDO nel Centro-Sud Italia.

È una delle più grandi, innovative e solide realtà del territorio, con un notevole ed indiscusso know-how maturato nella gestione di reti dirette e in franchising, nella conduzione di cash&carry, nell'integrazione della filiera dei prodotti freschi, dall'ortofrutta alle carni.

Maiora srl è una della cinque società aderenti a Despar Servizi, azienda socia della Supercentrale d'acquisto Forum.

Le insegne ricalcano quelle dell'azienda madre

  • "Despar": negozi alimentari di vicinato o piccoli supermercati di quartiere con superficie fino a circa 800 m². L'insegna Despar individua supermercati di quartiere con un assortimento di prodotti alimentari indicati per la spesa quotidiana e settimanale, capaci di associare la convenienza di una grande organizzazione con la professionalità di operatori in una dimensione tipicamente familiare, sviluppata per favorire la relazione con il cliente.
  • "Eurospar": supermercati e superstore con superficie che varia fra gli 800-1.000 e 2.500 m², solitamente sopra i 1.500 m² sono considerati superstore. L'insegna Eurospar nasce negli anni '70 e contraddistingue punti vendita di media metratura, la cui superficie è di oltre 1000 m². Rappresenta il punto di riferimento ideale per una spesa settimanale ed offre un assortimento di prodotti alimentari freschi, freschissimi, referenze del non alimentare in grado di servire una vasta area.
  • "Interspar": ipermercati con superficie superiore ai 2.500 m² con una grande offerta e situati generalmente nelle periferie delle città, nei centri commerciali e fuori dai centri urbani. Con l'insegna Interspar si identificano i superstore più grandi, studiati per rispondere a qualsiasi bisogno del consumatore: la proposta comprende il massimo dei prodotti alimentari, dai freschi e freschissimi alle referenze meno comuni. È presente anche una ricca offerta di prodotti no food, che spazia dall'elettronica al giardinaggio, agli elettrodomestici, oltre ad una vasta gamma di servizi.
  • "Altasfera": è l'insegna cash & carry e ha sedi a Corato, Molfetta, Manfredonia, Monopoli, Laterza, San Cesario di Lecce e Crotone. Altasfera è il cash&carry ideale per offrire un servizio su misura a tutti gli operatori del settore Ho.Re.Ca. e del dettaglio tradizionale. I punti vendita Altasfera assicurano un vastissimo assortimento grazie alla disponibilità di oltre 10.000 articoli, dai brands più noti a quelli esclusivi con marchio Altasfera, volti a soddisfare le esigenze in continua evoluzione di hotel, ristoranti e catering.
  • Sito ufficiale, su maiora.com.

Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Maiora by Wikipedia (Historical)


Langobardia Maior


Langobardia Maior


Langobardia Maior era il nome che, in età altomedievale, veniva dato ai domini longobardi dell'Italia settentrionale e dell'attuale Toscana (Ducato di Tuscia). Era ripartita in numerosi ducati e includeva la capitale del regno dei Longobardi, Pavia. Nel 774 entrò a far parte dell'Impero carolingio.

Entrati in Italia attraverso il Friuli nel 568, i Longobardi strapparono ai Bizantini una larga parte della penisola, senza tuttavia poter costituire, almeno inizialmente, un dominio omogeneo e unitario. Le terre sottomesse vennero raggruppate in due grandi aree: la Langobardia Maior (in latino), che si estendeva dalle Alpi all'odierna Toscana, e la Langobardia Minor, che includeva il Piceno, buona parte dell'Umbria, la Sabina e quasi tutto il Sud d'Italia.

Il controllo dei Longobardi sul territorio non fu, almeno inizialmente, omogeneo; minoranza militare, essi, ripartiti nelle tradizionali fare, si concentrarono nelle sedi ducali o nei punti strategici (lungo le vie di comunicazione o presso i confini). Soltanto con il tempo, e in modo decisivo sotto il regno di Liutprando (712-744), venne sviluppato un pieno controllo del territorio. Risulta così arduo indicare con precisione i confini della Langobardia Maior, almeno nelle prime fasi. Al momento dell'irruzione dalla Pannonia, nel 568, i Longobardi occuparono più o meno omogeneamente gran parte della Val Padana - l'intera porzione nord-orientale (gli attuali Veneto e Friuli, salvo Padova, Oderzo e una stretta fascia costiera); la porzione centrale a nord del Po, con Brescia, Bergamo, Milano, Pavia e l'intera valle del Ticino (rimasero inizialmente escluse Cremona e l'Isola Comacina); l'intera porzione nord-occidentale, ovvero l'attuale Piemonte (ma non la Liguria) - e dell'odierna Toscana.

Rimane difficile stabilire, per tutta la durata del regno longobardo, l'effettivo confine settentrionale della Langobardia Maior, che corrisponde soltanto approssimativamente alla linea spartiacque delle Alpi. Se nella Valle dell'Adige il confine con il Ducato di Baviera era pressoché stabilmente fissato a Salorno, più incerta risulta la reale penetrazione nelle alte valli della Dora Baltea (oggi Valle d'Aosta) e della Dora Riparia (la Val di Susa, difesa dalle "Chiuse longobarde", a più riprese assegnata ai pontefici romani come "Patrimonio delle Alpi Cozie").

Le varie campagne militari, condotte durante il regno longobardo dai sovrani o dai singoli duchi, estesero progressivamente il territorio della Langobardia Maior. Re Clefi completò la conquista della Tuscia, mentre suo figlio Autari conquistò l'ultimo bastione bizantino sulle Alpi, l'Isola Comacina nel lago di Como. Tra il 598 e il 602 Agilulfo rioccupò Parma e Piacenza (tornate bizantine durante l'anarchia del Periodo dei Duchi) e successivamente conquistò Padova, Este, Abano, Monselice, Cremona e Mantova. Infine Rotari, nel 643, annesse la Liguria (compreso il capoluogo Genova), Luni e Oderzo.

L'Esarcato d'Italia, con capitale Ravenna, resistette per lungo tempo (nonostante i ripetuti attacchi) alla pressione dei Longobardi, sviluppando una propria identità autonoma che veniva percepita già all'epoca. Non fu mai parte della Langobardia Maior, ma venne indicato come "Romania", ovvero territorio dell'impero romano (da qui l'odierno "Romagna"). Dopo la lunga politica di pace con i Bizantini perseguita da sovrani della dinastia Bavarese (653-712), i successori ruppero i patti e iniziarono una politica di aggressione. Nel 728 gran parte dell'Esarcato, compresa Bologna, fu sottomesso da Liutprando, che nello stesso anno annesse anche l'Istria. Nel 751 la capitale Ravenna capitolò definitivamente ad Astolfo. Tuttavia nell'ex Esarcato il dominio longobardo fu appena una parentesi e quest'area non venne integrata nel sistema dei Ducati longobardi, ma conservò la propria specificità; nel 756 la regione fu tolta ai Longobardi dai Franchi, che poi la consegnarono alla Santa Sede. A nulla valsero i tentativi dell'imperatore d'Oriente di riottenerne il possesso.

La Langobardia Maior era il fulcro del regno dei Longobardi e la sua storia si confonde spesso con quelle del regno stesso. In generale, la sua vicenda storica registra una progressiva e costante, benché contrastata, evoluzione verso sempre maggiori forme di accentramento da parte del potere centrale, con sede a Pavia. Durante la conquista e le fasi immediatamente successive, le esigenze militari furono predominanti e garantirono ai vari duchi un ampio potere all'interno dei rispettivi territori. Il primo ducato a essere istituito da Alboino fu, nel 569, quello del Friuli (con sede a Cividale); in seguito, in rapida successione, vennero eretti tra il 569 e il 572 quelli con sede nelle altre città via via conquistate: Ceneda, Vicenza, Verona, Trento, Brescia, Bergamo, San Giulio, Pavia, Torino, Asti, Lucca (Tuscia). I duchi inizialmente regnarono da sovrani pressoché assoluti, soprattutto durante la fase di interregno compresa tra la morte di Clefi (574) e l'elezione di Autari (584); anche in seguito conservarono ampia autonomia, e il potere centrale non riuscì mai del tutto a venire a capo delle tendenze indipendentistiche.

All'interno della Langobardia Maior vennero delineandosi, nel corso del VII secolo, due aree distinte: "Neustria" e "Austria". Si trattava di due regioni geografiche (la Neustria era la parte occidentale, l'Austria quella orientale), ma alle quali corrispondevano anche rilevanti differenze politiche e culturali. I ducati occidentali furono a lungo i più fedeli alla dinastia Bavarese, accettandone l'ispirazione filo-cattolica e la conseguente politica di pacificazione dell'Italia; i ducati orientali, al contrario, si presentavano come i depositari dello spirito guerriero e conquistatore dei Longobardi e nella seconda metà del VII secolo premettero più volte sui re affinché riprendessero l'iniziativa, arrivando anche in diverse occasioni a ordire congiure per deporre il legittimo sovrano. Nell'VIII secolo, tuttavia, la conversione generalizzata dei Longobardi al Cattolicesimo smussò i punti di opposizione tra Austria e Neustria, anche grazie a una ripresa dell'espansionismo ai danni dei Bizantini con il cattolico e neustriano Liutprando (re dal 712).

Dopo la caduta del regno longobardo, nel 774, la Langobardia Maior ricadde interamente sotto il dominio dei Franchi. La sua struttura politico-amministrativa non venne tuttavia stravolta; al posto dei duchi furono insediati dei conti, franchi ma anche longobardi. Con il tempo le tendenze centrifughe tornarono a prendere il sopravvento.

  • Paolo Diacono, Historia Langobardorum (Storia dei Longobardi, Lorenzo Valla/Mondadori, Milano 1992)
  • Jörg Jarnut, Storia dei Longobardi, traduzione di Paola Guglielmotti, Torino, Einaudi, 1995 [1982], ISBN 88-06-13658-5.
  • Sergio Rovagnati, I Longobardi, Milano, Xenia, 2003. ISBN 88-7273-484-3
  • Ducati longobardi
  • Longobardi
  • Langobardia Minor
  • Regno longobardo

Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Langobardia Maior by Wikipedia (Historical)


Michael Jackson


Michael Jackson


Michael Joseph Jackson (Gary, 29 agosto 1958 – Los Angeles, 25 giugno 2009) è stato un cantautore, ballerino, compositore, produttore discografico, coreografo, filantropo e imprenditore statunitense.

Conosciuto anche come "The King of Pop" (Il Re del Pop), è considerato uno degli artisti musicali più influenti della popular music per merito del suo contributo nel mondo della musica, della danza, della moda e dello spettacolo. Grazie alle sue performance dal vivo e ai suoi video ha reso popolari tecniche di danza come il moonwalk, il toe stand, l'anti-gravity lean e la robot dance, arrivando ad essere considerato uno dei migliori ballerini di sempre.

Con oltre 1 miliardo di copie vendute in tutto il mondo, è uno degli artisti musicali di maggior successo discografico con vendite paragonabili solo ad Elvis Presley e ai Beatles. Nel 1982 pubblicò il sesto album Thriller, che è tutt'oggi il più venduto nella storia della musica, con vendite stimate che vanno dai 70 ai 100 milioni di copie a livello globale, 34 milioni delle quali nei soli Stati Uniti, rendendolo peraltro l'album in studio più venduto e più certificato nel Paese. I suoi altri progetti discografici, tra cui Off the Wall, Bad, Dangerous e HIStory sono anch'essi catalogati tra gli album più venduti al mondo, mentre Blood on the Dance Floor è catalogato come l'album di remix più venduto nel mondo.

È stato uno dei pochi artisti ad essere stato inserito per due volte nella Rock and Roll Hall of Fame, una come solista e una come membro dei Jackson 5; era stato inoltre inserito in altre 10 Hall of Fame, tra cui la Songwriters Hall of Fame e la Dance Hall of Fame, unico ballerino proveniente dal mondo dell'industria musicale. Dal 20 novembre 1984 il suo nome è presente tra le celebrità della Hollywood Walk of Fame di Los Angeles. Tra i maggiori riconoscimenti ricevuti dall'artista figurano 15 Grammy Awards (su 38 nomination), 39 riconoscimenti nel Guinness dei primati, 26 American Music Award, 16 World Music Awards e 15 MTV Video Music Awards.

Jackson ha spesso fatto parlare di sé anche per la sua vita privata, tra cui il suo cambio d'aspetto (la sua pelle subì infatti un'evidente depigmentazione causata dalla vitiligine), gli interventi di chirurgia estetica, le sue relazioni personali e le accuse di molestie, da cui fu dichiarato innocente nel 2005, nonché per le sue iniziative umanitarie come la creazione di associazioni benefiche per tutelare i diritti dei bambini e degli animali.

Michael Jackson è morto il 25 giugno 2009 all'età di 50 anni nella sua residenza ad Hombly Hills, Los Angeles, a causa di un arresto cardiaco dovuto ad un'intossicazione acuta da propofol e benzodiazepine. Per il suo decesso, nel 2011 il cardiologo Conrad Murray è stato condannato a quattro anni di reclusione per omicidio preterintenzionale involontario.

Michael Joseph Jackson nasce alle 19:33 del 29 agosto 1958 al St. Mary's Hospital di Gary, in Indiana, ottavo dei nove figli di una modesta famiglia afroamericana. Sua madre Katherine Esther Jackson (nata Scruse), devota testimone di Geova dal 1963, lavorava part-time come commessa in un negozio Sears e coltivava il sogno di diventare un'artista country, essendo solita dilettarsi in chiesa suonando clarinetto, pianoforte e cantando con i figli. Il padre Joseph Walter Jackson era un ex pugile impiegato come operaio in un'acciaieria della US Steel e in gioventù era stato il chitarrista dei Falcons, gruppo R&B amatoriale. Michael aveva tre sorelle, Rebbie, La Toya e Janet, e sei fratelli, Jackie, Tito, Jermaine, Marlon, Brandon (fratello gemello di Marlon, morto ventiquattr'ore dopo la nascita) e Randy. La famiglia Jackson visse per lungo tempo in una piccola casa di mattoni a Bowmont Drive, all'indirizzo 2300 Jackson Street. Michael e i suoi fratelli crebbero in un ambiente familiare dove la Bibbia era l'unico strumento di formazione, soprattutto da parte della madre e la cui trasgressione implicava severe punizioni corporali. Mentre da parte del padre, non credente ma con la fissazione di portare i figli al successo, i fratelli Jackson, in particolare Michael, erano sovente maltrattati e costretti a prove incessanti oltre che a violenze fisiche. Il rapporto di Michael nei confronti del padre sarà al centro dell'attenzione mediatica lungo tutta la sua carriera.

Cresciuto quindi in una famiglia dedita alla musica, Michael entrò in contatto con il mondo dello spettacolo fin dalla più tenera età. Cantò per la prima volta in pubblico, di fronte ai suoi compagni di classe e ai familiari, durante una recita di Natale nella sua scuola materna eseguendo il brano Climb Ev'ry Mountain a cappella, mostrando una grande maestria, nonostante l'età, e ricevendo una standing ovation. Nel 1964, dopo che la madre scoprì per caso anche le sue doti di ballerino, Michael fu integrato dal padre nel complesso appena formato coi fratelli maggiori Jackie, Tito e Jermaine, che non aveva ancora un nome definitivo. Da prima Michael ne era il percussionista, ma in seguito iniziò a condividere il ruolo di cantante con il fratello Jermaine e, una volta che si aggiunse anche Marlon, il gruppo prese il nome di The Jackson 5. Dopo aver partecipato a vari talent dell'epoca, i Jackson 5 firmarono prima per la Steeltown, un'etichetta discografica di Gary, per la quale pubblicarono solo un paio di singoli, per poi essere portati all'attenzione del produttore discografico Berry Gordy, capo della Motown Records, che li lanciò nel 1969.

Il singolo d'esordio I Want You Back fu pubblicato il 6 ottobre 1969, e a gennaio 1970 raggiunse la 1ª posizione della Billboard Hot 100, rendendo Michael il cantante più giovane ad essere mai arrivato in cima delle classifiche americane, all'età di 11 anni e 5 mesi. Con l'uscita dei successivi tre singoli, ABC, The Love You Save e I'll Be There, i Jackson 5 diventarono i primi artisti della storia a debuttare con quattro singoli consecutivi al numero uno di Billboard, e il primo gruppo di teen idols di fama internazionale. In seguito al successo del gruppo, la famiglia Jackson lasciò Gary e si trasferì a Encino, in California, nel maggio 1971.

All'enorme successo con i suoi fratelli il giovane Michael incominciò ad alternare la sua carriera da solista, e grazie alla Motown riuscì a registrare i suoi primi quattro album in studio da solista: Got to Be There e Ben nel 1972, Music & Me nel 1973 e Forever, Michael nel 1975, i quali riscossero un discreto successo vendendo più di 20 milioni di copie in tutto il mondo. La canzone Ben, estratta dall'album omonimo, diventò il primo singolo numero uno nella sua carriera da solista, vinse un Golden Globe e fu nominata ai Premi Oscar come miglior canzone, trattandosi del brano portante di un film dello stesso nome. L'interpretazione di Ben agli Oscar del 1973 fu una delle prime da solista della sua carriera.

Scaduto il contratto con la Motown nel 1976, i fratelli firmarono con la Epic Records. La Motown contestò però l'accordo, intentando procedure legali, a causa delle quali i fratelli dovettero cambiare nome da The Jackson 5 a The Jacksons e persero Jermaine, che volle restare alla vecchia etichetta; a sostituirlo fu chiamato Randy, ultimogenito dei fratelli Jackson.

Nel 1976, nell'album The Jacksons venne pubblicata la prima canzone scritta e composta da Michael, intitolata Blues Away, ma fu a partire dal 1978 che il cantante, oltre ad essere il frontman dei Jacksons ne divenne anche l'autore principale, con la collaborazione del fratello Randy. Per l'album Destiny, la Epic lasciò infatti per la prima volta carta bianca ai fratelli Jackson, permettendo loro di scrivere e comporre ogni brano, ad eccezione del singolo di lancio Blame It on the Boogie; il secondo singolo estratto, Shake Your Body (Down to the Ground), entrò nella Top 10 di Billboard e divenne il singolo di maggior successo nella storia del gruppo.

Lo stesso anno venne scritturato per interpretare il ruolo dello spaventapasseri nel film musicale I'm Magic (The Wiz), diretto dal regista Sidney Lumet. La colonna sonora del film venne curata dal produttore discografico Quincy Jones, che Jackson ebbe l'occasione di conoscere proprio durante le riprese della pellicola, e a cui chiese di produrre il suo primo album da solista per la Epic.

Il 10 agosto 1979 fu pubblicato Off the Wall, che ottenne un enorme successo diventando il primo album nella storia della musica a piazzare nella Top 10 della Billboard Hot 100 quattro singoli: Don't Stop 'Til You Get Enough, Rock with You, Off the Wall e She's Out of My Life. Anche nel Regno Unito l'album infranse lo stesso primato, con quattro brani entrati nella Top 10 della Official Singles Chart. Off the Wall raggiunse inoltre la 3ª posizione della Billboard 200, rimanendo per 48 settimane consecutive tra le prime 20 posizioni e arrivando a vendere oltre 15 milioni di copie in poco tempo, diventando all'epoca l'album di un artista afroamericano più venduto della storia. L'album ad oggi ha venduto quasi 10 milioni di copie negli Stati Uniti e circa 30 totali nel mondo. Jackson divenne anche il primo artista nero a essere riuscito a entrare in una classifica per bianchi, rompendo così le barriere razziali e contribuendo a creare classifiche unificate. Secondo la rivista Rolling Stone, con Off the Wall, Jackson:

L'album valse a Jackson anche diversi premi: nel 1980 vinse tre American Music Award e un Grammy Award per l'interpretazione di Don't Stop 'Til You Get Enough. Come dichiarato però in seguito nella sua autobiografia, nonostante tutto questo successo, Jackson rimase deluso dai risultati ottenuti dall'album, che a detta sua avrebbe dovuto avere un maggiore impatto.

Dopo la parentesi da solista, il cantante ritornò in studio con i fratelli per registrare il loro nuovo album, Triumph. Composto quasi interamente da Michael, e spinto dai singoli Lovely One, This Place Hotel e Can You Feel It, divenne il primo album del gruppo a raggiungere la cima della classifica Top R&B/Hip-Hop Albums di Billboard dai tempi dei Jackson 5, venendo seguito da un nuovo tour nazionale di successo. Nonostante il gruppo godesse di una rinnovata popolarità, il confronto con gli eccezionali risultati ottenuti da Off the Wall fu evidente, dando un chiaro segnale sul fatto che ormai l'artista era lanciato verso una carriera da solista.

All'inizio del 1982, Jackson fu contattato dal regista Steven Spielberg, che lo invitò a prendere parte alla realizzazione di un audiolibro del film E.T. l'extra-terrestre, conosciuto come E.T. Storybook: il cantante accettò, incidendo il brano Someone in the Dark e narrando la storia del film; la performance gli varrà un Grammy Award nel 1984.

Il cantante passò poi gran parte dell'anno insieme con il produttore Quincy Jones ai Westlake Recording Studios di Los Angeles per registrare il suo nuovo album in studio, che uscì il 30 novembre con il titolo Thriller: secondo album da solista per la Epic, Thriller divenne il suo più grande successo commerciale, piazzandosi al primo posto della Billboard 200 per 37 settimane consecutive, più di ogni altro album in studio nella storia della classifica, e restando poi nelle prime dieci posizioni per altre 80 settimane consecutive, stabilendo un secondo record. Fu il primo album della storia a piazzare sette singoli nella Top 10 della Billboard Hot 100: The Girl Is Mine cantata insieme a Paul McCartney, Billie Jean, Beat It, Wanna Be Startin' Somethin', Human Nature, P.Y.T. (Pretty Young Thing) e l'omonima Thriller, mentre nel Regno Unito superò il record di Off the Wall con cinque brani in Top 10. Jackson divenne il primo artista della storia ad arrivare alla 1ª posizione di quattro diverse classifiche di album e singoli statunitensi simultaneamente, stabilendo anche il record di permanenza in classifica per un artista maschile. Con vendite stimate per oltre 20 milioni di copie, Thriller fu l'album più venduto negli USA sia nel 1983 sia nel 1984, rendendolo il primo album best seller del paese per due anni consecutivi. L'album è stato il primo a essere certificato triplo disco di diamante dalla RIAA per le vendite di 34 milioni di copie negli USA, più di ogni altro album in studio. È inoltre considerato l'album più venduto nella storia della musica a livello globale, avendo superato nel 2015 le 100 milioni di copie.

Oltre al successo di vendita, l'impatto dell'album nella musica popolare fu enorme, tanto da cambiare per sempre l'industria discografica e diventare un vero e proprio fenomeno culturale, venendo così definito:

Il 10 marzo 1983, con la messa in onda del video di Billie Jean, Michael Jackson divenne il primo artista non bianco a essere trasmesso su MTV, che fino ad allora si era sempre rifiutata di far comparire artisti neri. Il brano rimase per sette settimane consecutive alla 1ª posizione della Billboard Hot 100, e per altre nove in cima alla Hot R&B Chart, ricevendo una rotazione continua e massiccia su MTV.

La popolarità di Jackson era in continuo aumento, ma il picco della fama venne toccato il 16 maggio 1983: quella sera infatti, il cantante e i suoi fratelli si esibirono al concerto celebrativo dei 25 anni dalla nascita della Motown, l'etichetta che li aveva lanciati, intitolato Motown 25: Yesterday, Today, Forever (registrato in studio il precedente 25 marzo). Per coloro che non possedevano la TV via cavo o non guardavano MTV, quella fu la prima occasione di vedere Jackson esibirsi dal vivo. Dopo aver eseguito con i suoi fratelli un medley di brani dei Jackson 5, Michael rimase da solo sul palco interpretando Billie Jean: durante questa esibizione, il cantante esibì per la prima volta il guanto glitterato e lanciò per la prima volta il moonwalk, passo con cui il suo stile di danza verrà identificato negli anni a venire.

L'esibizione di Jackson scatenò il caos fra il pubblico in sala. Il giornalista Christopher Smith, che era presente, scrisse:

Un altro giornalista presente, Steven Ivory, disse:

Il giorno seguente, Fred Astaire, uno degli idoli di Jackson, chiamò il cantante per congratularsi

L'evento fu seguito in televisione da circa 50 milioni di telespettatori, ascolti che negli USA non si avevano dai tempi delle esibizioni di Elvis Presley e dei Beatles all'Ed Sullivan Show. La stampa descrisse Jackson come «il nuovo Sinatra» ed «elettrizzante come Elvis». Dopo l'esibizione al Motown 25, le vendite di Thriller incrementarono ulteriormente in maniera esponenziale, stabilendo un record mai raggiunto prima di allora e mai più superato: dopo aver venduto 32 milioni di copie nel solo 1983, fu riconosciuto come l'album più venduto di tutti i tempi dal Guinness dei primati nel febbraio 1984. Nel suo periodo di massimo successo, Thriller arrivò a vendere oltre un milione di copie a settimana; il giornalista e biografo di Jackson, J. Randy Taraborrelli, ha affermato che l'album riattivò l'industria musicale, che era in declino sin dal 1978:

A ottobre uscì Say Say Say, secondo duetto con Paul McCartney, che rimase per sei settimane in cima alla Billboard Hot 100 e divenne il settimo singolo di Jackson in Top 10 in un anno, eguagliando il record detenuto dai Beatles.

Il 27 dicembre 1983 Jackson e suo fratello Jermaine parteciparono come ospiti al singolo Somebody's Watching Me di Rockwell, figlio di Berry Gordy e loro amico d'infanzia, che conquistò la vetta della classifica R&B di Billboard.

A partire dal 1983 Jackson viene inoltre considerato come l'inventore dei videoclip in senso contemporaneo, ovvero come medium attraverso la quale gli artisti potevano comunicare al meglio la loro musica; l'artista iniziò a realizzare cortometraggi di tipo cinematografico con costumi, effetti speciali, scenografie, coreografie e altro, spronando i suoi colleghi a fare altrettanto. Ne sono esempi i videoclip per Billie Jean, entrato nell'immaginario collettivo per le famose mattonelle che si illuminavano sotto i piedi del cantante, o quello di Beat It con la sua coreografia in stile West Side Story. Il 2 dicembre 1983 MTV trasmise per la prima volta in mondovisione il videoclip di Thriller: girato da John Landis, con una durata di 13 minuti e mezzo e costato 500.000 dollari, il video sarebbe diventato una pietra miliare nella storia della musica pop. Les Garland, direttore della programmazione di MTV, raccontò che il videoclip generò straordinari picchi di ascolto:

Nel 1989 Thriller venne premiato da un sondaggio fra gli spettatori di MTV come Miglior video musicale della storia, titolo riconfermato dall'equivalente sondaggio 100 Greatest Music Videos Ever Made del 1999; nel 2001 anche il canale televisivo VH1 lo inserì al primo posto della sua classifica 100 Greatest Videos of All Time, e l Guinness dei primati lo ha elencato nel 2006 come il video musicale di maggior successo di tutti i tempi. Nel 2009 il videoclip è stato inserito nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso di Washington per essere «culturalmente, storicamente o esteticamente significativo», diventando il primo e attualmente unico videoclip musicale ad aver ricevuto questo onore e venendo definito «video musicale più famoso di tutti i tempi». Nel 2010 Thriller è stato nuovamente votato come video più influente di tutti i tempi dagli utenti di Myspace.

Il 16 gennaio 1984 agli American Music Awards, Jackson stabilì un nuovo record di vittorie, aggiudicandosi otto premi su 11 nomination, incluso l'Award of Merit, diventando a soli 25 anni l'artista più giovane ad aver ricevuto il premio. Il 29 gennaio, all'assegnazione dei Grammy Awards 1984, Jackson vinse otto premi su 12 nomination, entrando nuovamente nel Guinness come l'artista con il maggior numero di Grammy Awards vinti in un solo anno. Poche settimane dopo venne pubblicato il documentario The Making of Thriller, che diventò all'epoca la videocassetta più venduta di sempre, con vendite superiori ai 10 milioni di unità.

Il 27 gennaio 1984, Jackson e i suoi fratelli girarono uno spot pubblicitario per la Pepsi-Cola allo Shrine Auditorium di Los Angeles. Il gruppo stava simulando un concerto davanti a migliaia di fan, quando i capelli di Michael presero accidentalmente fuoco a causa di un imprevisto guasto pirotecnico durante l'esecuzione di Billie Jean. Il cantante riportò gravi ustioni di terzo grado al cuoio capelluto e alla base della testa che arrivarono fino al cranio e fu costretto a sottoporsi ad alcuni interventi di chirurgia plastica ricostruttiva a quest'ultimo, allo scopo di nascondere alcune cicatrici rimaste dopo l'incidente. Il cantante donò il risarcimento di un milione e mezzo di dollari ricevuto dalla Pepsi al centro per le cure dei grandi ustionati nel quale era stato ricoverato. L'episodio dell'incidente ebbe enorme impatto mediatico, e soprattutto sulla salute di Jackson, che dovette subire trapianti di cuoio capelluto per i dieci anni successivi e che continuò a soffrire di dolori lancinanti ed emicranie per tutto il resto della vita. Secondo i rapporti finanziari dell'epoca, grazie alla partnership con Jackson, la Pepsi registrò vendite per 7,7 miliardi di dollari e un aumento della sua quota di mercato nel 1984, mentre la sua storica rivale Coca-Cola registrò un significativo calo di vendite. Essendo sotto contratto con Pepsi, Jackson dovette declinare l'invito ad esibirsi come atto principale alla cerimonia di chiusura delle XXIII Olimpiadi di Los Angeles, che erano state sponsorizzate da Coca-Cola.

Il 14 maggio il cantante venne invitato alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, per ricevere un premio dovuto al sostegno che aveva dato a enti benefici nella lotta contro l'alcol e la droga, concedendo anche l'uso di Beat It in uno spot pubblicitario su tali tematiche. Il Time descrisse l'influenza di Jackson a quel punto come qualcosa "che supera ogni confine di gusto, stile e colore", mentre per il New York Times "nel mondo della musica c'è Michael Jackson, e poi ci sono tutti gli altri". A quel punto Jackson aveva il più alto tasso di royalties dell'industria musicale, circa 2 dollari per ogni album venduto, e stava realizzando profitti da record. Bambole, capi di abbigliamento e gagdet modellati con la sua immagine apparvero nei negozi nordamericani nel maggio 1984, andando a ruba e dando vita ad un'autentica industria.

In luglio uscì Victory, nuovo album dei Jacksons, seguito da un tour promozionale negli stadi di Stati Uniti e Canada. Il Victory Tour iniziò il 6 luglio a Kansas City, terminando il 9 dicembre dello stesso anno a Los Angeles, con un primato di sei concerti tutto esaurito al Dodger Stadium. Durante la tournée, l'attenzione del pubblico e della stampa fu completamente rivolta verso Jackson, i cui brani da solista provenienti da Off the Wall e Thriller costituivano la metà della scaletta. I 55 concerti del tour fecero registrare un'affluenza di 3 milioni di spettatori, con ricavi complessivi di 75 milioni di dollari, cifre che lo resero all'epoca il tour di maggior successo della storia, superando il precedente record dei Rolling Stones. Jackson donò tutti i suoi ricavi personali dal tour, 5 milioni di dollari, in beneficenza. Al termine della tournée, Michael annunciò il suo abbandono dai Jacksons per potersi dedicare definitivamente alla sua carriera da solista.

Nel gennaio 1985 scrisse insieme a Lionel Richie il singolo benefico We Are the World per raccogliere fondi destinati alle popolazioni dell'Africa orientale, colpite in quel periodo da una grave carestia, registrandolo insieme ad un supergruppo di altri 44 artisti denominato USA for Africa. Negli Stati Uniti il brano vendette più di sette milioni di copie in meno di quattro mesi, diventando il singolo con le vendite più veloci di sempre, e rimase alla 1ª posizione di Billboard per un mese, entrando anche nelle classifiche rock e country. We Are the World diventò, all'epoca, il singolo più venduto della storia con oltre 22 milioni di copie, e raccolse 80 milioni di dollari. Ai Grammy Awards 1986 il brano vinse quattro premi. Nonostante fosse stato invitato, Jackson non poté partecipare al Live Aid il 13 luglio 1985, poiché già impegnato con progetti precedenti in studio di registrazione; We Are the World, cantata da tutti gli artisti partecipanti, chiuse il concerto di Filadelfia.

In agosto, tramite il suo avvocato John Branca, Jackson acquistò per 47,5 milioni di dollari il catalogo ATV Music Publishing, comprendente i diritti di pubblicazione di quasi 4.000 canzoni, inclusa la maggior parte del materiale dei Beatles.

Nel 1986 Jackson strinse un secondo accordo pubblicitario con la Pepsi per il valore di 50 milioni di dollari, riconosciuto dal Guinness dei primati come il più grande accordo di sponsorizzazione personale della storia. Lo stesso anno recitò come protagonista nel cortometraggio in 4D Captain EO, prodotto da George Lucas e diretto da Francis Ford Coppola. Lunga appena 17 minuti, ma costata tra i 17 e i 30 milioni di dollari, la pellicola fu realizzata appositamente dalla Disney come attrazione per i suoi parchi a tema: Walt Disney World lo proiettò a Epcot dal 12 settembre 1986, Disneyland dal 18 settembre 1986, Tokyo Disneyland dal 20 marzo 1987 mentre Disneyland Paris avrebbe lanciato l'attrazione alla sua apertura nell'aprile del 1992. Captain EO è ritornato, per diversi periodi di tempo, in tutti i parchi Disneyland del mondo dopo la prematura scomparsa dell'artista.

Il 31 agosto 1987 uscì Bad, settimo album da solista di Jackson, terzo per la Epic e ultimo prodotto da Quincy Jones. Descritto dalla stampa come «l'album più atteso di sempre», Bad diventò il primo album della storia a debuttare in vetta alle classifiche di 25 paesi del mondo, vendendo oltre 7 milioni di copie nella prima settimana di disponibilità. Negli Stati Uniti esordì al primo posto della Billboard 200 e rimase nella Top 5 per 38 settimane, stabilendo il record di permanenza per un album, la cui title track sarebbe dovuta essere interpretata da Jackson insieme a Prince, tuttavia l'idea fu scartata a causa del rifiuto del rocker di Minneapolis. Dall'album furono estratti dieci singoli: I Just Can't Stop Loving You (in duetto con Siedah Garrett), Bad, The Way You Make Me Feel, Man in the Mirror, Dirty Diana, Another Part of Me, Smooth Criminal, Leave Me Alone, Liberian Girl e Speed Demon; i primi cinque finirono alla 1ª posizione di Billboard, stabilendo un nuovo primato nel Guinness. Nel Regno Unito, Bad divenne all'epoca l'album con le vendite più veloci di sempre, mentre sette singoli entrarono nella Top 10 della Official Singles Chart, infrangendo il record precedente detenuto dallo stesso Jackson. Bad ebbe un enorme successo commerciale, vendendo oltre 30 milioni di copie in pochi anni e diventando, all'epoca, il secondo album più venduto della storia dietro a Thriller. Ad oggi Bad ha venduto 45 milioni di copie nel mondo, 11 delle quali negli Stati Uniti, ed è il quinto album più venduto a livello mondiale.

Il videoclip di Bad della title track, ambientato in una stazione della metropolitana di New York, fu girato da Martin Scorsese: con una durata di 18 minuti e un costo di oltre 2 milioni di dollari, superò i precedenti record del video di Thriller. Nel video era presente anche l'attore Wesley Snipes, allora al suo debutto cinematografico, mentre Steven Spielberg, Dan Aykroyd, David Copperfield, Whoopi Goldberg, John Travolta, Olivia Newton-John, Lou Ferrigno, "Weird Al" Yankovic e altre celebrità di Hollywood apparvero nel video di Liberian Girl.

Il 12 settembre del 1987 ebbe inizio da Tokyo il Bad World Tour, primo tour solista di Jackson; nel solo Giappone tutti i 14 concerti iniziali furono tutto esaurito e registrarono oltre 570.000 spettatori, battendo ogni precedente record giapponese. A fine maggio 1988 Jackson inaugurò il tour europeo in Italia, con due serate allo Stadio Flaminio di Roma davanti a 70.000 persone, mentre il 19 giugno si esibì davanti a più di 60.000 fans a Berlino Ovest, nella piazza del Reichstag di fronte al Muro di Berlino; la Stasi, preoccupata che il concerto potesse radunare migliaia di cittadini della DDR presso il confine, lo considerò "uno dei momenti più minacciosi per la sicurezza della Germania orientale". In luglio Jackson eseguì 7 concerti sold out al Wembley Stadium di Londra davanti a oltre 504.000 spettatori, ottenendo un nuovo record nel Guinness dei primati per "la serie di concerti di maggior successo della storia"; la richiesta totale era stata superiore a 2 milioni di biglietti, una cifra tale da poter fare almeno 21 concerti sold out. Nell'ultima tappa del tour europeo Jackson si esibì all'Aintree Racecourse di Liverpool, davanti ad un pubblico di 225.000 persone, il più grande della sua carriera, e il più grande mai radunato da un'artista straniero nel Regno Unito. Il tour si concluse a Los Angeles il 27 gennaio 1989, con un totale di 123 concerti in 15 nazioni, che registrarono quasi 4,5 milioni di spettatori e incassi superiori ai 125 milioni di dollari, cifre che lo resero all'epoca il tour di maggior successo nella storia della musica. Nel 2019, il Bad World Tour è stato scelto da Vivid Seats e Consequence come il "miglior tour di tutti i tempi" di un artista solista:

Il 1º febbraio 1988 Jackson pubblicò l'autobiografia Moonwalk. Il libro divenne il best seller dell'anno, con oltre 450.000 copie vendute in pochi giorni. Il 2 marzo Jackson partecipò ai Grammy Awards 1988 dove Bad ricevette 5 nomination tra le quali quella di Album dell'anno, ma vinse solo il premio per Best Engineered Recording. Alla serata Jackson non fece incetta di premi, ma rubò la scena a ogni altro artista presente esibendosi in una storica performance, considerata una delle migliori nella storia dei Grammy, con The Way You Make Me Feel e con Man in the Mirror, dove fu accompagnato da un coro gospel. Pochi giorni dopo il cantante ricevette due lauree honoris causa in Lettere, una dalla Fisk University e una dalla United Negro College Fund; dal 1985 aveva donato oltre 450.000 dollari alla fondazione, garantendo borse di studio a più di 130 giovani afroamericani.

Poco tempo dopo il cantante acquistò per 17 milioni di dollari il Neverland Ranch, che sarebbe stato la sua residenza ufficiale fino al 2005.

Il 7 settembre Jackson ricevette l'MTV Video Vanguard Award con la seguente motivazione:

In ottobre uscì Moonwalker. Il film fu proiettato in diversi paesi del mondo, Italia compresa e incassò 67 milioni di dollari, mentre negli Stati Uniti uscì esclusivamente in home video nel gennaio 1989. Rimase in cima alle classifiche per 22 settimane, e vendette oltre 800 000 copie in quattro mesi, superando The Making of Thriller e diventando la VHS più venduta di sempre nel paese. Dal film venne estratto il videoclip di Smooth Criminal, altro video divenuto celebre per la sua ambientazione gangster, le sue coreografie elaborate e i suoi effetti speciali tra i quali la scena in cui Jackson e i suoi ballerini si inclinavano in avanti a 45º, sfidando la forza di gravità. Il passo, definito "45 Degree Lean" o anche "antigravity lean", e la tecnica per realizzarlo, furono poi brevettati dall'artista. Nel 1989 Jackson divenne il primo artista a guadagnare più di 100 milioni di dollari in un anno, ottenendo 125 milioni esclusivamente dalla vendita di album e singoli, e la prima persona occidentale ad apparire nella tv di stato dell'Unione Sovietica, dove circa 150 milioni di persone videro i suoi spot per la Pepsi. In gennaio, agli American Music Awards, Jackson ricevette un nuovo premio in suo onore per '''il suo contributo e i suoi sforzi pionieristici nel campo dei video musicali", oltre al primo Lifetime Achievement Award per i primati conseguiti da Bad, diventato l'album più venduto al mondo per il terzo anno consecutivo, mentre in aprile fu insignito per la prima volta del titolo di "Re del Pop" ai Soul Train Awards, dove Elizabeth Taylor ed Eddie Murphy gli consegnarono 4 premi tra cui l'Award for Entertainer of the Year definendolo "il vero Re del pop, del rock e del soul".

Nell'aprile 1990 fu ricevuto per la seconda volta alla Casa Bianca, dove il presidente George Bush senior gli conferì il premio come Artista del Decennio: alla fine degli anni 80, Jackson aveva venduto oltre 110 milioni di copie con tre album, due dei quali erano diventati i più venduti di sempre, e aveva avuto più singoli al numero uno di qualsiasi altro artista durante il decennio; la rivista Vanity Fair lo definì "l'artista più popolare nella storia dello showbusiness". Ai Grammy Awards 1990 ricevette il premio per il miglior video dell'anno per Leave Me Alone, diventando anche l'artista con il maggior numero di Grammy vinti negli anni 80, ben 11.

Lo stesso anno diventò testimonial per la LA Gear per la quale apparve anche in alcuni spot pubblicitari.

Terminata la promozione di Bad, Jackson progettò di pubblicare Decade, un Greatest Hits che avrebbe dovuto contenere i suoi più grandi successi fino ad allora, e di dedicarsi principalmente alla carriera cinematografica; il cantante fu contattato da Steven Spielberg, con cui aveva già lavorato all'E.T. Storybook, per interpretare il ruolo di Peter Pan in Hook - Capitan Uncino (ma il regista ebbe poi un ripensamento, con grande sconforto di Jackson, e vi preferì l'attore Robin Williams); entrambi i progetti furono tuttavia abbandonati.

Il 23 marzo 1991 Jackson firmò con Sony Music il contratto più redditizio nella storia della musica, dal valore di 900 milioni di dollari, pubblicizzato dai media dell'epoca come "il contratto da un miliardo di dollari".

Il 26 novembre uscì Dangerous, che debuttò alla 1ª posizione nella Billboard 200 e in altri 10 Paesi, vendendo oltre 40 milioni di copie a livello globale, 8 delle quali negli Stati Uniti, in virtù delle quali diventò l'album new jack swing di maggior successo di tutti i tempi.

Il singolo di lancio dell'album, Black or White, raggiunse la 1ª posizione della Billboard Hot 100 in tre settimane, rendendolo il brano più veloce a raggiungere la testa della classifica dal 1969, rimanendovi per sette settimane consecutive e rendendo Jackson il primo artista della storia ad avere brani al numero uno di Billboard in tre diversi decenni, e il primo artista americano a debuttare direttamente alla prima posizione nel Regno Unito dal 1960, eguagliando il record di Elvis Presley. Il video del brano, lungo 11 minuti e costato 4 milioni di dollari, venne girato nuovamente da John Landis, con la partecipazione dell'attore Macaulay Culkin e della modella Tyra Banks; all'esordio in tv avvenuto il 14 novembre 1991 si registrò un ascolto di oltre 500 milioni di telespettatori, il che lo rese il video musicale con la più grande audience di sempre, con un nuovo record nel Guinness. Il 27 novembre Jackson si esibì nello speciale tv per i 10 anni dalla nascita di MTV in Black or White, accompagnato da Slash dei Guns N' Roses, e in Will You Be There, accompagnato da un coro gospel. A partire da quell'anno inoltre, l'MTV Video Vanguard Award venne rinominato Michael Jackson Video Vanguard Award, in onore dei suoi contributi alla cultura dei video musicali.

A gennaio del 1992 fu pubblicato il secondo singolo Remember the Time, accompagnato dal relativo videoclip ambientato nell'Antico Egitto; costato 2 milioni di dollari e girato da John Singleton, vi parteciparono l'attore Eddie Murphy, la modella e attrice Iman e il giocatore dell'NBA Magic Johnson. Seguirono quello di In the Closet girato da Herb Ritts, dove Jackson duettava e ballava con la modella Naomi Campbell (nell'album la voce era invece quella della principessa Stephanie di Monaco) e quello di Jam, nel quale compariva il cestista Michael Jordan che giocava e ballava con Jackson, mentre in quello di Give In to Me apparivano Slash, Gilby Clarke e Teddy Andreadis, allora membri dei Guns N' Roses. Il video di Gone Too Soon includeva immagini del cantante in compagnia di Ryan White, giovane studente divenuto uno dei simboli della lotta all'HIV/AIDS e deceduto nel 1990, col quale Jackson aveva stretto una grande amicizia. I proventi del singolo furono devoluti in beneficenza alla Elizabeth Taylor AIDS Foundation. Altri tre brani, Who Is It, Heal the World e Will You Be There vennero estratti da Dangerous, per un totale di nove singoli; sette di essi entrarono nella Top 10 del Regno Unito, eguagliando il record stabilito da Bad.

In febbraio Jackson si recò in Africa per visitare Gabon, Costa d'Avorio, Tanzania ed Egitto, in quello che definì "un ritorno a casa". Oltre 100.000 persone lo accolsero all'aeroporto di Libreville, e il presidente del Gabon Omar Bongo gli consegnò la Medal of Honor, onorificenza fino a quel momento riservata ai capi di Stato, mentre in Costa d'Avorio fu incoronato "Re dei Sanwi" dal capo della tribù, con tanto di cerimonia d'incoronazione.

Il 18 giugno venne pubblicata negli Stati Uniti Dancing the Dream, una raccolta di poesie, riflessioni e racconti scritti dal cantante. Il 24 giugno, con una conferenza stampa organizzata all'aeroporto londinese di Heathrow, Jackson presentò la Heal the World Foundation; ispirata al brano omonimo, aveva lo scopo di aiutare i più bisognosi, specialmente i bambini delle zone colpite dalle guerre e i malati terminali. Tramite la fondazione, Jackson inviò subito aiuti umanitari per milioni di dollari nella Bosnia colpita dalla guerra civile.

Il 27 giugno incominciò a Monaco di Baviera il tour promozionale per l'album, il Dangerous World Tour, che divenne uno degli spettacoli più grandi della storia della musica. La data finale del tour europeo, tenuta a Bucarest il 1º ottobre davanti a 90.000 fan, e trasmessa in diretta tv da HBO, fu seguita da oltre 250 milioni di spettatori, l'audience più grande nella storia della tv via cavo. I diritti tv furono acquistati da HBO per 20 milioni di dollari, la cifra più alta mai pagata per un concerto. Il tour terminò l'11 novembre 1993 a Città del Messico, registrando 4 milioni di spettatori e 136 milioni di dollari di incassi per 69 concerti in 26 nazioni. Tutti gli incassi del tour furono devoluti in beneficenza tramite la Heal the World Foundation. Alla fine del 1992, Dangerous e Black or White erano diventati l'album e il singolo più venduti dell'anno nel mondo, vincendo due premi ai Billboard Awards; Jackson vinse anche un premio onorario come "artista più venduto degli anni 80". Il 17 gennaio 1993 Jackson partecipò alla prima cerimonia inaugurale della presidenza di Bill Clinton, esibendosi in We Are the World presso il National Mall di Washington, accompagnato da altri artisti. Due giorni dopo si esibì nel 42º gala presidenziale, chiedendo all'amministrazione Clinton di investire più soldi a sostegno di enti di beneficenza e nella ricerca sull'HIV/AIDS. Jackson eseguì Gone Too Soon, dedicandola a Ryan White, e Heal the World, ricevendo una standing ovation. Il 24 gennaio il cantante lanciò la fondazione benefica Heal L.A. insieme all'ex presidente Jimmy Carter, volta alla prevenzione dell'uso di droghe e alla gestione di servizi medici ed educativi per i giovani nelle zone più disagiate di Los Angeles. Il giorno seguente, agli American Music Awards, vinse tre premi incluso il primo International Artist Award, che negli anni seguenti avrebbe portato il suo nome.

Il 31 gennaio Jackson si esibì in una iconica esibizione, durante l'Halftime Show del Super Bowl XXVII, registrando il primato d'ascolti della televisione americana con oltre 133,4 milioni di telespettatori nei soli Stati Uniti. La performance fu seguita da oltre 1 miliardo e 300 milioni di persone in altri 85 Paesi, facendo guadagnare a Jackson un nuovo record nel Guinness per "l'esibizione con la più grande audience televisiva di sempre". Il successo della sua esibizione diede quindi inizio alla tradizione della NFL di invitare i più grandi artisti del mondo ad esibirsi nell'intervallo della finale.

Il 10 febbraio rilasciò un'intervista esclusiva a Oprah Winfrey che venne trasmessa in diretta dal Neverland Ranch in mondovisione, registrando oltre 100 milioni di telespettatori e diventando l'intervista più vista nella storia della televisione.

Il 24 febbraio, ai Grammy Award, ricevette il Grammy Legend Award consegnatogli dalla sorella Janet, diventando a 34 anni l'artista più giovane ad aver ricevuto il premio. Il 12 maggio, ai World Music Awards a Monaco, ricevette i premi come Best Selling Pop Artist, Best Selling American Artist e un premio appositamente creato in suo onore come World's Best Selling Artist of the Era, mentre una settimana dopo, al Guinness World Record Museum di Los Angeles, ricevette il primo e unico Lifetime Achievement Award, un premio alla carriera per i suoi "primati mondiali senza precedenti nel mondo dello spettacolo" e gli vennero certificati ben 8 diversi primati mondiali.

Il 23 agosto 1993, mentre si trovava a Bangkok, un giorno prima del concerto inaugurale della seconda parte del Dangerous World Tour, fu accusato da un uomo di nome Evan Chandler di presunte molestie sessuali nei confronti di suo figlio Jordan, all'epoca tredicenne, regolando in seguito extra-giudizialmente le accuse. A causa della vicenda Jackson fu costretto ad interrompere anticipatamente il tour ed ogni promozione dell'album Dangerous, inclusa la partecipazione alla colonna sonora del film La famiglia Addams 2, per il quale aveva già composto un brano (Is This Scary, in seguito trasformato in Is It Scary) ed iniziato a registrare alcune scene del video (in seguito trasformato in Ghosts).

Il 26 maggio 1994, a Santo Domingo, sposò Lisa Marie Presley, unica figlia di Elvis Presley. L'8 settembre la coppia apparve sul palco degli MTV Video Music Awards per aprire la serata, lanciandosi in un bacio che catturò l'attenzione della stampa, e che diventò uno dei momenti più iconici nella storia del premio. Il 4 giugno 1994 Will You Be There, brano portante del film Free Willy - Un amico da salvare, vinse un MTV Movie Award alla miglior canzone.

Il 16 giugno 1995 fu pubblicato il doppio album HIStory: Past, Present and Future - Book I, che esordì alla 1ª posizione nella Billboard 200 e in altre 19 nazioni. Il primo disco, HIStory Begins, era un Greatest Hits di 15 successi di Jackson, mentre il secondo, HIStory Continues, conteneva 15 brani inediti. HIStory ad oggi ha venduto 30 milioni di copie (60 milioni di unità) nel mondo, 8 delle quali negli Stati Uniti, cifre che lo rendono il doppio album più venduto di tutti i tempi.

Il primo singolo estratto dal disco d'inediti di HIStory fu il doppio lato A Scream/Childhood, che debuttò alla 5ª posizione della Billboard Hot 100, all'epoca il più alto esordio nella storia della classifica. Scream era un duetto tra Michael e la sorella minore, Janet Jackson; il video del brano, girato in bianco e nero e ambientato in una navicella spaziale, fece il suo esordio sulla ABC davanti a 64 milioni di telespettatori, vincendo un Grammy come Miglior video l'anno seguente, ed entrando nel Guinness per essere il videoclip più costoso della storia, con oltre 7 milioni di dollari investiti. Il secondo singolo, You Are Not Alone, superò il record del suo predecessore, diventando il primo brano nella storia della musica ad entrare direttamente alla 1ª posizione della Billboard Hot 100, e venendo a sua volta inserito nel Guinness. Successivamente seguì Earth Song, un drammatico appello per la salvaguardia del pianeta, che raggiunse la vetta della Official Singles Chart rimanendoci per sei settimane consecutive e divenne il singolo di Jackson di maggior successo nel Regno Unito, con oltre un milione di copie vendute nel paese. Il successivo singolo fu They Don't Care About Us, il cui testo creò alcune controversie e i cui due diversi video furono girati da Spike Lee, uno dei quali nelle favelas brasiliane, seguito dalla ballata Stranger in Moscow, mentre l'ultimo fu la title track HIStory, pubblicata come doppio lato A assieme a Ghosts nel 1997. Tutti i sei singoli entrarono nella Top 5 della Official Singles Chart, rendendo Jackson il primo artista della storia ad avere 6 singoli da uno stesso album tra le prime cinque posizioni nel Regno Unito; divenne anche l'unico artista ad aver piazzato 4º più singoli in Top 10 da 5 album consecutivi.

Il 7 settembre fu premiato con la sorella Janet agli MTV Video Music Awards 1995 per il video di Scream con i premi per Best Dance Video, Best Choreography e Best Art Direction a fronte di 11 nomination, primato per un video musicale; Jackson aprì la serata esibendosi in un medley di vecchi e nuovi successi, accompagnato da Slash. L'esibizione è stata votata come la migliore nella storia del premio, aggiudicandosi i premi MTV VMA's Best Performance of All Time, Most Iconic VMA Performance e Best VMA Pop Performance. In novembre Jackson si esibì nel maggiore show televisivo europeo, la trasmissione tedesca Wetten Dass?, registrando gli ascolti più alti nella storia del programma. Alla fine dello stesso mese fuse il suo catalogo musicale con quello di Sony, creando la Sony / ATV Music Publishing; il cantante guadagnò tra i 95 e i 110 milioni di dollari dall'accordo e mantenne la proprietà di metà della società. Il 6 dicembre Jackson collassò sul palco del Beacon Theater di New York durante le prove di un concerto evento per HBO, intitolato One Night Only, a causa di una forma di grave disidratazione e alla pressione sanguigna estremamente bassa. Secondo i medici che lo soccorsero, Jackson era "a 15 minuti dalla morte". Mentre era ancora ricoverato in ospedale, la moglie Lisa Marie Presley gli comunicò di aver chiesto il divorzio, che avvenne nel gennaio 1996.

In febbraio Jackson partecipò ai Brit Awards 1996, esibendosi in Earth Song e scatenando alcune polemiche e l'irruzione sul palco di Jarvis Cocker, cantante dei Pulp. Dopo la performance, Jackson ricevette uno speciale Brit Award come Artista di una Generazione. Il premio gli fu consegnato da Sir Bob Geldof, che lo presentò con queste parole:

A maggio si esibì nuovamente in Earth Song ai World Music Awards a Monaco, e stabilì un nuovo record di vittorie, ricevendo 5 premi: Best Selling Album Of All Time per Thriller, Best Selling Artist of 1996, Best Selling R&B Artist, Best Selling American Artist e Best Selling Artist Ever.

Il 16 luglio 1996 Jackson fu invitato a esibirsi nel sultanato del Brunei dal sultano Hassanal Bolkiah, all'epoca l'uomo più ricco al mondo, in occasione dei festeggiamenti per il suo 40º compleanno. Il concerto, con ingresso gratuito, fu eseguito alla presenza della famiglia reale e di un pubblico di 60.000 persone. Il sultano pagò circa 17 milioni di dollari perché Jackson si esibisse al suo compleanno, la cifra più alta mai pagata per un concerto privato. Nel viaggio di ritorno Jackson si fermò in Sudafrica, per incontrare Nelson Mandela; parlando con il cantante, il presidente sudafricano affermò: "Posso vedere chi è il leader mondiale. Non ho mai visto così tanti giornalisti."

L'HIStory World Tour, la tournée in supporto dell'album, ebbe inizio il 7 settembre 1996 a Praga, davanti a 150 000 persone, concludendosi il 15 ottobre 1997 a Durban, alla presenza del presidente Mandela. Il tour incluse 82 concerti in 35 nazioni, per un totale di oltre 4,5 milioni di spettatori, e 165 milioni di dollari di incassi, risultati che lo decretarono il tour di maggior successo della carriera di Jackson e, all'epoca, anche nella storia della musica, battendo i record precedenti del suo stesso Bad World Tour. Il 14 novembre 1996, durante la tappa australiana del tour, il cantante si sposò per la seconda volta, questa volta con la sua amica ed ex-infermiera Deborah Jeanne Rowe, in una cerimonia improvvisata nell'hotel in cui soggiornavano a Sydney. Il 13 febbraio 1997 nacque il loro primogenito, Prince Michael.

Il 6 maggio a Cleveland, Jackson e i suoi fratelli furono introdotti, come membri dei Jackson 5, nella Rock and Roll Hall of Fame. Jackson divenne, a soli 38 anni, il più giovane artista mai introdotto. Il 20 maggio fu pubblicato un album di materiale nuovo accompagnato da remix di singoli tratti da HIStory intitolato Blood on the Dance Floor: HIStory in the Mix, ad oggi l'album di remix più venduto della storia, con oltre 7 milioni di copie vendute. I singoli Ghosts e Is It Scary facevano parte di un cortometraggio scritto dal cantante e da Stephen King dal titolo Michael Jackson's Ghosts. Diretto da Stan Winston, vantava notevoli effetti speciali e nuove coreografie, e durava più di 39 minuti, record per un video musicale, inserito nel Guinness; alcuni critici musicali definirono il video come "il nuovo Thriller". Il progetto ebbe un costo di 15 milioni di dollari, pagati interamente da Jackson. In maggio Jackson e Stan Winston presentarono il cortometraggio fuori concorso al Festival di Cannes. Alla fine dello stesso anno un sondaggio popolare e il Guinness dei Primati dichiararono Jackson "uomo più famoso del pianeta".

Nel 1998 si dedicò principalmente agli affari, cercando partner e fondi per la costruzione di un parco di divertimento ispirato al suo personaggio preferito, Peter Pan, chiamato Peter Pan's Neverland, e una catena di negozi di giocattoli chiamata Wonderworld of Toys, entrambi in Giappone; altri piani comprendevano un secondo parco a tema con casinò a Detroit, chiamato Thriller Theme Park, e un altro casinò in Africa meridionale. I progetti rimasero incompiuti. Il 3 aprile nacque la sua secondogenita, Paris Katherine. In maggio Jackson partecipò al Southern African Economic Summit di Windhoek in Namibia, dove si unì ai leader africani presenti in un appello per la cancellazione del debito, chiedendo inoltre maggiore attenzione verso le condizioni dei bambini più poveri.

Il 25 e 27 giugno 1999 organizzò a Seul e a Monaco di Baviera due concerti benefici, chiamati Michael Jackson & Friends. I concerti, a cui parteciparono una serie di artisti internazionali insieme a Jackson, furono trasmessi in diretta nei due paesi e raccolsero fondi destinati alle vittime della Guerra del Kosovo, alla Nelson Mandela Children Foundation, alla Croce Rossa e all'UNESCO. Durante lo spettacolo di Monaco, Jackson fu coinvolto in un grave incidente sul palco: il cantante si stava esibendo su una struttura sospesa a diversi metri d'altezza, quando a causa di un guasto tecnico, cedette e cadde in picchiata, schiantandosi sul palco col cantante ancora sopra. Jackson insistette per terminare lo spettacolo come previsto, ma arrivato dietro le quinte perse conoscenza e venne portato d'urgenza in ospedale. A causa dell'incidente, Jackson avrebbe sofferto di dolori costanti alla schiena per il resto della vita. L'8 ottobre Jackson divorziò da Debbie Rowe, che gli lasciò l'affidamento dei loro due figli. Lo stesso anno fu inserito con la sorella Janet nel Guinness, per essere i "fratelli di maggior successo nella storia della musica", mentre la RIAA lo riconobbe come "l'artista pop e R&B più venduto del secolo".

Ai World Music Awards del 2000 a Monte Carlo, il principe Alberto di Monaco gli consegnò il premio come "Miglior artista maschile del Millennio" per essere "l'artista solista maschile più venduto di tutti i tempi". Quell'anno il Guinness gli riconobbe un nuovo primato, come "la persona di spettacolo che aveva donato in beneficenza e supportato più associazioni benefiche di chiunque altro".

Il 6 marzo 2001 Jackson tenne un discorso di tema umanitario all'Università di Oxford, dove venne anche insignito di una laurea honoris causa in Lettere e Pedagogia. Il 19 marzo, a New York, partecipò alla sua cerimonia di ammissione come artista solista nella Rock and Roll Hall of Fame venendo introdotto dal gruppo Nsync, ma non poté esibirsi a causa di una distorsione alla caviglia. Jackson non solo divenne uno dei pochi artisti ad essere stato inserito per la seconda volta, ma a 42 anni fu anche il più giovane artista solista mai introdotto.

Il 7 e il 10 settembre Jackson organizzò due speciali concerti evento al Madison Square Garden di New York per celebrare i suoi trent'anni di carriera solista, Michael Jackson: 30th Anniversary Celebration - The Solo Years dove, oltre allo stesso Jackson e a una reunion con i suoi fratelli, si esibirono innumerevoli altre stelle della musica e del cinema. I biglietti dei due concerti furono tra i più cari di sempre; Jackson guadagnò 7 milioni e mezzo di dollari per ognuna delle due serate, oltre 150.000 dollari al minuto. L'evento fu trasmesso in tv il 13 novembre dello stesso anno dalla CBS e fece registrare i migliori ascolti nella storia della rete, diventando uno degli special tv più visti della storia americana, con circa 45 milioni di telespettatori. Il mattino successivo al secondo concerto, Jackson avrebbe dovuto partecipare ad un incontro alle Torri Gemelle, ma stanco per la serata precedente, non si presentò. In seguito agli attentati dell'11 settembre, Jackson scrisse un brano di beneficenza in inglese e in spagnolo, What More Can I Give, che registrò insieme ad altri 30 artisti di fama internazionale, organizzando anche un concerto benefico in omaggio alle vittime, United We Stand.

Il 30 ottobre 2001 venne pubblicato Invincible, che esordì alla 1ª posizione in classifica negli Stati Uniti e in altri 10 paesi, e che ad oggi ha venduto oltre 13 milioni di copie nel mondo. I primi singoli estratti dall'album furono You Rock My World, al cui video parteciparono Chris Tucker, Michael Madsen e Marlon Brando, e Cry, mentre il brano Butterflies fu diffuso solo per radio. Poco prima dell'uscita di Invincible, Jackson aveva informato Tommy Mottola, allora presidente della Sony Music, di non avere intenzione di rinnovare il contratto in scadenza con la casa discografica: l'abbandono del cantante avrebbe comportato anche la perdita del 50% del catalogo Sony/ATV, che in quel momento valeva più di un miliardo di dollari. Nel 2002 pertanto, tutti i singoli, i video e le ulteriori promozioni per Invincible, oltre al rilascio del singolo di What More Can I Give, furono cancellati dalla Sony. Secondo l'artista questa sarebbe stata una ripicca per la sua decisione di lasciare l'etichetta e per far fallire il nuovo album; ne scaturì una guerra tra Jackson e la Sony con accuse reciproche; i suoi fan club organizzarono manifestazioni di protesta davanti alle sedi Sony di Londra e New York, alle quali prese parte lo stesso cantante.

Il 9 gennaio 2002 agli American Music Awards ricevette il premio come Artista del Secolo, per "i suoi eccezionali contributi al mondo della musica". Il 21 febbraio nacque il suo terzo figlio, Prince Michael II “Blanket”, concepito tramite maternità surrogata. Il 24 aprile Jackson si esibì all'Apollo Theater di New York, in un concerto organizzato dall'ex presidente Bill Clinton, per raccogliere fondi per incentivare i giovani al voto. Jackson eseguì Dangerous, Black or White accompagnato da Dave Navarro dei Red Hot Chili Peppers, e Heal the World, in quella che fu l'ultima performance ufficiale e completa della sua carriera. Il concerto raccolse quasi 3 milioni di dollari.

Nel novembre del 2002, Jackson giunse a Berlino per ricevere un premio Bambi come Artista Pop del Millennio per essere "la più grande icona pop vivente", nonché per le sue azioni umanitarie. Esortato da migliaia di suoi fan radunatisi sotto il suo hotel a mostrare il suo ultimogenito Blanket, decise di accontentarli tenendo brevemente sospeso il bimbo di 9 mesi fuori dal balcone. Ciò creò diverse polemiche tra i media di tutto il mondo che mandarono in onda le immagini in tutte le prime pagine dei tg criticando l'artista. Poco dopo Jackson spedì una lettera di scuse per l'incidente di Berlino nella quale disse che mai avrebbe potuto davvero mettere a repentaglio la vita di suo figlio.

Nel novembre 2003, Bad, Off the Wall e Thriller entrarono nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone, rispettivamente ai numeri 202, 68 e 20.

Lo stesso mese Jackson pubblicò una compilation su CD e DVD dei suoi brani più famosi, Number Ones; oltre a tutti i suoi singoli arrivati alla posizione numero uno nel mondo, conteneva anche Break of Dawn da Invincible e l'inedita One More Chance. Il disco ha venduto più di 14 milioni di copie.

Il 19 novembre 2003 venne nuovamente accusato di molestie su minore, subendo un processo dal quale verrà assolto con formula piena da tutte le accuse il 13 giugno 2005.

Nel novembre del 2004 venne pubblicata la raccolta Michael Jackson: The Ultimate Collection, contenente diversi inediti; lo stesso mese Jackson venne inserito dal voto popolare nella UK Hall of Fame, diventando uno dei membri fondatori come "artista simbolo degli anni 80".

Terminato il processo, Jackson lasciò gli Stati Uniti e nel gennaio 2006 si stabilì con i figli in Bahrein, ospite del principe Abdu’llah, secondo figlio del re Hamad bin Isa Al Khalifa.

A febbraio uscì Visionary: The Video Singles, contenente 20 dei suoi singoli più noti accompagnati dai rispettivi video. Grazie al successo della raccolta, Jackson riuscì a piazzare 19 singoli nella Top 40 del Regno Unito nel 2006, infrangendo il precedente primato del 1955 di 5 singoli e ottenendo un nuovo record nel Guinness, mentre in Spagna 16 singoli arrivarono alla prima posizione e gli ultimi 4 alla seconda; diversi brani ottennero un posizionamento molto più alto rispetto a quello originale.

Il 9 marzo i rappresentanti del governo californiano ordinarono la chiusura del Neverland Ranch a causa di alcuni debiti e stipendi non pagati. Sette giorni dopo fu annunciato che il cantante aveva chiuso Neverland e licenziato alcuni suoi dipendenti.

Ad aprile strinse un accordo con la Sony e la Fortress Investments: secondo il patto, la Sony e Jackson avrebbero condiviso una partecipazione paritetica nella Sony/ATV Music Publishing. Rimasto senza un contratto discografico, il cantante firmò un contratto con la Two Seas Records, annunciando anche la fondazione della Michael Jackson Company, Inc. in sostituzione della MJJ Productions. In settembre il cantante sciolse la sua collaborazione con la nuova casa discografica, perché il contratto non era mai stato finalizzato, sospendendo così la pubblicazione del suo singolo benefico a favore delle vittime dell'uragano Katrina, From the Bottom of My Heart. Nello stesso periodo Jackson si trasferì con i figli in Irlanda, andando a vivere in incognito nella contea di Westmeath. Nel Natale dello stesso anno tornarono negli Stati Uniti, risiedendo a Las Vegas nei due anni seguenti.

Il 15 novembre 2006 Jackson partecipò come ospite d'onore ai World Music Awards presso la Earls Court Arena di Londra. Lì ricevette da Beyoncé il Diamond Award, per aver venduto più di 750 milioni di copie con i suoi album, mentre Craig Glenday, caporedattore del Guinness dei primati, gli consegnò un premio speciale per Thriller e lo definì "indubbiamente il più famoso essere umano vivente". Il giornalista Charles Thomson, presente all'evento, descrisse la reazione del pubblico:

Dopo la premiazione, Jackson si esibì brevemente in We Are the World, accompagnato da un coro di ragazzi. È stata la sua ultima esibizione dal vivo di fronte ad un pubblico.

Durante la sua permanenza a Londra, Jackson visitò la sede del Guinness Book of World Records, dove gli furono riconosciuti 8 nuovi record mondiali, inclusi quelli di "Primo artista a vendere ufficialmente più di 100 milioni di album al di fuori degli Stati Uniti" e di "Intrattenitore di maggior successo di tutti i tempi".

Nel 2007 Jackson iniziò a lavorare ad un nuovo album in studio. I brani furono registrati in parte in Irlanda e in parte a Las Vegas, e Jackson collaborò tra gli altri con Chris Brown, Kanye West, Lenny Kravitz, Rodney Jerkins, Teddy Riley e will.i.am; il frontman dei Black Eyed Peas definì il disco "un Off the Wall per le nuove generazioni, con canzoni pop perfette". La pubblicazione dell'album, prevista per il 2008, non si concretizzò.

L'11 febbraio 2008, in occasione del 25º anniversario dell'uscita di Thriller, venne pubblicata una speciale riedizione dell'album arricchita da materiale inedito, Thriller 25, che ha venduto ad oggi oltre 10 milioni di copie.

Nel maggio dello stesso anno Jackson vendette una quota del Neverland Ranch alla Colony Capital. Tale società contattò la AEG Live, società promotrice di concerti, per parlare di un concreto ritorno del cantante sulle scene. La Colony Capital era intenzionata a recuperare il denaro speso per Neverland, così il CEO di AEG Live, Randy Phillips, contattò il dott. Tohme Tohme, all'epoca manager del cantante, un uomo d'affari dai trascorsi tutt'altro che chiari.

Il 29 agosto 2008, giorno del 50º compleanno di Jackson, uscì una nuova raccolta dal titolo King of Pop, un'antologia in cui erano stati i fan stessi a votare per decidere i brani da inserire, per cui l'album uscì con una compilation diversa per ogni paese. King of Pop non fu pubblicato negli Stati Uniti ma raggiunse la Top 10 di altri 17 paesi, vendendo circa 6 milioni di copie. Quell'anno, gli album Off the Wall e Thriller vennero inclusi nella Grammy Hall of Fame, mentre la rivista Rolling Stone inserì Jackson al 25º posto della sua classifica delle 100 migliori voci di tutti i tempi e al 35º posto della sua classifica dei 100 migliori artisti di tutti i tempi.

Il 5 marzo 2009, Jackson tenne una conferenza stampa all'O2 Arena di Londra, alla quale erano presenti oltre 2.000 fan e più di 350 giornalisti, che venne trasmessa in diretta mondiale dai maggiori network. Jackson annunciò il suo ritorno sul palco con un residency show all'O2 Arena stessa, che sarebbe iniziato il 13 luglio 2009, chiamato This Is It, affermando inoltre che si sarebbe trattato delle sue ultime esibizioni dal vivo. Le richieste per i biglietti furono talmente alte che le 10 tappe inizialmente annunciate divennero 50, le quali registrarono il tutto esaurito, facendo slittare la data di fine del tour al 6 marzo 2010. Oltre 750 000 biglietti furono esauriti in meno di tre ore, diventando la vendita di biglietti più veloce della storia. Le vendite degli album di Jackson aumentarono vertiginosamente dopo la conferenza stampa. Durante la notte, le vendite di Off the Wall erano aumentate del 200%, Bad del 110%, Dangerous del 165% e Thriller 25 del 155%.

Ad accompagnare l'annuncio del residency ci fu la pubblicazione di Michael Jackson The Collection, pubblicato il 20 giugno 2009, un cofanetto contenente i 5 album più importanti della sua carriera da solista alla Epic/Sony Music: Off The Wall, Thriller, Bad, Dangerous e Invincible. Curiosamente, erano assenti dalla raccolta HIStory e Blood On The Dance Floor.

Jackson svolse le prove dei concerti presso lo Staples Center a Los Angeles sotto la direzione di Kenny Ortega, con cui aveva lavorato durante i suoi precedenti tour.

Il 25 giugno 2009, 18 giorni prima dall'inizio dei concerti di Londra, mentre si trovava in una villa presa in affitto a Holmby Hills a Los Angeles, Jackson morì a causa di un arresto cardiaco in seguito a un'intossicazione acuta da propofol, un potente anestetico somministratogli da un medico sotto contratto con la AEG, la società produttrice dei concerti di Londra, tale Conrad Murray. Negli ultimi anni il cantante soffriva d'insonnia cronica e alcuni medici gli somministravano questo anestetico per tentare in modo fallace di farlo riposare, dato che gli anestetici non inducono il sonno, come dichiarato sotto giuramento da alcuni medici esperti nelle cure del sonno sentiti come testimoni al processo che ne seguì.

La morte di Michael Jackson è stata definita "l'evento mediatico più grande di sempre" e molti siti internet andarono in crash sotto il peso delle continue ricerche riguardanti l'artista. La cerimonia funebre pubblica tenutasi il 7 luglio allo Staples Center venne seguita da un'audience stimata tra i 2,5 e i 3 miliardi di persone in tutto il mondo, rendendola la trasmissione televisiva e l'evento in streaming-on line più visto della storia.

Il 3 settembre successivo venne organizzata una cerimonia funebre in forma privata al Forest Lawn Memorial Park di Glendale, il cimitero delle celebrità, dove il corpo di Jackson è stato sepolto.

Le vendite dei suoi album superarono gli 8 milioni di copie negli Stati Uniti e gli oltre 30 nel resto del mondo, facendo di Jackson l'artista più venduto del 2009.

Il 28 ottobre la Sony pubblicò un film documentario contenente le riprese delle prove dei concerti previsti a Londra, Michael Jackson's This Is It. Nonostante il numero limitato di due settimane (ma il termine venne prorogato in diversi paesi data la straordinaria affluenza di pubblico), divenne la pellicola col più alto incasso per un documentario o film concerto: oltre 261 milioni di dollari in tutto il mondo.

L'eredità di Jackson (circa 1 miliardo di dollari con circa 500 milioni di debiti) andò a sua madre Katherine, ai tre figli e a delle associazioni benefiche. Niente al padre, a causa dei dissensi tra i due.

Nel 2011 la Sony firmò con l'avvocato John Branca e l'impresario musicale John McClain, amministratori dei beni del cantante, un contratto da 250 milioni di dollari. Questo accordo, descritto come il secondo più lucroso della storia della musica (dopo quello dello stesso Jackson con Sony del 1991), prevedeva la distribuzione fino al 2017 di almeno 10 nuovi progetti legati a Jackson tra cui la pubblicazione di brani inediti, film e videogiochi. Tale contratto è stato rinnovato nel dicembre del 2017. Come parte dell'accordo, Sony collaborerà a progetti aggiuntivi che l'Estate di Michael Jackson potrebbe produrre. Mentre i termini dell'accordo, inclusa la sua valutazione, non sono stati rivelati, alcune fonti dicono che è prorogato per altri sette anni. Anche se i progetti aggiuntivi non sono stati enunciati, sembra che includano anche gli ulteriori album postumi implicati nel contratto originale di 10 album. Tale accordo è stato criticato da alcuni sostenitori e familiari dell'artista, dato che Jackson in vita non voleva avere più nulla a che fare con la Sony Music, dopo quanto accaduto con Invincible.

Il 12 ottobre 2009, a quasi quattro mesi dalla morte del cantante, fu diffuso alla radio un singolo inedito che prese il nome dello stesso tour che Jackson avrebbe dovuto intraprendere nel mese di luglio, ovvero This Is It. La canzone in realtà risaliva al 1980. Il 26 ottobre uscì la raccolta The Music That Inspired The Movie: Michael Jackson's This Is It, contenente le canzoni che sarebbero state eseguite durante il tour, più il nuovo brano This Is It, tre demo e la poesia Planet Earth, recitata dallo stesso Jackson.

Il primo album postumo del cantante, intitolato Michael, venne pubblicato il 10 dicembre 2010. Era composto da dieci brani inediti registrati da Jackson in diversi periodi della sua carriera. Il primo singolo dell'album fu Hold My Hand, scritto e cantato in duetto con Akon. La canzone scalò in breve tempo le classifiche di 13 nazioni e raggiunse la quarta posizione dei singoli più scaricati dell'anno. Nonostante il successo del singolo di lancio, l'album non ottenne il successo sperato da Sony; l'insuccesso fu dovuto principalmente al boicottaggio verso questo lavoro postumo da parte di molti fan dell'artista che accusavano la casa discografica di speculare sulla sua morte e di aver pubblicato nell'album tre canzoni cantate da un imitatore e non da Jackson. Anche molti familiari e amici dell'artista misero in dubbio l'autenticità di alcune canzoni.

Il secondo album postumo, Xscape, venne pubblicato il 14 maggio 2014. L'uscita dell'album fu anticipata dal singolo Love Never Felt So Good, in duetto con Justin Timberlake, che entrò nella Top 10 della Billboard Hot 100, rendendo Jackson l'unico artista della storia a entrarvi in cinque decenni differenti. L'album riscosse un buon successo a livello mondiale, posizionandosi nelle Top 5 di 14 paesi e vendendo oltre tre milioni di copie nei primi due mesi. Seguirono i singoli A Place with No Name e Slave to the Rhythm, presentato tramite un "ologramma" di Jackson durante i Billboard Music Awards del 2014, dove Xscape fu tra i nominati come "Miglior album R&B dell'anno".

Il 21 novembre 2011 uscì la compilation Immortal, colonna sonora di Michael Jackson: The Immortal World Tour by Cirque du Soleil, tour-tributo a Jackson nelle più grandi arene del mondo, che esordì il 2 ottobre 2011 a Montréal e terminò il 31 agosto 2014 a Guadalajara. Il tour è diventato la produzione più redditizia nella storia del Cirque du Soleil e uno dei dieci tour musicali di maggior successo della storia, con oltre 371 milioni di dollari di incassi e un'audience di oltre 3,7 milioni di spettatori in 501 date.

Il 18 settembre 2012 fu pubblicato Bad 25, in occasione del 25º anniversario dell'album Bad. Oltre alla riedizione dell'album fu pubblicato un DVD contenente il concerto che Jackson tenne al Wembley Stadium di Londra il 16 luglio 1988 durante il Bad World Tour. Il regista Spike Lee, amico e già collaboratore di Jackson, realizzò inoltre Bad 25, documentario riguardante la creazione dell'album.

Il 26 febbraio 2016 venne ripubblicato in edizione speciale l'album Off the Wall, insieme ad un documentario realizzato nuovamente da Spike Lee, intitolato Michael Jackson's Journey from Motown to Off the Wall.

Il 4 settembre 2017, alla 74ª edizione del Festival del Cinema di Venezia, è stato presentato da John Landis il video di Thriller restaurato e riprodotto in 3D, accompagnato dal documentario Making Michael Jackson's Thriller.

Il 29 settembre viene pubblicato Scream, una compilation composta da 13 brani di Jackson in tema Halloween. Il CD, inoltre, contiene un poster che dà accesso a un'esperienza di AR (realtà aumentata) tramite l'applicazione Shazam scaricabile su smartphone. Sempre in occasione della festa di Halloween, il 27 ottobre la rete televisiva CBS ha mandato in onda un film-cartone in computer grafica chiamato Michael Jackson's Halloween, ispirato al cantante.

Il 6 luglio 2018 è stato pubblicato il singolo di Drake Don't Matter to Me, contenente alcuni campionamenti da una canzone inedita di Jackson. Il 29 agosto dello stesso anno, invece, per celebrare la ricorrenza del 60º compleanno dell'artista, è uscito un mash-up di varie canzoni di Jackson ad opera di Mark Ronson intitolato Michael Jackson X Mark Ronson: Diamonds Are Invincible.

Nel 2020 è stato annunciato un musical di Broadway, diretto da Christopher Wheeldon con protagonista Ephraim Sykes (in seguito sostituito da Myles Frost) nella parte di Jackson, che narra la vita e la carriera del cantante e si intitola MJ the Musical. La prima data era stata inizialmente prevista per il 6 luglio 2020 ma è stata in seguito rimandata al 6 dicembre 2021 a causa della pandemia da COVID-19. Il 15 luglio 2022 è stato pubblicato l'album MJ the Musical (Original Broadway Cast Recording) contenente le registrazioni delle cover delle canzoni di Jackson interpretate dal cast del musical di Broadway.

Il 18 novembre 2022 è stato pubblicato Thriller 40, edizione celebrativa per il 40º anniversario dell'album Thriller, che segna la terza ristampa del disco originale dopo la "Special Edition" del 2001 e Thriller 25 (2008), contenente, oltre alle tracce originali, alcuni brani e demo inediti estratti dalle sessioni di registrazione dell'album. La sua promozione è stata accompagnata dalla pubblicazione sulle piattaforme digitali dei videoclip di Beat It e Thriller restaurati in 4K, cui ha fatto seguito una campagna mondiale con eventi dedicati ai fan in tutto il mondo. In supporto dell'album, il 2 dicembre 2023 viene pubblicato su Paramount+ il documentario dedicato, anch'esso dal titolo Thriller 40, diretto da Nelson George.

Nel febbraio 2022 la Lionsgate, in collaborazione con la famiglia Jackson e gli esecutori ereditari del cantante, annuncia di star lavorando ad un biopic sulla vita dell'artista, dal titolo Michael, prodotto da Graham King, diretto da Antoine Fuqua, con scenografia di John Logan e con Jaafar Jackson, uno dei figli di Jermaine Jackson, nel ruolo di Michael Jackson. La popstar da bambino sarà interpretato da Juliano Krue Valdi mentre Colman Domingo interpreterà il padre di Michael, Joe Jackson e Nia Long sarà sua madre, Katherine Jackson. Come annunciato dai Jacksons, il film "offrirà un ritratto profondo dell'uomo che è diventato il Re del Pop" e "darà vita alle performance più iconiche di Michael, in quanto fornisce una visione informata del suo processo artistico e della sua vita personale". La produzione del film è iniziata il 22 gennaio 2024, con la data d'uscita nelle sale cinematografiche annunciata per il 18 aprile 2025.

Michael Jackson si è sposato due volte: il primo matrimonio è stato quello con Lisa Marie Presley, unica figlia di Elvis Presley, nel maggio 1994, da cui divorziò nel gennaio 1996. I due tornarono a frequentarsi tra il 1997 e il 1999 solo come amici, principalmente su richiesta dei figli della Presley.

Nel novembre del 1996 si risposò con l'infermiera Deborah Jeanne Rowe, conosciuta comunemente come Debbie, da cui ebbe due figli: Prince Michael, nato il 13 febbraio 1997, e Paris Michael Katherine, venuta al mondo il 3 aprile 1998. La coppia divorziò nel 1999 e i due rimasero in buoni rapporti. La moglie lasciò a lui l'affidamento dei figli.

Il 21 febbraio 2002 ebbe il suo terzo figlio, Prince Michael Jackson II, da lui soprannominato Blanket, concepito tramite fecondazione in vitro. Jackson dichiarò di conoscere l'identità della madre surrogata, e di essere stato presente al parto, ma non la dichiarò mai pubblicamente per proteggere la donna dall'assalto di media e paparazzi. Il cantante dichiarò inoltre che per scegliere la madre surrogata non gli importava la razza ma solo che la donna fosse in salute, che non avesse problemi di vista e che fosse intelligente.

La sua prima fidanzata è stata l'attrice Tatum O'Neal. Negli anni gli sono stati attribuiti anche flirt con le cantanti Diana Ross e Whitney Houston, con la modella e attrice Brooke Shields, e, nonostante la differenza d'età, con l'attrice Liz Taylor, che in realtà era semplicemente la migliore amica del cantante.

Per quanto riguarda Diana Ross, lo stesso Jackson dichiarò nella sua autobiografia di aver avuto un amore platonico per la cantante sin da bambino. Inoltre, nel suo testamento, l'artista predispose che Diana Ross diventasse tutrice dei suoi figli, nel caso in cui la madre Katherine venisse a mancare.

A Jackson è stata attribuita anche la paternità di altri suoi presunti figli: il più celebre tra questi è Omer Bhatti, in realtà di padre pakistano e madre norvegese, stretto amico di famiglia e protégé di Jackson, che assistette ai funerali seduto al fianco dei familiari dell'artista.

Jackson è stato anche un attivista e filantropo. È entrato nel Guinness dei primati come l'artista che ha supportato più associazioni benefiche e si stima abbia donato in beneficenza oltre 400 milioni di dollari. Ha ricevuto anche molti altri riconoscimenti in campo umanitario, tra cui due lauree honoris causa in Lettere dalla Fisk University e dalla United Negro College Fund nel 1988, e una laurea honoris causa in Lettere e Pedagogia dall'Università di Oxford nel 2001.

Nel 1984, dopo aver subito ustioni di terzo grado mentre girava uno spot della Pepsi, il cantante decise di non far causa e donò il suo risarcimento, stimato intorno agli 1,5 milioni di dollari, al Brotman Medical Center di Culver City chiedendo che venisse creato un centro ustionati che venne chiamato Michael Jackson Burn Center in onore alla donazione del cantante. Sempre lo stesso anno donò tutti i suoi guadagni personali derivanti dal Victory Tour, oltre 5 milioni di dollari, in beneficenza. Nel 1986, Jackson donò $1,5 milioni per istituire le borse di studio Michael Jackson presso lo United Negro College Fund, aiutando centinaia di studenti a frequentare il college. Grazie a questo, nel 1988 la UNCF premiò l'artista durante il loro 44º gala annuale con il massimo onore, il Fredrick D. Patterson Award.

Nel corso degli anni 80 l'artista continuò a elargire donazioni a molti enti benefici tra i quali l'UNESCO, l'NAACP, la Fondazione per l'infanzia Ronald McDonald e la Make-A-Wish Foundation. Il 16 luglio 1988, prima di un concerto allo stadio di Wembley, Jackson incontrò il Principe di Galles e sua moglie la Principessa Diana Spencer e consegnò loro un assegno da 150.000 sterline per il The Prince's Trust e uno da 100.000 sterline per l'ospedale pediatrico di Great Ormond Street.

Nel 1992 fondò la Heal the World Foundation, un'organizzazione no profit che si occupava di combattere la povertà, la fame, la violenza, la malattia e l'inquinamento in tutto il mondo; l'intero incasso del Dangerous World Tour fu devoluto alla fondazione. Numerose le sue attività: donazioni di approvvigionamenti e pacchi dono per i bambini di Sarajevo colpiti dalla guerra, distribuzione di vaccini, distribuzioni di migliaia di dollari in giocattoli, cibo e viveri in vari ospedali, finanziamento per un trapianto di fegato a un bambino ungherese. In Italia si ricorda la donazione fatta dall'associazione alla Partita del Cuore della Nazionale Cantanti. Molte donazioni rimangono sconosciute.

Nel 1993 fondò insieme all'ex presidente Jimmy Carter Heal L.A., associazione volta a prevenire l'uso di droghe e a gestire servizi medici ed educativi per i giovani nelle zone più disagiate di Los Angeles.

Nel 1999 organizzò due concerti benefici, i Michael Jackson & Friends, per raccogliere fondi per le vittime della Guerra del Kosovo, per la Croce Rossa, per la Nelson Mandela Children Foundation e per l'UNESCO.

Nel 2001, con l'aiuto del rabbino e scrittore Shmuley Boteach, fondò Heal the Kids, associazione che si prefiggeva di aiutare i bambini in difficoltà e le loro famiglie. Nell'ottobre dello stesso anno organizzò il concerto benefico United We Stand, per i famigliari delle vittime degli attentati dell'11 settembre.

Jackson scrisse inoltre alcuni pezzi i cui ricavati andarono in beneficenza; We Are the World nel 1985 per le popolazioni affamate dell'Africa orientale, Heal the World nel 1991 ed Earth Song nel 1995, i cui profitti furono destinati alla Heal the World Foundation, e What More Can I Give nel 2001 per le famiglie delle vittime degli attentati dell'11 settembre.

Altri progetti benefici rimasero però incompiuti, come le canzoni From the Bottom of My Heart, scritta per raccogliere fondi per le vittime dell'uragano Katrina, e I Have This Dream, o l'associazione benefica Go For Your Dreams creata nel 2003 e il cui progetto venne abbandonato all'arrivo delle nuove accuse di molestie.

Nel suo testamento il cantante ha inoltre lasciato indicazioni che circa il 20% del suo patrimonio sia devoluto ad opere benefiche.

Jackson è stato anche un attivista per i diritti degli animali. Nel 1983, ha salvato una decina di scimmie da esperimenti. Una di queste, Bubbles, andò a vivere con lui nella villa di Encino prima e a Neverland in seguito, assieme ad altre decine di animali. Vinse anche due Genesis Award per il suo impegno nel sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi degli animali, rispettivamente nel 1988 per il video di Man in the Mirror e nel 1996 per il video di Earth Song.

L'autopsia eseguita alla scomparsa del cantante confermò definitivamente che Jackson soffriva di vitiligine, una malattia che provoca la perdita del colore della pelle, rendendo l'epidermide dell'individuo a macchie più chiare e che arrivò a distruggere quasi completamente la sua pigmentazione. Essendo sbiancato nella maggior parte del corpo, dal 1984 Jackson si sottopose ad alcune terapie uniformanti della pelle (depigmentazione tramite monobenzone o idrochinone) con il proprio dermatologo di fiducia, il dottor Arnold Klein. Jackson soffriva inoltre di lupus discoide. Queste patologie causano elevata fotosensibilità ai raggi solari (per proteggersi dai raggi solari spesso andava in giro con un ombrello, con occhiali da sole, guanti e mascherina chirurgica) e danni cutanei (in particolare il lupus), specie al viso, oltre che alopecia. Le altre malattie che gli furono attribuite sono sempre state smentite. Inoltre le ustioni di secondo e terzo grado al cuoio capelluto, subite durante l'incidente sul set dello spot Pepsi, gli provocarono dolori che lo afflissero per molto tempo portandolo a dover fare uso di antidolorifici per un lungo periodo, diventandone dipendente per molti anni, e subire interventi chirurgici come l'espansione tissutale del cuoio capelluto. Nel 1999 ebbe un incidente sul palco mentre si esibiva in Earth Song sopra ad una struttura simile ad un ponte, sollevata a diversi metri da terra, che precipitò velocemente schiantandosi e provocandogli problemi alla schiena che perdureranno per il resto della sua vita. Durante i tour e il processo Jackson soffrì inoltre di stress e di insonnia. Fu proprio per tentare di curare l'insonnia, divenuta cronica, che accettò di farsi somministrare diverse benzodiazepine e il propofol, l'anestetico che causò la sua morte nel 2009.

A partire dal 1983, subito dopo il successo di Thriller, iniziarono a circolare molte voci e pettegolezzi riguardanti la vita privata di Jackson; tra le prime in assoluto ci furono quelle secondo cui il cantante stesse prendendo ormoni per mantenere la sua voce acuta, che si fosse sottoposto alla castrazione e che stesse subendo un'operazione di cambio di sesso: quest'ultima voce incominciò a circolare già nel 1977. Nel 1985, Jackson si aggiudicò ad un'asta la ATV Music Publishing che deteneva i diritti di pubblicazione di circa 250 canzoni dei Beatles; giorni prima, Paul McCartney aveva chiesto, senza successo, a Yōko Ono di unire le loro forze finanziarie per comprarlo. Secondo i giornali ciò compromise la sua amicizia con Paul McCartney, mentre Jackson scrisse nel suo libro autobiografico Moonwalk che fu lo stesso McCartney a dargli l'idea. Tempo dopo si sparse la voce che Jackson dormisse in una camera iperbarica e che avesse tentato di acquistare lo scheletro di Joseph Merrick, l'uomo elefante, notizie sempre smentite dall'artista. Le notizie, a quanto pare, erano state diffuse dal suo manager di allora, Frank Di Leo, che fu quindi licenziato al termine della promozione di Bad. Nello stesso periodo, Jackson iniziò a riempire la sua villa di Encino di animali esotici e manichini che, come dichiarato dallo stesso cantante alla rivista Rolling Stone, lo aiutavano a combattere la solitudine. Queste voci fecero molto scalpore tra i mass media dell'epoca, e i tabloid inglesi gli affibbiarono il soprannome "Wacko Jacko" (Jacko il matto), presto detestato dal cantante. Il colore della pelle di Jackson, nera per l'intera durata della sua giovinezza, incominciò a schiarirsi di anno in anno, a partire dai primi anni '80 e nel 1986 gli fu diagnosticata una rara e acuta forma di vitiligine ma Jackson non lo dichiarerà pubblicamente fino al 1993, durante la famosa intervista con Oprah, e per questo motivo i media dell'epoca criticarono Jackson per la presunta volontà di "sbiancare" la sua pelle creando questa leggenda metropolitana che lo accompagnerà per tutta la vita. La rivista Rolling Stone all'epoca bollò molti di questi scandali come "trovate pubblicitarie":

Michael Jackson venne accusato di plagio da alcuni artisti, tra i quali il cantante Al Bano nel 1992: il cantante italiano ritenne che il brano Will You Be There del 1991 fosse un plagio di I cigni di Balaka, canzone di Al Bano e Romina Power del 1987.

Inizialmente i periti diedero ragione ad Al Bano ma infine stabilirono che entrambi i cantanti si erano ispirati a un brano popolare indiano, non protetto da copyright (Bless You for Being an Angel).

Altra canzone accusata di plagio fu You Are Not Alone, scritta da R. Kelly. La canzone venne accusata di essere copiata da If We Can Start All Over del 1993 dei fratelli belgi Eddy e Danny Van Passel.

Il 23 agosto 1993, mentre Jackson si trovava a Bangkok per una tappa del Dangerous World Tour, fu accusato per la prima volta di molestie sessuali su minore: Evan Chandler, dentista di Beverly Hills, lo accusò di abusi sessuali su suo figlio Jordan (detto Jordie o Jordy), allora tredicenne. Chandler formalizzò l'accusa in sede civile e non penale, con lo scopo di ottenere da Jackson un risarcimento in denaro. In seguito alle accuse, la Pepsi-Cola, all'epoca sponsor del cantante, rescisse il contratto per l'impatto mediatico negativo che aveva travolto l'immagine di Jackson, che fu costretto a cancellare metà delle date del Dangerous World Tour e poi a sospenderlo del tutto. Pochi giorni dopo la fine del tour, Jackson ammise che era diventato dipendente dagli antidolorifici e decise di andare in una clinica di riabilitazione. Il 22 dicembre Jackson rispose via satellite da Neverland dichiarandosi "totalmente innocente". Il 25 gennaio 1994 all'accusatore fu versata una imprecisata somma di denaro, stimata intorno ai 20 milioni di dollari. I legali di Jackson dovettero giungere all’accordo poiché rivelare la difesa nell’udienza in tribunale avrebbe pregiudicato un eventuale processo penale. Il cantante non denunciò in sede legale i Chandler per estorsione, ma pretese che la sua totale estraneità ai fatti per i quali veniva accusato fosse messa nero su bianco nel documento che successivamente fu depositato in tribunale. La risoluzione extra giudiziale della causa civile non impediva in alcun modo alla famiglia di procedere con una ulteriore causa penale. Soltanto in seguito si venne a sapere di telefonate che dimostravano l'innocenza di Jackson: in esse Evan Chandler parlava con il suo avvocato dicendo che voleva distruggere sua moglie, amica del cantante, e lo stesso Jackson perché non gli aveva prestato dei soldi, dichiarando inoltre di non curarsi dell'impatto che quest'azione avrebbe potuto avere su suo figlio. Negli anni seguenti lo stesso Jordan Chandler denunciò suo padre per tentato omicidio, ottenendo addirittura un'ordinanza restrittiva nei suoi confronti nel 2005 dopo aver rifiutato di testimoniare contro Jackson nel processo che lo vedeva coinvolto al tempo. Secondo alcune voci mai confermate e secondo le testimonianze riportate nel documentario del 2019, Square One, il ragazzo stesso avrebbe ammesso ad alcuni amici di università, in seguito alle seconde accuse mosse contro Jackson dalla famiglia Arvizo, di non aver mai subito delle molestie da parte dell'artista, elogiando Jackson e affermando che non ha mai creduto che il cantante potesse mai fare del male ad un bambino. Il 5 novembre 2009, cinque mesi dopo la morte di Jackson, il padre del ragazzo fu trovato senza vita, dopo essersi sparato con una pistola nel suo appartamento nel New Jersey.

A partire dal maggio 2002, Michael Jackson permise a una troupe televisiva capeggiata dal giornalista inglese Martin Bashir di seguirlo ovunque andasse. Nel febbraio del 2003 fu mandato in onda Living with Michael Jackson: in una scena, si vedeva Jackson mano nella mano con Gavin Arvizo, allora tredicenne malato di cancro, nella quale il cantante ammise di aver condiviso con lui la stanza da letto, ma non il letto.

Questo causò qualche protesta tra i detrattori di Jackson a causa delle precedenti accuse. Jackson si sentì tradito dal montaggio che Bashir diede al documentario e lo accusò di averlo mostrato in maniera distorta. Ciò fu dimostrato anche durante il processo che il cantante dovette subire per molestie su minore, in quanto gli spezzoni tagliati da Bashir furono proiettati in aula.

Dopo la messa in onda del documentario, l'ufficio del procuratore della contea di Santa Barbara incominciò un'indagine penale. Il Dipartimento di Polizia di Los Angeles e il Servizio per la Protezione dei Bambini (DCFS) arrivarono alla conclusione che le accuse di molestia erano infondate. Alla stessa conclusione arrivò l'FBI, che aveva aperto un'inchiesta. Inizialmente la famiglia del giovane coinvolto nel documentario difese Jackson; in seguito disse agli investigatori che il cantante si era invece comportato impropriamente ma, secondo loro, solo dopo e non prima della messa in onda del documentario, causando qualche dubbio sulla veridicità delle accuse.

Tuttavia, il 19 novembre 2003, mentre Jackson era a Las Vegas per girare il video dell'inedita One More Chance, la polizia di Santa Barbara perquisì il Neverland Ranch e spedì al cantante un mandato d'arresto per presunti abusi sessuali su minori. Jackson fu arrestato con a carico sette capi d'imputazione per presunte molestie su minore e due accuse per somministrazione di un agente intossicante ad Arvizo.

Il Processo a Michael Jackson ebbe inizio il 31 gennaio del 2005 a Santa Maria, nello stato della California, e durò fino alla fine del maggio seguente. Il 13 giugno 2005 Jackson fu assolto con formula piena da tutte le accuse. Durante il procedimento si scoprì che Janet Arvizo, madre di Gavin, era già stata citata in tribunale per frode fiscale nei confronti dello stato. Ci furono numerosi testimoni che mostrarono come la donna avesse cercato di estorcere i soldi allo stato, alle compagnie assicurative e ad altri personaggi famosi. Nel 15 novembre 2001, la donna presentò una richiesta per avere accesso all'assegno dell'assistenza sociale, dicendo di non avere nessuna fonte di reddito. Dieci giorni prima, invece, la donna e la sua famiglia avevano incassato 152 000 dollari da J. C. Penney, in seguito ad una denuncia per maltrattamenti avviata contro la catena di grandi magazzini, durante il quale Gavin Arvizo aveva già testimoniato il falso sotto giuramento. Dopo il processo e l'assoluzione di Jackson, Janet Arvizo fu processata e condannata per frode fiscale.

Nel gennaio 2019 fu presentato al Sundance Film Festival il documentario Leaving Neverland diretto dal regista britannico Dan Reed, dove due uomini di nome Wade Robson e James Safechuck, e le loro famiglie, descrivono i loro rapporti con Jackson. Il film prende vita in seguito alle accuse dei due protagonisti negli anni successivi alla morte del cantante: infatti, nonostante le loro testimonianze passate, in cui avevano affermato che Jackson fosse innocente, Safechuck e Robson ritrattarono, accusando il cantante di aver abusato sessualmente di loro quando erano bambini; non vennero presentate però prove materiali a sostegno di tale accusa. I presunti abusi sarebbero avvenuti nella residenza di Jackson, il Neverland Ranch e nel suo appartamento privato a Century City, entrambi in California.

Il documentario suscitò scalpore in tutto il mondo e molte polemiche tra innocentisti e colpevolisti: generò un'ondata negativa, da un lato nei confronti di Jackson, dall'altro contro i canali che avevano trasmesso il documentario. Ciò causò un riesame della sua eredità artistica e come essere umano ma anche con un ritorno di interesse nei suoi confronti: molte sue canzoni e suoi album rientrarono in alcune classifiche del mondo.

Dalla messa in onda del documentario alcuni giornalisti, fan e familiari dell'artista hanno notato incongruenze nelle date ricordate dagli accusatori (allora bambini) e nelle varie ricostruzioni, che metterebbero in dubbio la veridicità dei fatti e la credibilità delle accuse a Jackson.

Michael Jackson è stato un imprenditore e produttore discografico. Nel 1985 acquistò per 47,5 milioni di dollari, il catalogo ATV Music Publishing, comprendente i diritti di pubblicazione di quasi 4.000 canzoni, inclusa la maggior parte del materiale dei Beatles, circa 250 brani. Dieci anni dopo, Sony Music ha pagato a Jackson una cifra stimata tra i 95 e i 110 milioni per metà dei diritti, formando una joint venture con l'artista denominata Sony/ATV, di cui Jackson deteneva il 50%.

Negli anni il catalogo Sony/ATV si è ingrandito sino ad includere mezzo milione di canzoni tra cui titoli di Bob Dylan, Elvis Presley, Eminem e altri artisti, fino a raggiungere il valore di oltre un miliardo di dollari. Nel 2016 i proprietari dell'Estate di Michael Jackson hanno venduto per 750 milioni di dollari i diritti del 50% di Jackson alla Sony Music, che è ora l'unica proprietaria del catalogo.

Jackson ha co-prodotto tutti i suoi album da solista dell'età adulta, da Off the Wall nel 1979 in poi, e nei primi anni '90 ha fondato la sua personale etichetta discografica, la MJJ music, tramite la quale ha co-prodotto tutti i suoi album dal 1991 in poi e le colonne sonore dei film Free Willy del 1993 e Free Willy 2 del 1995, alle quali aveva collaborato. Ha inoltre prodotto l'album di debutto del gruppo formato dai nipoti, i 3T, intitolato Brotherhood del 1995, di sua sorella Rebbie Jackson intitolato Yours Faithfully e della cantante Tatyana Ali intitolato Kiss the Sky, entrambi del 1998.

Noto principalmente come cantante pop, Jackson, durante la sua carriera solista, è stato interprete di svariati stili musicali. Inizialmente ispirato al soul della Motown, ha poi coltivato altri generi come rhythm and blues, funk, dance, rock, new jack swing, apportando grazie ai suoi lavori un contribuito alla diffusione della black music presso ampie fette di pubblico. Il suo approccio eclettico ai vari stili lo si può già osservare dal suo primo album da adulto, Off the Wall, prodotto da Quincy Jones, che spazia dal funk e dal disco pop di Don't Stop 'Til You Get Enough, Workin' Day and Night e Get on the Floor, al soul, al soft rock, al jazz, al rhythm and blues e alle ballate come She's Out of My Life o Girlfriend.

Con l'album Thriller, anch'esso prodotto da Jones, Michael mise a punto le intuizioni musicali di Off the Wall; i brani dance, rock e funk (Baby Be Mine, P.Y.T., Billie Jean, Wanna Be Startin' Somethin') si caratterizzarono per una maggiore forza interpretativa, mentre le canzoni pop e le ballate (The Lady in My Life, Human Nature, The Girl Is Mine) furono più leggere e introspettive. In Billie Jean Jackson cantava di una fan che affermava di aver avuto un figlio da lui, mentre in Wanna Be Startin' Somethin' criticava le pressioni dei media e del gossip. Il brano Beat It, dedicato alla violenza di strada, fu anche uno dei primi crossover rock/pop a scalare le classifiche, mentre la title track Thriller era dedicata al soprannaturale, tematica che avrebbe poi caratterizzato i brani dei tempi successivi. Nel 1985, Jackson scrisse, insieme con Lionel Richie a scopo di beneficenza, la canzone We Are the World. Da quella data i temi umanitari sarebbero stati anch'essi al centro dei suoi testi e della sua attività artistica.

In Bad, terzo e ultimo album con Quincy Jones alla produzione, fu rivisitata la miscela musicale di Thriller, ma inserendovi brani in grado di scalare meglio le classifiche pop singolarmente. In Dirty Diana, altro brano contaminato dal rock, Jackson immaginava di affrontare un amore "maledetto"; vi era poi la ballata d'amore I Just Can't Stop Loving You, mentre Man in the Mirror riprendeva i temi di altruismo e beneficenza già presenti in We Are the World; Smooth Criminal evocava un episodio immaginario di rapimento e omicidio in stile noir, stile già utilizzato da Jackson nel brano Heartbreak Hotel dell'album Triumph.

Con l'album Dangerous, pubblicato nel 1991, Jackson riuscì a catturare fette più ampie di pubblico, con canzoni dedicate per lo più a tematiche sociali. Le prime tracce del disco sono canzoni d'impronta new jack swing, tra cui Jam e Remember the Time. Why You Wanna Trip on Me parla di problemi come la fame nel mondo, le malattie, la povertà e la droga, mentre Black Or White si scaglia contro ogni forma di razzismo. Vi sono però anche canzoni più ardite come In the Closet, una canzone dedicata ad amore, desiderio, solitudine e vita privata, mentre il brano Dangerous riaffrontava il tema dell'amore dannato già presente in Dirty Diana. Altri brani come Will You Be There, Heal the World e Keep the Faith invece si avvicinano più al gospel e sono dedicati sia a problemi umanitari sia personali dello stesso Jackson; infine Gone Too Soon è una ballata dedicata a un giovanissimo amico del cantante, Ryan White, vittima dell'AIDS. Nell'album Dangerous sono palesi le incursioni di musica rap e hip hop, la cui popolarità era in crescita.

Il doppio album HIStory è incentrato sui problemi di Jackson con pubblico e stampa e, secondo Joe Vogel, esperto dell'opera di Jackson, l'album racchiude un turbine di emozioni, dalla rabbia appassionata di Scream alla vulnerabilità di Childhood. Con i pezzi new jack swing-funk-rock Scream, D.S, This Time Around e Tabloid Junkie e con la ballata R&B You Are Not Alone, Jackson critica le ingiustizie e l'isolamento che il suo successo gli ha procurato e se la prende in particolare con i media, come già aveva fatto con il brano Leave Me Alone; nel brano They Don't Care About Us, parla dei problemi legati al razzismo, alla violenza e alle ingiustizie; nella ballata Stranger in Moscow parla di solitudine e del personaggio mediatico in cui è stato trasformato; il brano Earth Song è un drammatico appello per salvare il pianeta dalla distruzione. Altri brani sono le ballate Childhood, che parla dell'infanzia perduta, Little Susie, che parla della morte di una bambina causata dalla solitudine e Smile, una cover in omaggio all'idolo di Michael, Charlie Chaplin. Il critico musicale Joe Vogel definisce la title track History come un brano epico e grandioso, dove tutte le ingiustizie e le tragedie della vita vengono emendate e redente dal potere delle musica.

Nell'album di remix Blood on the Dance Floor: HIStory in the Mix, una raccolta contenente cinque brani inediti e otto remix, i pezzi spaziano dai temi della vendetta, come nella title track, alla dipendenza dalle droghe in Morphine e di nuovo alla distorsione dell'immagine di Jackson da parte dei media, tema affrontato anche nel video che accompagna Ghosts, un cortometraggio con il quale Jackson sfida la società che lo aveva etichettato come mostro e eccentrico. Nel film i ragazzi sono capaci di superare le apparenze e le etichette molto più rapidamente degli adulti che giudicano senza conoscere la verità.

Il suo ultimo album in studio Invincible contiene brani dance come You Rock My World, ballate come Break of Dawn, Speechless e You Are My Life, brani soul come Cry e The Lost Children, brani R&B come Unbreakable, Invincible, Heartbreaker, Butterflies, 2000 Watts e Threatened, dove si mescolano hip hop, pop e rap, e brani pop-rock come Privacy e Whatever Happens, accompagnata dalla chitarra di Carlos Santana, che dà al brano anche un'atmosfera di musica latina e fusion.

Michael Jackson è stato fonte di ispirazione e di influenza per numerosi altri artisti internazionali, tra i quali Adele, Madonna, Prince, Britney Spears, Beyoncé, Jamiroquai, Lady Gaga, George Michael, Justin Timberlake, Rita Ora, Justin Bieber, Simply Red, The Weeknd, Coldplay, Bruno Mars, R.E.M., Lene Marlin, Green Day, Anastacia, Usher, Maroon 5, Spike Lee, Alicia Keys, Wyclef Jean, Ne-Yo, Chris Brown, Jason Derulo, Omarion, Zac Efron, Ciara, Jaden Smith, BTS e naturalmente Janet Jackson.

Ballerini di danza classica come Michail Barysnikov e Roberto Bolle hanno più volte elogiato Jackson e lo hanno definito "inimitabile" e "un punto di riferimento anche per la danza classica", mentre Fred Astaire lodò più volte Jackson per i suoi passi di danza e lo definì "il più grande ballerino di tutti i tempi" e lo indicò come suo "erede morale".

I video di diverse sue canzoni, inclusi quelli di Billie Jean, Beat It e Thriller, hanno trasformato i video musicali in una forma di cortometraggio e in uno strumento di promozione. La loro popolarità, inoltre, portò al successo la rete musicale MTV.

Nel 1984 il critico musicale di Time Jay Cocks scrisse:

Nello stesso anno anche il critico musicale del New York Times, Jon Pareles, elogiò Jackson scrivendo:

Il 13 luglio 2009, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, lo stesso Jon Pareles ha affermato che:

Secondo BET, Jackson:

Steve Huey di AllMusic ha descritto Jackson come:

Nel 2003 Tom Utley, critico musicale del Daily Telegraph lo descrisse come "estremamente importante" e un "genio".

Nel 2009 il Baltimore Sun ha pubblicato un articolo intitolato "7 modi in cui Michael Jackson ha cambiato il mondo". L'autrice Jill Rosen ha scritto che:

Il 7 luglio 2009, durante il funerale di Jackson, il fondatore della Motown Berry Gordy lo ha proclamato "il più grande intrattenitore mai vissuto", mentre l'attrice Queen Latifah l'ha definito "la più grande star della Terra". Anche Danyel Smith, editrice di Vibe, ha definito Jackson "The Greatest Star".

Il 25 giugno 2009, giorno della morte di Jackson, dei paleontologi hanno scoperto in Navarra il fossile di una specie sconosciuta di aragosta, battezzata "Mesoparapylocheles michaeljacksoni" in onore del cantante. A luglio, la Lunar Republic Society, che promuove l'esplorazione sulla Luna, ha chiamato un cratere "Michael Jackson".

Nel maggio 2010 due bibliotecari statunitensi hanno scoperto che l'influenza di Jackson si estendeva agli studi universitari, con riferimenti a lui in studi riguardanti la musica, la cultura popolare, la chimica, la medicina, il diritto, la psicologia e l'ingegneria.

Il 19 dicembre 2014, il British Council of Cultural Relations ha definito la vita di Jackson "uno degli 80 momenti culturali più importanti del XX secolo".

Nel corso della sua carriera, Michael Jackson è stato influenzato da diversi artisti, fra i quali Little Richard, Jackie Wilson, Diana Ross, Fred Astaire, Sammy Davis Jr., Gene Kelly, The Beatles, David Ruffin, Bob Fosse, Marcel Marceau, Charlie Chaplin, Elvis Presley, Smokey Robinson, Bee Gees, Queen, Judi Garland, Chuck Berry, America, Vincente Minnelli, Mavis Staples, e Stevie Wonder.

Come ribadito più volte, tuttavia, suo massimo ispiratore e idolo è stato James Brown (che, a sua volta, considerava Michael suo erede). Nel 2003, durante la cerimonia di premiazione dei BET Awards, Jackson ebbe l'occasione di consegnare a Brown il prestigioso BET Lifetime Archievement Award, un riconoscimento speciale destinato alle personalità che hanno cambiato il modo di concepire la musica, parlando così del suo idolo:

Molti musicisti che nella loro carriera hanno avuto l'occasione di lavorare con Michael Jackson sostengono che egli avesse l'orecchio assoluto. La sua tessitura era prettamente quella di un tenore: riusciva a scendere fino al Si♭1 ed a salire fino al Mi4 in voce piena (vedi la notazione dell'altezza scientifica)ed escludendo gli acuti che spesso e caratteristicamente raggiungeva per mezzo del falsetto. Con quest'ultima tecnica era capace di andare oltre il Do5. Jackson era inoltre un beatboxer, come dimostrato in diversi brani degli album Dangerous, HIStory, Blood on the Dance Floor, Invincible e Michael, durante alcune interviste (tra cui quelle con Oprah Winfrey nel 1993, in cui si esibì nei beatbox della canzone Who Is It, e Diane Saywer nel 1995, in cui si esibì in quelli di Tabloid Junkie) e nelle esibizioni live di Billie Jean dell'HIStory World Tour.

Un'altra cosa che rese Michael Jackson celebre fu il proprio stile di danza, che ha generato numerosi imitatori, parodie e flash mob. Alcuni passi inventati da Jackson risalgono già ai primi anni settanta, quando si esibiva ancora con i Jackson 5, e in seguito perfezionati, come la robot dance ideato all'età di 15 anni, nel 1974, per il brano Dancing Machine, mentre altre mosse, che in seguito migliorò, gli furono inventate da James Brown. Agli inizi degli anni ottanta, egli perfezionò una tecnica che gli consentiva di realizzare delle piroette veloci sui talloni tramite l'uso della forza centrifuga impressa dalle braccia, con le quali era in grado di compiere dalle tre alle otto piroette. Questo passo di danza venne impiegato in numerose esibizioni dal vivo, soprattutto durante le esecuzioni di Billie Jean, Smooth Criminal, Man in the Mirror, Dirty Diana e Scream.

Nel 1983, in occasione dell'esibizione al programma televisivo Motown 25: Yesterday, Today, Forever, lanciò il suo iconico passo sulle punte dei piedi divenuto in seguito il suo logo (il toe stand), e il passo di danza che lo avrebbe reso celebre in tutto il mondo: il moonwalk (in italiano: "camminata sulla luna") presentato sulle note di Billie Jean. Molti considerano l'artista come l'inventore della mossa, anche se, come d'altronde ha affermato lo stesso Jackson, essa prende spunto da una tecnica usata dai ragazzi neri di strada dei ghetti; inoltre fu portata sul palcoscenico negli anni trenta da Cab Calloway. Nel corso degli anni ha perfezionato sempre più il moonwalk, fino a migliorarlo nei suoi tour. L'ultima volta che Jackson ha eseguito questo passo è stato nel 2001, durante i due concerti del Michael Jackson: 30th Anniversary Special.

Sempre nel 1983 realizzò la coreografia di Thriller, rendendo famoso il passo che imita il movimento degli zombie. Inventò poi il sidewalk, ovvero un passo laterale basato sullo stesso principio del moonwalk rielaborato. Jackson eseguirà il sidewalk insieme con il moonwalk in diverse sue coreografie già nel Victory Tour del 1984, dove aveva presentato inoltre una fusione tra i due, creando un movimento circolare basato sul medesimo moonwalk.

Nel 1988 diede un'altra prova delle sue capacità di coreografo e ballerino con l'Antigravity Lean, ovvero il movimento antigravitazionale del video di Smooth Criminal, in cui il cantante si inclinava in avanti di 45º. Nel video usò delle funi, mentre per fare il tutto nelle esibizioni dal vivo usava delle scarpe modificate, di cui deteneva il brevetto, che permettevano a un gancio che spuntava da sotto al palco di agganciare il tacco dei suoi mocassini. Così come per il moonwalk, Jackson non fu l'inventore del passo, che è infatti possibile vedere già in un film di Buster Keaton del 1927 intitolato Tuo per sempre, e nel film Il mago di Oz del 1939, ma fu lui a migliorarlo e a renderlo celebre.

  • 1972 – Got to Be There
  • 1972 – Ben
  • 1973 – Music & Me
  • 1975 – Forever, Michael
  • 1979 – Off the Wall
  • 1982 – Thriller
  • 1987 – Bad
  • 1991 – Dangerous
  • 1995 – HIStory: Past, Present and Future - Book I
  • 2001 – Invincible
  • 2010 – Michael
  • 2014 – Xscape
  • 1978 - The Wiz (VHS, DVD, Blu-Ray Disc) **
  • 1983 - Making Michael Jackson's Thriller (VHS)
  • 1988 - Moonwalker (VHS, DVD, Blu-Ray)
  • 1988 - Michael Jackson: The Legend Continues (VHS)
  • 1993 - Dangerous - The Short Films (VHS e DVD)
  • 1995 - Video Greatest Hits - HIStory (VHS e DVD)
  • 1997 - HIStory on Film, Volume II (VHS e DVD)
  • 1997 - Michael Jackson's Ghosts (VHS e Laserdisc)
  • 2003 - Number Ones (DVD)
  • 2004 - The One (DVD)
  • 2005 - Live in Bucharest: The Dangerous Tour (DVD)
  • 2006 - Visionary: The Video Singles (20 DualDisc)
  • 2009 - Michael Jackson's This Is It (DVD e Blu-Ray)
  • 2010 - Michael Jackson's Vision (3 DVD)
  • 2012 - Michael Jackson Live at Wembley July 16, 1988 (DVD)

** (sono segnalati solo i supporti più diffusi tralasciando quelli meno diffusi come Laserdisc e VCD)

  • 1978 - The Wiz, interpreta lo Spaventapasseri, diretto da Sidney Lumet
  • 1983 - Michael Jackson's Thriller (cortometraggio), interpreta sé stesso, diretto da John Landis
  • 1986 - Captain EO, interpreta Captain EO, diretto da Francis Ford Coppola, prodotto da George Lucas
  • 1987 - Bad (cortometraggio), interpreta Daryl, diretto da Martin Scorsese
  • 1988 - Moonwalker, interpreta sé stesso, diretto da Jerry Kramer
  • 1997 - Michael Jackson's Ghosts (mediometraggio), interpreta The Maestro; The Mayor; Ghoul; Super Ghoul; Skeleton; diretto da Stan Winston
  • 2002 - Men in Black II (cameo), interpreta Agente M, diretto da Barry Sonnenfeld
  • 2003 - Living with Michael Jackson (documentario), diretto da Martin Bashir
  • 2003 - Michael Jackson's Private Home Movies (documentario), diretto da Brad Lachman
  • 2004 - Miss Cast Away, interpreta Agent MJ, diretto da Bryan Michael Stoller
  • 2009 - Michael Jackson's This Is It (documentario-film concerto), diretto da Kenny Ortega
  • 2011 - The Life of an Icon (documentario), diretto da Andrew Eastel
  • 2012 - Bad 25 (documentario), diretto da Spike Lee
  • 2016 - Michael Jackson's Journey from Motown to Off the Wall (documentario), diretto da Spike Lee
  • 2017 - Michael Jackson's Thriller 3D (video/cortometraggio originale del 1983 restaurato in HD e riconvertito in 3D) diretto da John Landis
  • 2017 - Michael Jackson's Halloween (presente solo come voce nelle canzoni), diretto da Mark A.Z. Dippé e Kyung Ho Lee
  • 2019 - Michael Jackson: Chase the Truth (documentario), diretto da Jordan Hill
  • 2019 - Square One (documentario), diretto da Danny Wu
  • 2023 - Thriller 40 (documentario), diretto da Nelson George
  • 2024 - We Are The World: la notte che ha cambiato il pop (documentario), diretto da Bao Nguyen
  • 1976/1977 - The Jacksons TV Show
  • 1991 - I Simpson (*) (presta la voce al personaggio nell'episodio Papà-zzo da legare)
  • 10 febbraio 1993 - Michael Jackson Talks to... Oprah Live (intervista in diretta mondiale da Neverland)

(*) Nell'episodio in questione (Pa-pazzo da legare) Jackson non compare, ma nella versione originale doppia Leon Kompowsky, il quale si presenta a Homer Simpson con il nome del famoso artista, rivelando solo alla fine la sua vera identità. Nei titoli di coda viene accreditato sotto lo pseudonimo John Jay Smith.

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Michael Jackson è stato doppiato da:

  • Guido Cavalleri in Moonwalker
  • Davide Perino in The Wiz (ridoppiaggio)
  • Luca Sandri in Living with Michael Jackson (primo doppiaggio, 2003)
  • Simone D'Andrea in Living with Michael Jackson (ridoppiaggio, 2021)

Come doppiatore è sostituito da:

  • Davide Lepore ne I Simpson

Un elenco parziale delle più famose performance televisive dell'artista come solista. Un elenco più dettagliato è presente nella voce Videografia di Michael Jackson.

  • 25 marzo 1983 - Motown 25: Yesterday, Today, Forever (si esibisce con i Jacksons in un medley: I Want You Back, The Love You Save, Never Can Say Goodbye, I'll Be There; da solista in Billie Jean).
  • 2 marzo 1988 - Grammy Awards 1988 (si esibisce in The Way You Make Me Feel e in Man in the Mirror con un coro gospel).
  • 18 novembre 1991 - MTV's 10th Anniversary Special (si esibisce in Black or White con Slash e Will You Be There con un coro gospel).
  • 15 gennaio 1993 - American Music Awards (si esibisce in Dangerous per la prima volta nella sua carriera)
  • 19 gennaio 1993 - 42º Gala Presidenziale (si esibisce in Gone Too Soon e Heal the World).
  • 31 gennaio 1993 - Super Bowl XXVII (si esibisce in un medley durante l'halftime show: Jam, Billie Jean, Black or White e Heal the World).
  • 7 settembre 1995 - MTV Video Music Awards 1995 (apre la serata esibendosi in un medley: Don't Stop Til You Get Enough, The Way You Make Me Feel, Scream, Black or White con Slash, Billie Jean, Dangerous e You Are Not Alone).
  • 19 febbraio 1996 - BRIT Awards 1996 (si esibisce in Earth Song).
  • 8 maggio 1996 - World Music Awards 1996 (si esibisce in Earth Song)
  • 20 aprile 2002 - American Bandstand 50th anniversary (si esibisce in Dangerous). È l'ultima esibizione completa della sua carriera ad essere stata trasmessa in televisione.
  • 24 aprile 2002 - A Night at the Apollo (concerto organizzato dal Comitato Nazionale Democratico per raccogliere fondi per invogliare i giovani al voto) (si esibisce in Dangerous, Black or White con Dave Navarro e Heal the World). È stata l'ultima esibizione pubblica completa della sua carriera; per questioni di diritti, venne mandata in onda dalle televisioni solo uno snippet della performance di Dangerous.
  • 15 novembre 2006 - World Music Awards 2006 (si esibisce brevemente in We Are the World). È l'ultima esibizione pubblica live della sua carriera.
  • 2 maggio 1970 - 30 dicembre 1970, The Jackson 5 First National Tour
  • 2 febbraio 1971 - 15 ottobre 1971, The Jackson 5 Second National Tour
  • 27 dicembre 1971 - 5 ottobre 1972, The Jackson 5 US Tour
  • 2 novembre 1972 - 12 novembre 1972, The Jackson 5 European Tour
  • 2 marzo 1973 - dicembre 1975, The Jackson 5 World Tour
  • 13 febbraio 1976 - 19 febbraio 1976, The Jackson 5 Final Tour
  • 19 maggio 1977 - 24 maggio 1977, The Jacksons Tour
  • 22 gennaio 1978 - 13 maggio 1978, Goin' Places Tour
  • 22 gennaio 1979 - 26 settembre 1980, Destiny World Tour
  • 8 luglio 1981 - 26 settembre 1981, Triumph Tour
  • 6 luglio 1984 - 9 dicembre 1984, Victory Tour
  • 12 settembre 1987 - 27 gennaio 1989, Bad World Tour
  • 27 giugno 1992 - 11 novembre 1993, Dangerous World Tour
  • 7 settembre 1996 - 15 ottobre 1997, HIStory World Tour
  • 25 giugno 1999 - 27 giugno 1999, Michael Jackson & Friends
  • 7 settembre 2001 - 10 settembre 2001, Michael Jackson: 30th Anniversary Celebration - The Solo Years
  • 13 luglio 2009 - 6 marzo 2010, This Is It (annullato per l'improvvisa morte del cantante)
  • 2 ottobre 2011 - 31 agosto 2014, Michael Jackson: The Immortal World Tour Cirque du Soleil
  • 23 maggio 2013 - in corso, Michael Jackson: One Cirque du Soleil

Sono stati prodotti alcuni videogiochi ispirati a Michael Jackson, i primi tre in particolare sono tratti dal film Moonwalker:

  • Moonwalker (1989)
  • Michael Jackson's Moonwalker (arcade 1990)
  • Michael Jackson's Moonwalker (console 1990)
  • Michael Jackson: The Experience (2010)

Jackson fa anche un cameo verso la fine del gioco Space Channel 5 (1999) con il nome di Space Michael e appare come protagonista sbloccabile nel suo seguito Space Channel 5: Part 2 (2002). Oltre a prestare la voce al personaggio ha scritto anche un pezzo con dei suoi beatbox ballabile nel gioco.

Nel 2000 appare come personaggio sbloccabile in Ready 2 Rumble Boxing: Round 2. Jackson, come rivelato da Emmanuel Valdez, uno degli sviluppatori del gioco, ha lavorato assiduamente assieme agli sviluppatori al rendering della sua controparte virtuale prestando anche le mosse al personaggio grazie alla tecnica del motion capture.

Nel 1993 Jackson appare come protagonista in un raro filmato per un simulatore di volo della SEGA chiamato Scramble Training, un gioco interattivo pensato per un'attrazione chiamata Sega AS-1 (Advanced System-1) nei parchi a tema Joypolis, Sega World e Virtualand con qualche tappa internazionale a Londra e a Parigi, ma venne infine accantonato all'arrivo delle prime accuse.

Secondo fonti contrastanti, Jackson avrebbe composto parte della colonna sonora del gioco Sonic the Hedgehog 3 per Mega Drive; molte delle tracce del gioco sono infatti simili ad alcune sue canzoni: quella del livello IceCap Zone è molto simile a Smooth Criminal e Who Is It, quella di Carnival Night Zone a Jam, e la traccia finale a Stranger in Moscow. Il suo nome tuttavia non compare nei titoli di coda. Roger Hector, direttore della divisione sviluppo della SEGA, dichiarò che Jackson compose effettivamente parte della colonna sonora, ma la società decise di annullare il progetto in corso d'opera a causa delle accuse di pedofilia ricevute dall'artista in quel periodo. Il tastierista Brad Buxer, che collaborò con Jackson alla stesura delle basi musicali per il gioco, affermò invece che sarebbe stato Jackson stesso a chiedere di non essere incluso nei titoli di coda, perché insoddisfatto del suono che produceva la console: «Ai tempi, i giochi per console non permettevano una riproduzione ottimale del suono, e Michael trovò questo frustrante. Non voleva essere associato a un prodotto che svalutava la sua musica».

Michael Jackson ha vinto centinaia di premi, che fanno di lui l'artista musicale più premiato nella storia. Tra questi figurano 39 certificazioni nel Guinness dei primati, inclusa quella di "Intrattenitore di maggior successo di tutti i tempi", 15 Grammy Awards (inclusi due Grammy alla carriera) su 38 nomination, 40 Billboard Awards, 26 American Music Award, 16 World Music Awards, 15 MTV Video Music Awards, 12 Soul Train Music Awards, 6 BRIT Awards e un Golden Globe. È stato inoltre premiato come artista "del Decennio", "di una Generazione", "del Secolo" e "del Millennio".

Considerato l'artista musicale con il maggior successo commerciale di tutti i tempi dal Guinness dei primati, la vendita stimata di tutti i suoi album e singoli si aggira intorno al miliardo di copie nel mondo, il che lo rende uno degli artisti più venduti nella storia della musica. Durante la sua carriera da solista Jackson ha avuto 14 singoli al numero uno negli Stati Uniti, più di ogni altro artista maschile della Hot 100 Era, oltre ad essere stato il primo artista della storia ad entrare nella Billboard Hot 100 direttamente alla prima posizione.

In qualità di membro principale dei Jackson 5, Jackson è diventato il cantante più giovane ad essere arrivato alla prima posizione della Billboard Hot 100, oltre ad essere uno dei soli tre artisti al mondo, insieme a Paul McCartney e Phil Collins, ad aver venduto oltre 100 milioni di copie in tutto il mondo sia come artista solista che come membro di una band. Nel 1997 un sondaggio popolare lo ha decretato "uomo più famoso del pianeta", mentre nel 2006 il Guinness dei primati lo ha eletto "indubbiamente il più famoso essere umano vivente". Nel 2000, il Guinness dei primati gli ha riconosciuto il supporto di 39 diverse associazioni di beneficenza, più di qualunque altro intrattenitore.

Jackson vanta anche diversi record postumi: nel 2010 è diventato l'artista più scaricato su Internet di tutti i tempi, nel 2014 l'unico artista della storia a essere entrato nella Top 10 della Billboard Hot 100 in cinque decenni differenti, mentre nel 2016 è diventato l'artista, in vita o scomparso, con i maggiori guadagni della storia, per aver guadagnato più di 825 milioni di dollari in un solo anno. Dalla sua morte, Jackson ha dominato la classifica delle celebrità scomparse più ricche al mondo di Forbes per ben undici anni, gli ultimi otto dei quali consecutivamente, con guadagni superiori ai 2 miliardi e mezzo di dollari. Nel 2021 è diventato il primo artista della storia ad avere singoli nella Top 20 della Billboard Hot 100 in sette decenni consecutivi. Secondo Forbes, Michael Jackson avrebbe guadagnato durante tutta la sua carriera un patrimonio di oltre 4,2 miliardi di dollari di cui circa 2,1 solo dopo la sua morte.

  • Moonwalk (Michael Jackson, 1988, Doubleday/Sperling & Kupfer, ISBN 88-200-0771-1; 2ª edizione: Michael Jackson, 2009, Sperling & Kupfer, ISBN 978-88-6061-565-7).
  • Dancing the Dream (Michael Jackson, 1992, Doubleday, ISBN 0-385-40368-2; 2ª edizione: Michael Jackson, 2009, Transworld Publishers Ltd, ISBN 978-0-385-40368-9).
  • Michael Jackson KING OF POP (Christian Marks, 2001, X-Medien AG, ISBN 3-9806524-1-6).
  • My World: The Official Photobook (Michael Jackson, 2006, ML Publishing, ISBN 978-0-9768891-1-3).
  • Michael Jackson: A visual documentary 1958-2009. Biografia completa autorizzata dal re del pop (Adrian Grant, 2009, Omnibus Press/Aereostella, ISBN 978-88-96212-05-9).
  • Michael Jackson: La storia e l'eredità artistica (Luca Izzo e Michelangelo Iossa, 2019, Arcana, ISBN 978-8862316330).
  • Michael Jackson. La musica, il messaggio, l'eredità artistica (Gabriele Antonucci, 2019, Hoepli, ISBN 978-8820390419).
  • Michael: La vita del re del pop vista attraverso gli occhi di suo fratello Jermaine Jackson (Jermaine Jackson, 2012, Rizzoli, ISBN 978-88-5862-016-8).
  • The King of Style: Dressing Michael Jackson (Michael Lee Bush, 2012, Insight Editions, ISBN 978-16-0887-151-3).
  • Il mio amico Michael (Frank Cascio, 2011, Sperling & Kupfer, ISBN 978-88-20051-44-0).
  • Ciao Michael. Il saluto dei fan al Re del Pop (Daniele Boerci, 2010, Arcana Ed., ISBN 978-88-6231-119-9).
  • Michael Jackson. La vera storia (Andrea Razza, 2010, Laurus Robuffo, ISBN 978-88-8087-508-6).
  • Michael Jackson. Il complotto (Aphrodite Jones, 2010, Alacrán, ISBN 978-8863610222).
  • Michael Jackson: The Magic, The Madness, The Whole Story, 1958-2009 (J. Randy Taraborrelli, 2009, Terra Alta, WV, Grand Central Publishing, ISBN 0-446-56474-5).
  • The Official Michael Jackson Opus (Jordan Sommers, 2009, Opus Media Group, ISBN 978-1-905794-28-7).
  • Michael Jackson. Tesori, foto e memorabilia del re del pop (Jason King, 2009, Rizzoli, ISBN 978-88-17-03683-2).
  • Michael Jackson Dossier - la vita, gli scandali, il processo (Ken Paisli, 2009, Chinaski edizioni, ISBN 978-88-8996-604-4).
  • Il libro che Michael Jackson avrebbe voluto farti leggere (Shmuley Boteach, 2009, Newton Compton Editori, ISBN 978-88-541-1734-1).
  • Michael Jackson. Il re del pop (Chris Robert, 2009, Arcana Editore, ISBN 978-88-6231-095-6).
  • Michael Jackson. Troppo grande per una vita sola (Paolo Giovinazzi, 2009, Aliberti editore, ISBN 978-88-7424-547-5).
  • Michael Jackson. L'uomo nello specchio. La vita, la morte, il successo e i misteri del re del pop (Tommaso Labranca, 2009, Rizzoli, ISBN 978-88-17-03673-3).
  • Michael Jackson 1958-2009, vita di una leggenda (Michael Heatley, 2009, Mondadori, ISBN 978-88-17-03673-3).
  • Tributo a Michael Jackson (Christian Porcino, 2009, Croce Libreria, ISBN 978-88-6402-043-3).
  • Tributo a Michael Jackson. Da parte di un beat italiano (Marco Erler, 2009, Ibiskos Editrice Risolo, ISBN 978-88-546-0605-0).
  • Michael Jackson. Testamento. Pensieri e parole del re del pop (a cura di Annie Maffei, 2009, Kaos edizioni, ISBN 978-88-8074-067-4).
  • Michael Jackson story. Vita e morte del re del pop (William Mandell, 2009, Blues Brothers, ISBN 978-88-8074-064-3).
  • Michael Jackson 1958-2009 (a cura di Alessandra Cirillo, 2009, Alacràn, ISBN 978-88-6361-011-6).
  • Michael Jackson. The king of pop (2009, Giunti Editore, ISBN 978-88-09-74595-7).
  • Michael Jackson in Italy (a cura di Bruno Marzi, 2009, M&D Musica e Dischi).
  • The Trials of Michael Jackson (Lynton Guest, 2006, Aureus Publishing, ISBN 978-1899750405).
  • Michael Jackson: An Exceptional Journey: The Unauthorised Biography in Words and Pictures (Darren Brooks, 2002, Chrome Dreams, ISBN 978-1842401781).
  • Michael Jackson: Making HIStory (Adrian Grant, 1998, Omnibus Press & Schirmer Trade Books, ISBN 978-0711967236).
  • Dal ghetto nero all'olimpo pop (William Mandell, 1996, Blues Brothers).
  • Michael Jackson. Testi originali con traduzione a fronte (1996, Lo Vecchio, ISBN 978-88-86775-20-5).
  • Michael Jackson (Damien Noonan, 1996, Futura Music Book).
  • Michael Jackson: Occhi di cerbiatto, Cuore automatico (Diego A. Manrique, 1995, Editorial La Màscara, ISBN 84-7974-711-0).
  • Michael & Jackson (Catherine Dineen, 1994, Kaos edizioni, ISBN 978-88-7953-033-0).
  • Lisa D Campbell, Michael Jackson: The King of Pop, Branden, 1993, ISBN 0-8283-1957-X.
  • Michael Jackson (1989, Forte Editore).
  • Michael Jackson (Armando Gallo e Claudio Gallo, 1984).
  • Diana Ross
  • Discografia di Michael Jackson
  • Jackson (famiglia)
  • Janet Jackson
  • Joe Jackson (manager)
  • Leaving Neverland
  • Morte di Michael Jackson
  • Processo a Michael Jackson
  • Quincy Jones
  • The Jackson 5
  • Wikiquote contiene citazioni di o su Michael Jackson
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Michael Jackson
  • Wikinotizie contiene l'articolo Michael Jackson è morto per arresto cardiaco, 25 giugno 2009
  • (EN) Sito ufficiale, su michaeljackson.com.
  • Michael Jackson (canale), su YouTube.
  • Jackson, Michael, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  • Stefano Oliva, JACKSON, Michael, in Enciclopedia Italiana, IX Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2015.
  • Jackson, Michael, su sapere.it, De Agostini.
  • Jackson, Michael Joseph, in Lessico del XXI secolo, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012-2013.
  • (EN) Rickey Vincent, Michael Jackson, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  • (EN) Opere di Michael Jackson, su Open Library, Internet Archive.
  • (EN) Michael Jackson (autore), su Goodreads.
  • (EN) Michael Jackson (personaggio), su Goodreads.
  • (EN) Michael Jackson (musica per videogiochi e anime), su VGMdb.net.
  • Michael Jackson, su Discografia nazionale della canzone italiana, Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi.
  • Michael Jackson, su Last.fm, CBS Interactive.
  • (EN) Michael Jackson, su AllMusic, All Media Network.
  • (EN) Michael Jackson, su Discogs, Zink Media.
  • (EN) Michael Jackson, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
  • (EN) Michael Jackson, su WhoSampled.
  • (EN) Michael Jackson, su SecondHandSongs.
  • (EN) Michael Jackson, su SoundCloud.
  • (EN) Michael Jackson, su Genius.com.
  • (EN) Michael Jackson, su Billboard.
  • Registrazioni audiovisive di Michael Jackson, su Rai Teche, Rai.
  • Michael Jackson, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
  • Michael Jackson, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
  • Michael Jackson, su Movieplayer.it, NetAddiction S.r.l..
  • Michael Jackson, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore.
  • Michael Jackson, su Comingsoon.it, Anicaflash.
  • (EN) Michael Jackson, su IMDb, IMDb.com.
  • (EN) Michael Jackson, su AllMovie, All Media Network.
  • (EN) Michael Jackson, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
  • (EN) Michael Jackson, su Metacritic, Red Ventures.
  • (EN) Michael Jackson, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
  • (EN) Michael Jackson, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
  • (EN) Michael Jackson, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
  • (EN) Michael Jackson, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
  • (EN) Michael Jackson, su Behind The Voice Actors, Inyxception Enterprises.

Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Michael Jackson by Wikipedia (Historical)


Marco Porcio Catone


Marco Porcio Catone


Marco Porcio Catone (in latino Marcus Porcius Cato; nelle epigrafi M·PORCIVS·M·F·CATO; Tusculum, 234 a.C. circa – Roma, 149 a.C.) è stato un politico, generale e scrittore romano, chiamato anche Catone il Censore (Cato Censor), Catone il Sapiente (Cato Sapiens), Catone l'Antico (Cato Priscus), Catone il Vecchio per aver superato di molto l'età media massima di vita allora a Roma o Catone il Maggiore (Cato Maior) per distinguerlo dal pronipote Catone l'Uticense.

Plutarco, autore delle Vite parallele, dà questo ritratto di Catone:

Nacque nel 234 a. C. a Tusculum, da un'antica famiglia plebea che si era fatta notare per qualche servizio militare, ma che non aveva mai avuto esponenti tra le più importanti cariche civili. Fu allevato, secondo la tradizione dei suoi antenati latini, perché divenisse agricoltore, attività alla quale egli si dedicò costantemente quando non fu impegnato nel servizio militare. Ma, avendo attirato l'attenzione di Lucio Valerio Flacco, fu condotto a Roma, e divenne successivamente questore (204), edile (199), pretore (198) e console nel 195 percorrendo tutte le tappe del cursus honorum assieme al suo vecchio protettore; nel 184 divenne infine censore.

Marco Porcio Catone è considerato il fondatore della Gens Porcia. Ebbe due mogli: la prima fu Licinia, una aristocratica della Gens Licinia, da cui ebbe come figlio Marco Porcio Catone Liciniano; la seconda, è Salonia, figlia di un suo liberto, sposata in tarda età dopo la morte di Licinia, da cui ebbe Marco Porcio Catone Saloniano, nato quando il Censore aveva 80 anni.

Nel 204 a.C. prestò servizio in Africa come questore con Scipione l'Africano, ma lo abbandonò dopo un litigio a causa di presunti sperperi. Nel 195 a.C. si oppose invano all'abrogazione della lex Oppia, emanata durante la seconda guerra punica per contenere il lusso e le spese esagerate da parte delle donne. Comandò poi in Sardegna, dove per la prima volta mostrò la sua rigidissima moralità pubblica, e in Spagna, che assoggettò spietatamente, guadagnando di conseguenza la fama di trionfatore (194 a.C.).

Nel 191 a.C. ricoprì il ruolo di tribuno militare nell'esercito di Manio Acilio Glabrione nella guerra contro Antioco III il Grande di Siria, giocò un ruolo importante nella battaglia delle Termopili e attaccando alle spalle Antioco permise la vittoria dei romani, che segnò la fine dell'invasione seleucide della Grecia. Nel 189 a.C. condusse un processo sia contro Scipione l'Africano sia contro il fratello Scipione l'Asiatico, accusandoli di aver concesso dei favori personali al re di Siria Antioco III e di aver dissipato il tesoro dello Stato. Il caso degli Scipioni consiste in uno dei più grandi scandali della Repubblica Romana, considerando che, soprattutto Scipione L'Africano, era considerato l'eroe della Seconda Guerra Punica.

La sua reputazione di soldato era quindi consolidata; da quel momento in poi egli preferì servire lo Stato a casa, esaminando la condotta morale dei candidati alle cariche pubbliche e dei generali sul campo. Pur non essendo egli personalmente coinvolto nel processo per corruzione contro gli Scipioni (l'Africano e l'Asiatico), fu tuttavia lo spirito che animò l'attacco contro di loro. Persino Scipione l'Africano, che si rifiutò di rispondere all'accusa, affermando solo: "Romani, questo è il giorno in cui io sconfissi Annibale", venendo assolto per acclamazione, trovò necessario ritirarsi, auto-esiliandosi, nella sua villa a Liternum. L'ostilità di Porcio Catone risaliva alla campagna d'Africa quando discusse con Scipione per l'eccessiva distribuzione del bottino tra le truppe, e la vita sfarzosa e stravagante che quest'ultimo conduceva.

Al secondo tentativo, nel 184, egli fu eletto censore ed esercitò questa carica per quattro anni così bene che gli venne assegnato il soprannome di Censore (anche per il suo carattere severo, per il suo austero moralismo e per l'asprezza delle critiche rivolte da lui contro ogni indizio di corruzione delle antiche virtù romane).

Catone si oppose inoltre all'ellenizzazione, ossia il diffondersi della cultura ellenistica, che egli riteneva minacciasse di distruggere la sobrietà dei costumi del vero romano, sostituendo l'idea di collettività con l'esaltazione del singolo individuo. Fu nell'esercizio della carica di censore che questa sua determinazione fu più duramente esibita e ovviamente il motivo dal quale gli derivò il suo celebre soprannome. Revisionò con inflessibile severità la lista dei senatori e degli equites, cacciando da ogni ordine coloro che riteneva indegni, sia per quanto riguarda la moralità, che per la mancanza dei requisiti economici previsti. L'espulsione di Lucio Quinzio Flaminino per ingiustificata crudeltà, fu un esempio della sua rigida giustizia.

La sua lotta contro il lusso fu assai serrata. Impose una pesante tassa sugli abiti e gli ornamenti personali, specialmente delle donne, e sui giovani schiavi comprati come concubini o favoriti domestici (leggi sumptuariae). Nel 181 a.C. appoggiò la lex Orchia (secondo altri egli prima si oppose alla sua introduzione, e successivamente alla sua abrogazione), la quale prescriveva un limite al numero di ospiti in un ricevimento, e nel 169 a.C. la lex Voconia, uno dei provvedimenti che miravano a impedire l'accumulo di un'eccessiva ricchezza nelle mani delle donne, nei cui confronti in realtà Catone appare quasi un nemico. Ne limitò il lusso degli abiti e dei gioielli, e si oppose al possesso da parte della donna di denaro e ricchezza, sempre in difesa dei valori morali della Repubblica. Con le donne di casa, mogli, figlie o schiave, fu assai severo, fino a sfiorare talvolta la tirannia; una delle cause di dissenso con gli Scipioni era proprio la libertà e il lusso che questi concedevano alle loro donne.

Fu assai disgustato, assieme a molti altri dei romani più conservatori, dalla diffusione dei riti misterici dei Baccanali, che egli attribuì all'influenza negativa dei costumi greci; perciò sollecitò con veemenza l'espulsione dei filosofi greci (Carneade, Diogene lo Stoico e Critolao), che erano giunti come ambasciatori da Atene, sulla base della pericolosa influenza delle idee diffuse da costoro.

Catone provava ripugnanza per i medici, che erano principalmente greci. Ottenne il rilascio di Polibio, lo storico, e dei suoi compagni prigionieri, chiedendo sprezzante se il Senato non avesse niente di più importante da discutere del fatto che qualche greco dovesse morire a Roma o nella sua terra. Era quasi ottantenne quando, secondo quanto dicono le fonti biografiche, ebbe il suo primo contatto con la letteratura greca; anche se, dopo aver esaminato i suoi scritti, è verosimile ritenere che possa aver avuto un contatto con le opere greche per gran parte della sua vita.

Il suo ultimo impegno pubblico fu di spronare i suoi compatrioti verso la terza guerra punica e la distruzione di Cartagine. Nel 157 a.C. fu uno dei delegati mandati a Cartagine per arbitrare tra i cartaginesi e Massinissa, re di Numidia. La missione fu fallimentare e i commissari ritornarono a casa. Ma Porcio Catone fu colpito dalle prove della prosperità dei cartaginesi a tal punto da convincersi che la sicurezza di Roma dipendesse dalla distruzione totale di Cartagine. Da quel momento egli continuò a ripetere in Senato: «Ceterum censeo Carthaginem delendam esse.» ("Per il resto ritengo che Cartagine debba essere distrutta."). È noto che egli ripeteva ciò alla conclusione di ogni suo discorso.

Riguardo alle altre questioni egli fece riparare gli acquedotti di Roma, pulire le fognature, impedì a soggetti privati di deviare le acque pubbliche per il loro uso personale, ordinò la demolizione di edifici che ostruivano le vie pubbliche, e costruì la prima basilica nel Foro vicino alla Curia (Livio, Ab Urbe condita, XXXIX, 44; Plutarco, Vita di Catone, 19). Aumentò inoltre la somma dovuta allo stato dai pubblicani per il diritto di riscuotere le tasse e allo stesso tempo diminuì il prezzo contrattuale per la realizzazione di lavori pubblici.

Dalla data della sua carica di censore (184 a.C.) alla sua morte, avvenuta nel 149 a.C. sotto il consolato di Manio Manilio Nepote e Lucio Marcio Censorino, Porcio Catone non occupò nessun'altra carica pubblica, ma continuò a distinguersi in Senato come tenace oppositore ad ogni nuova influenza.

Solo dopo la sua morte si iniziò la spedizione contro Cartagine (149 a.C.), che lui aveva voluto.

Per Porcio Catone la vita individuale era un continuo auto-disciplinarsi, e la vita pubblica era la disciplina dei molti. Egli riteneva il singolo pater come il principio della famiglia, e la famiglia come il principio dello stato. Attraverso una rigida organizzazione del suo tempo egli realizzò un'enorme quantità di opere; pretese inoltre la medesima applicazione dai suoi dipendenti.

Per i Romani stessi ci fu poco nella sua condotta che sembrasse necessario censurare; fu sempre rispettato e considerato come un esempio tradizionale degli antichi e più genuini costumi romani. Nel notevole passo (XXXIX, 40) in cui Livio descrive il carattere di Porcio Catone, non c'è alcuna parola di biasimo per la rigida disciplina della sua condotta domestica.

Porcio Catone è tra le principali personalità della letteratura latina arcaica: egli fu oratore, storiografo e trattatista. Fu autore di una vasta raccolta di manuali tecnico-pratici, con i quali intendeva difendere i valori tradizionali del mos maiorum contro le tendenze ellenizzanti dell'aristocrazia legata al circolo degli Scipioni, indirizzata al figlio Marco, i Libri ad Marcum filium o Praecepta ad Marcum filium, di cui si conserva per intero soltanto il Liber de agri cultura, in cui esamina, soprattutto, l'azienda schiavile che tanto spazio si conquisterà poi in età imperiale. Affrontò inoltre la tematica dei valori tradizionali romani anche in un Carmen de moribus, di cui sono ad oggi pervenuti pochissimi frammenti.

Fin dalla giovinezza si dedicò all'attività oratoria: sul finire della Repubblica erano note ben 150 sue orazioni, mentre attualmente sono conservati solo frammenti, di varia estensione, riconducibili a circa ottanta orazioni diverse. Si distinguono tra esse orationes deliberativae, ovvero discorsi pronunciati in Senato a favore o contro una proposta di legge, e orationes iudiciales, discorsi giudiziari di accusa o difesa.

Fu inoltre autore, in vecchiaia, della prima opera storiografica in lingua latina, le Origines, il cui argomento era la storia romana dalla leggendaria fondazione fino al II secolo a.C. Dell'opera, pur significativa dal punto di vista ideologico, si conservano scarsi frammenti. Catone individua nel culmine del percorso educativo la formazione di un vir bonus, dicendi peritus (uomo di valore, esperto nel dire), espressione che sarà il cardine del successivo modello educativo romano.

L'opera letteraria di Catone, in particolare quella storica e oratoria, fu elogiata da Cicerone, che definì il censore primo grande oratore romano e il più degno d'essere letto. Nella prima età imperiale, nonostante l'ideologia catoniana coincidesse in buona parte con la politica restauratrice del mos maiorum promossa da Augusto, l'opera di Catone fu oggetto di sempre minore interesse. Con l'affermarsi delle tendenze arcaizzanti nel II secolo, invece, essa fu oggetto di grandi attenzioni, seppure a carattere esclusivamente linguistico ed erudito: Gellio e Cornelio Frontone ne tramandarono molti frammenti, e l'imperatore Adriano dichiarò di preferirlo addirittura a Cicerone.

A partire dal IV secolo iniziò a perdersi la conoscenza diretta della sua opera, con l'eccezione del manuale sull'agricoltura. Grande diffusione ebbe invece la raccolta di proverbi in esametri erroneamente attribuitagli, denominata Disticha Catonis (con anche alcuni Monosticha Catonis), in realtà composta probabilmente nel III secolo.

  • Scriptores rei rusticae, Venetiis, apud Nicolaum Ienson, 1472 [Contiene i De re rustica di Catone, Varrone, Columella e Rutilio Tauro Palladio] (editio princeps).
  • De agri cultura liber, Recognovit Henricus Keil, Lipsiae, in aedibus B.G. Teubneri, 1895.
  • De agri cultura, ad fidem Florentini codicis deperditi edidit Antonius Mazzarino, Lipsiae, in aedibus B.G. Teubneri, 1962.
  • Marci Porci Catonis Oratio pro Rhodiensibus. Catone, l'Oriente Greco e gli Imprenditori Romani. Introduzione, Edizione Critica dei Frammenti, Traduzione Ital. e Commento, a cura di Gualtiero Calboli, Bologna 1978.
  • Catone, De re rustica, con note, [Traduzione di Giuseppe Compagnoni], Tomo I-III, Venezia, nella stamperia Palese, 1792-1794 («Rustici latini volgarizzati»).
  • Catone, Dell'agricoltura, Versione di Alessandro Donati, Milano, Notari, 1929.
  • Liber de agricoltura, Roma, Ramo editoriale degli agricoltori, 1964.
  • L'agricoltura, a cura di Luca Canali e Emanuele Lelli, Milano, A. Mondadori, 2000.
  • Opere, a cura di Paolo Cugusi e Maria Teresa Sblendorio Cugusi, 2 voll., Torino, UTET, 2001.

(Per la bibliografia specifica sul De agri cultura e sulle Origines si rimanda alle rispettive voci)

  • L. Alfonsi, Catone il censore e l'umanesimo romano, Napoli, Macchiaroli, 1954 (estr.).
  • A.E. Astin, Cato the Censor, Oxford, Clarendon press, 1978.
  • C.C. Burckhardt, Cato der Censor, Basel, Reinhardt, 1899.
  • L. Cordioli, Marco Porcio Catone il censore e il suo tempo, Bergamo, Sestante, 2013.
  • F. Della Corte, Catone Censore. La vita e la fortuna, Torino, Rosemberg e Sellier, 1949 (rist. Firenze, La Nuova Italia, 1969).
  • P. Fraccaro, Sulla biografia di Catone maggiore sino al consolato e le sue fonti, Mantova, G. Mondovì, 1910 (estr.).
  • F. D. Gerlach, Marcus Porcius Cato der Censor, Basel, C. Schultze, 1869.
  • F. Marcucci, Studio critico sulle opere di Catone il maggiore, vol. I [unico pubblicato], Analisi delle fonti, questioni varie, Orazioni del periodo consolare e degli anni posteriori fino alla censura, Orazioni del periodo censorio, Pisa, succ. fratelli Nistri, 1902.
  • E.V. Marmorale, Cato maior, Catania, G. Crisafulli, 1944 (II ed. Bari, Laterza, 1949).
  • C. Ricci, Catone nell'opposizione alla cultura greca e ai grecheggianti. Nota, Palermo, D. Lao e S. De Luca, 1895.
  • E. Sciarrino, Cato the Censor and the beginnings of Latin prose. From poetic translation to elite transcription, Columbus, Ohio State University Press, 2011.
  • Marco Porcio Catone Uticense, bisnipote
  • Wikisource contiene una pagina dedicata a Marco Porcio Catone
  • Wikisource contiene una pagina in lingua latina dedicata a Marco Porcio Catone
  • Wikiquote contiene citazioni di o su Marco Porcio Catone
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marco Porcio Catone
  • Catóne, Marco Porcio, detto il Censore, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  • Plinio Fraccaro, CATONE, Marco Porcio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
  • Catone, Marco Porcio detto il Censore, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
  • Catóne, Marco Pòrcio, detto il Censóre, su sapere.it, De Agostini.
  • (EN) Marcus Porcius Cato, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  • (ES) Marco Porcio Catone, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
  • (LA) Opere di Marco Porcio Catone, su PHI Latin Texts, Packard Humanities Institute.
  • Opere di Marco Porcio Catone / Marco Porcio Catone (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
  • (EN) Opere di Marco Porcio Catone, su Open Library, Internet Archive.
  • (EN) Opere di Marco Porcio Catone, su Progetto Gutenberg.
  • (EN) Audiolibri di Marco Porcio Catone, su LibriVox.
  • (EN) Marco Porcio Catone, su Goodreads.
  • Marco Porcio Catone, su Discografia nazionale della canzone italiana, Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi.
  • (LAIT) Biblioteca degli scrittori latini con traduzione e note: M. Porcii Catonis quae supersunt opera, Venetiis excudit Joseph Antonelli, 1846.
  • (LAFR) Les agronomes latins, Caton, Varron, Columelle, Palladius, avec la traduction en français, M. Nisard (a cura di), Paris, Firmin Didot Fréres, 1856, pagg. 1 sgg.
  • Historicorum Romanorum Reliquiae, Hermannus Peter (a cura di), vol. 1, in aedibus B. G. Teubneri, Lipsiae, 1914², pagg. 55-97.
  • M. Catonis praeter librum de re rustica quae extant, Henri Jordan (a cura di), Lipsiae, in aedibus B. G. Teubneri, 1860.


Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Marco Porcio Catone by Wikipedia (Historical)






Text submitted to CC-BY-SA license. Source: by Wikipedia (Historical)






Text submitted to CC-BY-SA license. Source: by Wikipedia (Historical)






Text submitted to CC-BY-SA license. Source: by Wikipedia (Historical)


Maestro di palazzo


Maestro di palazzo


Il maestro di palazzo, detto anche signore di palazzo o maggiordomo di palazzo (in latino maior domus, "maggior servitore della casa") era, nella Gallia merovingia e poi in quella carolingia, il funzionario che sovrintendeva al palazzo reale, all'epoca vero e proprio cuore amministrativo del regno.

Chi veniva investito dell'incarico assumeva un potere pari quasi a quello del proprio signore: ne era il consigliere personale, assisteva alle udienze, ne svolgeva le veci in caso di assenza, di malattia, o di morte (in attesa dell'investitura del successore).

Grazie a questa grande libertà di azione, con l'andare del tempo i maggiordomi assunsero un potere via via crescente, sia in ambito politico sia amministrativo, arrivando a occuparsi, in vece del sovrano, di tutte le attività politiche e militari, fino in alcuni casi a sostituire lo stesso Re.

Le prime figure di maggiordomo di palazzo si hanno nel 511 con la morte di Clodoveo I, che era riuscito a creare il vasto regno dei Franchi Salii nel cuore dell'Europa.

Fondamentale per l'accrescimento della carica fu l'appoggio che Pipino il Vecchio (... - 640) (maior domus d'Austrasia) diede, assieme al vescovo Arnolfo di Metz, a Clotario II nella lotta dinastica scatenatasi alla morte di Clotario I (primi decenni del VII secolo). Il matrimonio tra la figlia di Pipino, Begga e il figlio di Arnolfo Ansegiso, fu la radice da cui si svilupperà poi la dinastia dei Carolingi (che ha inizio nel 768). Pipino di Herstal o Pipino il giovane, discendente di quest'unione, riuscì infatti a rendere ereditaria la carica di Maggiordomo.

Nel 732 Carlo Martello, Maggiordomo di palazzo e figlio di Pipino di Herstal sconfisse gli Arabi, che provenivano da al-Andalus e premevano alla frontiera sud, nella battaglia di Poitiers; l'episodio contribuì ad accrescere il prestigio militare e il potere personale di Carlo, che malgrado non avesse mai ottenuto il titolo di re, ebbe da allora credito ed autorità maggiori degli stessi sovrani. Il suo potere marcò i primi passi della linea carolingia. Gli succedette il figlio Pipino il Breve che dapprincipio fu riconosciuto dal re longobardo come suo pari. La sua incoronazione avvenne il 28 luglio 754 per mano del vescovo di Magonza, in nome di papa Zaccaria, che gli aveva riconosciuto il diritto di detronizzare il re. Pipino il Breve depose, dunque, nel 751 l'ultimo esponente dei Merovingi, Childerico III, al quale furono tagliati i lunghi capelli, simbolo di forza tra i Franchi, prima di venire rinchiuso nell'abbazia di San Bertino.

  • ...
  • Partenio (fino al 548) (forse)
  • ...
  • Gogo (576-581)
  • Wandelino (581-?)
  • ...
  • Gandolfo (596-600)
  • ...
  • Radon (613-616)
  • Ugo (616-618)
  • Pipino di Landen (623-633)
  • Adalgiselo (633-639)
  • Pipino di Landen (639-640), per la seconda volta
  • Ottone (640-643)
  • Grimoaldo I (643-656)
  • Wulfoaldo (656-680)
  • Pipino di Herstal (680-714)
  • Teodoaldo (714-716)
  • Carlo Martello (716-741)
  • Carlomanno (741-747)
  • Drogone II (747-751)
  • Aega (639-641)
  • Ercinoaldo (641-658)
  • Ebroino (658-673)
  • Wulfoaldo (673-675), anche maggiordomo di Austrasia
  • Leodesio (675-676)
  • Ebroino (676-681), per la seconda volta
  • Warattone (681-686), nel 682 il potere fu esercitato da suo figlio, Gislemaro
  • Bertario (686-688)
  • Pipino di Herstal (688-695), anche maggiordomo di Austrasia
  • Grimoaldo II (695-714)
  • Teodoaldo (714-715), anche maggiordomo di Austrasia
  • Ragenfrido (715-719)
  • Carlo Martello (719-741), anche maggiordomo di Austrasia
  • Pipino il Breve (741-751), che divenne re dei Franchi
  • Aega (639-641), anche maggiordomo di Neustria
  • Flaocado (641-642)
  • Ercinoaldo (642-658), anche maggiordomo di Neustria
  • dal 642 al 695 il titolo fu tenuto dal maggiordomo di Neustria
  • Drogone I (695-708)
  • Grimoaldo II (708-714), anche maggiordomo di Neustria
  • dal 708 il titolo fu tenuto dal maggiordomo di Neustria.
  • Alessandro Barbero, Chiara Frugoni, Dizionario del Medioevo, 6ª ed., Bari-Roma, Laterza, 2001, ISBN 88-420-6374-6.
  • Alessandro Barbero, Carlo Magno: un padre dell'Europa, 6ª ed., Bari-Roma, Laterza, 2014, ISBN 9788849100563.
  • Ciambellano (titolo)
  • Incarichi reali sotto le dinastie merovingie e carolingie

Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Maestro di palazzo by Wikipedia (Historical)


Cattedrale di Santiago di Compostela


Cattedrale di Santiago di Compostela


La basilica cattedrale metropolitana di San Giacomo di Compostela (in galiziano e spagnolo: Catedral basílica metropolitana de Santiago de Compostela), o più semplicemente cattedrale di San Giacomo di Compostela, è la chiesa madre dell'arcidiocesi di Santiago di Compostela, basilica minore e uno dei massimi santuari cattolici del mondo; al suo interno, nella cripta, i fedeli venerano le reliquie dell'apostolo Santiago o Maior/el Mayor (san Giacomo il Maggiore), patrono di Spagna. La cattedrale di Santiago è alla fine del Cammino di Santiago di Compostela, storico pellegrinaggio di origine medievale.

Nel 2010 vennero eseguiti importanti lavori di restauro nella cattedrale, in vista di un flusso di pellegrini molto maggiore per quell'anno.

Secondo la leggenda, il corpo dell'apostolo Giacomo il Maggiore fu rinvenuto nel IX secolo nell'area dove sorge la cattedrale. Una prima chiesa intitolata a San Giacomo venne qui costruita all'inizio del IX secolo, per volere di Alfonso II delle Asturie. Successivamente, nell'899, sotto re Alfonso III, la prima chiesa fu rimpiazzata da un'altra più grande, in stile protoromanico.

Nel 997, durante il saccheggio della città di Santiago de Compostela da parte dei berberi comandati da Almanzor, la chiesa protoromanica venne incendiata e le sue porte e campane fatte trasportare, dagli schiavi cristiani, alla grande moschea di Cordoba.

Nel 1095 il papa Urbano II decretò il trasferimento della sede vescovile di Iria Flavia, l'attuale Padrón, a Santiago de Compostela.

L'inizio dei lavori dell'attuale cattedrale risale al 1075. Il tempio, in stile romanico, venne completato nel XIII secolo e consacrato nel 1211, alla presenza del re Alfonso IX di León.

Si tratta di uno degli edifici che meglio rappresenta il tipo di chiesa romanica che scandisce il cammino di Santiago di Compostela tra Francia e Spagna (Sainte-Foy di Conques, Saint-Martial de Limoges, San Martino di Tours e Saint-Sernin a Tolosa), caratterizzato dall'abside con cappelle radiali e deambulatorio. Subì modifiche tra XVI e XVIII secolo.

In stile barocco, la fachada do Obradoiro fu edificata da Fernando de Casas Novoa, tra il 1738 e il 1750, allo scopo di proteggere il portico della Gloria dai danni delle intemperie alle quali era esposto. L'Obradoiro, rivolta a occidente, verso l'omonima piazza, costituisce l'ingresso principale della cattedrale ed è preceduta da una scalinata monumentale, realizzata nel 1606. Ai lati si innalzano le due torri, di origine medievale, alte 76 metri; nella torre destra, detta torre das Campás, si trova la statua di santa Maria Salome, madre di san Giacomo, mentre la statua di Zebedeo, padre dell'apostolo, orna la torre sinistra, la torre da Carraca. Al centro, nella parte più alta della facciata, campeggia la statua del titolare della cattedrale.

La costruzione della facciata della Quintana, in stile barocco, iniziò nel 1658, per ingentilire l’abside medievale irregolare. Fu incaricato dei lavori José De La Peña a cui si deve anche la balaustra che sormonta la facciata e modifica la merlatura preesistente. All’interno del recinto della cattedrale fu integrata la chiesa della Corticela. Per accedervi dalla piazza fu aperta nella nuova cinta muraria la cosiddetta Puerta de los Abades o de la Corticela, molto semplice.

Nel 1658 iniziò la costruzione della Puerta Real, a destra della torre dell’orologio e in posizione arretrata rispetto alla Porta Santa. L’aspetto attuale della facciata della Quintana si deve a D. De Andrade che la terminò nel 1700 e la decorò con trofei militari e ghirlande di frutta. Quasi al centro della facciata la Porta Santa introduce in un corridoio che percorre le cappelle dell’abside. Su di essa sono le figure degli Apostoli e dei Personaggi dell’Antico Testamento provenienti dal demolito Coro del Maestro Mateo. Il portale è coronato dalla statua di Santiago Pellegrino e dai suoi discepoli Atanasio e Teodoro, opere di Pedro Del Campo. La nuova Porta Santa, neoclassica, fu disegnata da Melchor De Prado nel 1794.

All’estremità meridionale del transetto si trova la facciata de la Platerìas, l’unica superstite in stile romanico (1103-’17), seppur con l’inserimento di alcuni rilievi provenienti dalla facciata opposta a nord (dopo il 1758) e la costruzione ai lati della Torre dell’Orologio, ricostruita in stile barocco sulla base originaria del XIV secolo da Domingo De Andrade, e della facciata dell’edificio rinascimentale del Tesoro decorato con medaglioni contenenti stemmi, personaggi biblici e storici al cui interno è il Chiostro, opera di Rodrigo Gil De Hontañón (1540). Nell’ordine inferiore della facciata de la Platerìas si apre una doppia porta con arcate a tutto sesto dotate di lunette scolpite con episodi della Vita di Cristo. Dopo l’incendio del 1117 sopravvissero solo 9 immagini del programma iconografico basato su Cristo e gli Apostoli e furono aggiunte le immagini in marmo di Mosè, Abramo e Santiago. Il collegamento tra la facciata e il tesoro fu realizzato nel 1705 in stile barocco.

La Puerta del Paraìso o Porta Francigena (a nord), in stile romanico e ornata con scene tratte dalla Genesi, nel 1758 fu danneggiata da un incendio, demolita e ricostruita prendendo il nome di facciata dell’Azabacherìa. I lavori iniziarono ad opera di Lucas Caaveiro con la collaborazione di Clemente Sarela, autori del primo corpo e di parte del secondo in stile barocco compostelano. Nel 1765 i lavori vennero affidati a Domingo Lois Monteagudo che cercò di uniformare la sua opera a quella già esistente inserendovi elementi classici come medaglioni, trofei militari, frontoni e vasi acrotici. Quattro telamoni atlantidei reggono un frontone curvo che funge da base per la statua di Santiago Pellegrino ai cui piedi si inginocchiano i re Ordoño II e Alfonso III. Al centro del secondo ordine del prospetto, tra le due finestre, è collocata la statua raffigurante la Fede di José Gambino del 1764.

Superato il portale della facciata barocca dell'Obradoiro, si entra nel nartece della cattedrale, noto come portico della Gloria. Il portico è un capolavoro della scultura romanica, costruito per volere di re Ferdinando II di León tra il 1168 e il 1188, ad opera del Maestro Mateo. Il portico è costituito da tre campate voltate a crociera e presenta tre portali scolpiti, tramite i quali si accede alle navate. Il portale centrale, il più grande, è architravato e diviso al centro da una colonna, dove campeggia la statua dell'apostolo Giacomo. Sulla lunetta si trova la rappresentazione scolpita della corte della Gerusalemme Celeste, secondo la descrizione dell'Apocalisse di Giovanni, con al centro il Cristo in Maestà, circondato dai "quattro esseri viventi", simbolo degli evangelisti, da angeli e dalle anime dei giusti. Sull'archivolto sono rappresentati i ventiquattro vegliardi. Sugli stipiti vi sono le statue di apostoli e profeti.

L’interno della cattedrale è a tre navate con pianta a croce latina, transetto composto da ulteriori tre navate e deambulatorio che percorre l’abside. Tra i confessionali sulle pareti delle navate laterali si aprono piccole porte che conducono alle tribune da cui si accede ai tetti e alle torri. Queste tribune sono coperte da volte a crociera poggianti su colonne con capitelli scolpiti che raffigurano motivi vegetali, animali fantastici e personaggi che emergono dalle foglie; le bifore affacciano sull’interno del tempio.

La cupola fu realizzata nel 1384 da Sancho Martís in sostituzione di quella originaria romanica di altezza inferiore; in epoca barocca fu conclusa dalla calotta attuale con lanterna. All’interno è ottagonale e dotata di ballatoio e finestre nel tamburo.

La navata centrale, coperta da volta a botte, è larga e alta il doppio di quelle laterali, concluse da crociere romaniche, e sono separate l’una dall’altra da pilastri compositi che alternano basi quadrate e circolari. All’incrocio tra navata centrale e transetto si eleva la cupola ottagonale dotata di ballatoio sorretto da otto angeli che suonano la tromba.

Al fondo della navata centrale, prima del transetto, sono collocati i due organi in stile barocco: quello a sinistra fu realizzato nel 1705 da Antonio Alfonsín e Miguel De Romay, quello a destra nel 1709 solo da quest’ultimo.

Attualmente nelle casse scolpite si trova l'organo a canne Mascioni opus 1010, costruito nel 1977 e dalla stessa restaurato nel 2006. Lo strumento odierno è a trasmissione elettronica ed ha 58 registri; la sua consolle, posizionata nel matroneo di sinistra, dispone di tre tastiere di 61 note ciascuna ed una pedaliera concavo-radiale di 32.

La Cappella Maggiore, al fondo della navata centrale, è preceduta da una cancellata affiancata dai due pulpiti in bronzo, opera di Juan Bautista Celma di fine XVI secolo coperti da un baldacchino in legno intagliato e dorato nel 1714 dalla bottega di M. De Romey. Il baldacchino è sostenuto da quattro grandi Angeli policromi per lato posti al di sopra di colonne riccamente decorate e dorate. Fu progettato da D. De Andrade e da Vega Y Verdugo e realizzato dai migliori artisti del tempo, tra i quali Pedro De La Torre, Francisco De Antas, Bernardo Cabrera, Simón López, Pedro Taboada, Juan De Cabrera, Lucas Serrano, Peña De Toro, Mateo De Prado e Brais Do Pereiro. Al di sopra del baldacchino compaiono lo stemma reale al centro del fronte fra le Virtù Cardinali della Fortezza e della Prudenza sedute ai lati del frontone curvo spezzato; dalla parte centrale emerge una struttura piramidale di coronamento da cui sporge, nell’ordine inferiore, la scultura policroma di Santiago Caballero de Clavijo col Cavallo bianco eseguita da M. De Prado (1677). La parte inferiore del coronamento è decorata a lacunari con rosette intagliati e dorati.

Al di sotto del baldacchino è collocato l’altare maggiore. Sul paliotto in oro e argento sbalzato presieduto da Cristo in Maestà, tetramorfi, Anziani dell’Apocalisse e Apostoli troneggia un tabernacolo in cui è inserita l’Immacolata Concezione fusa da Jacobo Pecul su disegno di M. De Prado. Alle sue spalle si eleva il ricco dossale in cui, nella nicchia centrale, è sistemata la statua medievale di San Giacomo Sedente (nella Cattedrale fin dal 1211), su di un trono rinnovato tra il 1659 ed il 1671 su disegno di V. Y Verdugo con l’aggiunta di bastone, corona e mantello d’argento e pietre preziose. Gli ornamenti che impreziosiscono l’altare maggiore furono ideati da Fray Gabriel De Las Casas e realizzati per la maggior parte dall’orafo Juan De Figueroa. L’altare fu coronato con l’immagine di Santiago Pellegrino circondato dai Re Alfonso II, Ramiro II, Ferdinando II e Felipe IV, opera di Pedro Del Valle (1667). Due scale laterali consentono l’accesso all’interno dell’altare maggiore: uno spazio quadrangolare ricoperto di marmi, pietre preziose e metalli e concluso dal capulìn dorato.

La volta a botte del presbiterio conclusa da calotta verso l’abside fu dipinta a partire dal 1676 da Gabriel Fernández, Juan Paz De Caamaño, José Gómez Antonio Montanero e Antonio De Romay. Lungo il perimetro del presbiterio, intorno all’altare maggiore, un alto zoccolo in marmo e diaspro sorregge le colonne tortili intagliate e dorate completate da putti cerofori policromi.

Quattro lampade votive furono donate da Alfonso XI in segno di gratitudine per la vittoria nella battaglia di Salado (1340), una fu donata dal Gran Capitano nel 1512 e quelle barocche furono realizzate a Roma dal francese Lous Baladier nel 1765. Completano l’arredo le alte tribune neoclassiche in legno dorato poste ai lati del presbiterio. Gli stalli del coro di Francisco Del Rio sono stati collocati nella testata nel XX secolo.

I resti del Santo Apostolo, dopo essere stati spostati e nascosti per impedire che fossero trafugati dal pirata Sir Francis Drake, furono riportati alla luce durante gli scavi del 1879 e quindi traslati nel loro mausoleo originario, sotto l’altare maggiore. Due scale laterali sul deambulatorio consentono l’accesso alla Cripta apostolica (al di sotto della Cappella Maggiore) in cui sono custoditi i resti degli apostoli Santiago, Atanasio e Teodoro al di sopra di un altare in marmo con motivi di derivazione paleocristiana: due pavoni affrontati che bevono dalla coppa dell’immortalità. L’urna è costituita da una scatola in legno di cedro rivestita di velluto rosso e divisa all’interno in tre vani per i tre apostoli. La scatola è poi racchiusa nell’urna d’argento cesellato. La parte anteriore rispecchia il disegno seicentesco di Vega Y Verdugo per l’altare maggiore con un Cristo Benedicente nella mandorla circondato dagli apostoli separati da colonne e archi trilobati. Al di sopra di essa è appesa una stella d’argento che ricorda il miracolo che permise il ritrovamento del mausoleo nel IX secolo. L’urna ed il piedistallo in bronzo su cui poggia sono opera dell’orafo Ricardo Martínez su disegno di José Losada.

La Cappella del Cristo di Burgos, la prima sulla navata sinistra, deve il nome all’immagine scolpita in quella città nel 1754 posta al di sopra dell’altare principale e fiancheggiata da colonne tortili in marmo bianco decorate con tralci e grappoli d’uva dorati. Fu costruita tra il 1662-‘64 con pianta a croce greca coperta da cupola in pietra con oculo. Nelle nicchie ai lati dell’altare principale sono collocati due monumenti funebri: a sinistra quello policromo dell’arcivescovo Carrillo eseguito da Pedro Del Valle nel 1667 e a sinistra quello del cardinale Garcìa Cuesta (1873), entrambi con le figure inginocchiate dei due canonici. I bracci laterali della pianta a croce greca sono occupati da due altari intagliati e dorati, uno con rilievo scultoreo raffigurante il grido di San Pedro, l’altro santa Maria Salomè, Zebedeo e i loro figli, opere della scuola di Mateo De Prado, discepolo dello scultore Gregorio Fernàndez. A lui e a Bernardo Cabrera, si deve l’altare principale di questa cappella.

La Cappella della Comunione, con accesso sia dalla navata sinistra che dalla navata sinistra del transetto sinistro, è la cappella più moderna e in stile neoclassico. Nell’anticappella è collocata una Vergine del Perdono in alabastro scolpita in stile gotico. La semplice lapide nera di Don Lope de Mendoza ricorda l’originaria destinazione dell’ambiente, così come le tombe in marmo di fine XIX secolo con le immagini della Fede e della Speranza a destra e a sinistra della cappella, opera di Ramón Constenla. La costruzione della cappella, iniziata su disegno dell’architetto Domingo Lois Monteagudo (1765 ca.), fu terminata da Miguel Ferro Caaveiro. Nella pianta circolare si innesta un ottagono scandito da possenti colonne ioniche che sorreggono la cupola con un semplice oculo dal XX secolo; sulle pareti sono presenti nicchie contenenti i quattro dottori della Chiesa scolpiti da Juan Dávila e Gregorio Español nel XVII secolo, autori anche del coro ligneo che all’inizio dello stesso secolo sostituì quello del Maestro Mateo, situato nella navata centrale.

Il Camarìn de Santiago Caballero, sulla navata sinistra del transetto sinistro, è la più piccola delle cappelle ed ospita solo una statua equestre del XVIII secolo dell’apostolo Santiago Caballeros o Matamoros opera di José Gambino. Recentemente al di sopra del suo ingresso con cancellata è stata posta una targa in bronzo con due busti in rilievo dei papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

La piccola Cappella di Santa Catalina occupa lo spazio che era il Pantheon Reale ed è sulla navata sinistra del transetto sinistro accanto al portale dell’Azabacheria. L’altare attuale con santa Catalina nella nicchia centrale e la Vergine di Lourdes un po’ più in basso è della fine del XVIII secolo e sostituisce quello originario del 1548 di Miguel Ramón. Le tombe del Pantheon sono state spostate nello spazio adiacente a questa cappella, all’esterno delle sue mura e sulla scala che scende dalla porta dell’Azabacheria. Tra i sepolcri presenti vi sono quello del vescovo Alonso Lòpez de Valladolid, morto nel 1468, con statua in granito tardo gotica che lo raffigura sdraiato con il bastone in bronzo e lo stemma dei Mendoza alla quale apparteneva il defunto. Dall’altra parte della scalinata, accanto alla Cappella di San Andrès, è posto il sepolcro di Juan Vidal scolpito nel XVI secolo da Juan Bautista Celma. L’attuale cancellata in stile barocco è opera del 1763 di Antonio Pérez.

La Cappella di San Nicolàs, a destra del transetto sinistro, verso la fine del XVII secolo divenne la Cappella di San Andrès ad opera dell’architetto Peña De Toro. Il dossale d’altare barocco fu disegnato da Fernández Espantoso nel 1707. Incassati nella parete destra sono presenti due sepolcri sovrapposti del canonico Pedro Garcìa (1561) e del cardinale Juan Martìnez Ternero (1581) con statue sdraiate scolpite da J. B. Cema.

Oltre la Cappella di San Andrès è il corridoio che separa questa cappella dalla successiva dello Spirito Santo e che immette nell’indipendente chiesa della Corticela costruita nel IX secolo, dotata di tre altari e intitolata a San Estebàn; nel X secolo fu dedicata a San Martìn. Per accedere alla Corticela dalla cattedrale fu aperta la porta di Santa Marìa, oggi murata dalla costruzione di cappelle successive. Nel timpano della Corticela, proveniente dalla facciata esterna della chiesa, è raffigurata un’Epifania. La chiesa è a tre navate con copertura a capriate lignee e presbiterio quadrato coperto da volta. Nelle pareti si aprono strette monofore e rosoni che illuminano l’ambiente. Arcate a tutto sesto ospitano varie immagini scolpite, tra le quali una donna sdraiata databile al XIV-XV secolo, rinvenuta durante gli scavi del XX secolo ed il sepolcro del cardinale Gonzalo Eanes, morto nel 1342. Il fonte battesimale del XV secolo fu arricchito da parti in bronzo nel XX secolo. L’urna con il Cristo sdraiato è di anonimo del XVII secolo come il Gesù Bambino di Praga al fondo della navata destra. Il Cristo nell’orto sulla parete nord è del XVI secolo in stile rinascimentale come la policroma statua della Vergine della Consolazione sull’altare maggiore composto da una colonna scolpita.

Nella Cappella dello Spirito Santo, sulla destra del transetto sinistro, sono presenti 7 tombe collocate in arcate a sesto acuto sui cui fronti sono scolpite torri concluse da cupole che separano archi trilobati contenenti figure di angeli. L’altare sulla parete di fondo fu qui collocato dopo il 1945: l’immagine della Vergine de la Soledad è del 1666, mentre il fronte e la base in argento furono realizzati dall’orafo Antonio De Morales nel 1747.

La Cappella dell’Immacolata Concezione o Prima, nel transetto sinistro verso l’abside, fu disegnata nel 1523 da J. De Álava, realizzata da Jácome García e dedicata alla Santa Croce; di questa prima intitolazione sull’altare è presente un rilievo del 1721 raffigurante la Santa Croce realizzato da Antonio Alfonsín e Manuel Leis su disegno di D. De Andrade; nella nicchia a sinistra dell’ordine centrale del dossale è rappresentata la deposizione dalla Croce attribuita a Diego De Sande; nella nicchia a destra è collocata un’immagine della Madonna della Prima, opera di Cornielis De Holanda del 1526. La decorazione pittorica è di J. B. Celma, autore anche dei resti di affreschi che si trovano dietro l’attuale retablo di Simon Rodríguez. In questa cappella, a destra dell’ingresso e all’interno di una nicchia riccamente decorata con motivi vegetali, candelabre e testine alate, è ospitato il monumento funebre di Antonio Rodrìguez Agustìn, in stile rinascimentale sempre di C. De Holanda.

Nell’ambulacro absidale si aprono sette cappelle. La prima sulla sinistra, la Cappella di Santa Fede, nel XVI secolo divenne di San Bartolomè. Il suo interno, poligonale, è coperto da volta e illuminato da tre grandi finestre chiuse da un arco a tutto sesto poggiante su colonne addossate alle mura. Sulla parete destra è colloca il monumento funebre di Don Diego de Castilla in pietra di Coimbra, opera del Maestro Arnao, con la statua adagiata del defunto che ha ai piedi un leone accovacciato posta all’interno di una nicchia con arcata a tutto sesto rinascimentale decorata con candelabre, putti, medaglioni, trofei militari e angeli che recano lo stemma di famiglia. Al di sotto dell’arco, un rilievo rappresenta la Resurrezione di Cristo. L’altare, in pietra dorata e policroma, è presieduto dalla Vergine del Buon Consiglio affiancata dai Santi Bartolomè e Santiago el Mayor. La cancellata è attribuita a Guillén De Bourse.

La successiva Cappella di San Juan (Giovanni Evangelista) è un'altra delle cappelle romaniche sopravvissuta fino ad oggi, anche se tra il XVI ed il XVIII secolo subì alcune trasformazioni. Il suo aspetto attuale si deve agli interventi di gusto barocco attuati nei primi decenni del XVIII secolo da S. Rodríguez e da Luís Parcero e Pascual. Nella nicchia al centro del dossale d’altare è la statua policroma di Santa Salomè, madre di Santiago, mentre nella parte superiore è rappresentato San Giovanni.

La Cappella di Santa Maria la Blanca in stile gotico è conclusa da volta a crociera che poggia su colonne con capitelli a motivi vegetali e figure antropomorfe la cui chiave di volta è decorata da foglie scolpite. Sulle pareti sono presenti sepolcri del XVI e XVII secolo. L’altare attuale, in legno scuro intagliato in stile neogotico, è opera di Maximio Magariños del 1906: al centro è collocata l’immagine di Santa Maria la Blanca di Gregorio Fernández Prieto; nel pannello in basso a destra è raffigurata la fuga dall’Egitto. La cancellata fu realizzata da Clemente Lorenzo nel 1725.

Al centro del deambulatorio è posizionata la Cappella di El Salvador o del Re di Francia per via dei capitelli scolpiti all’ingresso della cappella i cui cartigli recano iscrizioni latine dedicate al re Alfonso VI e al vescovo di Santiago Diego Pelàez. La sua costruzione iniziò nell’anno 1075 come si legge nell’iscrizione sulla parete laterale. Sull’altare rinascimentale in pietra policroma attribuito a J. De Álava (1532) troneggia il Salvatore.

Alla destra di questa cappella è l’ingresso della Porta Santa interna realizzata nei primi anni del XVI secolo con sei pannelli in bronzo raffiguranti episodi biblici sui battenti (Jesús León, 2003) e corrispondente a quella esterna sulla facciata della Quintana a cui è collegata da un corridoio.

Proseguendo sull’ambulacro verso destra troviamo la Cappella dell’Azucena o di San Pedro, che conserva quasi intatta la sua originaria architettura romanica ed una delle prime ad essere costruita. È detta dell’“Azucena” per l’immagine al centro dell’altare, affiancata da San Josè e San Judas Tadeo e sormontata da San Pedro, al centro del coronamento; il disegno dell’altare di F. Casas (1731) fu realizzato da Francisco Da Moas. L’ingresso dall’ambulacro alla cappella risale al 1571 ad opera di Sandronín Fernández. I lavori eseguiti nel XX secolo hanno portato alla luce resti di affreschi sulle pareti che sul tamburo absidale rappresentano Santiago Pellegrino e la conversione di Saulo. Le finestre sono decorate con medaglioni e motivi ornamentali. La cappella ospita la tomba di Doña Mencìa de Andrade con ai piedi il suo cane (J. B. Celma, 1582), finanziatrice della costruzione della sacrestia adiacente alla cappella, su disegno di Juan De Herrera. La sacrestia fu terminata dallo scalpellino Juan Andrés.

L’adiacente Cappella di Mondragòn (suo fondatore) fu costruita a partire dal 1521 da Jácome Fernández, con pianta quasi rettangolare e volta a vela. Da essa si accede alla sacrestia. Il suo dossale d’altare fu modellato in terracotta ad opera di Miguel Perrin (1526) con il rilievo raffigurante il Compianto sul Cristo Morto. Nel 1751 furono collocati gli intagli dorati che circondano l’arco sul rilievo, le immagini dei Santi Juan Bautista e Antonio, il Cristo in Croce e l’Addolorata.

L’ampia Cappella del Pilar, l’ultima del deambulatorio, verso destra, è in stile barocco e occupa lo spazio di due primitive cappelle romaniche del transetto e dell’ambulacro. Fu incaricato della sua costruzione D. De Andrade che lavorò al progetto tra il 1696 e il 1711, anno in cui, per l’età avanzata, lasciò il lavoro a F. De Casas. A destra dell’ingresso è collocato il monumento funebre in marmo dell’arcivescovo Monroy, patrocinante dei lavori, opera di Fernández Sande. Al centro dell’altare eseguito da Miguel De Romay su disegno attribuito al Casas è collocata l’immagine della Vergine del Pilar proveniente da Saragozza con la statua marmorea di Santiago Pellegrino inginocchiato ai suoi piedi. La parte superiore del dossale racchiude una tela di Juan Antonio Gracía De Bouzas che rappresenta l’Apparizione a Saragozza della Vergine sul pilastro a Santiago e ai suoi discepoli. La cappella è decorata da marmi e diaspri con ornamenti dipinti e dorati. La cupola ottagonale con oculo è in pietra riccamente decorata e ricopre l’intera cappella rettangolare.

Sul transetto destro, tra la Porta della Platerìas e la porta interna del Portico Real, è collocato il fonte battesimale rettangolare in marmo posto su una colonna di granito, un tempo collocato nel Battistero, addossato al prospetto sinistro della cattedrale. Lo spazio in cui è collocato oggi il fonte è sormontato da un Calvario policromo scolpito realizzato per il retrocoro del tempio.

La costruzione della Sacrestia si deve a J. De Álava sotto direttive di Jácome Fernandez. L’antisacrestia, a pianta rettangolare, si apre sul transetto destro e comunica con il chiostro e con l’edificio del Tesoro; la sacrestia è a pianta quadrata. Le volte di entrambe hanno nervature che formano elaborati disegni e da quella della sacrestia pende un magnifico lampadario in bronzo. Notevole è il portale scolpito da cui si accede alla sacrestia sul braccio sud del transetto: tra le decorazioni rinascimentali troneggia l’effigie di Santiago posta all’interno del timpano che sovrasta il fregio contenente lo stemma di monsignor Fonseca; le due nicchie sull’architrave ospitano le statue di Santiago Pellegrino e San Ildefonso. Sulle pareti della sacrestia sono distribuiti dipinti tra i quali una Via Crucis del XIX secolo, alcune opere di Gregorio Ferro e la Tradizione di Santiago in Galizia di Modesto Brocos. Nell’antisacrestia sono presenti due dipinti ad olio del XIX secolo di Juan José Cancelo.

Dalla navata destra della cattedrale e attraverso un portale seicentesco, si accede a questo ambiente con basse volte a vela: il fondo affaccia sul chiostro e lateralmente si trovano la cappella di San Fernando e quella che, dal 1641, è la cappella delle Reliquie.

La Cappella di San Fernando fa parte del percorso del Museo della Cattedrale ove si trova il Tesoro composto da oggetti sacri di pregevole oreficeria. Fu realizzata su progetto di J. De Álava e completata nel 1527. La volta è composta da due sezioni a stella su peducci le cui nervature formano ricchi e diversi disegni con chiavi decorate con motivi vegetali e giacobini (alberi, fiori, animali altamente stilizzati con disegni fantasiosi e giocosi). Gli affreschi delle pareti raffiguranti l’Ascensione e l’Assunzione di Maria furono realizzati nel 1536 da Pedro Noble. Nel 1590 J. B. Celma eseguì alcuni lavori sull’arco e sull’altare di San Silvestre con un retablo del 1540 ca. che all’epoca ospitava le reliquie di questo Santo. Questo spazio fu presto adibito a “Cappella delle Sante Reliquie” che furono trasferite qui nel 1537 e servì a tale scopo fino al 1641. In questo periodo le reliquie erano ospitate in una custodia eseguita da Cornielles De Holland. Nel 1679 Juan De Seoane realizzò la figura del Santo Re Ferdinando di Castiglia con globo e spada sull’altare neo rinascimentale. Tra gli oggetti preziosi contenuti in questa cappella vi sono gli ostensori di Juan Posse della fine del XVII secolo e quello del 1702 di J. De Figueroa autore del prezioso mantello originale del Santiago sedente sull’altare maggiore (1704) esposto nella teca della parete destra.

Tra le opere facenti parte del prezioso Tesoro della Cattedrale vi è inoltre l’ostensorio processionale di Antonio De Arfe in argento dorato e smalti realizzato tra il 1539-‘45 e completato con il basamento nel 1573 in cui sono raffigurati a rilievo episodi della Vita di Gesù, Apostoli, Profeti e Dottori.

L’attuale Cappella delle Reliquie contiene un altare in legno di cedro cubano in stile neogotico disegnato da Rafael De La Torre e realizzato da Maximo Magariños nel 1924: nel medaglione è raffigurato Santiago Matamoros; nei rilievi compare re Alfonso XII con la sua famiglia. Al centro dell’ordine inferiore del retablo è posizionato il celebre busto-reliquiario di Santiago Alfeo del 1322 attribuito a Rodrigo Eáns: il capo smaltato e l’originale mantello in argento sbalzato e dorato che simula i disegni del broccato si sono arricchiti di gioielli preziosi nel corso del tempo. Alla sua destra sono disposti il Santiago Pellegrino del XV secolo realizzato in argento dorato e smalti, il reliquiario di santa Florina dell’XI secolo, e, verso l’esterno, quello del Dente di Santiago (dal 1921 sostituito da un frammento osseo) realizzato nel 1321 in argento dorato, oro e smalti: la reliquia è all’interno di un’urna dalle forme gotiche che la scultura tiene nella mano destra, mentre nell’altra regge il bastone da pellegrino. A sinistra, in corrispondenza di quello di santa Florina, è invece il busto-reliquiario di santa Paulina dell’XI secolo. Il Santiago Pellegrino è raffigurato anche in un'altra scultura realizzata nel 1445 dall’italiano Francisco Marino, con bastone, mantello e aureola ricca di gemme preziose aggiunte nel XVII secolo. L’originario altare in stile manierista era stato realizzato da Bernardo Cabrera in collaborazione con Gregorio Español nel 1630: di esso sono sopravvissuti al fulmine del 1729 e all’incendio del 1921 le virtù della fortezza e della temperanza e alcuni rilievi conservati nel museo. Questa cappella dal 1535 ospita anche il Pantheon Reale spostato dal braccio sinistro del transetto: incorniciati da architetture seicentesche si trovano, tra gli altri, i sepolcri di Ferdinando II, di Alfonso IX, di Don Raimundo de Borgoña e di Doña Berenguela, moglie di Alfonso VII.

Le stanze della biblioteca e della sala capitolare, anch’esse facenti parte del percorso museale, subirono un incendio nel 1751 e furono ricostruite da Lucas Ferro Caaveiro. La decorazione di entrambi gli ambienti è di gusto rococò e particolarmente ricche sono le volte affrescate. Nella volta della biblioteca gli affreschi raffigurano episodi della vita dell’apostolo Santiago, opera del 1756 di Arias Varela e sulle sue pareti sono distribuiti scaffali con importanti raccolte bibliografiche; al centro è collocato un leggìo di G. Español e Juan Da Vila del XVII secolo; vi sono inoltre due botafumeiro (turiboli, incensieri), uno in ottone argentato di J. Lasada realizzato nel 1851, l’altro è una sua replica in argento del 1971, e il Pùlpito de Opositores del 1744 di Francisco De Lens.

Gli affreschi della volta della sala capitolare sono opera di Tomás De Aguilar. Nella sala, sotto all’imitazione del baldacchino della camera da letto di Carlo III della Real Fabbrica di Arazzi di Santa Bàrbara in cui è inserito il dipinto dell’apparizione della Vergine di Guadalupe di Juan Patricio Morlete (1769), è collocato un prezioso tavolo presidenziale in stile rococò intagliato e dorato su disegno di Ferro Caaveiro e alla parete opposta è addossato l’altare dello stesso stile: la nicchia centrale ospita l’immagine di Santiago Pellegrino eseguita nel 1751 da J. De Gambino ed è affiancata da due dipinti ad olio su rame di Francken III raffiguranti il cammino del Calvario e la conversione di San Pablo. Sulle pareti sono esposti alcuni arazzi di origine fiamminga del XVII secolo che rappresentano episodi di guerre puniche. Nella sala sono inoltre presenti un’urna elettorale settecentesca intarsiata in madreperla e avorio e alcune consoles intagliate e dorate, in stile rococò.

La ricostruzione del chiostro medievale danneggiato fu affidata a J. De Álava che diresse i lavori fino alla sua morte, avvenuta nel 1537. I lavori furono poi continuati da Rodrigo Gil De Hontañón fino al 1590. Nel disegno architettonico è un chiostro ancora gotico, ma rinascimentale nella decorazione. È coperto da volte stellate e ogni sezione delle cinque campate che formano i lati del porticato, reca un contrafforte esterno con più pinnacoli. Ancora oggi il chiostro è adibito a “cimitero dei canonici”: a questo allude il fregio che percorre tutto il perimetro interno con temi rappresentanti il trionfo della resurrezione sulla morte. Sul chiostro si affacciano diversi ambienti: l’antisacrestia, la sacrestia, il tesoro, la cappella delle reliquie, la cappella Alba, la sala del chiostro, la cappella Ánimas, il guardaroba dei canonici e l’accesso all’archivio del duomo. Le porte di accesso al chiostro, nel braccio destro del transetto, mostrano una delicata decorazione scultorea del Maestro Arnao, collaboratore di J. De Álava. Accanto al già citato portale di accesso alla sacrestia, ne troviamo un altro identico per struttura, decorazione a candelabre, angeli con fiaccole, putti, aquile e grifoni, ma che, nelle nicchie sull’architrave, ospita l’Annunciazione e l’Incarnazione del Cristo e nel frontone il Dio Padre.

Nel chiostro è conservata un’importante collezione di stemmi relativi alla nobiltà galiziana, sarcofagi di canonici del XIV-XVI secolo e lapidi in bronzo di arcivescovi del XVII e XVIII secolo. Al centro del cortile è stata collocata la vasca superstite dell’antico Fons Mirabilis, un tempo all’esterno, di fronte alla facciata dell’Azabacherìa.

La Cappella dell’Alba (in origine della Trasfigurazione) è collocata nel chiostro in corrispondenza dell’inizio della navata destra e ha funzione di mausoleo della famiglia di Rivero de Aguilar. L’altare rococò fu disegnato da J. Gambino ed eseguito dallo scultore José Ferreiro (1770). L’ambiente è coperto da volta stellata. Su una predella che imita il marmo ornata di scudi araldici e rilievi di Santi in grisaglia, una grande nicchia sormontata da Dio Padre in gloria racconta l’episodio della Trasfigurazione; tra le figure degli apostoli vi sono Santiago, Pedro e Juan opere del XVIII secolo dello scultore Mateo De Prado; affiancano la scena i Santi Gil e Domingo. Il primo organo, del 1533, fu sostituito trent’anni dopo.

  • Il cammino per Santiago, film 2010 di Emilio Estevez, con Martin Sheen.
  • (ES) Millán Bravo Lozano, Camino de Santiago Inolvidable, León, Everest, 1999, ISBN 84-241-3905-4.
  • (ES) Xosé Carro Otero, Santiago de Compostela, Everest, 1997, ISBN 84-241-3625-X.
  • (ES) Manuel Chamorro Lamas, Victoriano González e Bernardo Regal, Rutas románicas en Galicia/1, Ediciones Encuentro, 1997, ISBN 84-7490-411-0.
  • Antonio Fraguas Fraguas, Romerías y santuarios de Galicia, Galaxia, 2004, p. 20, ISBN 978-84-8288-704-3.
  • (ES) Gregorio Fuertes Domínguez, Guía de Santiago, sus monumentos, su arte, Depósito Legal C. 325-1969, El Eco Franciscano, 1969.
  • (GL) José Manuel García Iglesias, A catedral de Santiago: A Idade Moderna, Xuntanxa, 1993, ISBN 84-86614-69-4.
  • (ES) Carlos Garrido Torres, Las Guías visuales de España: Galicia, Depósito legal: B 18469, El País, 2000.
  • (ES) María Elena Gómez Moreno, Mil Joyas del Arte Espyearl, Piezas selectas, Monumentos magistrales: Tomo primero Antigüedad y Edad Media, Barcelona, Instituto Gallach, 1947.
  • (ES) Pedro Navascués Palacio e Carlos Sarthou Carreres, Catedrales de España, Edición especial para el Banco Bilbao Vizcaya, Madrid, Espasa Calpe, 1997, ISBN 84-239-7645-9, OCLC 249825366.
  • (ES) Ramón Otero Pedrayo, Guía de Galicia, 4ª ed., Galaxia, 1965, pp. 351 e segg..
  • (ES) Ermelindo Portela Silva, Historia de la ciudad de Santiago de Compostela, Universidad de Santiago de Compostela, 2003, ISBN 84-9750-137-3.
  • (EN) Juan Ramón Sanmartín, O Botafumeiro: Parametric pumping in the Middle Ages, in American Journal of Physics, vol. 52, n. 10, 1984, pp. 937–945, DOI:10.1119/1.13798.
  • (GLES) Vítor Vaqueiro, Guía da Galiza máxica, mítica e lendaria, Galaxia, 1998, ISBN 84-8288-205-8.
  • (GL) José Manuel Vázquez Varela, Ramón Yzquierdo Perrín, José Manuel García Iglesias e Antón Castro, 100 works mestras da arte galega, Santiago de Compostela, Nigra Arte, 1996, ISBN 84-87709-50-8.
  • (ES) José Villa-Amil y Castro, Descripción histórico-artístico-arqueológica de la catedral de Santiago, Impr. de Soto Freire, 1866.
  • (EN) Jane Turner, Grove Dictionary of Art, New York, MacMillan Publishers Ltd., 1996, ISBN 0-19-517068-7.
  • Terzo Natalini, Il pellegrinaggio: cammino spirituale: Gerusalemme, Roma, Santiago de Compostela, Casale Monferrato, Piemme, 1999, SBN IT\ICCU\PUV\0430307.
  • Arcidiocesi di Santiago di Compostela
  • Cammino di Santiago di Compostela
  • Giacomo il Maggiore
  • Architettura romanica
  • Botafumeiro
  • Dodici tesori di Spagna
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla cattedrale di Santiago di Compostela
  • Botafumeiro, su youtube.com.
  • L'organo a canne, su mascioni-organs.com. URL consultato il 20 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2013).

Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Cattedrale di Santiago di Compostela by Wikipedia (Historical)


PEUGEOT 205